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Armi clandestine in Aspromonte: sequestrato un fucile e munizioni a Ciminà
Nuovo importante sequestro di armi nel cuore dell’Aspromonte. Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno portato a termine un’operazione di rastrellamento in un’area impervia del territorio di Ciminà, alla ricerca di depositi clandestini di armi e munizioni.
L’intervento, parte di un più ampio piano di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, ha visto i militari impegnati in zone difficilmente accessibili, caratterizzate da vegetazione fitta e anfratti naturali spesso utilizzati per occultare materiali illeciti. Durante le perlustrazioni, i Carabinieri hanno individuato un tubo metallico abilmente nascosto tra le rocce: al suo interno erano custoditi un fucile artigianale privo di matricola e circa 30 munizioni compatibili con l’arma.
Il materiale, in buono stato di conservazione, è stato immediatamente sequestrato e sarà sottoposto ad accertamenti tecnici e balistici per verificarne la provenienza e accertare se possa essere stato utilizzato in episodi criminosi avvenuti nella zona.
Il rinvenimento di Ciminà si aggiunge a una serie di recenti operazioni condotte dall’Arma sul territorio provinciale, che hanno portato al sequestro di numerose armi clandestine. Basti ricordare i due ingenti ritrovamenti di pistole, fucili e munizionamenti avvenuti a Gioia Tauro e l’arsenale scoperto ad Arghillà di Reggio Calabria in un casolare abbandonato.
Si conferma così l’impegno costante dei Carabinieri nella lotta alla detenzione e al traffico illegale di armi, per sottrarre alla criminalità strumenti di offesa e garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
Ll’Avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, commenta soddisfatto la decisione del Tribunale di Reggio che condanna Poste Italiane al risarcimento nei confronti di un risparmiatore sulla riscossione di 2 buoni fruttiferi, sottoscritti nel 2002. L’azienda dovrà restituire 5000€ + interessi.
“Una storia di risparmio e fiducia finita in tribunale, ma con un lieto fine per il cittadino”, commenta l’avv. Cuoco.
Il risparmiatore, dopo aver richiesto la riscossione dei due buoni fruttiferi, sottoscritti nel 2002, convinto avessero durata ventennale, si è sentito rispondere dallo sportellista dell’ufficio che fossero “prescritti”.
Da quel momento inizia la battaglia legale che viene supportata dall’Unione Nazionale Consumatori Calabria e dai legali Ermelinda Chiumiento e Cristina Latella, conclusa la vittoria in tribunale del cliente.
Il Tribunale di Reggio con la sentenza emessa il 19 agosto 2025, ha accolto l’istanza del risparmiatore, condannando Poste Italiane a restituire i 5.000 euro investiti, a corrispondere gli interessi maturati e a pagare anche le spese legali.
Il giudice ha sottolineato che l’azienda non aveva consegnato a Russo le informazioni dovute al momento della sottoscrizione, impedendogli di conoscere la reale durata dei buoni. Solo nel 2022, al momento del rifiuto, l’uomo ha scoperto che i titoli non erano ventennali, bensì settennali.
Invero, il D.M. 19 dicembre 2000 prescrive all’art. 3 “Per il collocamento dei buoni fruttiferi postali, viene consegnato al sottoscrittore il titolo e il foglio informativo contenente la descrizione delle caratteristiche dell’investimento” e all’art. 6 stabilisce l’obbligo in capo a Poste Italiane s.p.a. di esporre al pubblico le condizioni praticate, rinviando al foglio informativo, che sarà consegnato al sottoscrittore, la descrizione dettagliata delle caratteristiche del buono sottoscritto.
A tale riguardo deve osservarsi, che secondo il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità e di merito, il termine di prescrizione comincia a decorrere dal momento in cui la produzione del danno si manifesta all’esterno, diventando percepibile e riconoscibile.
Nel caso di specie, dunque, non può certamente ritenersi che la prescrizione decorra dal momento della sottoscrizione dei buoni fruttiferi (nel 2002), momento in cui si è verificato unicamente il fatto lesivo, essendosi invece il danno manifestato all’esterno solo nel momento in cui la convenuta Poste Italiane s.p.a. ha rifiutato il rimborso per intervenuta prescrizione (anno 2022).
“È una vittoria non solo del singolo, ma di tutti i risparmiatori commenta l’Unione Nazionale Consumatori Calabria, Poste deve garantire chiarezza e trasparenza, soprattutto verso cittadini anziani che affidano i propri risparmi a strumenti considerati “sicuri”.
La decisione si inserisce in un filone giurisprudenziale sempre più attento alla tutela dei risparmiatori, soprattutto anziani e con minore alfabetizzazione finanziaria, sottolineando l’obbligo per Poste Italiane di fornire informazioni chiare e complete sui prodotti collocati.
Per l’Unione Nazionale Consumatori Calabria si tratta di una sentenza significativa, che rafforza i diritti dei cittadini nei confronti dei grandi intermediari finanziari.
Una decisione che rappresenta un precedente importante per quanti si trovano in situazioni simili e che ribadisce un principio semplice ma fondamentale: il risparmio va tutelato.
Per ulteriori informazioni contatta l’associazione 3288310045 o scrivi alla mail: xsavio@libero.it o collegati al sito www.uniconsum.it
Bovalino: commerazione del 33° anniversario della scomparsa del brigadiere Antonio Marino
Si è svolta questa mattina, a Bovalino la cerimonia di commemorazione al Brigadiere Antonino Marino, Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria”.
Quest’anno, in occasione del 35° anniversario, l’Arma dei Carabinieri ha sentito il dovere di ricordare con una cerimonia commemorativa il commilitone che è morto, mentre svolgeva il proprio dovere. Un ricordo incancellabile, un esempio costante nella vita di tutti i colleghi, foriero di indicazioni proprio in questo momento della vita del Paese in cui il servizio reso al prossimo è quanto mai sentito.
Hanno partecipato alla cerimonia, insieme al Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Gen. B. Riccardo Sciuto, i familiari, le massime autorità civili, militari, religiose e giudiziarie della provincia, in presenza dei quali, presso l’omonima piazza intitolata al Sottufficiale, è stata deposta una corona d’alloro, il ricordo dell’eccidio del brigadiere Marino, avvenuto il 09 settembre del 1990.
Successivamente, è stata officiata una messa, celebrata dal Vescovo di Locri, S.E. Mons. Francesco Oliva e da Cappellano militare Don Aldo Ripepi.
Il Brigadiere Antonino Marino, nato a San Lorenzo, il 5 ottobre 1957 e arruolatosi nell’Arma dei Carabinieri nel 1975, prima che venisse ucciso, si era occupato di varie indagini su traffici illeciti. Era un profondo conoscitore della criminalità, in qualità di comandante della Stazione di Platì aveva collaborato nelle indagini su vari sequestri di persona che in quegli anni rappresentavano una delle principali attività criminali sul versante Ionico della Provincia di Reggio Calabria.
Da poco tempo era stato trasferito alla Stazione di San Ferdinando. La sera del 9 settembre 1990, il sottufficiale, mentre si trovava a Bovalino Superiore con la propria famiglia in occasione della festa patronale, fu avvicinato da un killer che, approfittando della confusione che regnava in paese e della concomitante esecuzione dello spettacolo pirotecnico, gli esplose contro alcuni colpi di pistola, colpendolo in parti vitali e dileguandosi poi nel buio.
Nell’agguato furono colpiti, oltre al militare all’epoca trentenne, anche la moglie incinta e il figlio Francesco di appena un anno, che oggi è un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri.
Al Brigadiere Antonino Marino il 25 maggio 2010 è stata intitolata l’omonima piazza a Bovalino Marina e il 30 settembre 2011 e il 16 maggio 2025, rispettivamente la Caserma di Platì e San Ferdinando, sedi delle attuali Stazioni Carabinieri.
Turismo: Occupazione in crescita, ma aumentano le difficoltà nel reperire personale
Pubblichiamo il comunicato stampa dei Consulenti del Lavoro riguardante il Settore Turismo che registra una crecita sull’occupazione, ma al contempo aumentano i lavoratori introvabili.
“Il lavoro nel turismo cresce, ma la mancanza di personale rischia di arrestare bruscamente la corsa di un settore che traina l’economia italiana da anni. Nel 2024 questo comparto ha continuato a creare occupazione, superando 1,5 milioni di addetti (+2,1% rispetto al 2023 e +21,5% rispetto al 2014). Ma dietro i numeri da record si nasconde un paradosso: mai così tanti lavoratori introvabili. Rispetto al 2019, quando i profili mancanti erano 210 mila (24,6%) il numero delle assunzioni di difficile reperimento si è triplicato, toccando quota 604 mila (51,8%).
E a farne le spese sono soprattutto le aziende del Centro Nord. Secondo la nota della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, “L’occupazione nel turismo, tra opportunità e limiti di crescita”, elaborata su dati Istat, le imprese faticano soprattutto a trovare cuochi, pasticcieri, gelatai e camerieri. Un’emergenza silenziosa che rischia di inceppare il motore di uno dei comparti chiave dell’economia nazionale. Se, da un lato, il settore si consolida e vede aumentare soprattutto il lavoro dipendente (9% in cinque anni) nelle aree del Centro Italia così come nel Mezzogiorno, dall’altro continua a scontare difficoltà crescenti nell’intercettare i profili richiesti.
A mancare sono soprattutto cuochi (irreperibili nel 61,7% dei casi), pasticcieri e gelatai (59,8%), camerieri (54,7%), baristi (50,6%) e, ancor di più, i tecnici della produzione e preparazione alimentare (76,4%). La difficoltà riguarda in modo particolare le regioni che negli ultimi anni hanno assistito a una crescita del fabbisogno di figure per il comparto ricettivo-ristorativo: è il caso, ad esempio, della Sicilia, Calabria e Sardegna. Ma le regioni dove si registra più affanno sono nel Centro Nord: dopo il Molise (66,6% dei profili giudicati irreperibili dalle aziende), spiccano Umbria (61,1%), Trentino Alto Adige (58,4%), Lazio (58,1%), Piemonte e Val D’Aosta (55,7%).
A pesare sul comparto sono fattori strutturali significativi: l’assenza sistemica di percorsi formativi idonei che producano personale qualificato in misura adeguata alle richieste, stagionalità e intensità del lavoro. In questa situazione, tuttavia, si intravedono dei segnali positivi: negli ultimi anni è cresciuta, infatti, la domanda di lavoratori con qualifica di formazione professionale, la cui incidenza sul totale delle assunzioni previste è passata dal 43,2% del 2019 al 51,7% del 2024. Piccolo segnale di un’evoluzione in corso anche se ancora molto lenta.”, si legge sul comunicato dei Consulenti del Lavoro.
Melito di Porto Salvo: Falcomatà risponde all’appello del Sindaco Nastasi
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Dopo la pubblicazione online del Programma dettagliato del Reggio Calabria FilmFest 2025, inizia ufficialmente il countdown dell’atteso evento che vestirà la Città dello Stretto da vera Capitale del Cinema.
“Bellezza eterna, identità viva” è il leitmotiv di questa XIX edizione che si svolgerà dal 15 al 20 settembre, nei luoghi simbolici di Reggio: Piazza Giuseppe De Nava, la Biblioteca comunale Pietro De Nava, il Cine-teatro Odeon e il prestigioso MArRC, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Il Festival, sostenuto dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, che lo ha appena istituzionalizzato, dal Ministero della Cultura e dalla Fondazione Calabria Film Commission nell’ambito del progetto “Bella come il cinema” – che unisce le principali città calabresi e i loro luoghi più iconici – diventa occasione per celebrare il grande cinema e insieme raccontare la nostra terra, tra arte, cultura e promozione del territorio.
Avvio in grande stile, il 15 settembre alle 21.30 in Piazza De Nava, con un evento che fonde identità e riscoperta della storia della città: un Documentario interamente prodotto dal RCFF e dedicato alla figura di un reggino illustre e forse non molto noto, Giuseppe De Nava. “Un nome, una rinascita, una città. Giuseppe De Nava” di Thomas Castiello svelerà curiosità e piccole storie della Reggio post-terremoto del 1908 e di questo personaggio a cui è intitolata la stessa Piazza che ospita il Festival. La proiezione, per la quale è prevista la partecipazione di varie autorità, sarà preceduta dai saluti di apertura e un piccolo talk, che vedrà la presenza del Direttore Artistico Gianlorenzo Franzì e del Direttore Generale Michele Geria, con la conduzione della giornalista Manuela Iatì.
La nuova edizione del RCFF, d’altronde, vuole celebrare, più forte che mai, il connubio tra cinema e territorio, tra la bellezza eterna delle storie che trovano spazio sulle pellicole e quella dei luoghi dove quelle storie vengono girate.
Ne sono dimostrazione tutti gli eventi e i contenuti scelti, a partire dagli stessi film selezionati per i concorsi tradizionali della kermesse, in gran numero girati in Calabria o di cineasti calabresi: i finalisti – 16 per il Millennial Movie, concorso per cortometraggi, e 4 per il Bergamotto d’argento, concorso per lungometraggi, saranno dal 16 settembre ogni pomeriggio dalle 18.00 al Cine-teatro Odeon.
Ed è proprio con le proiezioni che il programma entra nel vivo: red carpet ogni sera nella Piazza antistante il Museo e talk con i protagonisti, che precedono la visione delle pellicole. Tra queste, in programma il 16 settembre l’anteprima mondiale “Jack & Lou: una storia d’amore tra gangster”, storia di una donna durante l’era del proibizionismo americano; l’anteprima locale di “Even”, il 19 settembre, storia vera di un femminicidio calabrese pronta ad approdare nelle sale, che porterà a Reggio gli attori Simona Cavallari, Romina Mondello, Ernesto Mahieux, Federica Pagliaroli, Martina Chiappetta, Caterina Misasi, Annalisa Giannotta, Andrea Marozzo, Francesca Laino, insieme al regista Giulio Ancora e al direttore della fotografia, Gianni Mammolotti; il thriller “Il Migliore dei mali” (17 settembre); “L’amore, in Teoria” (proiezione speciale il 18 settembre) del regista Luca Lucini, visibile a breve su Sky e il documentario “Effetto Nicholas”, (17 settembre), che racconta l’ondata positiva di trapianti di organi seguita alla tragedia di Nicholas Green, il bimbo americano ucciso per sbaglio in Calabria nel 1994.
Tra gli eventi più attesi di questa edizione, inoltre, anche due documentari fuori concorso: “Piena di Grazia” (19 settembre), sulla suggestiva festa popolare della Varia di Palmi, il carro sacro diventato patrimonio immateriale dell’Unesco, e “Io ci sto” (20 settembre), storia filmata sulla vita e la carriera di Rino Gaetano. Entrambe le proiezioni saranno animate da altrettanti incontri: con la registra Andree Lucini, la produttrice Desiree Manetti e il giornalista Arcangelo Badolati il primo, e con l’autore del docufilm sul cantautore crotonese tragicamente scomparso nel 1981, Leonardo Metalli, giornalista di spettacolo del Tg1.
Non mancheranno poi, le altre sezioni tradizionali del Festival, evento ricco di cultura.
“Un libro per il cinema”, con la presentazione dei libri “L’avventura del Cinematografico Corrado Alvaro” Edito dalla Cineteca della Calabria, “Pasolini giornalista” di Domenico Marino, “Cinque inverni” di Giorgia D’Anna, ospitati alla Biblioteca Villetta De Nava, e de “L’umanoico” di Raffaele Mortelliti (Edizioni Parallele) ospitato in Piazza De Nava.
Gli eventi di formazione: le Masterclass, di Regia con Luca Lucini il 19 settembre e di Recitazione con il regista e attore Fabrizio Lopresti; e due workshop, il 19 settembre mattina alla Terrazza del MArRC, promossi in collaborazione con Framinia Academy e Women in Film, Television & Media Italia.
E proprio alle donne, quest’anno, il Festival dedicherà una giornata speciale, con un premio speciale voluto da WIFTMI un incontro con la produttrice e attrice Rita Rusic, nell’evento “She Leads the Screen: Rita Rusic e il cinema delle donne” che si terrà il 19 settembre alle 21.30.
D’altronde, nel connubio tra identità, bellezza e territorio, proprio le donne, calabresi, occupano un posto di primo piano nell’edizione XIX, con la dedica all’indimenticata diva anni ‘50 Gianna Maria Canale, «La regina del peplum», una regina reggina approdata da Reggio a Cinecittà e poi a Hollywood, e con la madrina, reggina doc, Alma Manera, artista poliedrica, cantante lirica, attrice, conduttrice radiofonica Rai con “La notte di Radio uno” su Radio Raiuno e “Crossover, la musica a… 360 giri” su Isoradio, che tornerà a Reggio per condurre la serata finale di sabato 20.
Serata che chiuderà la manifestazione con momenti di altissimo spessore: l’assegnazione dei premi del Festival creati per l’occasione dal Maestro orafo Michele Affidato e delle targhe offerte dalla gioielleria Rocca, e la proiezione speciale de “Il Nibbio”, il film che racconta la vicenda di Nicola Calipari, direttore generale del Sismi ucciso in Iraq mentre portava in salvo la giornalista Giuliana Sgrena. Per la prima volta la pellicola viene proiettata nella città natale di Calipari, alla presenza del regista Alessandro Tonda, degli attori Claudio Santamaria, Anna Ferzetti, Massimiliano Rossi e del produttore Francesco Scavelli, accanto ai quali ci sarà anche la moglie dell’uomo delle Istituzioni ucciso, Rosa Villecco Calipari.
La XIX edizione sarà infine arricchita da un altro evento collaterale, “Visioni DiVine”, progetto ideato e curato da Fa.Ma Communication & Lobbying e sostenuto da Arsac, con la collaborazione del Festival e dell’Ais, l’Associazione italiana Sommelier, sezione Calabria, che darà ai cittadini la possibilità di immergersi in un viaggio virtuale, emozionante e gratuito, nei territori del vino grazie alla tecnologia Oculus (ogni giorni in Piazza De Nava dalle 18.00) e in un talk sulla forza del Cinema nel racconto dei territori, che si terrà il 18 settembre alle 18.30.
La storia di ieri e di oggi, quindi, che si intreccia con le vite delle persone di una terra di frontiera, che importa ed esporta da millenni ricchezza culturale e valori umani. Ed è questa la migliore, più fedele e autentica immagine che, da un maxischermo ideale, la Calabria vuole proiettare sul mondo, grazie al Festival organizzato dall’Associazione Eventi con il patrocinio del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, del Consiglio Regionale della Calabria, della Camera di Commercio di Reggio Calabria, di Confesercenti Reggio Calabria e del Comune di Reggio Calabria.
Reggio: il Comune replica all’Associazione “Noi per Santa Caterina” sulla mancata convocazione in 3° Commissione
“Il segretario provinciale dell’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma della Polizia penitenziaria, Marco D’Agostino, denuncia un episodio di aggressione, avvenuto nella casa circondariale di Palmi, da parte di un detenuto ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria che ha “tentato di strangolarlo per futili motivi e solo l’immediato intervento di un congruo numero di personale ha evitato che la situazione degenerasse”.
“Scontato dire quanto questo fenomeno in continua crescita sia aiutato dalla cronica assenza di personale che vede gli uomini e le donne della Polizia penitenziaria sempre più vittime degli aggressori e del sistema che è ormai al collasso”, afferma D’Agostino.
“L’ennesima aggressione al personale della Polizia penitenziaria a Palmi evidenzia come la situazione complessiva risente del grave sovraffollamento generale e della straordinaria penuria di agenti della Polizia penitenziaria, stimata una carenza di 100 unita. Del resto a livello nazionale sono 16mila i detenuti oltre la capienza, mentre ammontano a oltre 17 mila le unità mancanti alla Polizia penitenziaria, la quale subisce carichi di lavoro insostenibili e viene sottoposta a turnazioni massacranti con la compressione dei più elementari diritti, anche di rango costituzionale, nella sostanziale indifferenza delle istituzioni.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il governo Meloni hanno il dovere di fermare la carneficina in atto, così come hanno l’obbligo di legge, politico e morale di garantire condizioni di lavoro accettabili e dignitose alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, che sono ormai stremati nelle forze e mortificati nel morale”, conclude Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto del Sindacato “Osapp”
