“Il Ministero della Giustizia fa squadra, non solo al suo interno ma anche con la magistratura e l’avvocatura, per raggiungere importanti risultati, concreti. Così, dopo anni di ritardi burocratici, complicazioni amministrative e aspettative disattese, finalmente il nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria diventa realtà”. Lo ha detto il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto oggi a Reggio Calabria per presentare il progetto definitivo del nuovo Tribunale. “Grazie anche all’apporto dell’ufficio tecnico amministrativo della Presidenza del Consiglio – ha proseguito -, il gruppo del Ministero della Giustizia è riuscito a dare il via al definitivo ed efficiente completamento, in meglio, dei lavori della nuova sede. Quello che correva il rischio di essere considerato un cattivo esempio diventa, con questo governo, frutto virtuoso di competenze e di impegno. Il ‘ranocchio’ si trasforma in ‘principe’, per citare una fiaba dei Fratelli Grimm”, ha concluso.
Sebastiano Plutino
Reggio: sequestrate dai Nas oltre 400 tra maschere e decorazioni pericolose per bimbi
I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria in occasione dei festeggiamenti di Halloween sono stati impegnati in numerose ispezioni presso attività commerciali che ponevano in vendita costumi, maschere e giocattoli per bambini, allo scopo di reprimere il commercio di prodotti pericolosi per la salute.
I controlli sono stati eseguiti presso centri commerciali di Reggio Calabria e provincia, e si sono conclusi con il sequestro di oltre 400 prodotti (maschere, decorazioni e giocattoli) privi del marchio CE, delle indicazioni sulla sicurezza per bambini e sul corretto utilizzo per evitare danni alla salute.
Complessivamente sono state elevate sanzioni per euro 12.000 e le attività commerciali sono state segnalate alla Camera di Commercio di Reggio Calabria per le valutazioni di competenza.
Albanese: “Comitati di quartiere sono una ricchezza, amministrazione sempre votata all’ascolto e alla partecipazione”
“Concordo sull’esigenza di portare in tempi brevi all’esame del Consiglio comunale la proposta per il regolamento sui comitati di quartiere. Questi soggetti costituiscono una ricchezza per l’amministrazione, un metro di confronto quotidiano che ci consente di arrivare anche li dove, su un territorio vasto e variegato come il nostro, la macchina amministrativa non riesce a mettere a fuoco ogni giorno i problemi e le necessità della comunità. Sono convinto che il Consiglio sarà sensibile a questi aspetti, la nostra è un’Amministrazione comunale che è geneticamente votata all’ascolto e alla partecipazione civica e popolare. I rappresentanti dei comitati non devono temere nulla. Se ci è voluto tempo per mettere a punto una proposta è perchè l’Amministrazione tiene molto a questi temi e si è lavorato in questi mesi per fare in modo che gli istituti partecipativi e la regolamentazione dei comitati potessero essere incardinati in maniera più efficace”. Cosi l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune Rocco Albanese a margine dell’incontro tenutosi questo pomeriggio al Municipio reggino con i rappresentanti dei Comitati di Quartiere.
Palazzo di Giustizia di Reggio: firmato il rogito sui terreni. Falcomatà: “Opera significativa per l’intera comunità reggina”
Il sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto alla presentazione del progetto di completamento del Palazzo di Giustizia, alla presenza del viceministro Francesco Paolo Sisto, nel corso di una conferenza stampa nella sede delle Corte d’Appello di Piazza Castello dove, poco prima, i tecnici hanno provveduto alla stipula del rogito tra la Corte d’Appello e la Città Metropolitana per la cessione del diritto di superficie.
Sull’ultimazione dell’opera, curata dall’Unità Tecnica Amministrativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri di Napoli, si sono soffermati anche Pasquale Loria, capo dell’Uta partenopea, Massimo Orlando, direttore generale del Ministero della Giustizia, Olga Tarzia, presidente della Corte d’appello reggina, e Gerardo Dominijanni Procuratore generale di Reggio Calabria.
Il sindaco Falcomatà, nel ringraziare tutti i presenti, ha riservato un saluto particolare al viceministro Sisto per «la sua presenza che ci onora e gratifica». Nel corso del suo intervento, il primo cittadino ha ripercorso le tappe ultra ventennali che hanno attraversato la complessa realizzazione del Palazzo di Giustizia, approfondendo, in particolar modo, la prima riunione che «ha segnato la ripresa delle attività grazie al prezioso contributo dell’ex presidente della Corte d’appello, Luciano Gerardis, del dg del Ministero, Massimo Orlando, e del consigliere comunale delegato, Carmelo Romeo, durante la quale vi fu un approccio tecnico alla risoluzione del problema e si decise di procedere parallelamente rispetto al contenzioso con la ditta aggiudicataria dei lavori». «Questo – ha ricordato Falcomatà – ha consentito di sbloccare una situazione incancrenita che pareva non avere una via d’uscita. Da lì, seguirono una serie di incontri, di sopralluoghi, di riunioni, di delibere di Consiglio comunale che, oggi, ci hanno portati a percorrere l’ultimo miglio per completare la più significativa opera del comprensorio metropolitano e, probabilmente, dell’intera Calabria».
«Un’opera – ha aggiunto – innanzitutto significativa per la comunità reggina che ha diritto ad avere una Cittadella della giustizia moderna, funzionale, aperta a tutta la cittadinanza. Significativa, poi, per i magistrati, gli avvocati e, più in generale, per tutti gli operatori del diritto che trascorrono, all’interno dei locali dove viene amministrata la giustizia, gran parte del tempo. Questa, per tutti loro e per tutti noi, rappresenta la fine di una storia di diritti negati che, come sindaco e come istituzioni, avevamo il dovere di affrontare e risolvere». «Ecco perché – ha continuato Falcomatà – mi sento di chiedere scusa, come sindaco, a tutti coloro che hanno subito le conseguenze di questi ritardi ultra ventennali». «Il procuratore Dominijanni – ha concluso il primo cittadino – nel suo intervento ha parlato di proficua riunione con la Città Metropolitana rispetto alla riorganizzazione dei locali della procura generale presso la Corte d’appello e del giudice di pace. Credo che un approccio di vera, incondizionata, sincera sinergia istituzionale sia la condizione necessaria per ogni attività che dovremo andare a svolgere sul nostro territorio. Seguiremo anche questi lavori con particolare attenzione e interesse».
A margine della conferenza stampa in Corte d’Appello, anche il consigliere comunale delegato al Palazzo di Giustizia, Carmelo Romeo, si è detto «particolarmente soddisfatto» parlando di «una giornata molto importante per la comunità cittadina». «Questa iniziativa – ha spiegato – racchiude gli sforzi e le fatiche messe in campo, negli ultimi anni, per raggiungere un obiettivo davvero fondamentale. Il progetto di completamento del Palazzo di Giustizia vale 74 milioni di euro ed è l’espressione nitida ed efficace dei grandi risultati che si possono ottenere puntando su una proficua sinergia istituzionale». «Il mio ringraziamento – ha sottolineato Romeo – è rivolto al viceministro Sisto, all’intera macchina organizzativa del dicastero della Giustizia e dell’Uta. Da quando il sindaco Falcomatà mi ha affidato la delega specifica ho avuto modo di seguire le diverse fasi che, grazie alla collaborazione con tutti gli attori interessati, ci portano, adesso, verso una rapida esecuzione delle procedure di appalto fino all’ultimazione dell’infrastruttura nel breve volgere di qualche anno. È davvero una grande soddisfazione poter partecipare ad un momento storico per la città di Reggio Calabria».
Stagione venatoria nella Piana Gioia Tauro: controllati dai Carabinieri oltre 150 cacciatori, 2 denunce
L’apertura della stagione venatoria è stata affiancata dalla ripresa dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione degli illeciti venatori, condotti dai Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, di concerto con i Cacciatori dello Squadrone Eliportato Calabria e i militari del Nucleo Forestale di Cittanova, reparto di nuova istituzione che rappresenta un ulteriore tassello al processo di assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, avviato dal I° gennaio del 2017. In particolare, le Stazioni Carabinieri Forestali hanno assunto la denominazione di Nuclei Carabinieri Forestale per valorizzare il carattere di “specialità” delle attività attribuite alla componente forestale.
I militari dell’Arma hanno pianificato una serie di pattugliamenti e perlustrazioni nelle aree di caccia e in quelle porzioni di territorio contraddistinte da un elevato valore naturalistico, come le aree protette, controllando oltre 150 cacciatori. Il focus principale è stato per le licenze di porto d’armi, il munizionamento in possesso dei cacciatori, il numero dei capi abbattuti e la loro corretta annotazione sul tesserino venatorio regionale. Inoltre, durante i controlli i militari hanno eseguito anche verifiche sul benessere animale in relazione ai cani impiegati nelle battute di caccia.
Il bilancio dei primi controlli, sostanzialmente positivo dal punto di vista del rispetto delle normative, ha portato alla denuncia di soli 2 uomini. In particolare, il primo è stato sorpreso dai Carabinieri della Stazione di Molochio a detenere illegalmente munizioni da caccia, nascoste all’interno di un casolare di sua proprietà. Inoltre, la successiva perquisizione delle campagne riconducibili al denunciato, eseguita dai Cacciatori di Calabria, ha permesso di constatare che l’uomo aveva disseminato il terreno di trappole per animali selvatici e reti per uccellagione abusiva. In una di queste, i Carabinieri hanno trovato un ghiro, animale di specie protetta, che è stato immediatamente liberato.
Il secondo uomo, invece, è stato scoperto dai carabinieri della Stazione di Polistena ad allevare illegalmente due cinghiali che aveva precedentemente catturato. Gli animali, che appartengono ad una specie di cui è severamente vietato l’allevamento per ragioni di salute pubblica, anche connesse all’attuale emergenza da peste suina africana, sono stati sottoposti a sequestro per i controlli di competenza del Settore Sanità Veterinaria dell’ASP di Reggio Calabria, così come la struttura illecitamente realizzata per contenere i due suini.
In entrambi i casi, i procedimenti sono attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità degli indagati, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.
Da ultimo, i carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno proceduto a ritirare cautelativamente le armi e munizioni di 7 detentori di licenza, per difetto del titolo di polizia e/o sopravvenuta mancanza dei requisiti. In totale, sono stati sequestrati nr. 34 (trentaquattro) fucili di vario tipo e calibro e più di mille munizioni di vario calibro.
Una donna di 60 anni, di nazionalità italiana, è stata arrestata e posta ai domiciliari dalla polizia a Cosenza con l’accusa di maltrattamenti ai danni degli anziani coniugi che assisteva.
Le indagini che hanno portato all’arresto della donna sono state avviate sulla base della denuncia presentata da una figlia della coppia di anziani, che hanno 81 e 78 anni ed accusano gravi problemi di salute.
L’uomo, infatti, é cardiopatico, mentre la donna ha l’Alzheimer.
La figlia della coppia ha riferito ai poliziotti di avere deciso di presentare la denuncia perché insospettita dai lividi e dalle escoriazioni che aveva notato sui corpi dei genitori, ed in particolare della madre.
Insieme alla denuncia, la figlia dei coniugi ha presentato alla Questura, insieme ad una sorella, la registrazione delle immagini riprese da alcune microtelecamere installate nell’abitazione degli anziani in cui erano documentati i maltrattamenti subiti dalla coppia.
L’attività investigativa che ha portato all’arresto della badante è stata diretta dal questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro.
Ndrangheta: sequestrati 10 mln dalla Gdf di Milano ad 11 società del settore ferroviario infiltrata in ferrovie
La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato oltre 10 milioni di euro per frode fiscale a carico di undici società coinvolte nell’inchiesta che già nel febbraio 2022 aveva portato a 15 arresti ipotizzando presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria italiana.
Le indagini, che avevano portato agli arresti, avevano accertato come un gruppo di persone vicine “alla cosca di ‘ndrangheta denominata Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto (Crotone)”, attraverso “contratti di distacco di manodopera e contratti di nolo a freddo dei mezzi”, avesse effettuato per anni attività di manutenzione della rete ferroviaria usando “una fitta rete di aziende pseudo-metalmeccaniche a loro riconducibili con sede tra Varese, Verona e Crotone, molte delle quali intestate a prestanome, di fatto prive di una struttura aziendale”.
Società che avevano come “unico scopo la somministrazione di manodopera alle undici imprese assegnatarie delle ingenti commesse dalla principale stazione appaltante d’Italia, Reti Ferroviarie Italiane spa”, parte offesa nell’inchiesta.
Il sindaco della Città Metropolitana ha preso parte all’iniziativa di avvio delle attività associative della realtà che ha sede in un bene confiscato
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha partecipato all’inaugurazione della campagna di tesseramento del circolo “Arci Samarcanda”, realtà associativa che svolge le proprie attività in un bene confiscato alla criminalità organizzata.
«Samarcanda – ha detto il sindaco – è uno spazio di socialità, aggregazione e cultura che, come Amministrazione comunale e Città Metropolitana, sosteniamo ed al quale siamo accanto nella consapevolezza che le associazioni chiamate a gestire beni sottratti alla ‘ndrangheta affrontano difficoltà legate alla manutenzione degli spazi stessi». «Noi – ha ribadito Falcomatà – cerchiamo di aiutarli portando avanti le loro iniziative. In particolare, l’Arci è un presidio di legalità, di conoscenza, di rispetto della pace e dei diritti umani in tutto il mondo».
«Proprio per questo – ha concluso il sindaco – consideriamo Arci, davvero, l’erede di quella tradizione culturale antifascista che, ancora e soprattutto oggi, si erge a baluardo di democrazia e di difesa della nostra Costituzione».
Un nuovo Natale è alle porte e Cinquefrondi, dopo il successo degli anni scorsi si prepara a ridisegnare le vie del Paese. Verrà installato il Villaggio di Natale, che seguirà un vero e proprio percorso all’interno del borgo antico e della parte nuova, lungo lo stesso ci saranno attrazioni come la via del Vischio, dei Presepi e alcuni angoli vedranno come protagonisti proprio i cittadini della Comunità pianota, che apriranno le loro case, i loro garage e le loro abitazioni per accogliere i visitatori attraverso la degustazione di specialità culinarie, tipiche del luogo. Insieme al progetto ViviAmo Cinquefrondi, alle Associazioni, il Servizio Civile e tanti Uomini e Donne che hanno da sempre a cuore la realizzazione di un Natale festoso e ricco di sorprese, Cinquefrondi cambia veste ancora una volta e farà crescere la percezione di vicinanza fra Amministrazione e popolazione. A dimostrazione di ciò, verrà pubblicato un avviso (da parte del Comune e sui social) tramite il quale chiunque volesse donare giocattoli o addobbi potrà farlo presso la sede del Comune stesso o della Mediateca, così da offrire un’ulteriore speranza e solidarietà a tutti i bambini e le bambine che verranno a visitare il Natale cinquefrondese. Si parte l’8 dicembre alle 19 da Largo Duomo, con l’accensione delle luminarie e l’inaugurazione del Villaggio, le date protagoniste saranno poi le Domeniche del 10, del 17, del 24 e del 31 per poi concludersi, il 6 gennaio con l’arrivo della Befana e la consegna dei doni. Per tutta la durata degli eventi ci saranno alcune postazioni fisse che verranno caratterizzate da Artisti come Cantanti, Scrittori e Musicisti, mentre in quella di Piazza Castello l’Amministrazione ha pensato ai più piccoli con gonfiabili e giochi adatti a loro. Sui canali social a breve potranno essere visionati sia il programma che eventuali indicazioni.
Circolo Culturale “L’Agorà”, conversazione sul tema: “Una traversata dello Stretto nella notte del 1677”
Martedì 7 Novembre il Circolo Culturale “L’Agorà” ha organizzato una nuova conversazione sul tema “Una traversata dello Stretto nella notte del 1677”. Parteciperà, in qualità di relatore, il Prof. Filippo Arillotta (docente di letteratura e latino, presso il Liceo cittadino “Leonardo da Vinci”). Lo straordinario evento che sarà ricordato si verificò nell’ agosto del 1677, allorquando un marinaio francese della flotta di Luigi XIV che sostava davanti Messina che si era ribellata agli spagnoli, per timore di una grave punizione, si calò dalla sua nave, di notte, orientandosi con le stelle e raggiunse la spiaggia di Catona. ll fatto clamoroso fu riportato dai giornali spagnoli e suscitò notevole clamore. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì 7 novembre.