Sebastiano Plutino
Plastic Free e Wind of Change: il vento di cambiamento che ha unito Reggio alla Foce del Calopinace
Un evento senza precedenti: oltre sessanta partecipanti, undici associazioni, un supporter. Plastic Free e Wind of Change hanno riunito Reggio per il bene dell’ambiente e la salvaguardia del mare domenica 16 giugno alla Foce del Calopinace.
L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, fa parte di un progetto nazionale di Plastic Free e Wind of Change: il giro d’Italia in kayak e in van di Leone Ortega e Giacomo Arrighini, iniziato lo scorso primo maggio, per sensibilizzare sulla pericolosità dell’abbandono illecito dei rifiuti e sulle conseguenze dirette che questo ha sull’ecosistema marino.
Scienza, ambiente e sport, i tre pilastri fondanti del progetto, si sono incontrati anche nella tappa reggina del tour grazie alla collaborazione delle realtà e dei volontari coinvolti.
Settecento chili di rifiuti rimossi dall’ambiente, frutto del lavoro di squadra dei volontari di Plastic Free, Fare Eco, ESN Rhegium, Associazione Coopisa, Abakhi, Lega Navale Italiana, Scilla Diving Center, Reverse Calisthenics, con il supporto tecnico di Ecologia Oggi, presente sul campo per tutta la durata dell’evento con la fornitura degli attrezzi da lavoro e del camion per l’immediato smaltimento dei rifiuti a termine della giornata.
Grazie a Wind of Change, ciascun volontario potrà avere contezza del quantitativo di rifiuti rimossi e seguire il suo ciclo di vita: il progetto, infatti, attraverso la tecnologia blockchain, prevede l’inserimento del peso dei rifiuti rimossi in una speciale banca dati consultabile in ogni momento per tenere traccia del percorso di riciclo degli oggetti raccolti.
Otto sacchi di indumenti, venticinque sacchi di indifferenziato, sedici di plastica, sei di vetro, oltre a svariati ingombranti, sono stati recuperati nella spiaggia e nella piazzetta della Foce del Calopinace, ma tra i rifiuti che hanno destato più stupore c’è una lattina di Fanta risalente agli anni Ottanta, con su scritto ancora il prezzo in lire, ritrovata sul fondale dai sub di Scilla Diving Center, che si sono immersi per una pulizia del mare in contemporanea all’evento di raccolta a terra.
“Siamo orgogliosissimi e pieni di gioia per il risultato della giornata di domenica. Vedere tante realtà, provenienti anche da mondi diversi, unirsi per un unico scopo che le accomuna, è tutto ciò che ci auguriamo per il bene della nostra città. Speriamo che questa forte ondata di speranza e di voglia di combattere per un futuro migliore non ci abbandoni mai, ma continui a crescere evento dopo evento attraverso la testimonianza di chi sceglie di unirsi a noi”, commentano i referenti reggini organizzatori dell’evento Serena Pensabene, Ludovica Monteleone e Giovanni Mannuzza.
Il calendario estivo di Plastic Free è ancora ricco di appuntamenti. È già in programma il prossimo sabato un evento speciale dedicato al mare a Villa San Giovanni.
Per restare aggiornati si consiglia di seguire la pagina Instagram e il gruppo Facebook Plastic Free Calabria e di registrarsi al sito www.plasticfreeonlus.it
È una testimonianza di coraggio e speranza quella che Maria Antonietta Rositani ha restituito ieri ai tanti convenuti alla presentazione del suo libro, “IO NON MUOIO” (edito da Laruffa), scritto con l’amica e giornalista Emilia Condarelli, attraverso il quale si racconta il percorso di dolore e rinascita che ha affrontato dopo il tentato femminicidio subito dall’ex marito, il 12 marzo 2019.
Il volume, già ospite all’ultima edizione del Salone del libro, è stato presentato ieri nella sala Spinelli del Grande Ospedale Metropolitano. Oltre alle autrici, sono intervenuti il Commissario Straordinario, Dr. Gianluigi Scaffidi, il Direttore Sanitario Aziendale, Dr. Salvatore M. Costarella e la Presidente “Donne Medico”, sez. Reggio Calabria, Dr.ssa Anna Federico. L’incontro è stato moderato da Piero Gaeta, Capo servizio della Gazzetta del Sud.
L’appuntamento odierno ha avuto un grande valore simbolico, in quanto il G.O.M. è stato il luogo in cui la Rositani ha affrontato una buona parte del suo lungo percorso di guarigione.
Un racconto a lieto fine che rappresenta moltissimo per la società civile e, in particolare, per questa città: “Questa storia nasce dal coraggio di una donna – racconta Emilia Condarelli – vittima di un terribile episodio di violenza, che ha offerto la sua sofferenza per lanciare alla società un messaggio di condivisione e di speranza riguardo ad un problema che, anche se spesso viene nascosto, è dentro moltissime famiglie.”
Piero Gaeta ha poi chiesto all’autrice di parlare della campagna #STOPVIOLENZA, un’iniziativa della Associazione Cult 3.0, e abbracciata dalle Istituzioni nonché dalle associazioni reggine, scaturita proprio dal fatto di cronaca che ha coinvolto Maria Antonietta Rositani: “Non abbiamo voluto raccontare un fatto di cronaca né un decorso sanitario – ha detto la Condarelli – noi volevamo che questa storia fosse come una parabola per poi fare un ragionamento sulla violenza, che è un tema e non riguarda solo noi donne, ma riguarda tutta la società. La rissosità sociale è oltremodo evidente, per strada, nelle scuole, sui social, eccetera, e questo libro vuole aprire un confronto il più possibile ampio a partire da un’esperienza di violenza subita, che però non si focalizza sul mero episodio.”
La Rositani, durante il suo commosso intervento, ha speso tantissimi ringraziamenti per tutto lo staff del G.O.M., che ha saputo accoglierla, prestandole assistenza medica e supporto morale: “Ogni singola figura dell’Ospedale mi ha donato amore e cura; negli occhi di ogni operatore vedevo il mio dolore. È questo che ho avuto dal G.O.M.: Amore. Grazie perché mi avete fatto credere che ce l’avrei fatta. Mi sento quindi di dire che il G.O.M., pur non essendo un centro grandi ustioni, rappresenta un’eccellenza a livello sanitario ed è proprio in quest’Ospedale che è nata l’idea del libro: in reparto ho potuto ricevere la visita di Emilia con la quale siamo ormai sorelle e, in quell’occasione, ci siamo ripromesse che se me la fossi sentita di raccontare la mia storia, lei sarebbe stata le mie mani”.
È poi intervenuto il dr. Costarella: “La storia di Maria Antonietta tocca la sensibilità di tutti. Siamo noi a dover ringraziare lei perché la sua testimonianza è un ulteriore impulso al percorso di emancipazione culturale che purtroppo, nonostante i grandi progressi, è ancora lungo. Maria Antonietta, ti confesso che le tue paure erano anche le nostre paure, il tuo dolore è stato assimilato e condiviso da tutti noi. Devo però dire che Maria Antonietta – ha concluso il Dr. Costarella – ha sempre conservato il sorriso e questa forza è stata ammirevole e ha trasformato un evento doloroso in un’energia positiva che ha messo al servizio degli altri. Credo che Maria Antonietta rappresenti un’eroina moderna.”
Anche il Commissario Straordinario ha ripercorso le tappe dell’iter di cura di Maria Antonietta ed ha poi aggiunto: “Sapevo a chi l’affidavo, conoscevo l’umanità e la professionalità del team multidisciplinare che l’ha presa in carico. Ecco quindi che un caso così delicato, frutto di un atto a dir poco disumano, è stato affrontato con il massimo dell’umanità. Fa sempre piacere poter raccontare la buona Sanità: basta un caso come quello di Maria Antonietta per gratificare un’intera carriera professionale. Grazie anche ad Emilia che con il suo lavoro mirabile ha dato voce a questa vicenda.”
A chiudere il giro di interventi, la Dr.ssa Anna Federico, Presidente Ass. Italiana Donne Medico – sez. Reggio Calabria, che si è soffermata sugli aspetti medici legati al fenomeno della violenza ed ha lanciato un invito a tutte le istituzioni affinché questi temi vengano affrontati a più livelli, già a partire dai giovani, per promuovere la cultura del rispetto e della tolleranza.
“IO NON MUOIO” non è solo un racconto di rinascita personale, ma un vero e proprio manifesto di resistenza per tutte le donne vittime di violenza.
Il Comune di Reggio Calabria si dota di strumenti ecologici e all’avanguardia per la pulizia delle spiagge in tutta sicurezza: ecco all’opera i BeBot. Si tratta di macchine innovative che, oltre ad essere potenti robot per la pulizia e il setaccio della spiaggia da rifiuti organici, inorganici e microplastiche, potranno essere utilizzati per trasportare e trainare carichi pesanti, sia sulla spiaggia, che dentro e fuori dal mare. Inoltre potranno avere opzioni aggiuntive.
Come ha evidenziato il sindaco Giuseppe Falcomatà: «Siamo al lavoro per consegnare al meglio le nostre spiagge a cittadini e turisti. Il patrimonio marino è uno dei beni più preziosi che la natura ci ha donato e che è compito della nostra Amministrazione salvaguardare e valorizzare. Lo stiamo facendo, promuovendo un meccanismo di ricucitura del rapporto tra la città ed il mare che è uno degli obiettivi qualificanti del nostro mandato. I nuovi strumenti, assegnati dal Comune alla nostra società in house Castore, consentiranno di tenere pulite le nostre spiagge, nel massimo rispetto per l’ecosistema e dell’ambiente».
A chiarire tempi e modalità delle pulizie è stato il vicesindaco, nella sua qualità di assessore all’Ambiente, Paolo Brunetti: «Saranno tre i robot acquistati con i fondi Pon, ai quali è demandata anche la pulizia di mantenimento ogni quindici o venti giorni. Gli interventi verranno fatti al mattino molto presto per non disturbare i bagnanti. Le zone previste sono la prima parte del lungomare di Gallico, Lungomare di Catona, Parco lineare Sud, la Sorgente, e parte dell’Area a Nord tra Pellaro e Bocale. Tutte aree in cui è possibile intervenire a impatto zero sull’ecosistema. Chiaramente nelle aree a rischio, ad esempio, per le presenze delle nidificazioni di “caretta caretta”, si interverrà manualmente e con sistemi non invasivi».
I robot da spiaggia sono a zero emissioni e sicuri per fauna e flora, silenziosi, 100% elettrici, alimentati da pannelli solari. Setacciano e livellano la sabbia, rastrellano alghe e raccolgono rifiuti solidi. Inoltre possono sollevare e trasportare fino a 400 kg, operano anche su terreni ripidi e segnalano la loro presenza.
«Ci sarà poi un macro intervento – ha proseguito il vicesindaco – che, in questi giorni, con un bando, sarà assegnato a una ditta esterna che provvederà all’installazione delle passerelle, dei cestini, della pulizia macro e manuale laddove non sia possibile l’utilizzo dei robot e riguarderà parte del lungomare di Gallico, e naturalmente il lungomare di Reggio».
Al via oggi gli Esami di Stato: l’in bocca al lupo di Falcomatà agli studenti reggini
Inizieranno oggi anche a Reggio, alle 8:30, gli esami di Stato per gli studenti che saranno chiamati a svolgere una delle 7 tracce previste dal Ministero, 1° prova. Per l’occasione, anche quest’anno, arriva l’in bocca al lupo del Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria, ai maturandi.
“Care studentesse e cari studenti, iniziano domani gli esami di maturità che segneranno una tappa importante della vostra vita. Saranno giorni intensi, carichi di emozioni, di speranze, di sogni, di aspirazioni, di desideri e incognite. La campanella che sta per suonare sarà quella che vi spalancherà le porte al futuro e, ad ogni rintocco, fermatevi a pensare ai compagni, ai professori, agli amori e alle delusioni che, in questi ultimi cinque anni, vi hanno aiutato a crescere.
Siete arrivati all’ultimo metro di un percorso incredibile, fatto di alti e bassi, di rettilinei e curve a gomito, di ostacoli all’apparenza insormontabili, come il Covid che ha provato a disarcionarvi da quegli splendidi banchi dove, qualcuno di voi, vi avrà sicuramente lasciato un chewingum appiccicato. Una marachella, anche questa, che custodirete nel vostro album dei ricordi. Come le lezioni dei prof, la didattica acquisita, quelle poesie che farete fatica a dimenticare.
Adesso, vi si chiede l’ultimo sforzo. Ma forti e determinanti quali siete, sono sicuro, saprete dare il meglio di voi, senza risparmio ed utilizzando il massimo delle vostre possibilità. Chi proseguirà gli studi all’università e chi deciderà di intraprendere, da subito, un percorso lavorativo porterà nel cuore, indelebile, il marchio di questi giorni meravigliosi. L’augurio è che continuerete a vivere nella nostra città che ha bisogno della vostra linfa e del vostro entusiasmo. E ovunque voi decidiate di proseguire la vostra formazione o l’inserimento nel mondo del lavoro, sappiate che Reggio sarà per sempre la vostra casa.
Auguro a tutte le alunne ed agli alunni della Città Metropolitana di Reggio Calabria di affrontare l’esame con determinazione e serenità.
Un grande in bocca al lupo a tutti!”, dichiara il Sindaco Falcomatà
Naufragio a Roccella: la piccola sopravvissuta Nalina, chiede dei genitori e piange
Si chiama Nalina, piange, si lamenta per i dolori alle braccia e non fa che chiedere notizie dei genitori e della sorellina, ma non risparmia gesti inequivocabili di ringraziamento a chi si sta prodigando per lei, medici ed infermieri, abbracciando le loro mani e baciandole.
E’ la più piccola tra i superstiti dell’ennesima tragedia in mare, stavolta a Roccella ed ha solo dieci anni l’affondamento della barca a vela sulla quale si trovava insieme alla sua famiglia e ad altri circa 70 persone, 60 delle quali ancora non si hanno notizie perchè inghiottiti dalle acque roccellesi, a circa 120 miglia dalla costa calabrese e tra loro 26 bambini.
Lei, insieme ad altri 10 migranti iracheni ed iraniani, si è salvata per essere riuscita ad aggrapparsi alla barca semisommersa, fino a quando è stata recuperata dall’equipaggio di un mercantile ed affidata alla Guardia costiera che ha portato tutti in salvo nel porto di Roccella Ionica.
Del gruppo faceva parte anche una donna che però non ce l’ha fatta ed è morta durante il viaggio verso lo scalo calabrese.
Adesso Nalina è sdraiata su un letto dell’ospedale di Locri dove il personale si prende cura di lei, non solo dal punto di vista fisico – le sue condizioni sono notevolmente migliorate – ma anche morale, manifestandole tutto l’affetto che è possibile in momenti come questi.
“La bambina non fa altro, anche se a gesti visto che parla solo iracheno, che ringraziarci per quello che finora abbiamo fatto per lei. Quello, però, che più ci rattrista e ci fa sentire impotenti è che chiede in continuazione notizie dei suoi familiari e perché ancora i genitori non sono venuti a trovarla e incontrarla“, raccontano il il primario del reparto di Pediatria dell’ospedale di Locri Antonio Musolino e il dirigente medico dello stesso reparto Rosanna Lia.
“Per noi è davvero difficile affrontare una situazione del genere. E’ chiaro, comunque, che appena Nalina starà ancora meglio, chi di competenza, non certo noi medici, dovrà cominciare ad affrontare con lei il discorso legato ai suoi familiari”, spiegano i due sanitari
La piccola irachena, infatti, ancora non sa che i componenti della sua famiglia sono nell’elenco dei dispersi in mare e che, salvo miracoli, difficilmente li potrà rivedere vivi. Le ricerche vanno avanti ininterrottamente da ieri, da quando è scattato l’allarme, ma come evidenziano i soccorritori, le possibilità di sopravvivere in acqua, in mare aperto, soprattutto senza strumenti di salvataggio, sono ridotte al lumicino.
Sono state sbarcate nel porto di Roccella Ionica le sei salme recuperate ieri nel mare Ionio appartenenti a vittime del naufragio della barca a vela carica di migranti avvenuto lunedì scorso a circa 120 miglia dalla costa calabrese.
Solo 12 le persone recuperate in vita mentre una donna di 25 anni di origine irachena, era morta durante il viaggio verso il porto di Roccella Ionica.
Le 6 vittime recuperate ieri sono quattro uomini e due donne, di età apparente al di sotto dei 35 anni.
Le prime tre sono state trasportate dalla motovedetta CP 289 di Reggio Calabria e le altre dalla motovedetta CP 305 di Roccella, giunta nello scalo all’alba. Dopo lo sbarco, le salme sono state trasportate nell’obitorio dell’ospedale di Locri dove sono iniziati i primi accertamenti del medico legale e quelli finalizzati alla successiva identificazione. A tale scopo, la Prefettura di Reggio Calabria ha attivato nel Porto delle Grazie di Roccella Ionica un Punto informativo per fornire assistenza ai parenti delle persone coinvolte. Al momento, secondo quanto si è appreso, al porto non sono ancora arrivati familiari.
Le ricerche, alle quali partecipa anche nave Dattilo della Guardia costiera, intanto, proseguono via mare e via aerea ma sono rese estremamente complicate dalla distanza dalla terra a cui è avvenuto il naufragio. I soccorritori evidenziano, ad esempio, che dal momento in cui un mezzo aereo individua un corpo al momento in cui interviene la motovedetta per il recupero, le correnti ed il vento possono avere allontanato lo stesso anche di diverse miglia. I mezzi navali stanno operando a otto ore di viaggio dalla terraferma.
Recuperati dalla nave“Dattilo” della Guardia costiera, 3 corpi, nella zona del naufragio di ieri ad un centinaio di km dalle coste calabresi di una barca a vela che era partita 8 giorni prima dalla Turchia.
Oltre alla nave, presenti anche due motovedette della Guardia costiera che da ieri pattugliano l’area alla ricerca dei dispersi, una sessantina secondo i superstiti portati in salvo a Roccella Ionica.
E’ stato anche ispezionato lo scafo del veliero semiaffondato, ma ancora a galla, senza trovare però nulla. Le ricerche proseguono.
Naufragio a Roccella: avviate le indagini per chiarire l’accaduto
Gli investigatori della Polizia hanno avviato un’indagine sul drammatico naufragio avvenuto a largo delle coste roccellesi per cercare “di capire quello che è successo come avviene per ogni sbarco, a maggior ragione se c’è stato un disastro, probabilmente colposo”.
È quanto si apprende in merito al naufragio, avvenuto ieri a circa 120 miglia dalle coste calabresi, di una barca a vela che era partita 8 giorni prima dalla Turchia. L’indagine, coordinata dalla Procura di Locri, è condotta dal commissariato di Siderno e dalla squadra mobile di Reggio Calabria.
In merito alle notizie relative a quanto riferito da alcuni superstiti su imbarcazioni che prima dell’arrivo dei soccorsi non si siano fermate ad aiutare i migranti in difficolta, secondo quanto si apprende in ambienti investigativi, per ora “non c’è traccia ufficiale di questo”. Anche perché i migranti, in gran parte ancora ricoverati in ospedale, devono essere sentiti. Cosa che avverrà nei prossimi giorni.
Naufragio a Roccella: Prefettura apre punto informativo per i parenti delle vittime
La Prefettura di Reggio, tramite una nota, comunica di aver aperto un punto informativo per i parenti delle vittime: “In relazione al naufragio della barca a vela, partita presumibilmente dalla Turchia, avvenuto a circa 120 miglia dalle coste ioniche, si rappresenta che da domani mattina alle 8:00 sarà attivo presso il Porto delle Grazie di Roccella Jonica un Punto informativo per fornire assistenza ai parenti delle persone coinvolte.”
Naufragio mar Ionio, Vescovo Locri ‘urge conversione politica”
“Cosa sta accadendo al nostro mondo? Com’è possibile continuare ad assistere a queste tragedie del mare che si ripetono ogni giorno? Com’è possibile tollerare ancora questi viaggi della morte, dove a morire sono esseri umani che cercano di sfuggire a situazioni di fame, di guerre, di diritti negati e, spesso, a morire sono i bambini?”. A sostenerlo, dopo il naufragio al largo della costa della Calabria di una barca a vela con a bordo una settantina di migranti di cui solo 11 tratti in salvo, è stato il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, rimasto profondamente colpito dall’ennesima tragedia del mare.
“C’è tanta rabbia e indignazione per una tragedia che da tempo si ripete – ha aggiunto il presule- Queste tragedie avvengono davanti ai nostri occhi. Eppure nulla si muove. È alla deriva la nostra umanità. Serve un sussulto di umanità. Ogni naufragio rappresenta un fallimento collettivo, un segno tangibile dell’incapacità di proteggere le persone più vulnerabili. Mi chiedo: perché ai migranti non viene riconosciuto il diritto di poter fare un viaggio in sicurezza verso quei Paesi dove possono vivere in pace e realizzarsi? La gestione delle migrazioni richiede lungimiranza, coraggio, responsabilità. Limitarsi a misure di contenimento, costose in termini economici e di vite umane, non è la soluzione. Urge una conversione politica, che metta al primo posto i diritti fondamentali di ogni uomo, una politica per l’umanità, una politica di accoglienza. Fratelli tutti! Questa è la verità che papa Francesco ha da tempo affidato alla nostra sensibilità”, ha concluso il vescovo di Locri, Oliva.
Lo stesso presule locrese ha quindi invitato tutta la comunità diocesana ad una fiaccolata e veglia di preghiera che si terrà sabato prossimo, 22 giugno, a partire dalle 20 a Roccella ionica, “la cittadina – ha precisato monsignor Oliva – che si si sta sempre più contraddistinguendo per lo spirito di accoglienza che sa riservare ai migranti”.
Quello di ieri è stato un vera e propria giornata da ricordare per i soci della Rom1995.
E’ iniziata con l’inagurazione, la nuova vita del Centro del riuso, aperto al pubblico nella sede di Condera, allestita in un bene confiscato alla criminalità e assegnato da quasi un trentennio alla cooperativa
A fare gli onori di casa con il sindaco Giuseppe Falcomatà, è il presidente dell’Associazione, Domenico Modafferi, che ha una lunga lista di ringraziamenti, dalle istituzioni al dipartimento AbitaLab dell’università Mediterranea. Le parole più affettuose però sono rivolte ai tanti amici del centro, donatori dei i primi arredi e materiali protagonisti dell’attività del centro, un laboratorio di recupero e riqualificazione con l’obiettivo di dare una seconda vita agli oggetti usati.
Tanti questi beni nel grande showroom allestito nel centro e che oggi si è potuto visitare: mobili antichi, scaffalature, quadri, lampade e qualche pezzo originale come una culla artigianale in legno. Esempio evidente di economia circolare, che passa dalla donazione dei cittadini e la possibilità di acquistare (o riacquistare) gli articoli rigenerati dopo il restyling a prezzi accessibili.
Centro del Riuso che si compone in hub per la riduzione dei rifiuti e il riutilizzo anche creativo, funziona tramite i tre laboratori attrezzati di falegnameria e restauro, tappezzeria e recupero di apparecchi elettronici, in continuità con la mission di Rom1995.
A ricordarla è stato il Presidente Modafferi tornando ai tempi di quando si era addentrato nella comunità degradata del 208, tra sporcizia ed emarginazione, per fare doposcuola:
Il bene confiscato è assegnato in comodato d’uso dal compianto sindaco Italo Falcomatà e a Reggio rappresenta la prima esperienza. La cooperativa accettò la sfida con l’onore di reperire i finanziamenti per uno stabile di oltre 600 metri quadrati nel quale manca tutto, ma poco dopo la coop perde l’appalto, su scelta dell’amministrazione di allora.
Il centro di riuso apre i battenti succesivamente ai lavori che sembravano interminabili e con gli ostacoli e gli ulteriori rallentamenti delle vicende della ditta in amministrazione giudiziaria. Il sogno si chiamava ‘ricicleria’ e non si spegne. L’accelerazione finale è resa possibile grazie ai fondi europei Pon Metro 2014-20 stanziati dal Comune.
Centrale è stata la collaborazione sinergica tra dell’AbitaLab del dipartimento architettura e territorio dell’università Mediterranea, che ha partecipato al progetto per la consulenza tecnico-scientifica, come ha sottolineato con orgoglio la vicedirettrice Consuelo Nava
Inizia ufficialmente in conutdown per uno degli eventi più attesi del 2024: il Reggio Calabria Comics, che si preannuncia pieno di sorprese, attrazioni, spettacoli, convegni e divertimento in una location che consentirà a tutti i visitatori di calarsi nella la giusta atmosfera con accesso GRATUITO per tutti.
L’evento 2024 avrà come tema conduttore la lotta al cyberbullismo in tutte le sue forme ed è patrocinato dal Comune di Campo Calabro e dal COISP SINDACATO DI POLIZIA. Fondamentale anche la parnership con Poste Italiane e la collaborazione con Anassilaos, per un’esclusiva mostra di francobolli storici legati ai Fumetti.
L’attesa presentazione del Manifesto dell’Evento avrà luogo Domenica 30 Giugno, alle ore 18.00, presso la storica Libreria AVE Ubik, sul Corso Garibaldi.
La Cittadinanza è invitata a partecipare.
Svolta la conferenza stampa di conclusione del progetto’ “VI.VO, vicinati volontari’
L’ISTITUTO PER LA FAMIGLIA sezione 55 Con soddisfazione il capofila e i partners raccontano il lungo percorso attraverso la voce degli operatori, dei volontari e dei beneficiari che hanno profuso impegno e dedizione disinteressata. Il progetto, risultato tra le migliori idee innovative e tra le 4 vincitrici per la Regione Calabria, in risposta al Bando Volontariato 2019, il cui scopo è far rinascere le aree interne del Sud Italia, ha avuto la durata di 36 mesi ed ha inteso contrastare la condizione di disagio, esclusione sociale ed isolamento territoriale delle famiglie in difficoltà e persone fragili (oltre 1.000 utenti raggiunti) residenti nei comuni di Bagnara Calabra, Condofuri, Bruzzano Zeffirio, Molochio e zone limitrofe. La sezione IPF 55 di Condofuri insieme ai partners Cooperativa sociale Vitasì, la Cooperativa sociale Terra Promessa, l’Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale FANTASY -CRESCERE INSIEME ed i PARTNER ISTITUZIONALI, il COMUNE DI CONDOFURI, il COMUNE DI BAGNARA CALABRA ed il COMUNE DI MOLOCHIO hanno creato solo le occasioni per stimolare la popolazione locale ad interventi solidali nei “vicinati”. Incontrandosi, lavorando insieme, incoraggiandosi a vicenda hanno intensificato la rete di rapporti dando vita a solide strutture sociali che per certo raccoglieranno i loro frutti anche dopo il termine del progetto. Lo slogan del progetto “ILLUMINA LA TUA VITA, DIVENTA VOLONTARIO” è stato lo sprone a fare sempre di più e meglio in luoghi dove poco o quasi nulla si viveva di solidale. Siamo pertanto certi che la catena del dono per la distribuzione di beni di prima necessità (alimenti, farmaci, vestiti, materiale scolastico, etc.) e per la fruizione gratuita di servizi spesso territorialmente assenti, di natura sociale, sociosanitaria, sanitaria (ad es. segretariato sociale, supporto psicologico, aiuto alla mobilità, cura, servizi educativi, etc.) non si fermerà ed il suo effetto moltiplicatore porterà a creare una vera e propria svolta nella cultura del nostro territorio