Dal 19/09/2024 sono in corso, presso la tesoreria comunale sita al Piazzale Ce.Dir., i pagamenti delle spettanze dei componenti di seggio delle Elezioni Europee del 8-9 Giugno 2024 mediante accredito bancario o quietanza diretta .
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Il problema di questo processo, in cui peraltro non c’è nulla di concreto, è l’eco mediatica”.
Lo ha affermato, nella sua arringa, l’avvocato Rossana Cribari, difensore di Isabella Internò, imputata di omicidio volontario nel processo in corso a Cosenza, in Corte d’assise, per la morte dell’ex fidanzato, il calciatore del Cosenza Denis Bergamini, avvenuta nel 1989 a Roseto Capo Spulico.
La morte di Bergamini, il cui cadavere fu trovato sotto un camion lungo la statale 106 ionica, a Roseto Capo Spulico, fu attribuita in un primo tempo a suicidio. Le indagini hanno però consentito successivamente di accertare che in realtà Bergamini sarebbe stato soffocato e che il suicidio del calciatore, di cui Isabella Internò si era detta testimone, sarebbe stata soltanto una messinscena.
Secondo l’avvocato Cribari, “in tutti questi anni sulla morte di Denis Bergamini si è cercata una verità che non esiste, basata su teorie e suggestioni che non devono entrare in un’aula di giustizia. L’unica autopsia della quale bisogna tenere conto è quella del professore Abato, l’unico, nel 1990, che vide subito il cadavere. Già nel 2012 i periti Bolino e Tessi sostenevano l’impossibilità di eseguire, a distanza di tanti anni, esami immuno estochimici finalizzati ad accertare la vitalità delle lesioni. Uno choc emorragico: é stata questa la causa della morte di Bergamini. Abato lo ha spiegato durante il processo anche in aula”.
La prossima udienza del processo é fissata per lunedì 30 ottobre, giorno in cui prenderà la parola l’altro legale dell’imputata, l’avvocato Angelo Pugliese. (ANSA)
Il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale di Reggio Calabria commenta lo stato di degrado e abbandono in cui versa il rione Marconi:
“In questo quartiere si è consolidata negli anni l’abitudine di depositare rifiuti di ogni genere, trasformando di fatto la zona in una vera e propria discarica a cielo aperto”.
“Una situazione insostenibile per i residenti, stanchi di promesse di intervento del Comune che, in questi anni, non è riuscito ad adottare soluzioni efficaci per rispondere alle esigenze dei residenti. Tutta l’area è in completo stato di degrado: rifiuti abbandonati per strada, panchine incendiate, perdite idriche segnalate più volte dai residenti agli uffici competenti”.
“Occorrono azioni forti: una pattuglia fissa di sorveglianza, che monitori, in entrata e in uscita, tutte le autovetture di passaggio nel quartiere tanto più adesso, che è in atto una riqualificazione della piazzetta del rione, occorre una sorveglianza specifica nell’area di cantiere e in tutte le aree limitrofe.
Infatti, non solo i rifiuti vengono abbandonati dai passanti, ma molto spesso vengono dati alle fiamme, costringendo i cittadini residenti nelle immediate vicinanze a respirare le diossine sprigionate da tali focolai che rimangono accessi per ore”.
“Una situazione drammatica, che interessa molte periferie della città, e su cui l’ Amministrazione Falcomatà ha il dovere di intervenire con decisione per restituire dignità ad un quartiere che da troppi anni versa in uno stato di assoluto degrado”.
Stamani i Carabinieri della Stazione di Villa San Giovanni hanno arrestato un individuo in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato un secondo soggetto per porto di oggetti atti a offendere.
L’episodio è avvenuto intorno alle 11:20, quando una pattuglia ha intercettato un veicolo sospetto in transito a Villa San Giovanni. I due occupanti, alla vista delle forze dell’ordine, hanno tentato la fuga in direzione Reggio Calabria. Dopo un inseguimento a velocità sostenuta, durante il quale l’auto ha tamponato due veicoli, la corsa è terminata a Catona, in via Scopelliti, con un ulteriore incidente che ha coinvolto tre veicoli in sosta.
Nel corso della successiva perquisizione, il passeggero dell’auto è stato trovato in possesso di un tirapugni metallico che è stato sequestrato.
Fortunatamente, non si registrano feriti e la Polizia Locale di Reggio Calabria è intervenuta per gestire le sanzioni legate alle infrazioni del Codice della Strada e i rilievi degli incidenti.
Al termine delle procedure di rito, il conducente, giusta disposizione dell’Autorità giudiziaria, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari mentre il passeggero è stato deferito per porto di armi improprie.
Reggio: tutto pronto per il 30° anniversario dell’ Ente Bilaterale Artigianato
“Sosteniamo l’artigianato guardando al futuro”. È questo il nome dell’evento celebrativo dei trenta anni dalla nascita di Ebac, Ente Bilaterale Artigianato Calabria, che si terrà il primo ottobre a Reggio Calabria.
L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con i vertici nazionali di Ebna ed Fsba e con le istituzioni del mondo del lavoro, Regione Calabria, Inps, Inail, esperti della Fondazione Studi Consulenti del lavoro e vedrà la partecipazione dei vertici degli enti bilaterali artigiani di tutta Italia.
“Sarà un momento, non di autocelebrazione, ma di approfondimento, programmazione e studio di nuovi strumenti che meglio si adattino alle continue evoluzioni del comparto – afferma il presidente Ebac Paolo D’Errico -. Dal 1994 l’Ente opera con grande impegno per fornire supporto a imprese e lavoratori con prestazioni di sostegno al reddito, servizi in materia di apprendistato, osservatorio artigianato, informazione e formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, servizi di rappresentanza imprese, servizi di rappresentanza dei lavoratori e tanto altro. Trenta anni di operatività caratterizzata da momenti di piena soddisfazione per la bilateralità, alternati a periodi in cui le normative non erano proprio a favore”.
“Le parti sociali regionali sono grate per questo importante traguardo alle oltre 10mila imprese e agli oltre 20mila lavoratori artigiani calabresi che nel corso dei tre decenni hanno creduto nel sistema mutualistico che interviene a favore di chi è più debole o in difficoltà momentanea. Per questo – spiega il vice presidente di Ebac Luigi Veraldi – a margine del convegno premieremo alcune imprese storiche che aderiscono al sistema, ancor prima che per mero obbligo normativo, perché credono nel welfare contrattuale. Abbiamo istituito, ormai da due anni il Fondo Infortuni, prima esperienza in Italia nell’ambito della Bilateralità che interviene a favore di lavoratori e titolari in caso di incidente non con prestazioni alternative ma complementari rispetto al sistema di tutele pubbliche quale quelle Inail”. “Il Fondo – prosegue il vice presidente – grazie al potere discrezionale, interviene valutando anche il disagio e il costo complessivo umano ed economico che una famiglia sopporta negli episodi infortunistici e questo è l’aspetto che a noi interessa di più”.
A intervenire sugli aspetti tecnici il direttore di Ebac Andrea Monteleone il quale ricorda che “nel 2012, con la Legge Fornero, la bilateralità artigiana ha dato alla luce il Fondo di Solidarietà Bilaterale Artigiano (FSBA), un fondo che rappresenta la svolta per il comparto, strutturando uno strumento prima sconosciuto all’artigiano, ovvero la cassa integrazione (anche per chi ha solo un lavoratore ed è in crisi momentanea) che fino a quel momento era un privilegio solo per l’industria”.
“Nel 2015 il Job Act ha rafforzato tale strumento riconoscendone il valore aggiunto che ha apportato nel comparto e nel 2022, dopo lo straordinario lavoro svolto con la Cassa Covid, il legislatore con l’Art. 40 L. 234/2022 ha deciso che a decorrere dal 1° gennaio 2022, la regolarità del versamento dell’aliquota di contribuzione ordinaria ai fondi di solidarietà bilaterali di cui agli articoli 26, 27 e 40 è condizione per il rilascio del documento unico di regolarità contributiva (Durc). Come avviene in molti casi – conclude – ogni strumento che funziona bene, va migliorato, aggiornato, reso rispondente alle mutevoli condizioni di contesto, ma soprattutto protetto dal rischio di falsi cloni”.
All’incontro, che si terrà presso A Gourmet – l’Accademia di via Largo Cristoforo Colombo 9 a Reggio Calabria a partire dalle 9:30 interverranno: Paolo D’Errico, presidente Ebac Calabria, Luigi Veraldi, vice presidente EBAC, Giovanni Calabrese, assessore al Lavoro Regione Calabria, Roberto Matragrano, presidente Confartigianato Calabria, Giovanni Cugliari, presidente Cna Calabria, Carmelo Giordano, presidente Casartigiani Calabria, Angelo Sposato, Segretario Generale Cgil Calabria, Tonino Russo, Segretario Generale Cisl Calabria e Maria Elena Senese, Segretario Generale Uil Calabria, Riccardo Giovani, politiche sindacali del lavoro Confartigianato, Maurizio De Carli, responsabile Dpt relazioni sindacali Cna, Danilo Barduzzi, responsabile bilateralità Casa Artigiani, Claudio Sala responsabile artigianato CGIL, Anna Maria Trovò, responsabile bilateralità CISL, Mauro Sasso, responsabile artigianato UIL, Stefano Di Niola, direttore Ebna/Fsba, Federico Ginato, direttore Sanarti, Stefano Bastianoni, direttore Fondartigianato, Alberto Novati, coordinatore dat OPNA, Teresa Citraro, direttore INAIL Calabria, Giuseppe Patania, capo della direzione interregionale del Sud Ispettorato Nazionale del Lavoro, Giuseppe Greco, direttore Inps Calabria, Giuseppe Buscema, Esperto Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Santo Biondo, Segretario Nazionale UIL. A moderare i lavori il presidente dell’Ordine Giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri.
Catanzaro: successo al Teatro Comunale per la presentazione del film “Quasi a casa”
Una serata di grande emozione e riflessione al Teatro Comunale di Catanzaro, nel centro del centro storico, dove la giovane e talentuosa regista Carolina Pavone ha presentato il suo primo film, “Quasi a casa”. L’opera, proiettata in anteprima alle Notti Veneziane durante l’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, è stata accolta calorosamente dal pubblico catanzarese.
Il film racconta una storia di crescita e riflessione, toccando temi profondi come la paura di rischiare e il desiderio di realizzazione personale. Pavone, solare e autentica, ha condiviso con il pubblico il suo percorso artistico e umano, sottolineando come l’opera nasca da un confronto con le proprie paure e incertezze: “Ho cercato di raccontare la storia di ciò che ho vissuto mentre lavoravo al mio primo film. Dentro di me c’era una grande voglia di cimentarmi in questo lavoro, ma anche una paura profonda di non essere all’altezza. Da questo sentimento è nato il personaggio di Caterina, la protagonista del film”.
Durante l’incontro, la regista ha riflettuto sull’importanza del rischio nella vita e nel cinema: “Senza rischi si rimane in una zona di comfort che non ti stimola. Le difficoltà sono spesso il punto di partenza per creare qualcosa di nuovo e sorprendente”. Ha poi parlato della magia del set, dove gli imprevisti possono diventare occasioni creative: “Le soluzioni trovate in quei momenti spesso superano le idee iniziali”.
Non sono mancati momenti personali, come il legame di Pavone con la Calabria e Catanzaro, terra d’origine dei suoi genitori. La regista ha raccontato di aver pensato di girare alcune scene del film proprio in Calabria, progetto che purtroppo non è stato realizzato per motivi di budget, ma che resta nei suoi desideri futuri: “Mi piacerebbe molto tornare a lavorare qui”.
L’incontro si è concluso con una riflessione sul concetto di “casa”, tema centrale del film e della vita della regista: “Casa è il luogo in cui ti senti al sicuro, dove la tua identità si riflette in ciò che sei diventato”. Pavone ha raccontato di aver scoperto la sua passione per il cinema alla fine del liceo, dopo aver visto Bianca di Nanni Moretti, regista con cui ha avuto l’onore di lavorare: “Incontrarlo è stato incredibile, ho potuto rubare il mestiere con gli occhi”.
Francesco Passafaro, direttore artistico del Teatro Comunale, ha sottolineato l’importanza di questi incontri, che offrono al pubblico uno sguardo privilegiato sul processo creativo dietro i film: “Con questi eventi vogliamo far raccontare dai protagonisti ciò che ha dato vita all’opera. È una dimensione che va oltre lo schermo e arriva direttamente allo spettatore”. Ha poi annunciato nuovi progetti per il prossimo anno, svelando che il Teatro Comunale ha investito in un nuovo proiettore e inaugurerà la galleria con tante sorprese: “Sarà un anno davvero speciale per il nostro cinema”.
Tra i presenti anche l’assessore comunale alla Cultura, Donatella Monteverdi.
Ultimo appuntamento per «A Palazzo con lo Scrittore», fortunata rassegna culturale ideata e diretta da Raffaele Gaetano. Il cartellone, che si snoda in tre imperdibili incontri con l’autore, ha visto sin qui protagoniste altrettante dimore storiche, aperte per l’occasione al pubblico.
Ospite del terzo evento, che si svolgerà a Cortale, sabato 28 settembre, alle ore 18.00, presso la settecentesca Tenuta Trovane, il giornalista Claudio Bacilieri, tra i fondatori del celebre brand «I borghi più belli d’Italia».
Bacilieri, in dialogo con Gaetano, si soffermerà sul suo ultimo libro di successo dal titolo «I borghi più belli del Mediterraneo», edito da Rubbettino.
Ma la rassegna «A Palazzo con lo Scrittore» allinea anche altri momenti preziosi come richiamare alla memoria la storia del Palazzo, affidata questa volta a Eugenia Ciriaco, l’esecuzione di brani per violino del repertorio classico e la degustazione di vini di eccellenza della Cantina Statti. Abbiamo chiesto a Raffaele Gaetano di raccontarci il cartellone culturale da lui ideato e diretto: «Da sempre le Ville e i Palazzi storici si distinguono per il loro attaccamento a un canone antico, presìdi di eleganza per chi ama immergersi nella bellezza come in uno scrigno prezioso. A Palazzo con lo Scrittore si propone di far conoscere queste gemme preziose schiudendole per un giorno al pubblico».
La rassegna, che gode del prestigioso patrocinio dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, si è resa possibile grazie al sostegno di aziende che credono fortemente nei progetti culturali di qualità: Paradiso Group, Mercadò Supermercati, Studio Furnari, Salumi del Castello, Ottica Augello, Albergo Centrale, Mood.
“Registriamo una scarsa attenzione o comunque non la dovuta attenzione del Ministero della Giustizia sul piano delle risorse”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Santalucia a Reggio Calabria, a margine dell’incontro organizzato dalla Fp-Cgil sul tema “Giustizia precaria Quale futuro per l’Ufficio del processo”.
“Siamo in piena attuazione del piano nazionale – ha aggiunto Santalucia – con obiettivi di riduzione di carico e di tempi ambiziosissimi. Occorre l’impegno di tutti, e i magistrati lo stanno facendo, ma le risorse non sono quelle che ci aspettavamo. Sul piano non tanto e solo di risorse umane, ma anche sul piano delle risorse tecnologiche. Noi abbiamo uno stato ancora molto precario e instabile della telematizzazione dei processi e questo segna un ritardo. Una volta che sono stati immessi gli addetti, l’Ufficio per il processo, che esiste da prima del Piano nazionale di ripresa e resilienza, col Pnrr ha avuto le gambe per camminare”. “È stata una soluzione organizzativa l’ufficio del processo – ha detto ancora il presidente dell’Anm – assolutamente utile per la giustizia ed è una struttura che, se lasciata senza il supporto umano degli addetti, morirebbe come negli anni precedenti”.
Secondo Santalucia “nel 2026, quando il piano scadrà e i fondi europei non ci saranno più, occorre provvedere alla stabilizzazione non tanto delle persone, ma della figura e che questa figura sia implementata con assunzioni. Ovviamente una volta che ci sono le risorse che abbiamo già sperimentato – ha detto ancora – occorre che vengano mantenute perché la giustizia senza questo apporto ritornerà ad avere performance di risultato meno brillanti di quelle che stiamo avendo. Si dice poco, ma stiamo riducendo significativamente il carico e i tempi dei processi anche grazie a questa figura. Quindi siamo qui per spingere affinché, con la legge di bilancio, presumo che quella dell’anno prossimo, si trovino le risorse per dare un futuro a questa precarietà”.
Solo il 26% degli edifici scolastici calabresi (540 su 2.163 strutture) è in possesso del certificato di agibilità statica; il collaudo statico risulta assente in circa uno su due, mentre meno di due scuole su 10 hanno il certificato antincendio (414 su 1.516). E’ quanto emerge dai dati contenuti nel XXII Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza delle scuole reso noto ieri.
“La mancanza di certificazioni su un gran numero di immobili scolastici – è scritto nel Rapporto – è dovuta a molteplici cause, come non manchiamo di sottolineare da anni. Primo tra tutti la vetustà degli edifici, la cui età media si aggira sui 53 anni; la quasi totale assenza di finanziamenti da parte dello Stato per 20 anni dopo il passaggio del patrimonio edilizio ai Comuni, alle Province e, poi anche alle Città Metropolitane, ripresa in modo consistente solo a partire dal 2015”.
In materia di progettazione antisismica in Calabria il 12,2% degli edifici, secondo il rapporto che si mette in luce anche le problematiche legate alle barriere architettoniche, risulta progettato in base alla normativa vigente, un dato leggermente migliore rispetto alla media nazionale che è dell’11,4%.
Nel Rapporto si pone attenzione anche ai casi di crolli nelle scuole avvenuti tra settembre 2023 e settembre 2024 che sono stati 69 a livello nazionale, due dei quali in calabria: uno a Cosenza dove ha ceduto il controsoffitto in una scuola d’infanzia, e a Mileto dove è venuto giù il solaio di un androne della scuola elementare.
Degna di nota, secondo il Rapporto, è l’adesione degli istituti calabresi ai bandi del Pnrr per la messa in sicurezza degli edifici (115). Inoltre ci sono gli investimenti per gli asili nido (circa 25 milioni di euro) ma anche quelli per realizzazioni di mense e palestre.
Laboratorio di via Willermin, il presidente Marra: “Terremo alta l’attenzione”
“Terremo alta l’attenzione sul piano di razionalizzazione della rete dei laboratori d’analisi che il Commissario ad acta Roberto Occhiuto vuole imporre, con il benestare del management dell’Asp reggina che supinamente aderisce anche alle decisioni più aberranti”. E’ quanto afferma in una nota stampa il presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria Enzo Marra che esprime la propria preoccupazione in ordine al futuro del presidio di via Willermin che potrebbe essere chiuso per fare quadrare i conti di un progetto di razionalizzazione che si preoccupa di tutto tranne che di tutelare il diritto alla salute.
“Condivido pienamente il grido di allarme proveniente dal Pd di Reggio Calabria e poi rilanciato dal sindaco Giuseppe Falcomatà – dice ancora Marra – per la paventata chiusura di un presidio sanitario cruciale per la Città di Reggio Calabria che rischia di vedere cancellata una struttura storica e d’eccellenza che ha svolto una preziosissima opera durante l’emergenza Covid. Il Commissario alla sanità e la dirigenza dell’Asp hanno il dovere di confrontarsi con il territorio prima di assumere decisioni incomprensibili e animate soltanto da una logica di tagli lineari che ha portato al collasso il sistema sanitario calabrese arrivato ormai ad uno stato di totale emergenza”. “Il presidio di via Willermin – conclude Marra – non soltanto deve essere tutelato, ma va potenziato nell’interesse dell’intera Comunità reggina. Proseguiremo, senza sosta, il nostro impegno sulla vicenda in piena sintonia con tutti i livelli del partito che ha scelto con chiarezza la sanità pubblica come obiettivo prioritario della propria azione politica al contrario del centrodestra che, con l’approvazione dell’autonomia differenziata, aggraverà ulteriormente la situazione”.
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