Nei giorni scorsi, l’equipe di chirurgia dell’ospedale Annunziata di Cosenza, guidata da Bruno Nardo ha eseguito un intervento di chirurgia oncologica avanzata su una paziente di 67 anni, alla quale è stato asportato un tumore di ben 4 chili e mezzo dall’addome. A darne notizia è l’Azienda ospedaliera di Cosenza. “L’intervento della durata di 7 ore circa – è scritto in una nota – è stato eseguito in collaborazione multidisciplinare: al tavolo operatorio, oltre a Bruno Nardo, la sua equipe (composta da Marco Doni e Veronica Crocco, Daniele Paglione e Sara Osso, l’anestesista Carolina Biscardi e il personale infermieristico Giuseppe Marano e strumentista Ivana Astorino)”. “Si trattava – ha spiegato il dr. Nardo – di un tumore maligno a partenza dal retroperitoneo che aveva invaso il rene sinistro. La paziente è giunta da noi dopo aver notato, da diversi mesi, gonfiore addominale e difficoltà a digerire”. “La fattibilità tecnica dell’intervento – ha aggiungo il direttore della Chirurgia Falcone – è stata valutata al tavolo anatomico tridimensionale all’Università della Calabria, nel dipartimento di Farmacia, scienza della salute e della nutrizione. Nella pianificazione preoperatoria dei casi clinici complessi, il tavolo anatomico tridimensionale, si è rivelato molto utile”. “Già in altre circostanze la Chirurgia dell’Annunziata – ha detto Nardo – ha sperimentato una proficua collaborazione con l’Unical. Il recente accordo sottoscritto dal commissario Vitaliano De Salazar e dal rettore Nicola Leone per il nuovo corso di Medicina e tecnologie digitali dell’Università della Calabria, rappresenta una grande opportunità di crescita e di sviluppo di nuove tecnologie proprio nei setting chirurgici. In tal senso mi sento di dover rivolgere un sentito ringraziamento a De Salazar e Leone che hanno, con grande determinazione e accelerazione, avviato un processo che non mancherà di proiettare, sin da subito, effetti positivi sull’ ospedale e i percorsi di cura dei pazienti. Le competenze e le tecnologie dell’Unical sono un valore aggiunto che la sanità calabrese deve tenere in grande considerazione, per la lotta ai tumori e per dare risposte concrete ai pazienti oncologici, al fine di evitare loro i viaggi della speranza verso gli ospedali del Centro-Nord. La signora sta bene, è tornata a casa dopo una degenza di circa una settimana ed ha ripreso a svolgere una vita normale”. (ANSA).
Sebastiano Plutino
E’ stato Inaugurato stamattina, a Diamante, il murale realizzato dall’artista Agostino Cirimele, dedicato al generale dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa. A scoprire il Murale sono stati la prefetta di Cosenza Vittoria Ciaramella, il comandante della Legione Carabinieri Calabria Pietro Salsano e il sindaco di Diamante Ernesto Magorno. Presenti all’evento le massime rappresentanze delle forze dell’ordine, il presidente della Commissione anti ‘ndrangheta del Consiglio regionale Pietro Molinaro e numerosi sindaci, autorità religiose, rappresentanti dell’Anc, altre associazioni e cittadini. La mattinata è proseguita al Cineteatro Vittoria, nel quale è esibita la Fanfara dei Carabinieri del 10mo Reggimento Campania, diretta dal maestro Luca Berardo e accompagnata da numerosi applausi. “È una giornata di cambiamento e di crescita – ha detto il sindaco Magorno – voluta affinché si rafforzi l’ideale ponte tra i cittadini e le istituzioni”. “Nella ricorrenza della 28ma Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti – ha sottolineato la prefetta Vittoria Ciaramella – è stato importante omaggiare attraverso l’arte e in un luogo simbolo chi come il generale dalla Chiesa ha sacrificato la vita per combattere il malaffare”. Anche Salsano, ha voluto ricordare la figura di Carlo Alberto dalla Chiesa e ringraziare la Città di Diamante, per l’omaggio che ha riservato alla memoria del generale dell’Arma e per l’accoglienza ricevuta oggi. Particolarmente toccanti ed applauditi dal pubblico i contributi offerti dagli studenti dell’Istituto comprensivo e dell’Iiss: canzoni e riflessioni dedicate al tema della giornata e al ricordo del generale dalla Chiesa. (ANSA).
Sono ben 11 giocatori che militano nel campionato calabrese di prima categoria, girone C, sottoposti a Daspo dal Questore di Reggio Calabria Bruno Megale per una rissa scoppiata in campo. L’episodio risale al 27 novembre scorso, in occasione del match Virtus Rosarno-Real Pizzo, giocata a Rosarno. Durante la partita, diversi calciatori di entrambe le società avevano dato l’input ad una violenta rissa in campo che aveva costretto l’arbitro a sospendere temporaneamente l’incontro. Le indagini condotte nell’immediato dagli uomini della Uigos del Commissariato della Polizia di Gioia Tauro, presenti allo stadio al momento dei disordini, e successivamente sviluppate con l’analisi dei filmati e l’acquisizione delle dichiarazioni dei presenti al momento dei fatti, ha consentito agli investigatori di individuare i responsabili. In collaborazione con la Divisione anticrimine della Questura, sono quindi stati emanati i Daspo, notificati a otto giocatori della Virtus Rosarno, per una durata che varia da 1 a 3 anni, ed a tre giocatori del Real Pizzo, per una durata che varia da 1 a 2 anni. (ANSA).
– Una donna di 43 anni, di nazionalità nigeriana, è stata accompagnata dai carabinieri di Cosenza con il supporto del Nucleo Natanti del Comando provinciale Carabinieri di Venezia, nella casa di lavoro Giudecca della città lagunare. Il trasferimento è stato adottato in esecuzione di una misura di sicurezza detentiva a suo carico, disposta lo scorso 16 marzo dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza. La donna è stata rintracciata dai militari della Stazione Carabinieri di Cosenza Principale, nel corso di predisposto servizio di controllo del territorio, nel centro urbano in corrispondente all’area dell’autostazione. In particolare la 43enne era ricercata per il provvedimento giudiziario, scaturito dalla valutazione di attuale pericolosità sociale in relazione alla sentenza di condanna della Corte di Assise di Appello di Palermo, alla pena, espiata, di anni 8 di reclusione in quanto riconosciuta capo e promotrice di un sodalizio criminale transnazionale attivo, a Lampedusa, Agrigento ed altre città italiane, nei delitti di tratta di persone, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. (ANSA).
“Ringrazio sentitamente le sorelle Paola e Roberta Santelli, la loro Associazione, per avere voluto questa giornata proprio a Reggio Calabria. È stato un appuntamento dall’alta ricaduta educativa e formativa per la popolazione studentesca, la stessa a cui Jole avrebbe voluto garantire tante opportunità. Quindi è bello che il suo volere, il suo messaggio, possano essere portati avanti e a compimento dalle sue sorelle.”
A dirlo è Giusi Princi, Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria con delega all’Istruzione, intervenuta a conclusione dell’incontro “Navighiamo sicuri nella rete… e nella vita!”, promosso dall’Associazione Jole Santelli, in collaborazione con La Caramella Buona Onlus, con il patrocinio del Consiglio regionale della Calabria. In un Teatro “Cilea” strapieno, l’incontro-dibattito si è tenuto dinnanzi ad una platea formata esclusivamente dal mondo Scuola, a differenza della versione pomeridiana, dedicata ad un pubblico adulto.
“La navigazione in rete e tramite le varie piattaforme social presenta troppi rischi per non esserne perfettamente consapevoli. Un’ignoranza (o non curanza) che neppure i più giovani possono ormai permettersi. Il loro aprirsi quest’oggi, raccontando i propri vissuti è stata una testimonianza forte, importante, illuminante. Dobbiamo continuare su questa strada di coinvolgimento delle istituzioni scolastiche – afferma ancora Giusi Princi – perché i giovani, laddove vengano coinvolti ed ascoltati con competenza ed empatia, rispondono. L’Associazione Jole Santelli e La Caramella Buona Onlus avranno sempre il nostro totale supporto per attività di questo genere, dal grande impulso riflessivo. Un plauso particolare va di certo a Roberta Bruzzone che, dall’alto della sua esperienza e preparazione, ha saputo coinvolgere attivamente tutti gli studenti che hanno partecipato all’incontro, bravissima ad intercettare i bisogni degli adolescenti nell’acquisizione di una consapevolezza che oggi più che mai diventa obbligatoria. La criminologa li ha stimolati ad intervenire, con quel meccanismo di domande e risposte dirette che ha innescato una sorta di dibattito tra studenti stessi. Del resto, sono proprio loro i protagonisti. Ed è questa la prima consapevolezza che i giovani devono acquisire, imparando a volersi più bene, a sapersi autotutelare e autodeterminare. Ovviamente non tocca solo a loro – precisa in conclusione il Vicepresidente della Regione – Le famiglie e le scuole devono lavorare sull’autostima dei ragazzi, perché solo imparando a crescere attraverso le frustrazioni e l’insuccesso riusciranno a fortificarsi e ad affrontare le sfide del presente e del futuro.”
Nel giorno dell’equinozio di primavera, il 20 marzo, la tradizione mitologica greca sancisce l’ascesa nel mondo dei vivi di Persefone, sposa del Re degli Inferi Ade, tra le divinità più significative della vita religiosa locrese. Il ritorno della dea, figlia di Demetra, coincide con l’inizio della bella stagione e rappresenta un momento di rinascita e prosperità. La cultura locrese ha uno stretto legame con questa divinità e il suo santuario sul colle Mannella, già dall’antichità, ha un’importanza centrale in tutto il mondo magnogreco, testimoniata dai pinakes, tra i reperti più evocativi rinvenuti a Locri Epizefiri.
«Per noi importante celebrare ogni anno il ritorno della Dea sulla terra, per mantenere viva una tradizione culturale e mitologica millenaria e per dare l’opportunità ai visitatori di connettersi con il mondo della spiritualità degli antichi locresi» – ha commentato la Direttrice del Parco Elena Trunfio.
Per l’occasione al Museo Archeologico Nazionale di Locri, venerdì 24 marzo, dalle ore 17.45, andrà in scena la performance/reading “Persefone il ritorno – incanto di primavera” di e con Katia Colica, musiche di Antonio Aprile, promossa dall’Associazione Culturale Adexo nell’ambito del “Balenando in burrasca festival” sostenuto dalla Regione Calabria, la città metropolitana di RC e il Comune di Reggio Calabria. Lo spettacolo ripercorre le memorie della Dea e della sua vita, a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, in bilico tra la rinascita e la privazione, l’abbondanza e la carestia. La scena è arricchita da un contributo video Luca Granata, i costumi di Domenica Stelitano, i video di Gianluca Del Gaiso e le foto di Marco Costantino.
L’iniziativa apre la stagione primaverile che sarà ricca di appuntamenti mirati, con particolare attenzione al pubblico scolare. «Dall’inizio del 2023 stiamo offrendo un programma serrato di laboratori per ragazzi e visite guidate dedicate alle scuole che stanno avendo un buon riscontro e sulle quali continueremo a puntare nei prossimi mesi, ritenendo il coinvolgimento dei ragazzi centrale nella strategia di promozione del Parco e nella creazione del senso di appartenenza e di affezione nei confronti dei luoghi della cultura» – ha concluso la Direttrice Trunfio.
Si ricorda che il Museo e Parco archeologico Nazionale di Locri sono aperti tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso al Parco un’ora prima del tramonto) e che il 2 aprile pv, prima domenica del mese, l’ingresso sarà gratuito. È possibile acquistare il biglietto online sul sito www.coopculture.it Per info: drm-cal.locri@cultura.gov.it – Tel. +39 334.6126386 – 0964.390023.
Tra i temi maggiormente dibattuti da sempre, ancor di più a seguito della tragedia verificatasi a Steccato di Cutro lo scorso 26 febbraio che ha visto perdere la vita, od oggi, 88 migranti, vi sono indubbiamente la necessità di porre in salvo i naufraghi e garantire loro un porto sicuro nel quale possano sbarcare e il sistema di accoglienza, che consente a quei migranti di essere ospitati dignitosamente sul nostro territorio.
Per tale ragione, i Progetti SAI di Gioiosa Ionica e Sant’Alessio d’Aspromonte, con i rispettivi Enti locali ed enti attuatori – Associazione Rete delle Comunità Solidali, Società Cooperativa Sankara e Associazione Coopisa – hanno pensato di realizzare due momenti di riflessione su tali temi: salvare e accogliere, chiamando a raccolta Enti locali, ONG, Enti attuatori di Progetto, relatori con una lunga esperienza nel campo del diritto dell’Immigrazione e del tema migrazioni.
Sono due le giornate previste, giovedì 23 marzo alle ore 17:30 presso Palazzo Amaduri a Gioiosa Ionica e venerdì 24 marzo alle ore 16:00 presso l’Antico Frantoio Calabrò a Sant’Alessio d’Aspromonte.
Si inizierà a Gioiosa Ionica con il tema “SALVARE – Per una riforma del sistema di ingressi” giovedì 23 marzo alle ore 17:30 presso Palazzo Amaduri con relatori competenti e qualificati.
I fatti di Steccato di Cutro hanno obbligato ad una dolorosa riflessione, in primis, sul sistema di soccorso in mare. Partendo dall’assunto che il fenomeno migratorio appartiene alla specie umana e, dunque, anche alla nostra epoca, è necessario comprendere che non è arrestabile, perché invariate sono le causa che spingono l’umanità ad emigrare. Quindi, non solo quanto è accaduto poteva e doveva essere evitato, ma, il tragico epilogo ci pone davanti ad una nuova riflessione, ossia se sia possibile e come garantire a questa umanità in transito l’opportunità di raggiungere una vita dignitosa senza doverla prima mettere in pericolo, se si possa ipotizzare un sistema legale d’ingresso in Europa, sempre più fortezza e sempre meno memore dei suoi valori fondanti.
Si proseguirà venerdì 24 marzo a Sant’Alessio d’Aspromonte a partire dalle ore 16:00 presso l’Antico Frantoio Calabrò per trattare il tema “ACCOGLIERE – per una riforma del sistema di accoglienza”.
Il sistema di accoglienza in Italia opera su più livelli, quello della prima accoglienza, che comprende gli hotspot, CARA e CAS e della seconda accoglienza, il cosiddetto Sistema SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione). Ma dietro acronimi e statistiche, dietro numeri di richiedenti asilo, rifugiati e migranti si nascondono le storie di migliaia di persone che meritano non semplicemente di essere accolte, ma di essere accolte con dignità e rispetto delle loro aspettative, dei loro bisogni e dei loro desideri. Perché questo accada è necessario guardare al sistema di accoglienza attuale, colmo di tante buone pratiche, ma anche di tante storture. È necessario discutere di una riforma seria del sistema di accoglienza, che coniughi rigore nei controlli, certo, ma che garantisca nel contempo di poter procedere ad una reale e concreta integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati accolti. Ne discuteranno sia le associazioni che operano nel terzo settore – come gli enti attuatori di progetto – sia gli Enti locali con la presenza di Sindaci che hanno scelto di praticare l’accoglienza nei loro comuni.
Vi aspettiamo, dunque, giovedì 23 marzo alle ore 17:30 presso Palazzo Amaduri a Gioiosa Ionica e venerdì 24 marzo alle ore 16:00 presso l’Antico Frantoio Calabrò a Sant’Alessio d’Aspromonte.
È necessaria la partecipazione di tutti coloro i quali hanno a cuore l’umanità. Come recita un antico proverbio africano “se vuoi arrivare primo corri da solo, se vuoi arrivare lontano, cammina insieme”.
Nella mattinata odierna, alle prime luci dell’alba, nelle province di Reggio Calabria e Latina, i Carabinieri della Compagnia di Palmi, nell’ambito dell’operazione denominata “Nuove Leve”, hanno dato esecuzione a due correlate ordinanze applicative di misure cautelari personali, emesse dal GIP presso il Tribunale di Palmi e dal GIP presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria, nei confronti di 11 soggetti – di cui 7 in carcere e 4 agli arresti domiciliari – ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Palmi, diretta dal Dott. Emanuele Crescenti, dalla Procura dei minori di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Roberto Placido Di Palma, scaturisce dall’attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi da novembre 2021 ad agosto 2022, avviata a seguito di un danneggiamento con colpi di arma da fuoco avvenuto presso l’abitazione di una privata cittadina.
Nella specifica circostanza, due individui con indosso delle tute bianche e volti travisati, avevano esploso 18 colpi di pistola al portone di ingresso e al garage dell’abitazione della donna, rimasta illesa probabilmente solo perché considerata l’ora tarda in cui era stato commesso il fatto, fortunatamente si trovava già in camera da letto.
A seguire una breve ricostruzione della dinamica della vicenda.
“Sono gli ultimi giorni di ottobre 2021 quando i Carabinieri della Stazione di Seminara a seguito di un’aggressione avvenuta nei confronti di un residente del posto e dei 2 figli minorenni, hanno avviato i successivi accertamenti che hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria un gruppo di ragazzi, la cui individuazione è stata resa possibile soprattutto grazie alla collaborazione di una signora del posto, che era stata testimone dell’aggressione avvenuta proprio sotto la sua abitazione, in grado di riconoscerne gli autori e di fornire i filmati della sua videosorveglianza. Durante la commissione dell’evento criminoso, la donna avrebbe anche cercato verbalmente di convincere gli aggressori a desistere, ricevendo però chiare minacce da parte di alcuni di loro.
È stato solo pochi giorni dopo, agli inizi di novembre, che si verificò il danneggiamento a colpi di arma da fuoco presso l’abitazione della stessa donna e da lì le immediate indagini poste in essere alla ricerca degli autori dai militari dell’Arma volte ad accertare anche il presunto collegamento con il precedente fatto delittuoso.
Le successive attività investigative, hanno permesso oltre che di individuare i due giovani responsabili del danneggiamento, anche di ricostruire la fitta rete di comunicazioni intorno agli stessi di un nutrito gruppo di soggetti, per lo più tra i 19 e i 30 anni, capaci di condotte delittuose gravi, potendo contare anche sull’appoggio di loro conoscenti e parenti di rilievo criminale, in grado di reperire armi e droga con estrema facilità, successivamente identificati negli odierni indagati”.
Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase dibattimentale.
“Considero l’operazione di oggi di estrema importanza per il territorio perché ci troviamo in quella zona borderline in cui ci sono soggetti che aspirano a fare il passaggio alla criminalità organizzata”. Lo ha detto il procuratore di Palmi Emanuele Crescenti durante la conferenza stampa sull’inchiesta “Nuove leve” condotta dai carabinieri che stamattina hanno arrestato 11 persone per danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi, anche da guerra, e detenzione e spaccio di droga. L’indagine ha riguardato il territorio di Seminara e di altri comuni limitrofi della Piana di Gioia Tauro. Tra i reati contestati non c’è quello associativo ma si è trattato di un’inchiesta “sviluppata ancora una volta – ha aggiunto il magistrato – attraverso le intercettazioni telefoniche, attraverso la verifica dei telefonini e dell’attività sulle chat tanto di moda oggi. Questo ci ha consentito di ricostruire un commercio molto forte, ma anche molto importante, sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista quantitativo di armi, armi da guerra e una serie di episodi criminosi, dall’organizzazione di una rapina danni di un corriere allo smercio di sostanza stupefacente”. “Ribadiamo – ha sostenuto il procuratore Crescenti – l’importanza di lavorare con strumenti tecnologici come le intercettazioni. Bloccare questo tipo di attività, tagliar via questa fetta sempre più importante della nostra realtà da un da un’attività investigativa è anacronistico, assolutamente anacronistico. Non ci avrebbe permesso di essere qui e quelle armi sarebbero ancora in giro”. (ANSA
Sta per concludersi l’anno di attività del progetto “Salviamo la Terra!”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia.
Le attività programmate, incentrate sulla tematica “Ambiente e sani stili di vita”, hanno coinvolto un gran numero di minori nei diversi laboratori ed iniziative, consentendo loro di entrare in contatto con spazi ambientali e paesaggistici e con una necessaria condivisione di pratiche di consumo responsabili. È stata inoltre opportunità di socializzazione, interazione con bambini e ragazzi anche di età diversa accomunati dalla voglia di condivisione di esperienze e apprendimento.
Sono state realizzate le attività di “laboratorio di cucina”, “orto in bottiglia”, “alla riscoperta di fiumi e torrenti”, “fotografia naturalistica”, “escursionismo e orienteering”, “pittura sassi” e “riciclart”.
Intensa la partecipazione delle famiglie e dei minori durante gli incontri programmati nei 12 mesi di attività.
Ed è proprio per celebrare l’importante sinergia con le famiglie e con molte realtà associative del territorio che la prossima domenica, 26 marzo 2023, ci sarà l’ultimo incontro del progetto con il laboratorio “merenda al parco”. Un momento di riflessione sul percorso svolto, sull’importanza del rispetto dell’ambiente e di un corretto stile di vita attuato anche attraverso un’alimentazione consapevole. Sarà l’occasione per ringraziare formalmente i bambini che hanno partecipato e animato tutte le iniziative svolte e consegnare loro un attestato di partecipazione e vari gadget progettuali.
L’iniziativa vedrà anche la partecipazione del Consigliere regionale Salvatore Cirillo, del sindaco di Caulonia Francesco Cagliuso e dell’assessore Antonella Ierace.
Speranzosi di aver contribuito ad avvicinare i bambini e i ragazzi all’ambiente, siamo sicuri che la loro impronta sulla terra sarà un po’ più “green” dopo questo anno di attività realizzate insieme
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della dott.ssa Angelina De Salvo, referente del Movimento di volontari cittadino, autonomo e spontaneo sul recupero di Piazza Canonico: “Ed eccoci alla fine di un percorso di rinascita e di consapevolezza. Spontaneo, anarchico, autonomo. Era il giugno del 2021 quando con pochi cittadini volontari ho cominciato a pulire e a recuperare Piazza Canonico subito dopo la scalinata di via Giudecca.
Abbiamo pulito, piantumato ed annaffiato anche ad agosto con un caldo torrido. E abbiamo ricominciato dopo che trovavamo sporco anche il giorno dopo che avevamo pulito. Tante le risorse spontanee messe in campo, di pulizia, di piantumazione, di ricercatezza artistica, senza fermarci fino ad ieri dove siamo arrivate e arrivati ad un’altra tappa. Un’opera artistica collettiva, che segue altri murales artistici esposti e poi strappati da mani ignote, oggi fa ancora più bella piazza Canonico. È un manifesto artistico in stampa ecosolvente, dipinto con pittura acrilica di dimensioni 3m x 2,15m che diciassette ragazze e ragazzi affidati alla Ufficio servizio sociale per minori e alla Comunità ministeriale di Reggio Calabria hanno ideato e realizzato con la guida dell’artista Bruno Salvatore Latella ed il progetto di Streetisculture.
Un bosco oscillante tra ombre e luci, tra il nero e i colori, perché dopo avere commesso un reato queste ragazze e ragazzi hanno l’opportunità di trovare una strada. E anche loro sono il nostro percorso nel recupero e nella risignificazione di questo luogo pubblico, di questa piazza dedicata a Gianluca Canonico, un bambino ucciso dalla ‘ndrangheta, una piazza che abbiamo salvato insieme, senza associazioni, passerelle, sigle, stendardi e istituzioni.
Fare del proprio meglio. Rifare. Ritoccare ancora i nostri ritocchi, perché se correggiamo le nostre opere correggiamo noi stesse, correggiamo noi stessi.”