Termocasa celebra il suo 35° anniversario dalla fondazione, un importante traguardo che testimonia la lunga esperienza e l’impegno dell’azienda nel settore.
Fondata nel 1988, dall’architetto Angelo Frascati, Termocasa si è da subito distinta per qualità dei suoi servizi e attenzione ai clienti.
Grazie alla professionalità e alla competenza del suo staff, l’azienda è riuscita a consolidare la sua posizione sul mercato e a diventare un punto di riferimento per privati, imprese e amministrazioni pubbliche.
In occasione del 35° anniversario, Termocasa ha voluto ringraziare tutti i suoi collaboratori ed ex con una splendida serata in un noto locale reggino, un’occasione speciale per celebrare il grande lavoro di squadra.
Una serata di festa e di riconoscimento per tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’azienda nel corso degli anni con l’appuntamento ai prossimi anni per celebrare nuovi ed importanti traguardi
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Locri Epizefiri: proseguono le attività al Parco archeologico Nazionale
Continuano le attività di valorizzazione del Parco archeologico Nazionale di Locri Epizefiri che per tutto il mese di aprile assicurerà aperture straordinarie e la consueta vivacità nel campo degli eventi di promozione culturale. Dopo il suggestivo “ritorno” della dea Persefone sulla terra, celebrata lo scorso 25 marzo con la prima del reading “Persefone. Incanto di Primavera” di e con Katia Colica e Antonio Aprile, il mese entrante offrirà diverse occasioni di fruizione, assicurando piena apertura e accoglienza. L’antica colonia locrese sarà infatti visitabile tutti i giorni festivi del 9, 10, 24 e il 25 aprile, e in particolare nei giorni del 2 e del 25 aprile l’ingresso al Museo e al Parco Archeologico Nazionale sarà gratuito. Dall’8 aprile inoltre il Museo del Territorio di Palazzo Nieddu sarà aperto anche il sabato pomeriggio, dalle ore 14.00 alle 20.00, con ingresso sempre gratuito.
“Sarà un aprile intenso per il nostro Parco, non solo aperture straordinarie nei giorni festivi ma un calendario serrato di visite guidate e progetti con le scuole. Oltre al rinnovo del progetto PTCO con l’Istituto Marconi, tutte le date di aprile destinate alle scuole sono già sold-out, segno di un interesse crescente nei confronti del nostro Parco – ha commentato la Direttrice del Parco Elena Trunfio. In questi mesi invernali abbiamo lavorato molto sulla didattica, offrendo laboratori dedicati al pubblico in età scolare, e riallacciando il rapporto con le scuole del territorio. Questa attività è per noi fondamentale perché crediamo che i ragazzi siano nostri interlocutori privilegiati. Stiamo anche immaginando una serie di eventi dedicati con tematiche vicine ai ragazzi, per consolidare l’idea che il nostro Parco archeologico è un luogo dove fare comunità e dove tutti possano sentirsi rappresentati”.
Oltre all’attività di valorizzazione si sta portando avanti inoltre un’intensa attività di manutenzione e progettazione, al fine di adeguare il Parco archeologico alle più moderne norme sull’accessibilità. “Abbiamo avviato nelle scorse settimane alcuni interventi di manutenzione straordinaria del Parco, anche in vista della stagione estiva, e stiamo concludendo le procedure amministrative per avviare i lavori di sistemazione della “piazza esterna” del Museo e di efficientamento energetico – prosegue la Direttrice Trunfio. Stiamo inoltre concludendo la progettazione esecutiva del grande intervento di miglioramento dell’accessibilità del Parco archeologico che ci sta impegnando molto ma che siamo certi rappresenterà una grossa opportunità per Locri Epizefiri”.
Appuntamento dunque nella città di Zaleuco, dalle ore 9.00 alle ore 20.00 (ultimo accesso al Parco un’ora prima del tramonto), per tutto aprile tranne nei giorni del 3,11,17 e 26 aprile. Nelle date del 2 e del 25 aprile l’ingresso al Parco sarà gratuito. Il Museo del Territorio di Palazzo Nieddu sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 13.00, il martedì e venerdì anche dalle ore 14.00 alle 17.00 e dall’8 aprile anche di sabato dalle ore 14.00 alle ore 20.00 con ingresso sempre gratuito. È possibile acquistare il biglietto online sul sito www.coopculture.it Per info: drm-cal.locri@cultura.gov.it – Tel. +39 334.6126386 – 0964.390023.
Sei persone, presunte appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura economica e che avrebbero agevolato cosche di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo (Varese) e Vibo Valentia, sono state arrestate stamani dai finanzieri dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Varese e Milano, in un’inchiesta della Dda milanese coordinata dai pm Alessandra Cerreti e Silvia Bonardi. Dalle indagini è emerso che i clan avrebbero avuto “interessi ramificati nel settore della sanità lombarda, in relazione alle attività connesse all’emergenza sanitaria da Covid 19, con particolare riferimento a forniture di materiale sanitario ed esecuzione di tamponi da parte di soggetti a ciò non professionalmente autorizzati”. La presunta associazione per delinquere acquisiva società in crisi “che, una volta entrate nella sfera di operatività dell’organizzazione, venivano portate al fallimento non prima di averne completamente depauperato il patrimonio in danno dei creditori, primo fra tutti l’Erario, nei confronti del quale le imprese si sono rese inadempienti in merito agli obblighi dichiarativi e di pagamento delle imposte dovute”.
Nelle indagini, svolte anche dal Nas dei Carabinieri di Milano, sono state ricostruite “operazioni distrattive di denaro, per oltre 4 milioni di euro, dai conti correnti di tre società dichiarate fallite dai Tribunali di Milano, Bergamo e Monza”. Somme che, spiegano gli investigatori, “sono state successivamente drenate a favore di altre imprese del gruppo, anche localizzate in territorio estero, sotto forma di pagamenti di fatture per operazioni inesistenti”. Uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere avrebbe “agevolato le ‘locali'” di ‘ndrangheta “di Lonate Pozzolo e Vibo Valentia, “contribuendo al mantenimento finanziario di elementi di spicco delle stesse associazioni e dei loro familiari, nonché procurando falsi contratti di assunzione a familiari delle citate locali”.
Spunta un’imputazione di sfruttamento della prostituzione nell’inchiesta della Dda di Milano che ha portato a 6 arresti e che verte anche su infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’emergenza Covid. Uno degli indagati, Gianluca Borelli, presunto ‘uomo cerniera’ tra i clan e il medico Cristiano Fusi, avrebbe organizzato “un incontro” tra una prostituta e un dirigente d’azienda, non indagato, in un hotel di Milano per far partire trattative per forniture di “materiale per Covid”. Lo si legge negli atti.
L’inchiesta dei pm Cerreti e Bonardi è nata da un primo capitolo noto del dicembre 2020 sulla gestione, ritenuta “opaca”, dei tamponi ai giocatori del Monza Calcio, che erano anche stati sequestrati. E che vedeva già al centro proprio Borelli (indagato), pregiudicato per bancarotta, e Cristiano Fusi (indagato), stimato primario della clinica monzese Zucchi e anche ex medico del settore giovanile del Milan, oltre che del Monza. E che aveva pure uno studio alla clinica milanese Madonnina. Borelli, secondo le indagini, avrebbe eseguito tamponi sia all’interno della Madonnina che per il Monza, pur non essendo nemmeno un medico. Tra i quasi 60 capi di imputazione contenuti nell’ordinanza, firmata dal gip Tiziana Gueli (la Procura aveva chiesto 19 misure cautelari, ma 6 sono stati gli arresti) c’è anche quell’incontro “organizzato” da Borelli e Fusi tra il manager di un istituto del gruppo San Donato e una giovanissima prostituta, pagata 500 euro, in un albergo di lusso di Milano. E ciò in cambio, scrivono i pm, della “utilità consistente nell’avvio di trattative” con l’istituto clinico “finalizzate alla stipulazione di contratti aventi ad oggetto la fornitura di materiale per Covid 19”, tra cui mascherine e camici. In una telefonata del settembre 2020 Fusi parlando con Borelli e riferendosi al manager diceva: “Lui è il principino ma … da oggi pomeriggio il principino è sotto scacco, eh?”. E una terza persona, che aveva contattato la ragazza e prenotato la camera d’albergo, diceva: “Speriamo! Dobbiamo chiudere l’operazione”. Tra l’altro, si legge ancora, questa terza persona, ossia Josef Amini, avrebbe anche avuto “documentazione fotografica dell’incontro da utilizzare per il conseguimento dell’utilità”. E scriveva in una chat: “Tranquillo esce con le ossa rotte”. E Fusi rispondeva: “hai foto?”. Nel corso del blitz di oggi la Gdf di Varese e Milano ha sequestrato anche 200mila euro in contanti ad uno degli arrestati, grazie ad un ‘cash dog’, ossia ad un cane addestrato, ed è stata trovata anche una lettera di sostegno a uomini del clan dei Mancuso.
“Alfonso ti dà lo studio (…) falli entrare uno alla volta (…) dai meno nell’occhio ti prego”. Così Cristiano Fusi, all’epoca responsabile Riabilitazione specialistica degli Istituti Clinici Zucchi del gruppo San Donato, nonché “medico fisiatra” alla clinica Madonnina, avrebbe dato istruzioni a Gianluca Borelli, con precedenti per bancarotta, su come effettuare i tamponi anche se quest’ultimo non aveva alcun “titolo abilitativo per farlo”. Lo si legge in un’imputazione per esercizio abusivo della professione, contestata a Fusi, Borelli e ad un’altra persona, contenuta negli atti dell’inchiesta della Dda milanese sulle infiltrazione della ‘ndrangheta nella sanità lombarda, che oggi ha portato a 6 arresti. Secondo l’accusa, Fusi avrebbe fatto in modo che Borelli facesse tamponi anti-Covid per la clinica Zucchi, alla Madonnina e anche per il Monza Calcio. Era il primo ad attivarsi per “il reperimento dei pazienti”, mentre Borelli era “l’esecutore materiale” degli stessi tamponi. Gli appuntamenti, si legge ancora, venivano organizzati “anche all’interno della clinica Madonnina” e Borelli veniva presentato da Fusi “come suo collega o collaboratore”. Era un addetto alla reception della clinica ad accompagnarlo “presso la stanza adibita”. Intercettato tra ottobre e novembre 2020, Fusi diceva a Borelli: “Uno alla volta li fai entrare”. E Borelli: “Ma tu vieni però?”. Fusi: “Sì sono in macchina (…) fatti dare il locale e falli entrare uno alla volta (…) inizia a fare tu!”. Per i tamponi non sarebbero stati compilati i moduli specifici, né rispettati i percorsi dei pazienti e in generale non sarebbero state seguite le normative anti-Covid. (ANSA).
Una piazza reale e virtuale prenderà vita a Motta San Giovanni: si chiamerà “Agorà 2.0” e sarà inaugurata il primo aprile, a partire dalle 9 e 30, in corrispondenza della porta d’accesso Area Grecanica; uno spazio fisico e multimediale che si presterà a luogo espositivo e laboratorio di idee e progetti. L’obiettivo è quello di attuare iniziative di marketing territoriale in grado di promuovere il patrimonio etnoantropologico della Calabria. Col contributo della Pro loco e dell’Accademia delle Imprese Europea, si creerà un ponte tra la cultura identitaria e le nuove modalità di trasmissione della tradizione e delle eccellenze gastronomiche, perché saperi e usanze non si disperdano.
Dopo i saluti del sindaco Giovanni Verduci e dei presidenti Giuseppe Ariobazzani (Accademia delle Imprese Europea) e Tiziana Cozzupoli (Pro Loco), interverranno Silvia Sciubba (obiettivi dell’Accademia), Domenico Marino (Università ed Impresa per lo Sviluppo), Stefania Crucitti (Il futuro del P.I.T), Paolo Caridi (Distretto identitario alimentare), Natalia Encolpio e Assunta Ambrogio (Comunicazione e Area grecanica), Giuseppe Sergi (Progetti di sviluppo per la Calabria).
A conclusione dell’incontro, presentato da Marco Mauro, sarà possibile degustare prodotti P.I.T.
Un detenuto di nazionalità italiana, nel carcere di Rossano, ha bloccato un poliziotto penitenziario minacciandolo che se non gli avesse consegnato le chiavi delle celle per consentirgli di far uscire gli altri detenuti, lo avrebbe aggredito. E’ quanto afferma Mirko Manna dell’Fp Cgil Polizia Penitenziaria che, in una nota, esprime solidarietà al collega tenuto in ostaggio, manifestando forti perplessità sulla sicurezza dell’istituto.
“Solo grazie all’esperienza e al suo sangue freddo – aggiunge Manna – l’agente è riuscito a distrarre il detenuto per il tempo necessario a dare modo altri colleghi di intervenire insieme al comandante dell’Istituto, scongiurando una possibile rivolta nel carcere. Il governo e il capo del Dap Giovanni Russo non assecondino la deriva delle carceri, non aspettino che si arrivi a fatti più gravi contro le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”.
“Servono azioni concrete – sostiene il sindacalista – e non proclami di progetti inapplicabili. Bisogna investire sulle strutture penitenziarie adeguando i sistemi di sicurezza, immediato scorrimento delle graduatorie dei concorsi ed un progetto di assunzioni di almeno 5 mila agenti. Per ora dal Dap e dal Ministero della Giustizia, solo promesse, ma nessuna risposta concreta”.
Ritmo, spettacolo, identità e divertimento. C’è tutto questo e altro nell’iconica proposta musicale degli Zabatta Staila e Solfamì, la band Hip-Hop cosentina che da anni riempie le piazze della Calabria, usando il dialetto mischiato al rap per raccontare gli usi, i costumi, le vicende e i luoghi comuni del nostro territorio. Zabatta, Solfamì, Jakky Di Nola e Satomi in Loop, con le loro originali maschere, ritornano in grande stile con il nuovo singolo “Mò”, in uscita su tutti gli store digitali, realizzato in collaborazione con la celebre street band dei Takaboom. A curare la produzione, Calabria Sona e Italy Sona che hanno coordinato la nuova fase artistica del gruppo che oggi mira al giusto riconoscimento anche in ambito nazionale.
Mo’ è un brano dall’impatto immediato, un energico inno alla vita e al divertimento in perfetta sintonia con lo stile di una delle poche band locali capace di riempire le piazze con un pubblico eterogeneo. Il linguaggio dei Zabatta Staila è quello del sarcasmo, dell’ironia pungente a tratti surreale, della ricerca assidua di terminologie e parole a tutti note ma da pochi usate, all’insegna della valorizzazione della tradizione popolare, riveduta e corretta in chiave moderna. Attraverso il connubio tra suoni e immagini, hanno costruito una formula perfettamente riconoscibile, diventando virali sul web e sui social con numeri da capogiro suscitando l’interesse anche di network radiofonici nazionali come Radio Deejay.
La forza motrice di tutto restano sempre i testi, perché il cosentino, ed il calabrese in genere, si rispecchiano pienamente in quelli che sono i versi della band. Hanno scelto di rimanere nell’anonimato (almeno a livello mediatico) perché credono che siano i personaggi a dover parlare prima di tutto: chiunque si rispecchi nel loro messaggio, può essere Zabatta Staila. Dopo il primo singolo, in attesa del videoclip previsto per fine aprile, i ragazzi sono già pronti a lanciare il un nuovo album ricco di sorprese che farà da apripista ad un tour estivo nelle maggiori piazze calabresi.
CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo: Enzo Scalese sarà a Napoli
“Il decreto 11/2023 sui bonus edili rischia di distruggere 100 mila posti di lavoro e soprattutto di escludere milioni di cittadini a basso reddito dalla possibilità di avere una casa più vivibile e sicura, più efficiente in termini energetici, più salubre e con bollette meno care. Una delegazione della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo domani sarà a Napoli, in una delle cinque piazze nazionali scelte per la mobilitazione nazionale finalizzata a chiedere con forza la modifica di questo provvedimento iniquo e dannoso”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.
La mobilitazione, si svolgerà in strade e piazze delle periferie delle cinque città, chiede al governo di “individuare politiche industriali per il settore, con relativi strumenti e risorse, in grado di delineare una strategia che punti alla qualità del lavoro e dei diritti, alla sostenibilità ambientale, alla riqualificazione di scuole, ospedali, case popolari, ad una rigenerazione urbana complessiva”.
“Sono a rischio oltre 100 mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni oltre che una seria politica per la rigenerazione e la sostenibilità ambientale delle nostre città, soprattutto nelle periferie ed aree interne – ha detto ancora Scalese –. Saremo in piazza a Napoli anche per esprimere la nostra contrarietà alla norma, proposta dal Governo nel decreto attuativo del nuovo Codice degli Appalti, di introdurre negli appalti pubblici la liberalizzazione dei livelli di sub appalto (il così detto “sub appalto a cascata”, oggi vietato dall’attuale Codice) che renderà più difficile esigere le tutele contrattuali e di legge in termini di corretta applicazione dei CCNL, rispetto delle norme su salute e sicurezza, parità di trattamento, oltre che favorire il nanismo aziendale, la competizione sui costi. Come si legge nella piattaforma che accompagna la mobilitazione di Fillea Cgil e FenealUil – conclude Scalese – vogliamo un Paese migliore, più efficiente, sicuro e ambientalmente sostenibile. Per fare questo dobbiamo difendere e valorizzare il lavoro di qualità, sicuro e legale, indispensabile per azzerare le morti sul lavoro e in particolare nei cantieri”.
Sabato 1 Aprile alle ore 18.00 il Circolo Culturale SAMARCANDA, in via E. Cuzzocrea 11 (RC), bene confiscato alla mafia e assegnato ad A.R.C.I. , apre le sue porte allo scrittore Santo Gioffrè per la presentazione del suo ultimo lavoro “Fadia” (Castelvecchi Editore). L’iniziativa, che rientra nella rassegna “IncontrARCI con l’autore”, conferma ancora una volta la vivacità dell’offerta culturale dell’associazione che ha voluto fortemente dare un’anima sociale e culturale a un luogo che fino a qualche anno fa era simbolo di degrado e di disagio collettivo.
Il medico e scrittore calabrese, già Commissario dell’ASP di Reggio Calabria e autore dei romanzi “Terra Rossa”, “L’opera degli Ulivi” e “Artemisia Sanchez”, divenuta poi serie televisiva a marchio R.A.I. , ancora una volta intreccia la grande storia, tra la Calabria e il Mediterraneo, con le vicende più intime e personali dei personaggi di un racconto carico di risvolti anche autobiografici.
In una Calabria ancora rurale, fatta di sfruttamento e brutalità, specie su donne e bambini, troviamo Andrea “figlo mulo” – stigma per i nati dalla violenza dei padroni sulle serve – e costretto a lavorare sin dalla più tenera età’ come aiutante di un pastore e a vivere in una grotta insieme agli animali. Dopo un percorso di crescita e riscatto Andrea trova il coraggio di sfidare il padre e, con l’aiuto del suo insegnante e mentore, il prof. Neri, si laurea in medicina e intraprende la carriera universitaria.
Grazie all’incontro casuale con Paolo, arcivescovo ortodosso di Aleppo, in visita in Italia e alla ricerca delle tracce della Cristianità bizantina, Andrea finalmente comprende il significato misterioso dei disegni presenti nella grotta-rifugio della sua infanzia. Decide così di seguire il nuovo amico per un viaggio in Sira, culla del cristianesimo più antico e vero, impresso in ogni singola pietra. Ed è qui che Andrea conosce Fadia. Entrambi saranno protagonisti di una profonda storia d’amore che attraverserà, senza sosta e per trent’anni, la vita di entrambi, in un continuo contatto tra Oriente e Occidente, scienza e fede, amore e ambizione.
Alla fine di un lungo percorso umano e professionale Andrea farà ritorno in Siria, trovando qualcosa di molto diverso. Sullo sfondo di un paese ormai disastrato, teatro di un conflitto sanguinoso e in cui, nella diffusa indifferenza, l’ISIS e le grandi potenze occidentali si scontrano con effetti destabilizzanti, Andrea si presenterà, dopo tanto tempo, all’appuntamento col destino dal quale già una volta si è allontanato.
Ritornano le domeniche della salute e con loro i Rotaract di Reggio Calabria e Reggio Calabria Sud Parallelo 38, che nella giornata di domenica 26 marzo hanno organizzato una serie di screening volti alla prevenzione del rischio cardiovascolare. L’attività si è svolta presso la Farmacia Centrale sita in Piazza Duomo, ove il Dott. Domenico Calarco, specialista in cardiologia, ed i medici dei club promotori hanno svolto oltre 50 screening gratuitamente, di cui hanno usufruito sia giovani che anziani. Obiettivo ultimo sollecitare i cittadini alla prevenzione del rischio cardiovascolare. Infatti, alla base del progetto la ferma e comune convinzione della necessità di sottoporsi a regolari controlli cardiologici, volti a prevenire qualsivoglia rischio o danno, che interessano tutti indistintamente dall’età, dal peso o da altre caratteristiche soggettive, cercando di coinvolgere maggiormente i soggetti economicamente fragili. I Presidenti dei club, Carlo Guarna e Luciana Calarco, si mostrano grati a tutti i cittadini che hanno voluto usufruire di tale servizio e soddisfatti del successo riscosso per l’evento proposto.