Per la prima volta quest’anno, San Giorgio ha incontrato la sua Reggio Calabria, di cui è celebrato Santo Patrono. Alla consueta messa solenne, presieduta da Sua Eccellenza l’arcivescovo metropolita Mons. Fortunato Morrone nella mattina di ieri, durante la quale sono intervenute le autorità civili, è seguita infatti in serata un’inedita processione, partita dalla chiesa a lui intitolata e che campeggia al centro del Corso Garibaldi.
Tantissime le persone che hanno partecipato all’evento, per la grande soddisfazione di don Nuccio Cannizzaro, a cui si deve l’iniziativa. L’idea, ha raccontato il sacerdote, è nata a seguito del fortuito ritrovamento di un busto raffigurante il Santo, conservato in un magazzino all’interno della Chiesa. Il manufatto, precedentemente esposto sull’altare, era stato riposto in occasione di alcuni lavori di restauro. Grazie all’aiuto dei cittadini e delle associazioni parrocchiali coinvolte, è stato possibile ridare alla statua antico splendore, nonché aggiungerle un mantello e realizzare una vara in legno intarsiato, adatta per portare il Santo per la prima volta in processione sullo stesso Corso Garibaldi, accompagnato dalla Banda musicale di Ortì.
Un prezioso momento di preghiera, dunque, ha visto riuniti ancora una volta i reggini, che recuperano così il senso religioso di una giornata di festa cittadina, dedicata a San Giorgio, il cui culto viene coltivato in riva allo stretto fin dall’epoca bizantina.
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Ufficiale il passaggio di consegne per l’organizzazione dei Campionati italiani di Astronomia che si terranno a Reggio Calabria nel 2024. Il Consigliere delegato alla Cultura della Città Metropolitana Filippo Quartuccio ha ricevuto il testimone, nel corso della cerimonia di premiazione per la finale di quest’anno a Cortina d’Ampezzo, per l’avvio delle fasi organizzative della prossima edizione, la numero 22, della manifestazione nazionale un tempo conosciuta come Olimpiadi di Astronomia, che si terrà appunto nella città dello Stretto nell’aprile del prossimo anno.
“Un grande onore essere qui – ha affermato il Delegato Quartuccio ringraziando il Comitato organizzatore per aver premiato la proposta di Reggio Calabria come città ospitante delle finali 2024 – la nostra città è pronta a raccogliere questa straordinaria opportunità, contribuendo in maniera fattiva ad organizzare l’edizione del prossimo anno grazie anche alla brillante collaborazione di tutto lo staff del Planetarium Pythagoras e della sua Responsabile Scientifica Professoressa Angela Misiano. I Campionati Italiani di Astronomia sono una bellissima iniziativa, di altissimo valore culturale oltre che formativo. Migliaia di ragazzi ogni anno partecipano in tutta Italia ad una competizione che è anzitutto un’opportunità per scoprire la bellezza della scienza come strumento di crescita, un modo per scoprire l’universo che ci circonda ed allo stesso tempo affinare il proprio percorso formativo ed il proprio metodo di studio e di crescita culturale”.
“La finale di Cortina è stata una bellissima esperienza. Vedere la passione di questi ragazzi che con sacrifici e tanta determinazione raggiungono livelli così alti. Non è sbagliato affermare che si tratta di piccoli scienziati, visto il loro amore per una materia di studio così affascinante come l’astronomia. Sul nostro territorio abbiamo un esempio davvero straordinario di questa dedizione, che passa dal lavoro straordinario di tutto lo staff del Planetarium e che interessa ogni anno centinaia di ragazzi che partecipano a questi appuntamenti, peraltro con risultati brillanti”.
Anche l’edizione di quest’anno consegna alla Città Metropolitana di Reggio Calabria eccellenti risultati in termini di medaglie. In 14 gli studenti reggini selezionati per la finale. Tra loro, a tagliare il traguardo più prestigioso, sono stati Giuseppe Catariello, dell’istituto comprensivo di Bivongi Riace, Chiara Luppino e Marco Carbone del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, premiati per aver ottenuto il massimo nella prova teorica ed in quanto primi classificati selezionati per rappresentare l’Italia ai Campionati Internazionali. Insieme a loro anche Giovanni Caccamo IC di Taurianova, Gianluca Costantino Liceo scientifico Repaci di Villa San Giovanni ed Ilenia Trunfio del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci.
“A tutti loro – ha concluso il Consigliere delegato Filippo Quartuccio – va il nostro più sincero ringraziamento, per aver tenuto alto l’onore della nostra città, portando il nome di Reggio in un palcoscenico così prestigioso. Arrivederci quindi al prossimo anno, quando questi ragazzi avranno la possibilità di giocare in casa e magari di ricevere una medaglia, salendo sul tetto d’Italia, proprio a due passi da casa”.
L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria comunica che, a causa di un intervento manutentivo programmato nel serbatoio “Modena”, si verificheranno disservizi idrici nella giornata del 26 aprile 2023 nel comprensorio della V-Vl-Vll Circoscrizione, in particolare nella zona di Via La Boccetta, Sbarre, viale Europa, Via Pio Xl e Rione Ferrovieri.
Giuseppe Febert è il nuovo vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria. Ad eleggerlo il consiglio direttivo. Febert ha 56 anni, coniugato e ha due figlie. Da più di 40 anni lavora nell’azienda di famiglia, la Febert Srl, realtà imprenditoriale che dagli anni sessanta domina il mercato degli impianti elevatori. Ricopre la carica di legale rappresentante, dal 1994 svolgendo incarichi tecnici e gestionali. E’ stato membro del Consiglio d’Amministrazione della Banca popolare delle province calabre ed è inoltre presidente Anacam Calabria e vicepresidente nazionale della stessa associazione di categoria. E’ stato componente anche del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, ricoprendo pure la carica di vicepresidente. Ha presieduto la sezione Meccanica e Impiantistica e da maggio ’22 guida a livello regionale la sezione, nell’ambito di Unindustria Calabria.
“E’ motivo d’orgoglio – ha dichiarato, in seguito all’elezione – poter ricoprire questo prestigioso e importante incarico e ringrazio i colleghi per la stima e la fiducia che hanno voluto riporre nella mia persona. Sono impegnato attivamente da anni all’interno della nostra territoriale e credo convintamente nell’opera di rappresentanza e promozione dei valori imprenditoriali che essa porta avanti. Da uomo d’impresa, inoltre, sono profondamente convinto che la cultura del lavoro sia l’unico strumento che abbiamo a disposizione per innescare un percorso virtuoso di crescita e sviluppo in questo territorio che consenta il rilancio del tessuto produttivo locale. E sarà proprio questo il principale indirizzo operativo che intendo sostenere nello svolgimento di questo nuovo percorso, mettendo a disposizione dell’associazione l’esperienza maturata sul campo e incoraggiando sempre il dialogo, la proposta e il confronto fra i diversi attori istituzionali e sociali”.
Il partito “Italia del Meridione” plaude il senatore Occhiuto (FI) in merito al suo intervento di ieri a Palazzo Madama conclusosi con la rinuncia alla firma dell’emendamento sulla protezione speciale, nonostante abbia ribadito il proprio apprezzamento per l’impostazione assegnata dalla Premier Meloni sulle politiche migratorie. Nell’identità italiana, distintivo è lo spirito di accoglienza di cui il popolo e in particolare quello meridionale, si contraddistingue in tutta Europa da sempre.
Vero quanto afferma il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto: nelle nostre città, nelle nostre comunità, ci deve essere sempre un posto per chi arriva da noi fuggendo da guerre e miseria, non deve essere un posto qualsiasi ma un posto d’onore in modo che chi arriva si riconosca e si senta come se fosse a casa propria.
“I confini non sono muri” – continua Pugliese – “i confini non esistono più come ripetutamente sosteneva uno dei sociologi più famosi del mondo, Zygmunt Bauman; per cui l’umanità deve imparare a collaborare attraverso il dialogo, le diversità arricchiscono e rendono creativi gli esseri umani. Nel prossimo secolo c’è la necessità di unire in un nuovo matrimonio potere e politica e di sviluppare l’arte di coabitare tra culture diverse”.
“Questi sono i temi dell’integrazione e dell’inclusione su cui bisogna investire sempre più per la crescita sociale ed economica del nostro paese, in tema di accoglienza” – continua Pugliese di Italia del Meridione – “ci battiamo da anni evidenziando l’esperienza degli arbereshe, la comunità italiana di Albania che da oltre 500 anni conserva usi e e costumi, lingua e tradizioni. Presente con oltre cinquanta comuni e borghi in tutte le regioni dell’Italia del Meridione, quella degli arbereshe oltre ad essere una storia affascinante, è la massima rappresentazione di integrazione culturale e sociale d’Europa”.
L’accoglienza non è in antitesi con identità, è necessario però destinare importanti investimenti sui temi dell’integrazione e dell’inclusione. Il 5% della popolazione italiana, 2,5 milioni di parlanti ha come lingua materna una lingua diversa dall’italiano. Se a tutto ciò aggiungiamo le nuove minoranze e i nuovi flussi migratori, sarebbe ora di rivedere e riformare la legge 482/99 che tutela le minoranze etnico linguistiche. Anzicchè ridurla quasi a farla scomparire, occorre invertire la rotta puntando su strategie di politiche sociali ed economiche, che ascoltino i diritti e che valorizzino le identità, pensando ora più che mai ad una grande Europa Mediterranea.
“Devo dire che ho ereditato una Regione che sembra non sia stata governata negli ultimi due decenni, negli ultimi 15 anni. I ritardi che mi preoccupano di più sono quelli accumulati negli anni passati”. Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, a margine di un incontro alla Cittadella regionale, rispondendo ad una domanda sulle critiche avanzate dal capogruppo del Pd Domenico Bevacqua che lamentava ritardi da parte della Giunta regionale e del Governo in materia di Pnrr. “Domenico Bevacqua – ha aggiunto Occhiuto – fa parte di uno schieramento che negli anni scorsi ha governato la Regione. Stiano tranquilli i colleghi dell’opposizione che il Governo regionale ha dimostrato in questi mesi di lavorare con grande impegno e determinazione e credo che ci sia stata una grande apertura di credito da parte dei governi nazionali, non solo di questo ma anche di quello precedente, nei confronti dell’esecutivo calabrese e, quindi, della Calabria. In passato non mi pare che queste circostanze si siano mai realizzate per cui l’opposizione è giusto che faccia il proprio mestiere; io leggo quello che dicono ma per fortuna non me ne faccio condizionare”. (ANSA).
Un cantiere navale attivo nelle vicinanze del porto di Vibo Marina è stato sequestrato nell’ambito di un’attività congiunta dei militari della Capitaneria di Porto e della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Vibo. Il provvedimento è stato adottato a seguito di un accertamento svolto all’interno della struttura assieme a personale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale Arpacal che ha evidenziato numerose e gravi irregolarità. Il sequestro si inserisce in un’attività di polizia ambientale svolta sul territorio che ha portato all’adozione di analoghi provvedimenti relativi a doversi insediamenti produttivi risultati non a norma. (ANSA).
Arrivano le congratulazioni via social del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in seguito alla nomina di Nicola Maione, avvocato Cassazionista lametino, originario di Lamezia Terme, già amministratore di Enav, a Presidente dell’istituto bancario Monte dei Paschi di Siena “Congratulazioni a Nicola Maione, neo presidente del Monte del Paschi di Siena. Un’eccellenza calabrese alla guida di quella che viene ritenuta la più antica banca del mondo ancora in esercizio. Sinceri auguri e buon lavoro”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. (ANSA).
“Su alcuni aspetti per noi più strategici, come per esempio quelli riferiti al Pnrr Salute con le case di comunità e gli ospedali di comunità, la Calabria ha centrato tutti i target ed è in perfetta sincronia con le date che ci sono state indicate dal governo. E, quindi, si sta procedendo speditamente, senza alcun ritardo”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto parlando con i giornalisti, a margine della firma di un’intesa con la Guardia di finanza sul controllo dell’uso dei fondi del Pnrr. “Molte delle risorse, però – ha aggiunto Occhiuto in riferimento alle difficoltà di attingere ai fondi da parte di molti enti locali calabresi – sono al massimo veicolate dalla Regione ma poi vanno direttamente ai Comuni; non è una novità che nella nostra regione ci siano moltissimi Comuni in dissesto, in pre dissesto che non hanno a volte nemmeno l’ingegnere capo o a volte nemmeno il segretario comunale per cui è difficile che abbiamo una struttura organizzativa tale da poter adempiere, e con sollecitudine, agli impegni del Pnrr. Ancora la nostra è una regione con troppi Comuni, ci sono Comuni di 400-500 residenti che non possono avere la struttura organizzativa né per ricevere le risorse del Pnrr né, qualora le ricevano, per mettere a terra queste risorse”.”In relazione ai ritardi Occhiuto ha detto che ce ne sono “per esempio tutto quello che riguarda le infrastrutture la circostanza che ci sia stato un consistente aumento dei prezzi che ha bloccato di fatto i cantieri non solo quelli del Pnrr. Ciò perché le sterilizzazioni di questi aumenti previsti dai decreti aiuti non sono stati sufficienti. E’ particolarmente preoccupante, inoltre, che ci siano ritardi strutturali in ambiti di assoluta importanza per la nostra regione come depurazione, rifiuti e ambiente in generale. Ci sono tante risorse riferibili per esempio al dissesto idrogeologico, al sistema della depurazione che da anni non vengono spese compiutamente e comunque si accumulano dimostrando che c’è evidentemente un problema strutturale che va in qualche modo affrontato”. “Ricorderete che appena mi sono insediato – ha detto ancora il presidente della Regione – ho fatto fare una ricognizione delle risorse che la Calabria rischiava di perdere, all’esito di questa ricognizione avevo verificato che c’era addirittura un miliardo di euro di risorse non monitorate, non comunicate, non spese. Da lì in poi abbiamo molto insistito su questa necessità con i Dipartimenti e per fortuna siamo riusciti a recuperare moltissime di queste risorse; però è un fatto acquisito per cui a volto sorrido quando vedo un approccio semplicemente rivendicativo da parte anche di molti commentatori calabresi rispetto al governo. E’ giusto chiedere più risorse ma è anzitutto giusto dimostrare al governo e alla comunità nazionale che le risorse che abbiamo le sappiamo spendere”.
L’esecutivo della Fiom Cgil Calabria, guidato dal segretario generale Umberto Calabrone, si è riunito in vista della mobilitazione unitaria nazionale che si terrà per il Sud Italia a Napoli il 20 maggio. “A preoccupare – è scritto in una nota – è in particolare l’attuale progetto di autonomia differenziata che andrebbe ad intervenire su anni di politiche neoliberiste, distanti dalle reali esigenze del Paese, che hanno acuito divari che oggi sembrano impossibili da risolvere”. “Oggi, ancor di più, l’attuale Governo di destra, appoggiato dal presidente Occhiuto – afferma la Fiom – sta dimostrando giorno dopo giorno la sua particolare avversione verso la Repubblica, la democrazia italiana e l’unità del Paese. A loro, appare evidente, non interessa governare un Paese unito, ma semplicemente favorire una classe privilegiata che possa sfruttare ancor di più la parte attiva e laboriosa dell’Italia. Ed è in questo quadro che si insinua l’idea di un provvedimento che favorisce la frammentazione dei diritti civili e sociali fondamentali come l’autonomia differenziata, attraverso la quale lo Stato centrale vorrebbe devolvere ben 23 competenze alle Regioni. Un provvedimento che manifesta i rischi e le insidie di un Paese che finirebbe per essere disgregato e parcellizzato maggiormente, finendo per ledere irreversibilmente i diritti di cittadinanza: dalla sanità, alle cure, passando per l’istruzione. Ma non solo. Anni di attacchi al mondo del lavoro, che hanno tentato più volte reiteratamente di destrutturare, culminerebbero attraverso l’autonomia differenziata nel dividere ancor più i lavoratori ed i loro diritti. Non è assurdo pensare che i Contratti collettivi nazionali, fino ad oggi unico strumento di unitarietà del mondo del lavoro e dei diritti e delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, possano sparire per fare spazio a contrattazioni locali sempre più al ribasso che cancellino facilmente le garanzie e le tutele oggi già fortemente messe in discussione dagli attacchi padronali. Il lavoro sfruttato, sottopagato, irregolare e a nero potrebbero quasi essere legittimati da misure che non prevedono alcun contrasto sul piano nazionale, ed uguali per tutti. Particolarmente qui nel Mezzogiorno, ed in Calabria dove questi fenomeni sono da considerarsi strutturali in un’economia produttiva non proprio sana”. “Come Fiom Cgil Calabria – è scritto nella nota – siamo già pronti a mobilitarci, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori del comparto metalmeccanico calabrese, per impedire misure che porterebbero ad ancor più drammatiche disuguaglianze, ad aumentare i divari ed a ridurre le risorse necessarie per garantire lo sviluppo della regione e dei suoi cittadini. E lo faremo a partire dalla mobilitazione unitaria, già prevista per il prossimo 20 Maggio a Napoli, giornata in cui manifesteremo contro il carovita, per un fisco più progressivo, per maggiori finanziamenti e investimenti su sanità, welfare e istruzione, per politiche industriali capaci di affrontare la transizione energetica e digitale, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e dunque contro le manovre dell’attuale governo Meloni”. (ANSA).