Il comitato Consulta Giovani della Città Metropolitana di Reggio Calabria (APS), con riferimento alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa stamani da Lorenzo Scappatura, Coordinatore regionale di AP Giovani, inoltre la seguente nota:
“Siamo giovani che hanno deciso di agire. Non ci accontentiamo di essere spettatori passivi in una realtà segnata da inefficienze e divisioni sterili. La Consulta Giovani della Città Metropolitana di Reggio Calabria (APS) è nata da un’esigenza chiara: creare uno spazio autonomo, apartitico e inclusivo, dove il dialogo diventi azione concreta
e i giovani possano costruire il futuro che meritano. Non ci muove la polemica, ma la volontà di fare la differenza.
Al recente incontro con il consigliere comunale delegato alle politiche giovanili – primo destinatario delle nostre richieste e proposte – ogni partecipante ha avuto libertà di parola e spazio per esprimersi. Tuttavia, quando il confronto ha iniziato a
degenerare in uno scontro improduttivo su temi non coerenti con le finalità dell’incontro, quali il Ponte sullo Stretto, il mercato a Piazza del Popolo, generalizzando e assolutizzando, si è scelto collettivamente di tornare al punto centrale della riunione e di suggerire, per argomenti particolarmente divisivi, la creazione di spazi dedicati e
appropriati con la presenza di soggetti competenti in materia. Questa non è censura, ma rispetto per il lavoro e per il contributo di tutti i presenti, e dell’invitato.
Non accettiamo che il nostro lavoro venga distorto o sminuito. Prenderemo i provvedimenti necessari per garantire che episodi come questo non si ripetano, perché la Consulta è e rimarrà uno spazio di serietà e trasparenza. Ogni azione futura
sarà orientata a proteggere i valori sanciti dall’Articolo 1 dello Statuto, che definisce la Consulta come un organismo “apartitico e aconfessionale”, e dall’Articolo 1 del Regolamento Interno, che ribadisce: “La Consulta Giovani è apartitica e finalizzata allo sviluppo puro di politiche giovanili. La Consulta si può ritenere politica se e solo se unicamente indirizzata alla piena realizzazione di una vita pubblica in cui il giovane è al centro, dando priorità alla missione di fare politica giovanile per garantire un avanzamento positivo della categoria nella vita pubblica, senza specifiche ideologie
di partito.”
La conferma della fiducia indipendentemente dalla bandiera politica risiede nel fatto che l’accusante svolge(va) un incarico di direzione in una delle principali commissioni di lavoro (cioè commissione “social e stampa”), votato con piena stima dai membri di questa.
In merito ad eventuali registrazioni non autorizzate, ricordiamo che nessuna registrazione di audio o video è stata approvata dal Direttivo. La diffusione di materiale senza consenso vìola la privacy delle persone coinvolte.
Ringraziamo il delegato alle politiche giovanili per il dialogo costruttivo avviato con noi e ribadiamo che la scelta dell’ordine di convocazione dei rappresentanti istituzionali risponde a una logica organizzativa: dopo il delegato alle politiche giovanili, gli assessori (recentemente convocati) sono i primi a detenere le deleghe operative sulle tematiche chiave per il territorio. Il coinvolgimento di consiglieri e commissioni consiliari, già pianificato poiché chiusa la fase di contatto della Giunta, garantirà un confronto ampio e inclusivo. Ribadiamo il fatto che dal giorno di lancio
del nostro progetto, tutto il mondo politico e cittadino è stato opportunamente invitato a prendere parte. Questo è il segno di una richiesta di collaborazione di lungo periodo.
A chi ha vissuto questa esperienza con insoddisfazione, diciamo chiaramente: non puntiamo il dito contro nessuno, ma la Consulta non è un’arena per polemiche sterili o personalismi. È un luogo di crescita e lavoro, dove il dialogo viene sempre
valorizzato, ma mai a scapito della nostra missione. Sono state coinvolte come parte lesa della polemica molte realtà accademiche, professionali e di categoria animate da menti brillanti di giovani reggini. Come gruppo, siamo sempre pronti a collaborare, ma non tolleriamo che la nostra serietà e il nostro impegno, costruiti dal primo giorno,
vengano messi in discussione da racconti inesatti, “dipingendo un panorama fantasioso”, che culminano in comportamenti dannosi per tutti.
Se la Consulta fa rumore, è perché sta cambiando le cose. Quel rumore non sarà mai di distruzione, ma sempre di costruzione. Siamo qui per lasciare un segno e continueremo a farlo, con coraggio e determinazione. Non aspettiamo il
cambiamento: lo costruiamo, insieme, in modo indomito.