Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato questa sera, in videoconferenza, i sindaci, i prefetti ed i questori delle città metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Torino e Venezia. Il titolare del Viminale – si legge in una nota – ha preannunciato l’intenzione di estendere, a tutte le città metropolitane del Paese, le iniziative già proficuamente avviate dallo scorso gennaio a Roma, Napoli e Milano per migliorare la sicurezza nelle aree urbane. Si tratta, in particolare, del modello operativo già sperimentato nelle tre principali realtà metropolitane per l’intensificazione – sotto la regia del Dipartimento di pubblica sicurezza – delle operazioni straordinarie, cosiddette “ad alto impatto”, realizzate con l’impiego di personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e con la collaborazione delle polizie locali ed altre amministrazioni interessate. Queste operazioni verranno attuate anche nelle altre città metropolitane a seguito della condivisione della loro pianificazione con i sindaci in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ciò al fine di garantire maggiore sicurezza sui territori, assicurando una presenza maggiore e visibile delle Forze di polizia e offrendo una più efficace risposta al bisogno di protezione in zone dove la percezione di insicurezza è molto diffusa. La realizzazione di queste attività sarà supportata dall’impiego dedicato delle risorse del Fondo sicurezza urbana. In merito, il Viminale sta già lavorando per una ripartizione di tali risorse in grado di sostenere le progettualità elaborate dai comuni per rafforzare la sicurezza urbana. Il tavolo già attivato al ministero dell’Interno per la riforma del testo unico sull’ordinamento degli enti locali sarà inoltre la sede in cui verranno valutate le proposte di intervento normativo formulate dalle città metropolitane per rendere più efficace le azioni a tutela della sicurezza della comunità. (ANSA).
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Dipendenze patologiche: Straface analizza i dati nella Sibaritide
La presidente della commissione Sanità ha incontrato gli operatori dei SerD di Corigliano, Rossano e Cariati nel distretto Ionio Nord alla presenza del direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo. Il consigliere regionale di Forza Italia, presidente della terza commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative e delegata dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, alle dipendenze patologiche, ha incontrato nella sede del distretto Ionio Nord gli operatori dei SerD di Corigliano, Rossano e Cariati, i medici Di Noia, Santoro, Candia, Ficocelli e Savoia, alla presenza del direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo. La riunione è servita a tracciare l’attenta analisi dei bisogni di un territorio, segnato da drammi legati alle dipendenze sempre più comuni, in cui gravitano anche l’istituto penitenziario ad alta sicurezza di Corigliano Rossano ed il carcere di Castrovillari che stanno facendo riscontrare una elevata incidenza di detenuti affetti da patologie psichiatriche.
“Il problema che grava maggiormente sui SerD – ha spiegato a margine della riunione, Pasqualina Straface – è la mancanza di figure professionali che vogliano dedicarsi alle dipendenze come le droghe, l’alcol, il gioco d’azzardo che a lungo andare possono sfociare in disturbi mentali. Sul territorio mancano anche i centri diurni, le comunità madri-bambino, manca la possibilità della doppia diagnosi che in Calabria viene affidata a terzi fuori regione. La Sibaritide, quindi, necessità di sostegno: troppo pochi tre soli SerD ormai al collasso, per un’area così vasta e così tristemente segnata dalle dipendenze, purtroppo sempre più in aumento. Come nel caso del consumo di alcol, in crescita tra le donne. Dati – conclude la presidente della commissione regionale Sanità – che hanno indotto l’Asp di Cosenza a prevedere, nel nuovo atto aziendale, unità operativa di Alcologia. Stilerò una relazione da consegnare all’Asp stessa in previsione degli avvisi utili a reclutare i professionisti del settore».
Reggio Calabria: tutto pronto per il Balenando in Burrasca Reading Festival
Torna con due straordinari appuntamenti al Castello Aragonese di Reggio Calabria il Balenando in Burrasca Reading Festival IV Edizione. Venerdì 21 aprile “Venuti dal mare”, scritto e interpretato da Gaetano Tramontana e sabato 22 la giornalista Anna Mallamo dialoga con la scrittrice Nadia Terranova nell’incontro dal suggestivo titolo: STRETTaMente riservate. Un elemento in comune: il mare nel lungo incanto che dallo Stretto tra Reggio e Messina ci porta fino ai luoghi di Riace in cui furono ritrovati i Bronzi. Venerdì alle ore 19:00, in “Venuti dal mare”, Tramontana con la partecipazione di Alessio Laganà e la collaborazione artistica di Anna Calarco, ci racconterà di quell’estate del 1981 in cui Reggio Calabria si apprestava a vivere un momento “storico”: una città pronta ad accogliere i suoi millenari guerrieri. Un ragazzo di 15 anni torna da un fantastico viaggio all’estero, il primo, con un gruppo di amici: non vedono l’ora di tuffarsi nell’estate reggina illuminata dai Bronzi che richiamano turisti come mai prima d’ora. La vita è meravigliosa e le facce barbute dei due uomini di bronzo riempiono i cuori di fiducia per il futuro. È pieno di luce quell’agosto del 1981… o forse no. Come tutte le storie questa è ricca di luci e di ombre che si inseguono e giocano con la vita. Tra ironia e malinconia, ricordi e cronaca, il nuovo spettacolo di SpazioTeatro intreccia racconto privato e pubblico, in una narrazione che attraverso oggetti, musiche e immagini parla allo stesso tempo di una generazione e di una comunità immersa nei primi anni 80.
La letteratura sarà protagonista sabato 22 aprile alle ore 17:00 con due ospiti d’eccezione del festival. Nadia Terranova, una scrittrice nata a Messina, tradotta in Europa e negli Stati Uniti, che narra storie tra la Sicilia e la Calabria chiacchiera con Anna Mallamo, giornalista nata a Reggio Calabria e, anche lei, cittadina dello Stretto. Sullo sfondo dello Stretto, un posto magico, un crocevia di esperienze, un luogo di narrazioni e metafisico che genera legami unici e irripetibili si parlerà anche, tra le altre, di due straordinarie pubblicazioni di Nadia Terranova “Trema la notte” (Einaudi) e “Il cortile delle sette fate” (Ed. Guanda, libro finalista del Premio Campiello Junior 2022).
La scrittrice, finalista al Premio Strega nel 2019 con Addio fantasmi, collabora con le pagine culturali della «Repubblica» e della «Stampa», con «Vanity Fair» ed è la curatrice di «K», la rivista letteraria de «Linkiesta». Anna Mallamo dirige le pagine culturali del quotidiano Gazzetta del Sud e col nick manginobrioches firma un blog su HuffPost e le incursioni sui social. Una due giorni da non perdere che fa parte della lunga programmazione della IV Edizione del Balenando in Burrasca Reading Festival, organizzato dall’associazione Adexo, progetto cofinanziato con Risorse PAC Calabria 2014/2020 Az. 6.8.3 e con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria e della Metrocity. Info: balenandoinburrasca.it
“Da notizie di stampa pare che il consorzio si appresta a nominare un direttore unico. Nulla di straordinario se non fosse altro che la regione, con la stessa attenzione di fare nomine nei consorzi, intervenisse per rimediare e risolvere, concretamente, tutti i problemi in cui versano i consorzi di bonifica”. Graziano Di Natale, ex consigliere regionale della Calabria, torna sulla questione della mala gestio dei consorzi di bonifica, nello specifico quello integrale dei bacini del tirreno cosentino (ex valle Lao). “Il consorzio in questione – continua Di Natale nella nota stampa- versa in uno stato di crisi economico – finanziario che va avanti da anni, i dipendenti sono privati da mesi delle loro spettanze, e l’ente pensa bene di sperperare denaro. Inoltre -prosegue- a breve, diversi lavoratori saranno posti in F.I.S. (Fondo Integrazione Salariale) senza integrazione da parte del Consorzio il che comporterà, quasi sicuramente, una decurtazione del loro stipendio. In poche parole dunque i lavoratori sono abbandonati da tutti e sono nella totale disperazione essendo molti mono reddito, padri e madri di famiglie. Per di più si pensa ad assumere nuovo personale nel servizio irriguo. Siamo all’assurdo”.
Infine Di Natale aggiunge:” Ho a cuore tale problematica e duole pensare che la mia proposta di riordino dei consorzi di bonifica calabresi giace nei cassetti del Consiglio regionale, e ancor di più duole apprendere che tale problematica non interessi. Chiedo ancora una volta – conclude- che si intervenga al sol fine di tutelare il diritto dei lavoratori.”
Più alto è il tasso di indigenza diffusa in un territorio, tanto elevato sarà quello relativo al livello di istruzione e formazione professionale: povertà economica e povertà educativa sono la faccia di una stessa medaglia e sono proprio gli effetti di questo combinato disposto a gettare i timori più profondi sul futuro prossimo della Calabria. Le istituzioni hanno il dovere di “creare una rete” e interagire per garantire che ogni bambino e ogni giovane possa accedere all’istruzione e alla cultura, affinché nessuno sia lasciato indietro. È questa la sintesi dell’articolato confronto che ha animato la prima Giornata sulla Povertà educativa organizzata dal Comitato per le Comunicazioni della Calabria, nella sede del Consiglio regionale a Reggio Calabria.
“A causa di difficili condizioni economiche molte bambine, bambini, ragazze e ragazzi non hanno le stesse opportunità dei loro coetanei in situazioni economiche migliori. L’intento di questo confronto avviato tra istituzioni, operatori di settore, agenzie educative è quello di mettere al centro dell’attenzione la problematica per dare risposte e, quindi, offrire ai bambini e alle bambine calabresi le stesse opportunità dei loro coetanei in situazioni economiche migliori”. È quanto ha affermato dal presidente del Corecom Calabria, Fulvio Scarpino, che ha moderato le sessioni di lavoro della mattinata concluse con la proclamazione dei vincitori dell’Avviso pubblico indetto nel dicembre 2022, in seguito all’istituzione del premio di qualità per i migliori contenuti comunicativi per l’anno 2022. Il presidente Scarpino è stato affiancato dal vice presidente Mario Mazza e dal segretario del Corecom, Pasquale Petrolo.
C’è da ricordare che il premio è stato istituito dal Corecom Calabria nell’intento di individuare iniziative, azioni propulsive, strumenti, atti ad offrire un contributo nella lotta al fenomeno distorsivo della povertà educativa da parte dei media. “Questa iniziativa ha avuto scopo principale di sensibilizzare la comunità sul tema della povertà educativa e incentivare la produzione di contenuti di qualità sulla tematica – ha spiegato il presidente Scarpino -. Il Corecom ha coinvolto le scuole, oltre i soggetti istituzionali competenti, per approfondire e contrastare le criticità strutturali e infrastrutturali che acuiscono la situazione di povertà educativa esistente nella nostra regione”.
I VINCITORI DEL PREMIO DI QUALITÀ – A consegnare i premi, assieme ai componenti del Corecom Calabria, è stato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, e i componenti della commissione giudicatrice: il presidente, il giornalista del Sole 24Ore Giuseppe Chiellino e la presidente del Corecom Veneto, Marco Mazzoni Nicoletti (collegata in remoto la produttrice cinematografica Guia Invernizzi Cuminetti). A vincere il primo premio Radio Tele International srl, con il “Reportage sulla Povertà minorile educativa” (il premio è stato ritirato dal direttore responsabile, Giusy Regalino); al secondo posto con “Non rubiamo il futuro ai bambini”, vince la rivista cultuale “Globus” (presente il direttore Fabio Lagonia); il terzo premio è andato a Diemmecom con il reportage “I maestri di condominio” (il premio è stato ritirato dal direttore editoriale Pierpaolo Cambareri) Quarto posto per Canale 14 con il video “Arghillà terra di conquista, giovani invisibili, adulti negati”. Tre le menzioni speciali: ad Esperia Tv (ritira Michele Palermo), Calabria 7 e Telemia.
Tra i presenti anche il direttore della sede Rai Calabria, Massimo Fedele.
I LAVORI DELLA PRIMA SESSIONE – I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, del coordinamento dei presidenti del Corecom Italia, Antonio Donato Marra (che ha anticipato che la Giornata diverrà itinerante e si svolgerà in altre regioni) e del direttore vicario dell’Ufficio scolastico regionale, Domenico Cama.
“Occorre realizzare una sorta di “rete di supporto” che possa accompagnare i ragazzi e le ragazze in un percorso di crescita culturale, contribuendo a sconfiggere la povertà educativa – ha affermato il presidente Filippo Mancuso -. Penso alle potenzialità che possono offrirsi ad uno studente calabrese di trascorrere una giornata in questa Assemblea legislativa, per apprendere il corretto uso delle fonti documentali, attingere correttamente le informazioni dal web e sperimentare in modo critico l’utilizzo delle nuove applicazioni che l’intelligenza artificiale offre oggi. Dobbiamo impegnarci insieme, per garantire che ogni bambino e ogni giovane possa accedere all’istruzione e alla cultura, affinché nessuno sia lasciato indietro”.
I DATI ISTAT – Dopo l’intervento di Antonella Bianchino Dirigente Ufficio Territoriale Area Sud Istat, la prima sessione di lavori è stata aperta dai ricercatori ISTAT Alessandra Rodolfi e Domenico Tebala; Antonella Bianchino Dirigente Ufficio Territoriale Area Sud Istat. Come spiegato dai ricercatori, secondo l’ultimo rapporto Bes dell’Istat (nel periodo pre-pandemico), la Calabria registra il tasso più alto in Italia di competenze alfabetiche inadeguate nelle scuole superiori di secondo grado: con 47 studenti su cento. Con la provincia di Crotone all’ultimo gradino nella classifica nazionale per impreparazione: circa il 57%. Una percentuale che sale se si valutano le competenze numeriche. Qui la fascia di studenti con un livello insufficiente tocca il 57,7%. E dopo lo scoppio dell’epidemia e l’avvento della didattica a distanza quei dati sull’acquisizione delle competenze tra gli studenti calabresi sono peggiorati. Facendo superare ampiamente quota 60% tra i maturandi che non hanno raggiunto una soglia sufficiente di competenze alfabetiche (esattamente il 64%) e matematiche (addirittura 7 giovani su 10). Come è elevatissimo il dato di chi tra i giovanissimi rientra nel novero dei Neet, cioè quei soggetti di un’età compresa tra i 15 e i 29 anni che né lavora né è inserita in circuiti formativi. Anche qui le province calabresi hanno il triste primato di stare in testa alla classifica nazionale.
I dati illustrati dall’Istat hanno rappresentato una solida base di partenza per la tavola rotonda incentrata sul tema della Povertà educativa è stata animata dal professore dell’Università “Magna Graecia”, Antonio Viscomi; dal vice presidente del Corecom Calabria, Mario Mazza e dal Commissario del Corecom Sicilia, Aldo Mantineo. “Quando parliamo di povertà educativa ci concentriamo su quella che nasce tra zero e sei anni, ma poi si riflette su tutta la vita. Il Corecom ha una funzione istituzionale e pro attiva rispetto al sistema – ha affermato il professor Viscomi – I dati dell’Istat, come quelli che parlano del 46% disegnano un futuro di migrazione e spopolamento della Calabria e forse del Mezzogiorno: serve l’impegno delle istituzioni per congiurare questo quadro preoccupante attraverso la creazione di una alleanza territoriale che sappia costruire percorsi che portino a garantire meno bonus e più servizi. Serve un cambio di mentalità”, ha affermato il professor Viscomi. “Il Consiglio regionale, anche attraverso Corecom, ha voluto investire su questa delicata tematica: oggi ci sono presidenti dei Comitati di tutta Italia, una occasione per riunificare il Paese per colmare i divari e le differenze: la povertà educativa si affronta anche in questo modo”, ha aggiunto Mario Mazza mentre Aldo Mantineo ha sottolineato il ruolo degli operatori dell’informazione in materia: “Sul fronte della povertà educativa non esiste una adeguata percezione, mentre tutti abbiamo idea della povertà economica. Come comunicatori siamo interessati a trovare le storie, a stimolare le lacrime, ma non ci fermiamo ad analizzare le problematiche: le nostre specifiche competenze devono diventare strumento di approfondimento, andare oltre il racconto per contrastare la povertà educativa”.
LA SECONDA TAVOLA ROTONDA – La seconda sessione ha avuto come oggetto i “Contenuti comunicativi in tema di contrasto alla povertà educativa”, alla tavola rotonda hanno partecipato Giuseppe Chiellino, giornalista del Sole 24 ore; Marianna Sala, presidente del Corecom Lombardia; Marco Mazzoni Nicoletti, presidente del Corecom Veneto; Pasquale Petrolo, segretario del Corecom Calabria, e il segretario questore del Consiglio regionale, Ernesto Alecci.
“Come giornalista cerco di allargare lo sguardo – ha sottolineato Chiellino – E’ importante capire a punto è la Calabria, soprattutto rispetto all’Europa: ci sono 300 regioni, e la Calabria è la quart’ultima per numero di ragazzi tra 15 e 24 anni che non fanno nulla, giovani invisibili. Questa situazione sta peggiorando, e negli ultimi due anni si registra un aumento oltre il 2% di Neet. La Commissione europea definisce questa situazione come la ‘trappola dei talenti’, anche quei pochi ragazzi che si formano, se ne vanno: chi deve decidere ha davanti un quadro complicato. E quella che io definisco “la ritornanza” è un segnale di fiducia nei confronti della mia regione”. “Per noi, la povertà educativa è la mancata acquisizione delle competenze digitali: abbiamo computer, internet ma non sappiamo cosa c’è dietro – afferma invece la presidente Marianna Sala – . Comprendere come si deve usare al meglio internet ci permette di affrontarne i rischi. In che modo? Creando una alleanza: come quella dell’idea del Patto educativo digitale, quello tra genitori e figli che provano a scrivere insieme delle regole su come si deve usare il digitale, con grande senso di responsabilità”.
“Il Corecom Veneto ha una esperienza simile a quello della Lombardia – dichiara Marco Nicoletti Mazzoni –. L’auspicio è che ci siano più soldi per aumentare i servizi, fondamentali sono le risorse che saranno spesi con il Pnrr: 19 miliardi di euro per istruzione e una parte di questi possono essere utilizzati per la riduzione dei divari educativi. Spendere bene le risorse: questo sarà un importante passo in avanti. Questa giornata è stata fondamentale è verrà ripetuta anche in Veneto”. “Noi vogliamo farvi scoprire il vostro mondo interno coltivare aspirazioni e talenti, è questo l’intento cardine del contrasto alla povertà educativa. La sfida si vince con la sinergia tra i mondi della scuola, dell’università, delle associazioni e anche le istituzioni”, ha affermato Pasquale Petrolo rivolgendosi agli studenti presenti in aula.
“E’ un piacere vedere questa sala piena, invito i ragazzi a seguire la politica: non lasciate che siano in pochi a scegliere per il futuro di tutti – ha aggiunto il consigliere Ernesto Alecci –. La politica può fare tanto e deve fare tanto per colmare questo gap e contrastare la povertà educativa. La vera povertà sarà quella delle risorse umane: se i giovani partono sarà un fallimento: dobbiamo lavorare di più nelle scuole e nei comuni puntando sull’alta formazione, questa sarà la vera rivoluzione culturale”.
La terza sessione, in programma nel pomeriggio alle 15.30, è stata caratterizzata dal workshop sul tema “i Corecom e la povertà educativa: prospettive di intervento, di contrasto e prevenzione”, con gli interventi dei presidenti Corecom Italia presenti, il Comitato Corecom e il direttore del Corecom Calabria, dottor Maurizio Priolo.
Giornata sulla Povertà Educativa: Alecci preoccupato per il futuro
“Ho partecipato con molto interesse alla “Giornata sulla Povertà Educativa” organizzata dal Co.Re.Com Calabria, presso la sede del Consiglio Regionale a Reggio C.. Una giornata molto importante, che ha avuto l’obiettivo di focalizzare la nostra attenzione su un fenomeno forse non molto conosciuto, ma potenzialmente devastante per il futuro delle nostre giovani generazioni. La Povertà Educativa è un fenomeno strettamente collegato alle difficili condizioni economiche, capace di privare bambini, adolescenti e ragazzi delle adeguate opportunità di crescita e formazione, negando la possibilità di apprendere, sperimentare e sviluppare le loro inclinazioni e le loro capacità. E’ una povertà culturale, subdola, intangibile, meno evidente di quella economica anche se correlata ad essa, ma sicuramente capace di influenzare in maniera decisiva il futuro di intere comunità e interi territori”.
“E la Calabria rappresenta certamente un territorio a rischio, perché gli effetti di questo fenomeno multidimensionale potrebbero creare ancora più danni rispetto ad altre zone d’Italia. Nella nostra regione, secondo gli ultimi dati, piu’ del 60% degli studenti non raggiunge il livello base delle competenze in italiano, mentre quelle in matematica sono disattese dal 70%. L’abbandono scolastico si attesta al 14%, ampiamente al di sopra della media nazionale, e su cinque giovani sotto i 30 anni, ben 3 non lavorano e non studiano. A questi dati già allarmanti, si intrecciano quelli relativi alla Povertà Educativa Digitale, vero e proprio banco di prova delle generazioni future. Un divario digitale, che rappresenta un’ulteriore dimensione della povertà e che alimenta e acuisce il fenomeno della povertà educativa. La Calabria è la regione con il minor numero di famiglie collegate a Internet, la regione in cui le cui famiglie non possono garantire ai giovani computer adeguati e connessioni veloci, nelle cui scuole non è garantita la presenza di PC e tablet”.
“Dati come questi non possono che allarmarci. Questo tipo di povertà può avere conseguenze irreparabili per la nostra regione. Se negli scorsi decenni a partire alla ricerca di un futuro migliore erano le “nostre braccia”, appare evidente come oggi siano le nostre menti più brillanti a partire alla ricerca di condizioni più incoraggianti per far emergere e affermare i propri talenti. E il regime di autonomia differenziata, così come oggi proposto, non farebbe che acuire la gravità di queste distanze. Per questo motivo reputo fondamentali giornate come quella di oggi, con la partecipazione allo stesso tavolo di tutti i soggetti interessati, provenienti da varie regioni italiane, dalle istituzioni alla scuola, dagli Istituti di ricerca alle Università, fino al mondo dei media, per un confronto proficuo, basato sullo scambio di conoscenze e buone prassi. C’è tantissimo da fare, è una battaglia che non può essere rimandata, e che la politica ha il dovere di combattere, attingendo a tutti gli strumenti a disposizione con il coinvolgimento di tutti gli attori della società civile, a cominciare dalle famiglie e dagli istituti scolastici”.
Si è concluso nei giorni scorsi, l’incontro di studio dedicato alla sostenibilità ed alla equità sociale nella valutazione degli investimenti in infrastrutture di trasporto, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, delle Infrastrutture e dell’Energia Sostenibile (DIIES) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Si tratta di un’ulteriore attività sviluppata nell’ambito delle attività del “Dottorato in Ingegneria dell’Informazione” e del “Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile – MOST”. I potenziali effetti sociali e di coesione territoriale prodotti dalle grandi infrastrutture di trasporto in Calabria ed in Sicilia, ad esempio l’Alta Velocità ferroviaria ed il collegamento stabile nello stretto di Messina, necessitano di ulteriori approfondimenti sul piano scientifico ed applicativo. “I riferimenti nazionali per la valutazione degli investimenti pubblici prestano particolare attenzione alle componenti economiche ed ambientali della sostenibilità; tuttavia occorre comprendere e mitigare i divari sociali tra i territori nazionali ed europei” ha sottolineato il prof. Francesco Russodell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria che, tra l’altro, recentemente è intervenuto sul tema delle grandi infrastrutture di trasporto al sud (AV e ponte) alla Camera dei Deputati nelle Commissioni Congiunte Trasporti ed Ambiente.
Il prof. Agostino Nuzzolo Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e tra i fondatori della scuola di ingegneria dei trasporti di Reggio Calabria ha delineato le linee di ricerca scientifica da approfondire per comprendere gli effetti di sostenibilità ed equità sociale potenzialmente prodotti dalle grandi infrastrutture di trasporto. “Occorre un approccio interdisciplinare ma soprattutto di sistema per supportare le scelte di investimento nel sistema delle infrastrutture strategiche di trasporto”. Nuzzolo ha presentato i risultati di una ricerca sui metodi di valutazione che lo ha visto impegnato anche nella valutazione dei potenziali effetti prodotti dal ponte sullo stretto di Messina.
Alcuni esempi applicativi a scala regionale (Calabria e Sicilia) sono stati presentati dall’ing. Corrado Rindone. L’evento si è concluso con la presenza del Rettore, prof. Giuseppe Zimbalatti e dei direttori dei due dipartimenti di Ingegneria della Mediterranea di Reggio Calabria, prof. Claudio De Capua (DIIES) e prof. Giovanni Leonardi (DICEAM). Gli intervenuti hanno sottolineato l’impegno dell’Ateneo reggino a sviluppare le ricerche finanziate con il PNRR ed in particolare nell’ambito dello spoke4-Rail Transportation del Centro Nazionale della Mobilità Sostenibile-MOST.
Il Rettore prof. Giuseppe Zimbalatti ha concluso ribadendo l’impegno dell’intera comunità accademica ad offrire un supporto scientifico nella realizzazione delle grandi infrastrutture che interessano l’area dello stretto di Messina (Ponte ed Alta Velocità). “Possiamo mettere a disposizione conoscenze e competenze, affinché le scelte sul sistema dei trasporti siano supportate da valutazioni quantitative e basate su approcci scientifici. È una sfida che impegna l’intera comunità accademica, mettendo a sistema tutte le aree culturali della Università Mediterranea di Reggio Calabria”.
Sono state pubblicate sul portale istituzionale del Comune di Reggio Calabria le graduatorie definitive degli ammessi al beneficio e l’elenco degli esclusi relativi all’avviso “Concessione di contributi economici ad integrazione dei canoni di locazione anni 2019 – 2020”. A darne notizia in una nota l’Assessore al Welfare del Comune di Reggio Calabria Demetrio Delfino. Le risorse, a valere sul Pon Città Metropolitane 2014-2020 della Città di Reggio Calabria – asse 3 servizi per l’inclusione, sono dirette ai soggetti fragili in particolare stato di necessità o bisogno che avevano partecipato al bando indetto dal Comune di Reggio Calabria
“Un’ulteriore risposta – ha spiegato Delfino – utile a dare un sostegno alle persone in difficoltà, che attraverso il contributo erogato potranno beneficiare di un sostegno per il pagamento dei canoni di locazione. Una misura – ha spiegato ancora l’Assessore, finanziata attraverso i fondi Pon Metro finalizzati all’inclusione sociale, che sarà riproposta anche per le successive annualità”. “Un ringraziamento – ha concluso l’Assessore – al Dirigente del Settore Francesco Barreca e a tutto il personale del Settore, che dopo le verifiche necessarie, ha contribuito a stilare le graduatorie definitive propedeutiche all’erogazione dei contributi che andranno a sostenere, come da intendimenti e linee di indirizzo dell’Amministrazione comunale, proprio le famiglie in stato di bisogno o che si trovano in difficoltà economica».
Calabria, Occhiuto loda il lavoro del Cdx: “Una visione sull’immigrazione corretto e responsabile”
“Con il governo di centrodestra c’è finalmente un progetto complessivo, una visione sull’immigrazione e un comportamento corretto e responsabile che parte dai diritti delle persone. E il primo diritto è quello di non essere costretti ad emigrare”. Lo ha detto in Aula il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, intervenendo in discussione generale sul dl Cutro. “Grazie al decreto in esame, si incrementano i flussi regolari in entrata, come mai era successo negli ultimi anni, aumentano i rapporti di collaborazione con gli Stati di provenienza e di transito dei migranti, si colpiscono i trafficanti di uomini per ridurre i naufragi e le tragedie in mare. Lo stato di emergenza adottato – ha aggiunto – consentirà poi a tutte le strutture dello Stato di velocizzare l’iter di alcune procedure necessarie per la prima accoglienza. Nelle nostre città ci deve essere un posto per chi arriva da noi perché fugge dalla miseria o dalle guerre. E non deve essere un posto qualsiasi ma un posto d’onore, in modo che chi arriva si riconosca nei nostri valori e si senta nello stesso tempo a casa. Sono questi i temi dell’integrazione e dell’inclusione, sui quali è necessario fare cospicui investimenti se si ha a cuore la crescita sociale ed economica del nostro Paese”, ha concluso.
Si è ufficialmente insediato a Reggio Calabria il Comitato per la valorizzazione della cultura Ebraica in Calabria. Voluto dalla giunta comunale guidata dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, il Comitato ha sede al Castello Aragonese e coinvolge diverse istituzioni culturali cittadine. La presentazione del nuovo organismo di studio, ricerca e approfondimento si è svolta nella sala “De La Vega” dell’antica fortezza, a cura dell’assessora comunale Angela Martino, della funzionaria del settore Cultura di Palazzo San Giorgio, Daniela Neri, del consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, del soprintendente Archeologia, Belle Arti e paesaggio per Reggio e Vibo, Fabrizio Sudano, di Daniele Colistra per l’università “Mediterranea”, del presidente dell’Ucei Roque Pugliese, di Francesco Megalizzi per la Soprintendenza archivistica e di Deborah Penchassi, direttrice della Danely Foundation di New York e ricercatrice esperta dell’antica cultura Ebraica in Italia.
Angela Marino, riconoscendo gli sforzi e l’impegno dell’assessora comunale alla Cultura, Irene Calabrò, ha sottolineato “l’importanza di un evento in cui il Comune è capofila e che muove i primi passi per volontà delle prime giunte del sindaco Giuseppe Falcomatà”. “Insieme alle più importanti istituzioni culturali cittadine – ha detto – puntiamo ad un riconoscimento pieno, dovuto e necessario dell’antica cultura ebraica, immaginando possa portare anche alla costituzione di un vero e proprio polo museale. Reggio, per la sua posizione, è stata crocevia di tantissimi popoli e moltissime culture e l’intento è quello di promuovere la sua storia e le sue millenarie radici per uno sviluppo, più in generale, dell’intero territorio anche in chiave economica e sociale».
Per il consigliere metropolitano Filippo Quartuccio “è doveroso recuperare la memoria” e l’impegno della Città Metropolitana è proiettato a «garantire il dialogo interreligioso e fra le diverse comunità”. “Il compito del nostro Ente – ha aggiunto – è quello di stimolare le coscienze e contribuire al recupero della storia e della presenza ebraica in Calabria affinché si possa legare con il ruolo che la regione ha nel mondo”.