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Il commissario straordinario del Governo della Zes Calabria, Giosy Romano, ha incontrato ieri mattina a Lamezia Terme Frédéric Kaplan, ministro consigliere per gli affari economici presso l’Ambasciata di Francia in Italia, Direction générale du Trésor, Chef du service économique régional “Europe du Sud-Est”.
E’ stato un incontro utile per far conoscere le potenzialità e i vantaggi che i siti industriali ricadenti in area Zes offrono per nuovi insediamenti produttivi e confrontarsi su una strategia di investimento che la delegazione francese ha valutato con molto interesse, considerata la posizione strategica della Calabria nel Mediterraneo.
Accompagnavano il ministro consigliere due stretti collaboratori (Louis Capucine e Patrizia Gori) e l’avvocata Helene Tibault, esperta di contrattualistica internazionale, consigliere di amministrazione di French Tech Italia, socia di “Tonucci & Partner”, tra i principali studi d’affari italiani con una consolidata vocazione europea.
Allargare la conoscenza delle potenzialità dello strumento Zes nelle comunità internazionali è una delle azioni fondamentali della struttura commissariale con l’obiettivo di incoraggiare nuovi investimenti. Dopo aver accolto le istituzioni dei Paesi del Mediterraneo a Gizzeria, nello scorso mese di marzo, l’incontro di ieri si configura come un ulteriore tassello di questa strategia che fa ben sperare nella traduzione concreta e operativa dell’interesse mostrato.
Spettacoli unici e irripetibili che creano un forte legame con il pubblico chiamato a dare il proprio contributo per la riuscita di una serata tanto divertente quanto imprevedibile. Uno schema libero, attenzione, solo in apparenza perché fondato su delle regole che bisogna saper infrangere.
Maestri nel padroneggiare il palco, con la disinvoltura che solo un testo bel costruito, provato e assimilato potrebbe dare, gli “Appiccicaticci” – Renato Preziuso, Alessio Granato e Carlo Felici – sono tre abili improvvisatori, che giocano con le parole “lanciate” dagli spettatori chiamati in causa, si muovono con libertà tra la narrazione costruita senza ripetizioni né banalità, in una cornice musicale che aiuta a confezionare un altro riuscito appuntamento con il cartellone di “Domenica d’Incanto”, al Teatro Comunale – nel centro del centro storico di Catanzaro diretto dall’attore e regista Francesco Passafaro – per la stagione del Teatro Incanto,
Protagonisti di uno spettacolo che non si ripeterà mai più – perché basato sulla meravigliosa arte dell’improvvisazione, della battuta immediata, del coinvolgimento attivo del pubblico – gli “Appiccicaticci” tornano per la seconda volta al “Comunale” con “De niù sciò”.
La compagnia di Roma è nata nel 2004, ha ottenuto immediatamente un grande successo di pubblico e critica in Italia, Francia Canada sia come attori, registi, formatori, sia come artisti di strada.
“I nostri spettacoli nascono “qui e ora” grazie ai suggerimenti del pubblico. Sono unici e irripetibili e sempre imprevedibili e originali”, scrivono infatti sul loro sito.
Ancora una volta, quindi, una grande importanza per la “creazione” dello spettacolo andato in scena domenica scorsa è stata rivestita dall’interazione con gli spettatori: uomini e donne, ragazzi e ragazze che sembrano voler scomparire tra le poltrone quando vengono chiamati in causa, ma con i quali invece Carlo, Renato e Alessio sono riusciti a creare un accordo imprescindibile, nel momento stesso in cui varcano la soglia del teatro, per dare vita ad uno scambio continuo con cui il pubblico diventa protagonista e spettatore in modo continuo e divertente.
Da parole come “magia, amicizia, ispettore, temporale, lavoro”, giusto per citare qualche esempio, e con la imbarazzata complicità di Marco, Lucy ed Erika, ma anche Carlo e Roberta, tra le risate genuine e autentiche dei presenti, prendono sul palcoscenico prendono corpo storie assai improbabili che nella loro assurdità nascondono sempre e comunque qualcosa di reale, suggellato da un sorriso davvero tonificante per lo spirito, che resta in viso anche oltre i circa 90 minuti di performance.
Prossimo appuntamento con l’ultima data della stagione del Teatro Incanto, domenica 28 maggio con “Aladin”. Ma questa data è già sold out: si replica venerdì 2 giugno! Per il tuo posto al Comunale, nel centro del centro storico, chiama Carmen allo 0961 741241. Botteghino: Cinema Teatro Comunale, Corso Mazzini 82,84 orario 17 – 21. Telefono 0961 741241 – Mail info@ilcomunalecz.it.
A causa di un mezzo pesante in avaria, è temporaneamente chiusa al traffico la NSA 572 ‘Di Monte Cucco e Monte Pecoraro’, in prossimità del km 31,100, nel territorio comunale di Simbario, in provincia di Vibo Valentia.
Al momento il traffico veicolare viene deviato lungo le strade locali con segnalazioni sul posto.
Sul posto sono presenti le squadre Anas per il recupero del mezzo, la gestione della viabilità e per il ripristino della regolare circolazione nel più breve tempo possibile.
Anas, società del Gruppo FS Italiane, ricorda che quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga per la tua sicurezza e quella degli altri (guidaebasta.it). Per una mobilità informata l’evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile anche su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all’applicazione “VAI” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il numero verde gratuito 800.841.148.
Il nuovo carroscala raggiungerà l’altezza totale di trenta metri, consentendo di operare in maniera sicura e confortevole anche sugli alberi più alti, efficientando e velocizzando operazioni fino a oggi gestite con maggiore difficoltà. L’investimento complessivo per l’acquisto e la dotazione del nuovo mezzo è stato di circa 200 mila euro, a valere su programmi di finanziamento comunitari.
“Un obiettivo fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, come da indirizzi programmatici del Sindaco Giuseppe Falcomatà, in continuità con la gestione del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti – ha specificato ancora il Consigliere delegato – che siamo riusciti a conseguire grazie al prezioso lavoro promosso dagli uffici del Settore Ambiente, allora guidato dal Dirigente Domenico Richichi, e con il Funzionario responsabile Vincenzo Cotroneo, in stretta collaborazione con il responsabile del servizio del Servizio Parchi, Giardini e arenili della società Castore Bruno Nicolò“.
“Siamo felici di poter consegnare oggi questo nuovo gioiellino al parco mezzi di Castore – ha aggiunto ancora Merenda – soddisfatti di poter dotare la nostra società di un nuovo strumento di lavoro che consentirà agli operatori degli interventi più efficaci, in condizioni di maggiore comfort e sicurezza. In particolare dopo i brutti episodi che hanno riguardato Castore, con il furto ed il danneggiamento di diversi mezzi in dotazione, questo nuovo strumento risulterà decisivo per una più efficiente gestione del settore del verde pubblico. Speriamo di poter continuare sulla strada intrapresa e di poter avere presto notizie positive verso il completamento ed una dotazione ancora migliore del parco mezzi complessivo della nostra società in house“.
Per eludere gli investigatori, l’universo criminale sempre meglio organizzato, sceglie dei codici per comunicare: escludenti, inaccessibili, dal contenuto criptico.
Si avvale storicamente di un linguaggio sfacciatamente simbolico, in parte decodificato dai consulenti che si occupano di intercettarlo. E in un’epoca che ha trasformato uno strumento d’indagine incontrovertibile in una battaglia politica sul diritto alla privacy, difficile prospettarne il futuro che l’attende.
Intanto, gli affiliati alle cosche, avvalendosi delle nuove tecnologie, hanno fiutato nuovi mezzi di comunicazione che necessitano dell’intervento di hacker esperti per essere decifrati. Questo emerge dall’ultimo rapporto stilato dalla Fondazione Magna Graecia, “Le mafie nell’era digitale”, presentato alla sala stampa della Camera dai professori Antonio Nicaso, Marcello Ravveduto e dal procuratore Nicola Gratteri, grazie al quale sono stati processati oltre ventimila commenti pubblicati su Youtube, Tiktok e Twitter.
“L’Italia ha i migliori investigatori al mondo ma deve investire ora sul piano tecnologico delle strumentazioni in uso alla polizia giudiziaria” spiega Gratteri, che ritiene dispersivo demandare alle polizie operanti al di fuori dei confini nazionali – benché digitalmente più evolute – la decodificazione delle conversazioni tra soggetti criminali su piattaforme digitali.
La lotta alla mafia è una lotta che si gioca sul tempo e il mondo virtuale accorcia quello reale, offrendo uno spazio di sponsorizzazione della vita condotta da capi e affiliati: dalla scelta del genere musicale all’esibizione delle auto di lusso, dalla santificazione dei boss del passato alla scelta delle icone con cui esprimere le emozioni sinteticamente; tutto diventa virale e conferma la capacità delle mafie di rinnovarsi aderendo ai tempi moderni, esercitando influenza sui propri discepoli, lanciando messaggi poco velati ai clan avversari e approfittando del labile confine che divide mondo reale e virtuale, confine in cui le regole della comunicazione vengono costantemente infrante dalla dissimulazione della propria identità.
L’8 maggio 2023 presso il Centro Alti Studi per la Difesa di Roma, il Ministro della Difesa, on. Guido Crosetto, ha incontrato i Segretari Generali delle sigle sindacali miliari iscritte all’albo del Ministero della Difesa.
Il Segretario Generale del SIULCC (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Carabinieri – Reggio Calabria) – Sebastiano Calabrò, accompagnato dal Segretario Nazionale Angelo SALVATORI, è stato il primo a prendere la parola e, dopo i saluti formali, ha espresso con emozione il percorso nuovo introdotto dalla Legge 46/2022 che sancisce una svolta epocale per i Lavoratori Militari e Carabinieri.
In particolare, nel corso dell’intervento, è stato enunciato il seguente comunicato:
“In primis volevo esprimerLe il mio sentito ringraziamento per l’interesse dimostrato, con l’odierna convocazione, nei confronti delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari ed inoltre Le porgo i saluti degli associati al SIULCC. Noi consideriamo la legge 46\2022 un punto di partenza e non un punto di arrivo, trattandosi di un passaggio storico e culturale aggregante, solo la dialettica sana e conoscitiva può portare risultati davvero utili, dovrà essere per tutti un’occasione di maturità collettiva e non un mondo di apparenze. Solo così, assisteremo a un processo evolutivo e non involutivo; da parte di tutti noi ci vuole prima di tutto una responsabile presa di coscienza. L’obiettivo del legislatore è stato sicuramente raggiunto cioè quello di consentire a tutti i Carabinieri di unirsi in Associazioni Professionali a carattere sindacale tra militari al fine di tutelare il lavoratore in considerazione della peculiare organizzazione che struttura l’Arma dei Carabinieri quale Forza Armata e Forza di Polizia inserita anche in difficili contesti socio culturali, vedasi i colleghi di Palermo Brancaccio, Palermo Zen, Catania Librino, San Luca (come ha già avuto modo di vedere), Africo (che vedrà tra pochi giorni), Napoli Scampia, Napoli Barra potrei andare all’infinito. Appare scontato rappresentare la necessità di apportare modifiche alla Legge 46/2022 con consapevolezza per poter consentire alle APCSM ( Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari) di operare concretamente nell’attività sindacale in sinergia con l’Istituzione Arma dei Carabinieri, che ricordo a tutti noi che è a servizio dello Stato, nostro primo punto di riferimento. Ma lei sicuramente potrà essere portavoce autorevole affinchè l’iter parlamentare possa correggere le discrasie e le carenze legislative anche facendo partecipare attivamente le APCSM ai lavori che si riterrà opportuno sviluppare a partire dalla sicurezza dei Carabinieri”.
“In conclusione Sig. Ministro Le rinnovo il mio e nostro saluto augurandoci che Lei possa rappresentare al Governo/Parlamento la possibilità di emendare i correttivi necessari a rendere questa Legge uno strumento di garanzia sindacale che svolga la funzione di tutela delle Lavoratrici e dei Lavoratori Militari e Carabinieri.”
I lavori si sono conclusi con l’intervento del ministro, on. Guido Crosetto, che ha comunicato che le APCSM otterranno la rappresentatività al 31 dicembre di quest’anno e la piena operatività nei primi mesi dell’anno 2024, momento in cui avverrà il definitivo passaggio tra la Rappresentanza Militare e le APCSM.
Inoltre il Ministro ha fatto trasparire apertura per procedere ai provvedimenti necessari a colmare le carenze della Legge mediante l’emendamento di correttivi ed ha espresso soddisfazione per l’adesione manifestata all’odierno incontro.
In Calabria prosegue il progetto di digitalizzazione di Open Fiber, che nel Comune di Rosarno ha completato i lavori per la realizzazione della nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultra larga. Un’infrastruttura che consente a cittadini, professionisti e imprenditori del comune calabro di navigare su Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia.
La rete ultraveloce oggi disponibile nella città di Rosarno si estende per 6,6 chilometri e raggiunge 174 unità immobiliari tra abitazioni, attività commerciali, imprese agricole attraverso la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici) l’unica in grado di restituire velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo e latenza inferiore ai 5 millisecondi. In particolare, l’intervento di Open Fiber si è concentrato nell’area di contrada Bosco (vie Stradone 2,3, 4, 5, 6 e 7), dove ricadono diverse case e rivendite commerciali. Anche due scuole potranno avvalersi della connettività ultraveloce al servizio della didattica: si tratta della scuola dell’infanzia di via Stradone 5 e del plesso scolastico ‘Bosco’ di via Stradone 6.
L’infrastruttura è stata finanziata con fondi regionali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società in house del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sotto il coordinamento della Regione Calabria. Molto ridotto l’impatto per la posa della fibra, grazie alle tecniche di scavo innovative e sostenibili che consentono ad Open Fiber di riutilizzare infrastrutture esistenti.
I principali operatori partner di Open Fiber, insieme agli Internet Service Provider locali, stanno già commercializzando i servizi sulla rete ultraveloce realizzata a Rosarno: gli utenti interessati possono verificare la copertura del proprio indirizzo sul sito openfiber.it, contattare uno degli operatori disponibili e scegliere il piano tariffario preferito per iniziare a navigare ad altissima velocità. Per eventuali segnalazioni, è possibile rivolgersi sempre a Open Fiber attraverso la pagina web dedicata openfiber.it/contattaci/.
Da San Lucido ad Amantea, era questo il territorio nel quale imperversava la ‘ndrina di San Lucido Calabria-Tundis, aggredendo l’economia locale attraverso le estorsioni, l’usura, l’esercizio abusivo del credito, le condotte intimidatorie. “Accanto all’attività predatoria – ha spiegato oggi in conferenza stampa il procuratore vicario della dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla – la cosca si era infiltrata nelle attività economiche del territorio“. Ai 37 indagati nell’operazione dei carabinieri, vengono contestati, a vario titolo, reati come le intestazioni fittizie. “La cosca si era inserita nel mercato della commercializzazione del pesce, del legname, delle automobili – ha spiegato Capomolla – Sono stati registrati intensi contatti tra la ‘ndrina di San Lucido e i vertici della’ ndrangheta Cosentina”. Contatti che sono passati dal boss Francesco Patitucci al suo braccio destro Roberto Porcaro quando Patitucci era detenuto. La Dda di Catanzaro, insieme ai carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza e della compagnia di Paola, ha fatto eseguire misure cautelari non solo verso l’associazione mafiosa dei Calabria-Tundis ma anche verso due associazioni dedite al traffico di stupefacenti operanti a San Lucido e Paola. Il gruppo di San Lucido aveva Cosenza come canale di approvvigionamento, mentre quello di Paola non disdegnava i canali classici ovvero di rifornirsi anche nella Piana di Gioia Tauro. dalle indagini sono emerse le attività estorsive, i tentativi di incendio a esercizi commerciali e non solo. Perché, ha specificato Capomolla, “non hanno risparmiato nessun tipo di attività, da quelle commerciali alle imprese impegnate in lavori pubblici”. L’attività della cosca è stata “molto pressante in un contesto territoriale non collaborativo con le forze dell’ordine”, ha sottolineato il magistrato. Il comandante della Compagnia di Paola, Marco Pedullà, ha parlato di “omertà totale da parte di testimoni e vittime”. L’ufficiale ha invitato a segnalare ogni criticità perché le stazioni dei carabinieri sono presenti sul territorio. “In tempi non sospetti – ha detto il comandate del reparto operativo Dario Pini – i collaboratori parlavano di rapporti tra le cosche tirreniche e cosentine“. “Nel corso delle perquisizioni eseguite questa mattina – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, Saverio Spoto – sono state rinvenute numerose armi, alcune con matricola abrasa”. La cosca Calabria-Tundis si legittimava attraverso i rapporti con la ‘ndrangheta cosentina e non è escluso che l’ attività di usura avvenisse con capitali che potevano provenire da Cosenza. (ANSA).
«Questi eventi – ha detto Versace – ci aiutano a consegnare un racconto diverso dei nostri territori che, troppo spesso, sono stati messi ai margini per colpa di una narrazione esasperata della realtà. Vedere una sala così piena e tanta gente impegnata a parlare di cultura non è soltanto bello, ma indica un cambiamento nel modo di fare politica che, finalmente, riesce a superare ogni steccato ideologico e di partito ritrovandosi sotto l’unico cartello della cultura. Ringrazio, per questo, il sindaco e l’assessora alla cultura per aver voluto coinvolgere la Città Metropolitana in questa conferenza stampa che vede impegnata la loro amministrazione e la Regione Calabria».
«Le persone più attente – ha ricordato Versace – non avranno di certo scordato gli attacchi che ho ricevuto in consiglio metropolitano quando ho deciso di destinare circa 1,5 milioni al settore della cultura. Per me era una cosa necessaria, soprattutto nell’anno del 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. E se quella polemica non ha lasciato nulla, diversa è l’analisi se si guarda ai dati certificati dalla Camera di Commercio sul +8,5% di presenze registrate sul territorio. Un merito che va certamente ascritto non soltanto alla Città metropolitana, ma a tutte le amministrazioni, le associazioni ed al mondo del volontariato che hanno fatto sistema ed hanno deciso di correre provando a dare qualcosa in più».
Nel rimarcare «l’ottica positiva che rappresenta il rilancio di ogni iniziativa capace di promuovere il territorio e le comunità», il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, si è soffermato sull’importanza di eventi recenti come il Giro ciclistico della Città Metropolitana, passato anche da Taurianova dopo un stop lungo più di dieci anni: «Sport e cultura si muovono di pari passo. Interventi di questa natura, dunque, sono serviti a rilanciare l’immagine dei nostri centri ed a risolvere anche qualche criticità strutturale. L’evento sportivo, in questo caso, è servito a migliorare la manutenzione stradale ed a stringere rapporti istituzionali significativi, come nel caso del vicesindaco di Taurianova, Nino Caridi, che è stato molto presente nell’affiancare la Città Metropolitana intorni a problemi altrimenti difficili da risolvere con il solo bilancio comunale».
«Il Giro ciclistico – ha aggiunto – ha rappresentato un vero e proprio biglietto da visita, considerata la sua diffusione in eurovisione su 56 paesi del mondo. Taurianova, come tutti i centri coinvolti, ha avuto modo di presentarsi nel migliore dei modi. Per noi, infatti, l’obbligo della Città Metropolitana e di un qualsiasi amministratore è quello di stare accanto ai Comuni per rilanciare un turismo culturale e familiare. L’impegno, in sostanza, è rivolto ad accogliere ogni visitatore facendolo sentire parte di un nuovo modo di intendere le nostre realtà che sono pregne di cultura, storia, tradizione e potenzialità da mettere a frutto. Fare rete è, sicuramente, l’elemento essenziale per raggiungere questo fondamentale obiettivo».