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Consiglio Regionale: la Calabria è in linea con la media nazionale sul “Gioco d’azzardo patologico”
Sul contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo patologico la Regione Calabria non è affatto all’anno “zero”. Lo dimostrano i dati e le azioni messe in campo in questi anni con interventi legislativi e azioni specifiche.
Nella “Giornata regionale contro i rischi del Gioco d’azzardo“, il presidente della Commissione regionale contro il fenomeno della ‘ndrangheta in Calabria, Pietro Molinaro, ha voluto fare il punto della situazione su quella che è ormai considerata una vera e propria emergenza sociale, assieme ad Asp e dipartimenti regionali.
“Con la legge regionale n. 53 del 2022 sono stati messi dei paletti veri per contrastare il fenomeno, con limiti di orario di apertura, e distanze minime dai luoghi di aggregazione” ha spiegato Molinaro che da tempo sollecita i comuni ad intensificare la vigilanza nei territori.
“Ma oggi – ha aggiunto – ci soffermiamo sui servizi e le azioni che le varie Asp della Regione hanno avviato sul territorio. Un dato che ci deve far riflettere è che il gioco d’azzardo in Italia è in crescita, e serve rivedere le norme nazionali. Ogni azienda sanitaria ha un proprio piano integrato per la riduzione del rischio da ludo-dipendenza, che sta dando buoni risultati. Ma serve fare di più – ha concluso Molinaro – se il gioco è in crescita la conseguenza è un impoverimento generale. Per questo auspichiamo una rivisitazione della normativa nazionale che sostenga quelle delle varie Regioni”.
Aprendo i lavori dell’incontro, svoltosi a palazzo Campanella, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha sottolineato, nell’ambito di questo fenomeno sociale, “la presenza di un grande sommerso, rappresentato dal gioco on line. È un problema – ha aggiunto – che riguarda soprattutto i giovani, e non basta regolamentare l’accesso alle sale gioco. C’è bisogno di una vera e propria rivoluzione culturale. Sono sempre insufficienti tutte le iniziative che facciamo, però oltre alle azioni messe in campo in questi ultimi anni, ne parliamo e affrontando il problema allarghiamo l’opera di sensibilizzazione sociale su questo tema”.
Molti i dati e le indicazioni fornite dai responsabili dei dipartimenti regionali, che hanno illustrato la programmazione e le attività svolte nella Regione Calabria nell’ambito dei fondi Gap Gioco d’Azzardo Patologico 2017-2021, e delle 5 aziende sanitarie della Calabria, che con i Serd (Servizi per le dipendenze patologiche), hanno in cura centinaia di pazienti.
“Ma è molto importante la prevenzione – ha detto Antonella Sette, funzionaria del dipartimento Transizione digitale e attività strategiche della Regione Calabria – L’arrivo di un paziente al Serd rappresenta un punto di non ritorno. Serve invece fare ‘rete’ nella formazione e nell’informazione coinvolgendo anche le associazioni attive nel territorio”.
E sulle iniziative realizzate dalle associazioni e delle organizzazioni impegnate nel contrasto del gioco d’azzardo si è soffermato Roberto Gatto, portavoce regionale della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco”.
Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è al quarto posto dei governatore italiano più graditi con il 52% dei consensi.
Al primo si posiziona Luca Zaia, presidente del Veneto, che è il più gradito, seguito da Massimiliano Fedriga del Friuli-Venezia Giulia. E’ quanto emerge da un sondaggio di Swg i cui risultati sono pubblicati in esclusiva dall’ANSA. Zaia ottiene il 70% del gradimento e Fedriga il 64%.
Segue la new entry dell’Umbria Stefania Proietti al 53%. Al quarto posto troviamo appunto, proprio il forzista Roberto Occhiuto (Calabria) al 52%, quinto il governatore della Campania Vincenzo De Luca anche lui al 52% ma in calo di 4 punti rispetto al 2024. Tra i primi cinque governatori, dunque, ce ne sono tre – Zaia, De Luca e Fedriga – che sono già al secondo mandato e che quindi, a regole vigenti, non potranno ricandidarsi.
Omicidio Giudice Scopelliti: disposti accertamenti sull’autoradio del Magistrato
Sono stati affidati gli accertamenti tecnici irripetibili di tipo biologico disposti dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del giudice Antonino Scopelliti. In particolare, gli accertamenti riguardano l’autoradio della Bmw sulla quale viaggiava il magistrato di Cassazione quando è stato assassinato.
È quanto emerso durante il conferimento dell’incarico alla polizia scientifica di Reggio Calabria da parte del procuratore Giuseppe Lombardo e del sostituto della Dda Sara Parezzan che stanno coordinando le indagini sul delitto consumato 34 anni fa, il 9 agosto 1991 a Piale, una frazione di Villa San Giovanni.
Al perito nominato dalla Procura è stato chiesto di “verificare – si legge nel quesito – la presenza di eventuali tracce biologiche e procedere ai conseguenti ed eventuali rilievi sulle tracce presenti sull’autoradio in sequestro, utili sia per la determinazione del profilo del Dna e ai fini balistici, per ricostruire la direzione dei colpi esplosi”. L’accertamento sull’autoradio inizierà materialmente oggi.
Quando la polizia scientifica completerà le operazione e depositerà l’informativa con i risultati, la Direzione distrettuale antimafia li dovrà confrontare “con gli ulteriori accertamenti in corso – scrivono i pm – al fine di effettuare una ricostruzione tridimensionale della scena del crimine, determinare la dinamica dell’azione omicidiaria e ricostruire la traiettoria dei proiettili esplosi”.
Nell’avviso notificato nei giorni scorsi agli avvocati è emerso che gli indagati inizialmente erano 24 ma negli ultimi anni tre di loro sono morti, il boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, il boss di Archi Giovanni Tegano e Francesco Romeo, cognato di uno dei capi di Cosa nostra, Benedetto Santapaola detto “Nitto”.
Nei confronti di quest’ultimo, però, non si può procedere perché, per l’omicidio Scopelliti, è stato assolto in un precedente processo. Suo figlio, Vincenzo Salvatore Santapaola, compare tra i 20 soggetti indagati assieme ai vertici di Cosa nostra catanese e al gotha della ‘ndrangheta.
Stando alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Avola, proprio Vincenzo Salvatore Santapaola avrebbe ucciso il magistrato con un fucile che il pentito avrebbe poi seppellito a Belpasso, in provincia di Catania.
Polistena: l’Associazione “Arte che parla” organizza la mostra “Polistena: Arte e Identità”
L’associazione di promozione sociale “Arte che Parla”, con il patrocinio del Comune di Polistena (R.C.), organizza la mostra pittorica e fotografica “Polistena: Arte e Identità”.
L’esposizione avrà lo scopo, attraverso fotografie e opere pittoriche di artisti del territorio, di raccontare il volto autentico di Polistena, restituendo scorci, storie ed emozioni che parlano di identità, appartenenza e bellezza locale.
Parteciperanno alla mostra i seguenti artisti: Borgese Vincenzo, il prof. Cammareri Antonio, la prof.ssa Colella Angela Maria, Furfaro Carlos, Guerrisi Caterina, Guerrisi Emma, Longo Francesca, Macbeth Roberto, Mondello Loredana, Papasidero Amalia, Policriti Antonio, Pontari Celia.
In esclusiva saranno anche esposti gli acquerelli dell’artista polistenese Francesco Megna.
La mostra si terrà a Polistena, cittadina della Piana di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria, presso il Museo Casa Natale dei Jerace, in via Domenicani, secondo i seguenti orari di apertura: domenica 8 giugno, dalle ore 18:00 alle ore 20:00; lunedì 9 giugno, dalle ore 9:00 alle ore 13:00; martedì 10 giugno, dalle ore 18:30 alle ore 20:00; mercoledì 11 giugno dalle ore 9:00 alle ore 13:00. L’ingresso è libero.
Arte che Parla APS si presenta come una realtà dinamica e in evoluzione costante. Sin dalla sua fondazione nel 2019, l’associazione ha saputo coniugare attività formative, mostre ed eventi di sensibilizzazione, contribuendo a valorizzare il territorio di Polistena e dintorni, a promuovere l’arte come strumento di inclusione e crescita sociale. Le campagne contro il bullismo e il cyberbullismo, le rassegne letterarie e il concorso annuale “Arte al Femminile” testimoniano l’impegno multidisciplinare e il costante aggiornamento verso le sfide educative e culturali della comunità.
Vi aspettiamo, dunque, giorno 8 giugno, per riscoprire insieme il valore dell’arte che nasce dai luoghi in cui viviamo ogni giorno.
Consiglio comunale: Falcomatà sull’approvazione del rendiconto, sulle opere pubbliche e le mancate deleghe regionali
Nel suo articolato intervento, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha toccato numerosi punti, non solo relativi all’approvazione del rendiconto (con 17 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto). In apertura, il primo cittadino ha stigmatizzato il nervosismo mostrato dalle forze politiche di destra, reduci, “da una pesante sconfitta, non solo a Scilla, ma anche in Calabria e nel resto del Paese”.
Il sindaco ha poi sottolineato che, nonostante le critiche, nei prossimi mesi saranno inaugurate diverse opere pubbliche. Le ha definite “medaglie al petto”, perché ha spiegato «dietro ogni traguardo si nascondono fatiche e sofferenze che spesso non emergono all’esterno. Il compito della politica è quello di raccontare i dettagli che hanno portato alla realizzazione di opere che non appartengono a una parte politica, ma a tutta la comunità. Per questo è importante dare valore a quel momento e al lavoro che c’è stato per arrivarci». Tra le inaugurazioni imminenti ha citato il ponticello del Calopinace, per il quale si prevede “una grande festa”, e la palestra di San Giovanello, destinata agli sport cosiddetti “minori”.
Falcomatà ha poi ricordato la Giornata dedicata alle vittime delle migrazioni, celebrata dalla città con commozione e consapevolezza: «Abbiamo percepito le sofferenze di tante persone che affrontano viaggi pericolosi nella speranza di un futuro migliore, nel rispetto della libertà e della democrazia. Un sogno che spesso si infrange. Il cimitero di Armo, che ha accolto le vittime del naufragio della nave Vega, è diventato meta di pellegrinaggio. Al di là dei numeri, una città si costruisce anche attraverso ciò che riesce a trasmettere, stimolando sentimenti e senso di comunità. Lo stesso spirito ci ha guidati nell’esporre la bandiera della Palestina a Palazzo Alvaro: un gesto che non risolve il genocidio, ma esprime una chiara posizione della città».
Tornando al rendiconto, il sindaco ha ribadito: «Serve lavorare ancora su molti fronti, ma la riduzione del disavanzo non è un risultato banale. Come spiegato in Commissione Bilancio, siamo riusciti a riportare indietro le lancette dell’orologio rispetto alla sentenza del 2019, che all’epoca aveva gettato l’Amministrazione nel panico, prospettando l’impossibilità di proseguire il piano di riequilibrio e il rischio concreto di dissesto. Da quella criticità è nato un percorso che ha reso Reggio Calabria simbolo di una battaglia mai affrontata dai governi: il diritto a non dover subire le gestioni disinvolte del passato, a non gravare sulle future generazioni, a non ereditare debiti pro capite. Non abbiamo semplicemente risolto problemi, ma abbiamo sollevato un velo sull’inerzia, rivendicando nuove risorse per poter voltare pagina. Ricordo ancora, quando ero consigliere comunale, la notizia del pignoramento dei lampadari del Salone dei Lampadari per il mancato pagamento dei lampioni del lungomare di Gallico (ditta Lo Cicero)”.
Falcomatà ha anche invitato alla prudenza quando si parla del Decreto Reggio: «Anche lì abbiamo avuto ragione, grazie all’intervento dei legali. Le somme previste dal decreto non spetta pagarle alle amministrazioni comunali, ma devono essere pagate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». Tra i risultati evidenziati, anche la drastica riduzione dei tempi di pagamento: da 218 a 31 giorni.
«Non siamo entrati in una situazione di deficitarietà strutturale, anche se non era scontato – ha aggiunto –. Abbiamo affrontato nuovi contenziosi senza mai superare i parametri di legge, garantendo così la piena operatività dell’Ente e la possibilità di mantenere in servizio i dirigenti. È la fotografia di un ente solido, in salute, capace di affrontare le criticità senza compromettere l’equilibrio finanziario».
Importanti anche i chiarimenti sui cinque milioni da pagare per il Palazzo di Giustizia: «I fondi erano già a bilancio – ha affermato – ma il problema nasce da un’anticipazione del 2011 che i governi successivi hanno cercato di rimodulare. Dopo interlocuzioni con gli assessori Catalfamo e Staine, oggi si decide, senza confronto, di sottrarre quei cinque milioni. È lo stesso metodo usato dalla Regione per togliere un milione e mezzo destinato alla stabilizzazione degli LSU. Se queste risorse devono essere garantite, perché proprio su Reggio si solleva il problema? Forse perché questo milione e mezzo blocca le assunzioni previste per il 2026».
Il tema del mancato confronto con la Regione si estende anche alla questione delle deleghe non attribuite alla Città Metropolitana. «Abbiamo sempre alzato il tono della discussione, anche ai tempi del presidente Oliverio. Passi avanti erano stati fatti, come la delega ai Trasporti, che ha permesso la trasformazione di Atam in società in house, o quella sull’area dello Stretto. La delega all’Ambiente invece è stata ritirata dalla Regione, causando i problemi che conosciamo. È ingiustificabile sentirsi dire ancora oggi “stiamo vedendo quali sono i problemi”, dopo le rassicurazioni che le funzioni sarebbero state attribuite entro dicembre 2024. Sappiamo già che non arriveranno prima della scadenza del nostro mandato e diventeranno strumenti di campagna elettorale. Questa è una mistificazione: una Regione “straniera” pensa di risolvere tutto con interventi spot, ma non assegna le funzioni indispensabili al territorio».
Le dichiarazioni del consigliere Minicuci (centrodestra) hanno poi aperto “il vaso di Pandora”: è stato lo stesso consigliere ad ammettere che le deleghe non vengono affidate a Metrocity Reggio per divergenze interne allo stesso centrodestra in Regione, tra il presidente Occhiuto e il presidente del Consiglio regionale Mancuso. Parole che hanno scatenato gli interventi in dichiarazione di voto dei consiglieri Giuseppe Sera, che ha sottolineato «la necessità di pensare e lavorare per i territori», e Carmelo Versace, che ha stigmatizzato lo stallo e si è detto pronto a dare battaglia. «Altrimenti – ha concluso – al sindaco non rimarrà che intraprendere altri percorsi».
Il consigliere Merenda, in dichiarazione di voto, ha ringraziato il sindaco e l’Assessore alla Programmazione Carmelo Romeo «Per il miliardo di fondi portati a Reggio per investimenti iniziati o da iniziare dei quali la città non potrà che beneficiare».

Il Planetario Pythagoras della Città Metropolitana di Reggio Calabria invita grandi e piccini, a scoprire la Luna attraverso un telescopio.
Tutti i cittadini potranno partecipare venerdì 6 giugno, a partire dalle ore 21.00, a , ricco programma che prevede la visita guidata sotto la cupola del Planetario, spettacolo fulldome “100 anni di eternità” e osservazione del Satellite con il telescopio. Durante la serata verrà distribuito un volantino per apprezzare meglio i dettagli che si osserveranno attraverso l’oculare del telescopio.
Palazzo San Giorgio, la maggioranza commenta la “Giornata delle vittime delle migrazioni”
«In segno di rispetto e col cuore spezzato – hanno ricordato – il Comune, con in testa il sindaco Giuseppe Falcomatà, ha voluto fissare la data del 3 giugno quale momento imperituro di riflessione, nel rispetto e nella memoria di chi, scappando da guerre, dittature e carestie, è rimasto stritolato dal lato più oscuro del nostro tempo».
«Dall’inizio dell’anno – hanno affermato i consiglieri di centrosinistra – 233 persone sono morte e 225 risultano disperse sulla rotta del Mediterraneo Centrale, più di 9000 sono stati i migranti intercettati in mare e riportati in Libia. Fra loro 960 donne e 333 minori. Lo scorso anno, i morti documentati nel Mediterraneo sono stati 2.452. I dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) a Tripoli ci dicono che siamo di fronte ad una tragedia senza fine, rispetto alla quale non si può rimanere indifferenti». «Ecco perché – hanno continuato – la “Giornata delle vittime delle migrazioni” riveste un’importanza fondamentale. E’ un monito, una spia accesa sulle nostre coscienze».
«Quel 3 giugno 2016 – hanno aggiunto dalla maggioranza – ha segnato la nostra comunità per l’eternità. Un giorno triste in cui, in mezzo alla disperazione, è emersa la grande capacità di accoglienza dei reggini e del Coordinamento sbarchi che ha mostrato, al mondo intero, il cuore infinito di una Reggio Calabria accogliente e solidale. In quel frangente drammatico, c’è chi ha assorbito tutte le sofferenze e le disgrazie degli altri, contribuendo per anni a garantire una mano tesa nei confronti di chi scappava dalla guerra. In quelle caldissime estati, sulla banchina del porto, siamo stati al fianco all’impegno della Prefettura, delle forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco, la cui attività in diverse occasioni risultò fondamentali, della Protezione civile, della Croce rossa, di medici e di operatori degli uffici delle pubbliche amministrazioni, di tutte le associazioni e di volontari, della Caritas e degli operatori che, quotidianamente, presidiano il Porto di Reggio Calabria, ovvero l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, la Guardia Costiera e la Lega Navale».
«In ognuno di loro, ed in tanti altri, così tanti che sarebbe impossibile menzionarli tutti – hanno concluso – abbiamo visto quella speranza che illumina il cammino dei giusti, di chi insegue il sogno di un mondo migliore in cui i confini non dividono, ma diventano approdo per la pace fra i popoli».
Indimenticabile.
E’ questo il pensiero che, durante il viaggio di ritorno da Roma, ha accompagnato i 17 studenti dell’Ipalbtur ‘Trecroci’ di Villa S.Giovanni, in rappresentanza dei vari indirizzi, prescelti per svolgere servizio nel tradizionale ricevimento al Quirinale, il 1° giugno, in occasione della festa della Repubblica.
Nei giardini e nella panoramica terrazza del palazzo presidenziale, con i colleghi di altri quattro istituti alberghieri italiani, a contatto con chef e maitre di altissimo livello, gli studenti reggini hanno collaborato alla preparazione di pietanze e dolci del menu e accolto e servito gli ospiti eccellenti, con comprensibile emozione.
Le capacità e professionalità degli studenti sono state sinceramente apprezzate dai responsabili dei vari servizi del Quirinale.
Ma anche per gli insegnanti accompagnatori è stata un’occasione per arricchire la loro esperienza.
La consegna della targa ricordo, fatta personalmente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla dirigente scolastica Enza Loiero, orgogliosa, ma consapevole della ‘bella figura’ fatta dai ragazzi della sua scuola, e degli attestati di partecipazione ha concluso un’esperienza davvero unica.
“Dopo quasi quattro anni di buongoverno, il presidente della Regione Roberto Occhiuto si conferma tra i governatori più graditi d’Italia. Oggi la certificazione giunge da un sondaggio della società Swg che lo pone al quarto posto, al 52%, e in sensibile crescita (+6%) rispetto al 2024. Primo tra i presidenti del Sud, primo tra i governatori di Forza Italia. Un risultato che ci inorgoglisce e che sottolinea un gradimento mai raggiunto da un governatore calabrese.”
Lo afferma in una nota Michele Comito, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio della Regione Calabria.
“Dal suo insediamento, tutti i principali istituti di sondaggi, hanno posizionato sempre il presidente Occhiuto ai primissimi posti nei consensi tra i cittadini. Non era mai accaduto in Calabria, sovente fanalino di coda in queste graduatorie. Ciò dimostra che l’attività del governo regionale, tutti gli sforzi messi in campo nei vari settori della vita pubblica, stiano dando i frutti sperati e vengano percepiti in maniera più che positiva dalla gente. È evidente che la nostra regione abbia ancora un gap sostanziale rispetto ad altri territori da sempre più virtuosi e meglio amministrati; ma è anche ben visibile la buona mano del governatore Occhiuto, capace di rovesciare drasticamente l’immagine e la sostanza di una comunità spesso trascurata ma che oggi intravede finalmente la possibilità di prosperare ed essere riconosciuta come una regione leader”.