Lo sport come mezzo di aggregazione, crescita sociale e strumento per il benessere psico-fisico. Avvicinare, i più piccoli a tutti quegli aspetti positivi che favoriscano un punto d’incontro tra diverse culture e realtà della nostra regione. Questi sono gli auspici con i quali nel 2023 per il sesto anno si rinnova l’appuntamento con la Baby Champions. Il torneo, che si svolgerà dal 28 aprile al 1 maggio presso il Campo Sportivo Corrado Cimino di Cinquefrondi, organizzato dall’associazione “Five Sport Events” e patrocinato dall’Amministrazione Comunale che ringrazia sentitamente gli organizzatori per l’impegno profuso, avrà come protagoniste oltre 40 squadre provenienti da tutta la Calabria, che daranno vita ad una competizione sana all’insegna dell’agonismo e dei più alti valori dello sport; quali lealtà, rispetto per l’avversario, crescita personale, e fondamentalmente “fare squadra”. Per questa Amministrazione, risulta fondamentale incentivare tutte quelle iniziative di carattere sociale, culturale e sportivo che possano favorire i fenomeni di integrazione e sviluppo della presenza sul territorio. Per sottolineare l’importanza dell’evento, e la convinzione che ha favorito l’organizzazione, tutta l’Amministrazione Comunale sarà presente, a partire dal corteo di apertura che vedrà impegnati i partecipanti sfilare per le vie del paese che avrà luogo dalle ore 16:30 di venerdì 28 aprile. Le partite si disputeranno dalle 09:00 alle 20:00 in tutti i giorni di durata del torneo.
Sebastiano Plutino
“La Calabria, la politica regionale in particolare, metta in piedi una commissione itinerante che visiti le scuole calabresi, accolga le richieste della comunità scolastica e sostenga le necessità di quella educante per limitare gli effetti della povertà educativa e frenare quello della dispersione scolastica”.
Il Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, dall’aula magna dell’Istituto superiore “Enrico Fermi” di Catanzaro Lido, dove si è svolta la seconda tappa della campagna regionale “A scuola in sicurezza per non morire di lavoro”, ha sollecitato il ceto politico regionale e la classe dirigente calabrese sul tema della giornata e sulle necessità che l’istituzione scolastica calabrese non ha visto ancora soddisfatte.
“Sulla scuola – ha detto Santo Biondo – dove si costruisce il futuro professionale e sociale della nostra terra, bisogna costruire una grande fase di attenzione ed è necessario investire le risorse necessarie per formare la nuova classe dirigente”.
Per il Segretario generale della Uil Calabria, poi, “Dei temi della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro non bisogna parlare solo in occasione di eventi drammatici. Per questo siamo convinti della correttezza della nostra campagna Zero morti sul lavoro. Mille morti sui luoghi di lavoro e 500 mila infortuni sono numeri inaccettabili per una nazione che si definisce democratica”.
“La prevenzione – ha concluso Santo Biondo – è l’unica arma che possiamo usare per ribaltare il paradigma attuale. Per questo siamo oggi qui. Attraverso la conoscenza e la formazione si matura la sensibilità verso un tema che, spesso, viene trascurata nel mondo di lavoro. Per questo chiediamo che quella della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro entri nel a pieno titolo nel programma delle nostre scuole”.
Al di là delle diatribe politiche c’è la saggezza della nostra gente. Il 25 aprile è la storia di questo Paese è non ha nessun tipo di coloritura. Sbaglia chi tenta di dare un qualunque tipo di connotazione ideologica a questa festa”. A dirlo il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, in occasione della celebrazione del 25 aprile organizzata da comune e città metropolitana, insieme ad associazioni e sindacati, davanti la Stele del Partigiano nella Villa Comunale Umberto I. “L’antifascismo – è stato il commento di Raniero La Valle, ex senatore, scrittore e intellettuale – non finisce mai, perché non è il ricordo di una data o di un evento. Il 25 Aprile e l’antifascismo sono una categoria interpretativa della storia. Come il rinascimento, come il Risorgimento. E quindi l’antifascismo sarà sempre con noi, fino a quando esisterà la Repubblica, fino a quando avremo questa Costituzione. Noi vogliamo ricordare la Resistenza celebrare il 25 aprile, perché vogliamo, oggi, vivere fino in fondo la nostra Costituzione e la fedeltà alla nostra Repubblica”. Il Sindaco ff Paolo Brunetti e il Sindaco ff della Città Metropolitana Carmelo Versace hanno deposto corone di alloro sulla stele, eretta nei giardini “Umberto I”, che ricorda i caduti della Resistenza. Tante le bandiere, i gonfaloni delle Istituzioni, anche la bandiera della pace, esposta da una delegazione di cittadini ucraini presente alla cerimonia. “La risposta è la partecipazione che vediamo, anche qui a Reggio Calabria – ha commentato Brunetti – Vedere a distanza di così tanto tempo da quella data iniziale, tanta gente qui a festeggiare il 25 aprile, significa che c’è rispetto per questa data e per tutte quelle persone che hanno lottato affinché oggi noi potessimo esprimere ogni nostra opinione, anche con vedute diverse da altri”. “Una festa sulla quale va concretizzato quello spirito unificante che la rappresenta – ha affermato Versace – Il Paese va pacificato con i gesti di ogni giorno, e bisogna farlo una volta per tutte. Il 25 aprile non deve essere visto come un momento di polemica o di divisione. C’è una storia che parla, non può essere una qualcosa che rappresenta solo una parte, ecco la necessità di concretizzare un concetto che deve appartenere a tutti”. (ANSA).
“Una festa di libertà e di democrazia”. Così la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro ha definito il 25 aprile, celebrato oggi anche in Calabria con cerimonie in diverse città. Una festa, ha detto ancora partecipando all’iniziativa davanti al Monumento ai Caduti a Catanzaro, “per rinnovare quel sentimento che abbiamo maturato in oltre trent’anni di storia della destra parlamentare che deve vedere una festa di riconciliazione del Paese ma soprattutto difendere quei valori di democrazia e di libertà ancor di più in questo nostro tempo”. Il presidente della Regione Roberto Occhiuto, su twitter, ha sottolineato come il 25 aprile sia “una festa di libertà, una festa di democrazia, una festa che appartiene a tutti, e che non deve avere alcun colore politico”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita che ha auspicato che “il 25 aprile sia la festa di tutti gli italiani, senza distinzioni!”. Un concetto espresso anche dal prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani che a margine della manifestazione davanti la Stele del Partigiano, ha sostenuto che “al di là delle diatribe politiche c’è la saggezza della nostra gente. Il 25 aprile è la storia di questo Paese è non ha nessun tipo di coloritura. Sbaglia chi tenta di dare un qualunque tipo di connotazione ideologica a questa festa”. Mentre il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci ha sottolineato come il 25 aprile sia il “momento fondativo della nostra Repubblica e occasione per confermare il nostro giuramento di fedeltà, come cittadini, ai valori repubblicani che sono scritti nella Costituzione”. (ANSA).
“Comunico, ribadendo essere la pedofilia il reato più turpe contro l’umanità debole e indifesa, i bambini, che ho deciso di costituirmi parte civile e mi batterò perché a questi criminali venga comminata una pena senza attenuanti di sorta”: è quanto afferma Antonio Marziale, garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, in relazione all’arresto di un padre, che insieme ad un amico ha ripetutamente abusato della propria figlioletta di 7 anni disabile a Crotone. Marziale, è scritto in una nota, “è il primo Garante nella storia di tale istituzione ad essere stato ammesso quale parte civile nel processo contro gli abusanti di una bambina nel reggino”. “La mia storia personale – conclude Marziale – dedicata alla tutela dei minori è contrassegnata da risultati concreti e non da sterili suggestioni, e la mia regione, nel corso del mio secondo mandato da Garante, deve riconfermarsi quale terra di contrasto alla pedofilia”. (ANSA).
“Oltre 1.300.000 euro per sostenere i 129 progetti ammessi a finanziamento, con altri 5 in rampa di lancio in caso di implementazione delle risorse o economie di spesa. È stata pubblicata, sul sito istituzionale www.regione.calabria.it, nella sezione dipartimento Agricoltura, la graduatoria definitiva degli interventi a favore del settore apicoltura per l’annualità 2023, riservato a apicoltori e imprenditori apistici con sede legale in Calabria e sostenuto con uno stanziamento nel complesso pari a 1.353.857,53 euro, rinvenienti dall’attuazione del Regolamento UE 2021/2115 e da diversi decreti ministeriali, in aumento rispetto al passato”. Lo rende noto la regione. “Di concerto con le organizzazioni di categoria – conferma l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo – siamo riusciti ad ottenere maggiore attenzione, forti anche dei numeri che testimoniano della forza e delle potenzialità di un settore in costante crescita. Puntiamo a valorizzare e a promuovere il patrimonio apistico regionale, così contribuendo anche alla tutela dell’ecosistema, di cui le api sono sentinelle e custodi, garantendo il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali presenti sul pianeta e circa il 35% della produzione globale di cibo”. “Una prospettiva del resto irrinunciabile – è scritto nella nota – per una terra vocata all’apicoltura: la Calabria è la terza regione d’Italia per numero di alveari censiti (in totale, 132.290), la quarta per produzione di miele. Adesso, attraverso i fondi messi a disposizione dei produttori calabresi, in forma singola o associata, saranno garantiti aiuti per la realizzazione – tra l’altro – di interventi destinati a servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio di migliori pratiche; corsi di aggiornamento; seminari e convegni tematici; lotta a parassiti e malattie; prevenzione delle avversità climatiche; ripopolamento del patrimonio apistico; razionalizzazione della transumanza; miglioramento qualitativo delle produzioni dell’alveare ai fini della commercializzazione; promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e iniziative volte a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura”.
L’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Reggio Calabria, in una nota, esprime “tutta la sua preoccupazione, indignazione e rabbia dopo l’aggressione e la morte di Barbara Capovani, la psichiatra aggredita venerdì scorso da uno dei suoi pazienti all’esterno del reparto di Salute mentale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, per un fenomeno che si sta trasformando in una vera e propria emergenza nazionale”. Nel manifestare la propria vicinanza alla famiglia ed a tutti i colleghi della psichiatra uccisa, l’Ordine ricorda come “la Calabria non è certo esente da questo fenomeno, basta leggere le cronache dove è possibile registrare, in maniera costante, atti di violenza contro gli operatori sanitari. E le donne della categoria, secondo i dati statistici nazionali, risultano essere quelle più colpite. Servono, quindi – afferma l’ordine reggino – iniziative concrete per dare maggiore sicurezza a medici ed infermieri sui luoghi di lavoro ma anche, e soprattutto, una maggiore sensibilizzazione culturale sul tema per far comprendere ai pazienti che il medico è sempre dalla loro parte. Accanto a questo, occorre mettere in campo una serie di iniziative come l’aumento di personale, la presenza di mediatori culturali nei Pronto soccorso affinché il diritto alla salute sia garantito insieme a quello che riguarda la sicurezza”.
“Nessuno vuole toccare la legge 180 e la forte commozione per l’omicidio della dottoressa Capovani deve evitare eccessi”. Lo afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Antoniozzi ha presentato la proposta di legge di modifica degli articoli 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale. “Attenzione a non associare il crimine alla ‘follia’ – prosegue – perché questa equazione ha portato a conseguenze devastanti. Il potenziamento dei servizi psichiatrici è all’esame del ministro Schillaci e del sottosegretario Gemmato ma riguarda una questione che prescinde dalla tragedia di Pisa. Così come la nostra proposta di legge, annunciata a novembre e depositata a marzo, introduce la discriminante psicotica nella valutazione peritale e la inserisce nel codice penale. Pensare che un disturbo psichiatrico significhi follia è di per sé una follia. Ha detto bene il prof. Giuseppe Nicolò quando ha affermato che c’è la necessità di potenziare i servizi in carcere per chi è affetto da disturbi dì personalità ma c’è bisogno assoluto di evitare che le Rems siano contenitori per antisociali e borderline che , sostanzialmente, sono delinquenti. Il potenziamento dell’offerta pubblica è una questione che, soprattutto dopo il Covid ha una sua naturale prelazione ma guai ad associarlo alla vicenda Capovani”. “Gli psichiatri – conclude Antoniozzi – non possono diventare sceriffi né possiamo associare direttamente il crimine alla follia perché non è così: finiremmo per legittimare la violenza e considerare malati mafiosi, stupratori e criminali vari. Questa concezione assurda ha prodotto impunità per tante persone. Sul caso Capovani ho già detto la mia ma il dolore più grande, oltre che ovviamente per la morte, è il dileggio impunito sui social di movimenti sedicenti che hanno scritto frasi irripetibili. E che meriterebbero davvero una forte sanzione”.
L’amministrazione comunale di Castrovillari ha dedicato una villetta ai fratelli Rosselli. L’intitolazione è avvenuta oggi nel corso delle manifestazioni organizzate in occasione del 25 aprile, dall’amministrazione comunale in collaborazione con la locale sezione “Castriota – Magnelli” dell’Anpi e con la Cgil comprensoriale Pollino – Sibaritide – Tirreno. Le manifestazioni sono iniziate in piazza Indipendenza con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei caduti da parte dell’amministrazione comunale. Subito dopo si è proceduto all’intitolazione della villetta alla memoria dei fratelli Rosselli. Le manifestazioni si sono concluse nel cimitero, con l’omaggio alla memoria del tenente Franco Castriota. “Oggi – ha detto il sindaco Domenico Lo Polito – è una festa importante perché ricordiamo un momento drammatico di lotta, che ha segnato tante famiglie, ma dal quale è nata un’Italia nuova, libera, unita. La festa della Liberazione, festa nazionale, deve servirci a ringraziare quanti ci hanno consentito di vivere degnamente il nostro essere cittadini; poi, in maniera quanto mai attuale, oggi ci serve per lanciare un monito a chi vorrebbe dividere la nostra Itakia in modo subdolo e strisciante, con una mortificante autonomia differenziata. Avanti, insieme, uniti, orgogliosi”. (ANSA).
Tre cittadini egiziani sono stati sottoposti a fermo dai militari della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Crotone assieme a personale della Squadra Mobile, perché ritenuti gli scafisti di un’imbarcazione soccorsa in mare da mezzi navali della Capitaneria di Porto e dell’Agenzia Frontex. I tre, secondo quanto emerso dalle indagini successive all’operazione di soccorso, avrebbero condotto un motoryacht con a bordo 161 migranti trasbordati, in alto mare, sulle unità navali e sbarcati poi nel porto di Crotone. I fermi sono stati disposti a seguito delle attività di indagine condotte sotto sotto la direzione e lo stretto coordinamento della Procura di Crotone sin dal momento dell’arrivo in porto dei migranti. I tre presunti trafficanti sono accusati a vario titolo di avere reso possibile il trasporto dei migranti dalla Turchia fino al punto in cui l’unità si era fermata in vicinanza di una nave mercantile. Ulteriori approfondimenti investigativi sono in corso sulla base degli elementi raccolti dagli investigatori. (ANSA).
Un uomo di 50 anni, di origini romene, è rimasto gravemente ustionato dopo che della benzina ha preso fuoco. E’ accaduto nella frazione Calabrò del comune di Mileto. Al momento non sono chiare le cause dell’incidente, ma secondo quanto riferito da fonti mediche, sembra che l’uomo si sia dato fuoco davanti alla moglie per non meglio precisati motivi. Sono stati i presenti a far scattare l’allarme. Sul posto sono giunti da Vibo i sanitari del 118 coordinati dalla centrale operativa. Dopo le prime cure sul posto è stato attivato l’elisoccorso che ha trasportato l’uomo, con ustioni sul 60% del corpo, all’ospedale di Catanzaro. Le sue condizioni sono gravi.