Sebastiano Plutino
La spettacolare Opera Musicale Van Gogh Café, sulla vita e i capolavori di Vincent Van Gogh, scritta e diretta da Andrea Ortis, domani sbarca a Catania, per l’unica tappa in prima assoluta in Sicilia, per poi risalire in Calabria. Questi sono gli appuntamenti in programma: 1 marzo alle ore 21:00 e 2 marzo alle ore 17:00 al Teatro Metropolitan di Catania, 4 e 5 marzo alle ore 21:00 al Teatro Cilea di Reggio Calabria, 7 e 8 marzo alle ore 21:00 al Teatro Politeama di Catanzaro.
I biglietti per gli spettacoli serali sono online su ticketone.it, nei punti autorizzati e presso le biglietterie dei teatri; a Reggio e Catanzaro previste anche due repliche mattutine per le scuole.
Van Gogh Café Opera Musical è uno spettacolo originalissimo, che mette insieme la musica di un’orchestra dal vivo, la recitazione, il canto e il ballo di un cast d’eccezione, proiezioni ed effetti 3D a tutta scena, con l’utilizzo della più avanzata tecnologia capace di coinvolgere e immergere il pubblico nelle opere di Van Gogh, rendendole vive e meravigliosamente coinvolgenti. Gli artisti entreranno nei dipinti, creando scene incantevoli e davvero uniche. L’ambientazione è in un Café Chantant parigino e racconta la vita di Vincent Van Gogh per mezzo delle lettere con il fratello Theo. Grazie alle magnifiche animazioni 3D e all’allestimento scenotecnico si potranno vivere le opere di Vincent Van Gogh in modo sbalorditivo ed emozionante. La presenza dell’orchestra dal vivo, chitarre, violino, pianoforte, musette, percussioni e contrabbasso, accompagna il racconto, mentre la danza si muove tra le corde suadenti del flamenco ed i ritmi di quella contemporanea. Lo sfondo musicale attraversa il racconto con la raffinatezza e la personalità dei più grandi parolieri e cantanti francesi, Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand.
Prestigiose tutte le firme: testi e regia di Andrea Ortis, che è anche protagonista sulla scena e autore dei testi, assistente alla regia Emma De Nola, arrangiamento musicale di Antonello Capuano, orchestrazioni di Francesco Coia, direzione corale Elisa Dal Corso. Le coreografie sono di Marco Bebbu, le scene di Gabriele Moreschi, sound designer è Francesco Iannotta, light-video designer è Virginio Levrio, animazioni 3D di Tommaso Borello e Ludovico Gandellini, i costumi sono di Marisa Vecchiarelli e Myriam Somma, editing, mixing e mastering di Simone Satta per Studio Diapason, la produttrice esecutiva è Lara Carissimi. Ricco e di primo piano il cast: Andrea Ortis (Monsieur Louis Philippe), Floriana Monici (Madame Odile), Chiara Di Loreto (Mademoiselle Aline), Raffaele Ficiur (Luc), i ballerini Lara Ferrari (Juliette), Rebecca Erroi (Vanille), Giulia Maffei (Sophie), Federica De Riggi (Camille), Serena Pomer (Eugenie), Matilde Asmini (Cover), i musicisti Antonello Capuano (Olivier), chitarre, Marco Molino (Henri), percussioni, Lorenzo Mastrogiuseppe (Gregor), contrabbasso, Leonardo Mazzarotto (Jacques), violino, Andrea Salvadé (Pierre), pianoforte/musette. Prodotto dalla Mic International Company, è organizzato dalla Show Net di Ruggero Pegna, con la collaborazione di Puntoeacapo Concerti. Concordi critica e pubblico che lo hanno visto fino ad oggi nelle prime repliche: “Van Gogh Cafè è uno degli spettacoli più belli ed emozionanti mai prodotti; un’opera geniale, realizzata in modo spettacolare e sorprendente da lasciare sbalorditi, un’esperienza unica e imperdibile!”.
Per informazioni e scuole tel. 0968441888, www.ticketone.it, www.ruggeropegna.it, https://www.micinternationalcompany.it, pagine ufficiali e social dell’ Opera Musical.
Tre persone agli arresti domiciliari, 151 indagati e un sequestro di beni per 718 mila euro. È il bilancio di un’operazione condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria al termine di un’inchiesta coordinata dalla Procura che ha portato alla scoperta di un’ingente truffa ai danni dell’Agenzia delle Entrate. Associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato, falso, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistema informatico sono i reati contestati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore Giuseppe Lombardo che ha disposto anche diverse perquisizioni.
L’indagine, condotta dal gruppo della Guardia di finanza di Reggio, ha permesso di individuare un’associazione nata per ottenere l’indebita percezione di rimborsi Irpef per un importo considerevole ed è partita nel 2019 dopo una segnalazione della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali e alle indagini bancarie, i pm hanno ricostruito il modus operandi dell’organizzazione. Il sistema prevedeva l’acquisizione delle credenziali di accesso ai servizi telematici dei contribuenti, carpite indebitamente, anche attraverso il coinvolgimento di pubblici ufficiali infedeli, o ottenute con la comunicazione dei contribuenti stessi, a volte ignari, a volte compiacenti. In questo modo, gli indagati riuscivano a sostituirsi ai contribuenti, a inserire le relative dichiarazioni, a gestire le pratiche di rimborso e a verificarne il buon esito.
Gli arrestati, ritenuti i promotori dell’associazione, si servivano di altri soggetti “intermediari” che avevano, a loro volta, il compito di “procacciare” i contribuenti che venivano “arruolati” tra parenti o amici degli stessi procacciatori o nell’ambito di intere categorie omogenee di soggetti quali, ad esempio, alcune associazioni di pescatori dell’area tirrenica, i dipendenti di alcune società a partecipazione statale e i dipendenti di alcune aziende operanti in aree portuali calabresi. I pubblici ufficiali infedeli, anche in pensione, secondo l’accusa, sfruttando il loro status di dipendenti dell’Agenzia, si adoperavano per procurarsi le credenziali di accesso da mettere a disposizione del costituto criminale.
Gli organizzatori provvedevano ad alterare le dichiarazioni fiscali e utilizzavano una rete di operatori Caf inesistenti dislocati sul territorio. A volte, gli indagati aprivano veri e propri centri di raccolta accreditati presso sindacati nazionali, in realtà fittizi e che servivano solo alla trasmissione dei modelli. Dalle indagini è emerso che il sistema aveva raggiunto una la portata nel reggino da attirare l’attenzione di alcune cosche di ‘ndrangheta e in particolare di quella dei Pisano detti “i Diavoli”, egemone nella piana di Gioia Tauro.
Isola Capo Rizzuto: le strade si coloreranno a festa per il Carnevale 2025
Dopo il successo degli ultimi anni, torna a Isola Capo Rizzuto il Carnevale, una festa simbolo di allegria e aggregazione che unisce cittadini e associazioni in una giornata di festa. L’Amministrazione Comunale, con l’impegno dell’Assessore Andrea Liò, ha organizzato una serie di incontri per preparare al meglio l’evento. Anche quest’anno, diverse associazioni hanno preparato con impegno e dedizione i carri che sfileranno domenica 2 marzo con partenza da Piazza del Popolo alle 14.30, percorrendo le vie del centro.
Il giorno prima, sabato 1 marzo, i carri sfileranno per le vie delle frazioni dove sono stati preparati, in particolare a Le Castella, Sant’Anna e Capo Rizzuto, dove, a partire dalle 15.00, si terranno anche momenti di musica e divertimento nelle piazze principali.
Il Carnevale si concluderà martedì 4 marzo, a partire dalle ore 15.00, con la farsa di Carnevale a Le Castella, grazie a un gruppo di cittadini che ha ripreso in mano una vecchia tradizione. La particolarità di questa commedia è che vedrà uomini vestiti da donne e donne vestite da uomini, in un momento di allegria e spensieratezza che toccherà i vari rioni della frazione.
Metrocity: realizzato il “Progetto VITA” a favore dell’inclusione dei giovani reggini
Un viaggio di partecipazione attiva: questo è il cuore del progetto V.I.T.A., un’iniziativa nata nell’ambito del bando “NEET-work: favorire processi di attivazione e integrazione delle giovani generazioni” dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, finalizzato al perseguimento dell’obiettivo di promuovere processi di inclusione delle giovani generazioni nella Città Metropolitana di Reggio Calabria. Realizzato dall’Associazione “Attendiamoci” con la collaborazione tra enti locali e istituzioni accademiche, coinvolge attivamente ragazzi e ragazze attraverso un percorso educativo basato sulla metodologia della formazione peer-to-peer.
Il progetto V.I.T.A. è realizzato con il patrocinio morale della Città Metropolitana di Reggio Calabria, del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane, dell’Istituto Superiore Europeo di Studi Politici e della Città Metropolitana di Milano. L’obiettivo principale è quello di creare spazi di maturazione in cui i giovani possano acquisire consapevolezza del loro ruolo nella società e sviluppare competenze utili per il loro futuro.
Nel corso delle attività previste, i ragazzi hanno già preso parte, e continueranno a farlo da qui a giugno, a numerose iniziative formative e di volontariato. Al Parco Margariti di Bruzzano Zeffirio, ad esempio, è stata realizzata un’attività di messa a dimora di nuovi alberi come gesto simbolico di cura e speranza per il futuro, incontrando la famiglia Margariti e ascoltando la storia del loro legame con la terra donata alla comunità.
Un altro ambito di intervento è la stamperia digitale, dove i partecipanti sviluppano creatività e competenze tecniche attraverso progetti grafici e comunicativi.
Le esperienze residenziali alla Bet Midrash e al Villaggio dei Giovani, nella città di Reggio Calabria, stanno offrendo ai partecipanti l’opportunità di vivere giornate intense di formazione. Traiettorie educative differenti, ma tutte agitate dal medesimo scopo. Durante il campo invernale “Encanto: Talenti in Circolo”, i ragazzi del gruppo 14-18 hanno infatti, riflettuto sul “Fare con Amore”, attraverso testimonianze, laboratori e attività di volontariato come la raccolta alimentare per le famiglie in difficoltà.
Al Villaggio dei Giovani, il gruppo 10-13 ha, invece, esplorato il tema del “Dono”, confrontandosi su valori come amicizia, collaborazione e spirito di servizio. L’incontro con figure di riferimento come Don Valerio e il presidente Alfredo Pudano ha arricchito ulteriormente il percorso educativo in essere.
Uno degli aspetti cardine del progetto V.I.T.A. è l’educazione alla riconoscenza, affrontata in incontri formativi e laboratori esperienziali. Durante un’attività di cucina, i ragazzi del gruppo 14-18, per esempio, hanno imparato il valore del “fare con le proprie mani”, riscoprendo l’importanza del lavoro e del sacrificio dietro ogni gesto quotidiano.
Anche le testimonianze di giovani tutor hanno permesso di riflettere sul valore della gratitudine e del servizio, mentre le esperienze di volontariato in una casa di cura hanno offerto l’occasione di donare e ricevere affetto, rafforzando il legame intergenerazionale e l’empatia.
Il progetto V.I.T.A. si conferma un’opportunità unica di crescita e trasformazione per i giovani della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Attraverso attività concrete e momenti di riflessione, i partecipanti acquisiscono strumenti per diventare cittadini coscientemente attivi, capaci di costruire un futuro basato su valori di solidarietà, rispetto e partecipazione.
Con il contributo di tutti gli enti coinvolti, V.I.T.A. continuerà nei prossimi mesi a seminare speranza e opportunità, dimostrando che l’educazione e l’impegno giovanile possono davvero fare la differenza.
Sanità Calabria: aperta nuova sala operativa del 118 alla Cittadella Regionale
Da martedì 25 febbraio, la sala operativa del 118 di Catanzaro è stata trasferita nella nuova sede della Cittadella regionale di Germaneto.
Sono state rinnovate le dotazioni tecnologiche con strumentazioni di ultimissima generazione, adeguandole agli standard nazionali e rendendole pienamente compatibili alle tecnologie del numero unico europeo 112.
La sala operativa del 118 di Catanzaro è stata adeguata anche nella dotazione di personale, realizzando inoltre un rinnovamento generazionale.
Al momento sono operativi 12 postazioni incrementabili a 18, con la possibilità aggiuntiva di altre 6 postazioni per la eventuale gestione delle maxi emergenze. La sala operativa del 118 di Catanzaro processa le richieste di soccorso provenienti dall’area sud del territorio Regionale (precisamente le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria) per un totale di circa 1 milione di abitanti; le postazioni di soccorso territoriali governate sono 37 distribuite per le tre province, con una più capillare copertura rispetto al recente passato (anno 2023), visto il potenziamento deliberato con i decreti del Commissario ad Acta 198/2023 e 78/2024.
Nella sala operativa di Catanzaro è inoltre presente la Centrale regionale Elisoccorso (CrEli) per la gestione delle 4 basi di elisoccorso. A fine 2023 il 118 regionale era organizzato su 5 centrali operative disconnesse tra di loro con un software gestionale risalente addirittura al 1997.
Ad oggi la Regione Calabria ha uniformato sull’intero territorio il numero unico europeo 112 come previsto dalle leggi europee e nazionali, e unificato il 118 unico regionale, suddiviso in due sale operative: una su Cosenza (area nord) e una su Catanzaro (area sud). In entrambe le sale operative sono stati rinnovati tutti i sistemi tecnologici ed è stato avviato un rinnovo totale dei mezzi sanitari. Contestualmente al potenziamento dei mezzi sono state fatte assunzioni di personale dedicato per 163 autisti e circa 150 infermieri. Le postazioni del 118 da 54 saranno incrementate a 75 (ad oggi sono 70).
“La nuova sede della sala operativa del 118 di Catanzaro che è stata allestita nella Cittadella regionale – ha affermato il direttore generale di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino – è parte di un continuo lavoro che Azienda Zero insieme al Dipartimento Salute e Welfare e all’Asp di Cosenza svolgono quotidianamente per migliorare le condizioni del servizio di emergenza urgenza in Calabria. Ringrazio tutti i professionisti che collaborano a questo prezioso servizio, dimostrando la loro continua abnegazione verso la tutela dei più fragili. Fino a qualche anno fa la Calabria aveva 5 centrali operative del 118, scollegate tra loro, spesso senza connessione ad internet, con le ambulanze che venivano chiamate telefonicamente senza alcuna organizzazione. Oggi abbiamo 2 sale operative rinnovate, con strumentazioni di ultima generazione, con addetti formati e pronti a dare nel più breve tempo possibile risposte adeguate alla cittadinanza. La strada da fare è ancora lunga – ha sottolineato Miserendino – ma in questo momento la Calabria può vantare un sistema di risposta nell’emergenza-urgenza in linea con il resto del Paese”.
“Siamo qui per scioperare a tutela dei diritti di garanzia dei cittadini. Non scioperiamo per interessi di categoria, non si discute delle nostre ferie, del nostro stipendio, delle condizioni di lavoro. Siamo qui perché si discute del modo in cui amministrare la giustizia che chiediamo sia equa per tutti i cittadini, che garantisca il principio di eguaglianza”. Con queste parole il presidente della giunta dell’Anm di Catanzaro Giovanni Strangis ha spiegato le ragioni dello sciopero che ieri ha coinvolto le toghe di tutta Italia.
Nell’atrio del Tribunale “Ferlaino” i magistrati si sono riuniti, toga sulle spalle e coccarda tricolore puntata sul petto, e hanno letto a turno passi della Costituzione. Nel distretto di Catanzaro l’adesione è stata del 75% circa.
“Separare il pubblico ministero dal giudice – ha aggiunto Strangis – mina il principio di eguaglianza perché introduce culturalmente, nel nostro ordinamento, la figura della pubblica accusa che diventa, però, privata. Sarebbe un pubblico ministero che agirebbe nell’esclusivo interesse dell’accusa, non più a tutela anche dell’imputato e di tutte le altre parti processuali”.
Per quanto riguarda l’adesione, Strangis ha affermato che “i numeri sono entusiasmanti. L’adesione è stata forte, compatta e incisiva. Abbiamo superato all’interno del nostro distretto il 75% delle adesioni. Anche nel resto d’Italia la percentuale è su questa linea. È forte la risposta dell’Anm, è unita la magistratura e questo consentirò certamente ai nostri rappresentanti nazionali di arrivare all’incontro col governo con una più ampia legittimazione”.
Un incontro sul quale l’Anm si mostra fiduciosa: “Il dialogo è possibile. La riforma costituzionale, qualunque essa sia, impone un dialogo tra tutte le parti sociali. Non possiamo accedere a una riforma costituzionale solo perché una maggioranza elettiva è stata conferita in sede di campagna elettorale. La riforma della Costituzione richiede un dialogo, non può essere autonoma approvazione di una sola parte della società”.
Dopo la lettura dei passi della Costituzione, la protesta è proseguita nell’aula C del Tribunale dove è intervenuta la giudice Katarzyna Mieszkowicz, componente dell’associazione dei magistrati polacchi “Iustitia”.
Regione: avviata la discussione delle proposte di legge sul contrasto alla violenza di genere
“Nel corso della seduta della Terza Commissione di ieri, è stato avviato l’iter di discussione delle proposte di legge sulla prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, che coinvolgono le donne e i loro figli. Si tratta di una battaglia che ci sta molto a cuore, perché la violenza sulle donne è un fenomeno inaccettabile, che cresce e si trasforma in nuove forme di crudeltà. Non possiamo più permetterci di affrontarla con strumenti normativi obsoleti e inadeguati”. E’ quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni.
“Le proposte in discussione sono la n.362/12, di iniziativa della giunta regionale, e la n.345/12, che ho personalmente presentato, che hanno contenuti simili e che saranno unificate dalla Commissione. Con il voto a maggioranza, si è deciso di adottare come testo base quello proposto dalla giunta regionale. È importante, però, precisare che l’obiettivo del nostro lavoro non è certo quello di fare un semplice aggiornamento di facciata, ma di affrontare in modo serio e deciso le problematiche ancora irrisolte dalla legge regionale vigente, la L.20/2007, che dopo 18 anni ha mostrato i suoi limiti”, afferma ancora Bruni.
“La legge attuale, pur avendo consentito l’attivazione dei centri antiviolenza (CAV) e delle case rifugio, ha evidenziato lacune e fragilità strutturali. La più evidente riguarda la precarietà dei servizi, che continuano a essere finanziati con progetti parcellizzati, senza la necessaria continuità e programmazione. Questo non è più accettabile: la violenza sulle donne è un’emergenza che non può essere trattata con soluzioni provvisorie. Servono certezze, sia per le donne che per gli operatori. Il problema principale è il finanziamento: non possiamo più permettere che i fondi vengano gestiti senza una visione complessiva e stabile con una regia unica. La proposta fondamentale della nostra legge è quella di passare da una programmazione annuale a una programmazione triennale, definita dalla Regione, con certezze finanziarie. Ogni servizio territoriale dovrà attenersi a questa programmazione per garantire continuità, qualità e certezza delle risposte. Non possiamo più permettere che la violenza sulle donne sia trattata con progetti annuali, che rischiano di interrompersi ogni anno, lasciando nel caos questi servizi vitali. Per questo motivo proponiamo l’istituzione di un fondo unico, dove possano confluire tutte le risorse destinate al contrasto della violenza di genere, sia nazionali che regionali. Un fondo che vada a garantire l’efficacia e la stabilità delle azioni contro la violenza, per non lasciare mai più nessuna donna sola e senza risposte.”
“Un altro passaggio imprescindibile riguarda il tardivo aggiornamento normativo. La legge regionale deve rispondere alle necessità emerse dal contesto internazionale e alle direttive della Convenzione di Istanbul, che la Calabria ancora non ha pienamente recepito. Inoltre, bisogna tener conto anche delle più recenti raccomandazioni della Conferenza delle Regioni. La violenza contro le donne non è solo un problema locale, ma una piaga sociale che riguarda l’intero Paese e l’intera comunità internazionale, e per combatterla servono leggi all’altezza di questa sfida”, rimarca Bruni.
Nei prossimi giorni, la Commissione procederà con un nutrito calendario di audizioni per ascoltare tutti i soggetti e le rappresentanze coinvolte, un’opportunità fondamentale per un lavoro di ascolto e costruzione di una legge condivisa, che sappia rispondere ai reali bisogni delle donne e degli operatori.
“Siamo pronti a lavorare con tutti, a condividere idee, a fare sintesi, ma siamo altrettanto determinati a portare avanti una legge che superi le incongruenze della normativa attuale. Una legge che sia davvero efficace e sostenibile e che dia alle donne, alle loro famiglie e agli operatori gli strumenti necessari per contrastare la violenza in modo deciso e concreto. Perché la Calabria ha bisogno di una legge che dia certezza alle donne vittime di violenza, che le protegga, le sostenga e le accompagni verso una nuova vita – conclude la consigliera Amalia Bruni. La violenza sulle donne è una priorità, e come istituzioni non possiamo più permetterci di agire senza le risorse e la determinazione necessarie. La nostra battaglia è una battaglia di civiltà, una battaglia che coinvolge tutta la comunità calabrese, per un futuro più giusto e sicuro per tutti. Quello che mi auguro è che questa legge possa essere approvata all’unanimità”
Un calvario durato 7 anni, quello di una ragazza della provincia di Reggio e di sua madre, entrambe costrette a subire le angherie di un 35enne con cui la ragazza conviveva. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, infatti, le due donne sarebbero state più volte vittime di violenza sessuale da parte dell’uomo, già pregiudicato per reati contro la persona.
A far venire a galla anni di soprusi, una chiamata disperata della madre ad un’altra figlia, emigrata in Lombardia. Quest’ultima è stata così testimone diretta dell’ennesima violenza sessuale a cui l’uomo stava sottoponendo la madre.
In vivavoce ha prima ascoltato le frasi oscene dell’arrestato, poi l’aggressione fisica vera e propria. Così, mentre la madre, liberatasi dall’aggressore, scappava in ospedale, la figlia chiamava i Carabinieri, raccontando tutto quello che aveva sentito.
I militari della Stazione di Polistena hanno quindi fatto luce su questa turpe vicenda e, grazie alla collaborazione delle due donne, hanno ricostruito il clima di soggezione e avvilimento in cui erano costrette a vivere. Un uso sistematico della violenza fisica, psicologica e morale, che aveva alterato completamente la quotidianità di entrambe le vittime aveva, costringendo la convivente a ricorrere a costanti cure psichiatriche.
Immediata pertanto l’attivazione della procedura di codice rosso. All’uomo, in particolare, il Procuratore della Repubblica di Palmi Emanuele Crescenti contesta diversi reati, tra cui quello di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori all’ex convivente e alla di lei madre. È stata quindi valutata necessaria l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Sulla base degli elementi di prova raccolti e secondo l’ipotesi d’accusa sposata dalla Procura di Palmi, infatti, l’abitualità e la pervicacia delle azioni oppressive dell’uomo e la bramosia sessuale dimostrata, rendono concreto ed attuale il pericolo di reiterazione dei reati, il cui temperamento impetuoso ed irascibile si è ripetutamente manifestato in irrefrenabili condotte violente.
L’uomo è stato quindi tradotto presso l’istituto penitenziario di Palmi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Finisce così un incubo durato 5 anni, e che aveva per lungo tempo modificato radicalmente le abitudini di vita di madre e figlia, riconsegnando quella serenità ormai insperata.
Trattandosi di procedimento in fase di indagini preliminari, per l’uomo vale il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.
Sei vittima di violenza o stalking? Non sei sola. Chiama il 112 – Numero Unico di Emergenza – o il 1522 – Numero Antiviolenza e Stalking.
È stato convocato il prossimo 4 marzo presso l’Hotel Marechiaro in Gizzeria Lido (Cz) il Consiglio Generale della FAI CISL Calabria, con all’ordine del giorno l’elezione del nuovo Segretario Generale.
Difatti, l’attuale Segretario Generale Michele Sapia è stato recentemente eletto alla guida della CISL Cosenza.
Saranno presenti per l’occasione il Segretario Generale CISL Calabria Giuseppe Lavia, il Presidente di Terra Viva nazionale Claudio Risso e il Segretario Generale FAI CISL Onofrio Rota che concluderà i lavori.
«Dopo quasi nove anni – scrive in una nota il Segretario Generale uscente Michele Sapia – lascio una Federazione regionale in salute, fortemente radicata sul territorio, che ha sempre promosso il confronto e dialogo sociale, valorizzato il lavoro agro-ambientale e forestale, sostenuto la contrattazione come strada maestra per accrescere tutele, welfare, formazione e sicurezza dei lavoratori, messo al centro le tematiche del lavoro di qualità nell’agricoltura regionale, la necessità di rilanciare il settore della pesca artigianale calabrese e l’urgenza di un immediato ricambio generazionale nel comparto forestale e della bonifica.
Una Federazione regionale che ha investito nel gioco di squadra, formazione e informazione, cresciuta anche in termini di rappresentanza sindacale con un aumento di circa 800 iscritti nell’anno 2024.
Sono certo – dichiara Sapia – che l’amico Francesco Fortunato, attuale Presidente di Terra Viva Calabria, farà un ottimo lavoro alla guida della Federazione regionale. Francesco è un dirigente sindacale con esperienza, il giusto profilo per affrontare sfide e vertenze regionali nei vari settori di nostra competenza e continuare a coltivare, con protagonismo, responsabilità e partecipazione, un positivo cambiamento per la nostra regione
Il Consiglio Generale del 4 marzo – conclude Sapia – sarà una bella occasione anche per presentare la pubblicazione “Il lavoro forestale di Calabria. Storie di boschi e persone”.
Un opuscolo illustrato, realizzato grazie alla collaborazione con l’azienda Calabria Verde, Arsac, Federazione nazionale, Fondazione Fai Cisl – Studi e Ricerche, docenti universitari ed esperti. Un documento sindacale che vuole essere un riconoscimento al fondamentale ruolo del lavoro forestale calabrese ma, soprattutto, uno strumento per divulgare al meglio, tra i lavoratori e gli studenti, l’importanza del presidio umano e valore sociale del lavoro forestale-ambientale in una terra fragile con una storia geologica unica».