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Reggio celebra il Santo Patrono della Città Metropolitana San Gaetano Catanoso
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha preso parte alla processione in onore di San Gaetano Catanoso, patrono della Città Metropolitana e del Corpo di Polizia metropolitana.
Nel quartiere di Spirito Santo, a Reggio Calabria, Falcomatà ha indossato il tradizionale fazzoletto giallo e percorso, insieme a tanti fedeli fra i quali il consigliere delegato Filippo Quartuccio, l’assessora comunale Marisa Lanucara ed il comandante della Polizia metropolitana Francesco Macheda, presente il Consigliere regionale Giovanni Muraca, la strada che separa la chiesa del rione dal santuario che porta il nome del santo di Chorio di San Lorenzo.
“Un’importante, bellissima e sentita processione” ha detto il sindaco Falcomatà riflettendo su un evento che “succede ad una settimana intensa di attività per la nostra Madonna della Consolazione”. “Gaetano Catanoso – ha detto – Santo Patrono della Città Metropolitana è un santo che è ben radicato in diversi centri del nostro territorio, in particolare nell’area di Spirito Santo e Reggio Campi, dove insiste una comunità viva, molto devota e numerosa, protagonista di questa splendido momento di fede al quale partecipiamo in maniera convinta spinti da ciò che, in vita, san Gaetano ha fatto per il nostro territorio”.
Per Filippo Quartuccio, San Gaetano “è il santo reggino, umile, vicino ai poveri che ha generato bene per la città vivendo in una comunità piegata dalla guerra e dalla povertà”. “Ha saputo lasciare un segno tangibile del suo impegno per la gente”, ha ricordato Quartuccio pensando alla Congregazione delle suore veroniche del volto santo che “opera molto proficuamente nel nostro territorio ed a Chorio di San Lorenzo dove insiste la casa del santo”.
“E’ importante essere a questa processione – ha continuato il consigliere metropolitano – per rendere omaggio e commemorare san Gaetano. Per la comunità parrocchiale del quartiere è un momento intimo, importante e culturalmente elevato. E’ una testimonianza della fede del nostro rione, devoto alla figura di santo Catanoso, ad un mese dalla ricorrenza della sua canonizzazione”. “La Città Metropolitana – ha concluso Filippo Quartuccio – col sindaco Falcomatà, è sempre presente accanto al patrono della Città Metropolitana e della Polizia metropolitana”.
Aeroporti Calabria, l’On. Cannizzaro: “Dati ci incoraggiano, ma non ci fermiamo. Presto altre novità”
“L’Aeroporto di Reggio Calabria è quello che cresce di più in Italia e, molto probabilmente, chiuderà l’anno con il record assoluto. Ma non solo Reggio, anche Lamezia e Crotone; quindi è tutto il sistema aeroportuale calabrese in generale a prosperare: secondo i dati nazionali è tra quelli che stanno crescendo in maniera più esponenziale. Questo non può che renderci orgogliosi, perché è la conferma assoluta che avevamo ragione, con Roberto Occhiuto abbiamo ottenuto quello che ci aspettavamo, cioè un boom in termini di traffico passeggeri, investimenti, visibilità, turismo.”
A dirlo è l’On. Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera e Coordinatore regionale della Calabria, intervenendo sui dati del traffico aereo italiano, emersi in queste ore.
“Reggio cresce più di tutti su scala nazionale e questo è un dato sbalorditivo, un record incredibile, soprattutto se pensiamo alle condizioni di volo sullo Stretto appena un anno fa, senza andare troppo a ritroso, quando nel periodo covid il ‘Tito Minniti’ era addirittura a rischio chiusura. Crescita dovuta all’ottimo lavoro svolto in sinergia istituzionale, agli imponenti investimenti della Regione, al grande impegno profuso da Marco Franchini alla guida di Sacal e, senza ombra di dubbio, all’effetto RyanAir – ribadisce il parlamentare calabrese – che sta incidendo notevolmente anche sui dati di incoming in tutte le mete turistiche della Calabria.
Ma ciò non ci ha assolutamente fatto adagiare. Anzi, con tutte le parti in causa si sta lavorando su più fronti dell’ambito aeroportuale e non escludo che nelle prossime settimane ci possano essere altre importanti novità.
La crescita della domanda italiana e straniera verso la Calabria è direttamente proporzionale all’appetibilità dei nostri scali. È un circolo virtuoso che abbiamo innescato in breve tempo ma lavorandoci in anni. Oggi raccogliamo con orgoglio i frutti, convinti che il meglio debba ancora arrivare.”
Nel pomeriggio del 19 settembre, i Carabinieri della Stazione di Serrata, nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto ai reati ambientali e all’abusivismo edilizio, hanno deferito in stato di libertà un uomo di 57 anni di San Pietro di Caridà il quale, senza alcun tipo di autorizzazione, aveva adibito un terreno di sua proprietà ad autolavaggio. L’intera struttura, che veniva alimentata attraverso un allaccio abusivo alla condotta idrica comunale, è risultata priva di qualsivoglia titolo edilizio nonché delle previste infrastrutture finalizzate ad impedire l’immissione delle acque reflue nell’ambiente circostante.
L’attività è stata perciò interrotta e l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Palmi per furto aggravato e violazione della normativa edilizia e ambientale.
È opportuno sottolineare che i fatti sopra descritti dovranno essere oggetto di un vaglio giudiziario, essendo il neo-instaurato procedimento ancora nella fase delle indagini preliminari, e la persona coinvolta deve essere considerata non colpevole sino alla condanna definitiva.
Reggio: conclusa la prima rassegna della 2° edizione della Biennale dello Stretto
Si è conclusa ieri la prima rassegna della 2° edizione della Biennale dello Stretto, evento che continuerà ad essere aperto al pubblico, fino a dicembre ed ha chiuso ieri la prima rassegna di dibattiti e confronti a Forte Batteria Siacci di Campo Calabro, a partire dalle ore 10.00.
I lavori si sono avviati con il panel Atto IV – Baricentri delle Città / Design non in senso Stretto, con il talk “Design e Cultura d’impresa” che vedrà i contributi di Luciano Galimberti, architetto presidente ADI e Giorgio Tartaro, giornalista design e architettura.
E’ seguito il talk “Dal cucchiaio al condominio. Il Design come Esplorazione tra forma, relazione e territorio”, con il contributo della designer Sara Ricciardi, Creative Director e docente di Social design NABA e, subito dopo il talk dedicato al Laboratorio di Progettazione Urbana “La Città e il mare”, esposto anche in mostra, che vedrà protagonisti gli studenti under 14 della Scuola Media Pirandello, intervistati da Giorgio Tartaro, con la loro Dirigente scolastica, Serafina Corrado e la Referente del progetto, Santina Dattola, Segretario del Consiglio dell’OAPPC di Reggio Calabria.
Infine ha chiuso il panel il dibattito “Imprese e Territorio”, moderato da Giorgio Tartaro con i contributi di Francesco Alati, delegato territoriale ADI Calabria, Vince Castellana, coordinatore scientifico ADI Sicilia, in dialogo con Nino Scarcella, Ego Italiano, Dante Cariboni, Cariboni Group, Marco Predari, Universal Selecta e Giuseppe Capicotto, eFM.
La mattinata si è conclusa con il primo talk del Atto IV – Baricentri delle Città / Imprese – Imprese, Giovani e Futuro. “Fare impresa con il design”, moderato da Giorgio Tartaro, con Francesco Alati, delegato territoriale ADI Calabria, Annalisa Spadola, delegato territoriale ADI Sicilia, in dialogo con gli imprenditori Irene Tranchina, Orografie, Daniele Morabito, Karpeta + Texturae e Salvatore Mistretta, Domus laboratorio d’arredo.
Nella sessione pomeridiana, i lavori sono ripresi alle 15.00 con il “Report Laboratorio Design”, moderato da Alfonso Femia, con protagonisti gli studenti del master con il direttore del master Vince Castellana e la coordinatrice e docente del master Caterina Scandurra. E’ seguito il “Report Laboratorio Urbanistica Tattica”, con Gaia Sgaramella della Fondazione Mobilità in città, Federico Parolotto, MIC-HUB, Mariangela Cama, direttrice Biennale dello Stretto, Giusi Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni e con Alessia Mendichi e Chiara Pezzano, team di Urbanistica tattica per Fondazione Mobilità in città.
La seconda metà del pomeriggio con l’atto IV – Baricentri delle città / cultura, antropologia contemporanea, narrativa, ha accolto il talk “Immaginare” con i contributi dell’antropologo Benoit Carbone, PhD, University College London e dell’antropologa Giuliana Sanò, docente Università degli Studi di Messina in dialogo con Mauro Francesco Minervino, scrittore e antropologo, Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
A seguire sono saliti sul palco gli artisti con le installazioni della mostra permanente. Alle 17.00 “L’arte e le installazioni in Biennale dello Stretto” – Arte e Architettura a cura di Angela Pellicanò e gli artisti. Introdurrà Mariangela Cama con Irene Calabrò dell’Associazione Culturale Nike con Marco Bassan, Spazio Taverna, Diorama e Demetrio Megalizzi, Gobo Service, che illustreranno le loro installazioni.
Alle 17.45 si sono conclusi i i lavori con il Finissage, nel corso del quale i direttori della Biennale Mariangela Cama, Alfonso Femia, Francesca Moraci con il sindaco di Campo Calabro Rocco Alessandro Repaci concluderanno sul significato della Biennale per il territorio e a seguire presenteranno le prossime sessioni di ottobre e di dicembre, la Biennale diffusa.
Casa come me.
Si sommano tutti i significati più forti sprigionati negli spazi chiusi o aperti e si ribaltano simboli, scarnificati fino a diventare sostanze luminose o voragini dopo un’esplosione, oppure ancora, segni cristallizzati in un tempo cronologico in una sequenza di due, tre, cinque e ancora molteplici spazi.
Il tempo di cui ragioniamo, è campo di rappresentazione della memoria, luogo astratto dell’indagine e messa a fuoco del significato che Arte ha per gli esseri tutti.
La sua stratificazione fatta di gesti ed esperienze millenarie, di segni, tracce, patti di condivisione, secondo Platone è “Immagine mobile dell’ eternità”.
Ma il Tempo è anche l’estensione di una visione che non possiamo chiudere dentro un confine fisico, una capsula che circoscrive mente e cuore e poi, in quel luogo del confronto pubblico che noi chiamiamo “Spazio” dove si creano e si ribaltano idoli, si sommano esperienze, ci si evolve attraversandolo, restare in balìa delle contraddizioni. Fare “spazio dentro” è una contemplazione del moto perpetuo, un esercizio; è aver compreso ciò che è necessario, lineare.
Ora, immaginiamo di attraversarlo questo spazio- tempo ascensionale, di risalita, come una infinita scala di Casa Malaparte e, tutto ad un tratto, lo scenario che si presenta agli occhi abituati da secoli alla terraferma, trasla in un luogo che funziona, simbolicamente, come un mondo di sopra.
Sopra le nostre teste, improvvisamente inonda la luce cristallina, e dentro le nostre teste, qualcosa scavalcherà i limiti del controllo di quelle categorie. Casa Malaparte dentro questa mostra, è tutto questo.
Dove, (anche se non è accaduto davvero), un tempo i bambini fluttuando in tondo su se stessi entravano nel vortice che li stremava a terra mentre il tutto continuava a girare nella loro testa. Una sensazione di contrazione dello spazio-tempo si impadroniva fino alla nausea. È questo gioco di rimandi la chiave per scrivere e riflettere su una rappresentazione che è da intendersi come operazione documentaristica e visionaria, costruzione artigianale di idee capaci di conquistare una verità profonda. La condizione di spaesamento creativo che qui si azzarda è spingere oltre una narrazione già scritta che per status, decreta il bello e il brutto, il giusto e il sopruso, l’estetica e l’etica, la menzogna dall’ideale del vero fino alla condizione generica ormai storicizzata di luogo consumato in immagini, come è avvenuto per Forte Siacci già visto troppe volte e spesso invisibile nella sua essenza, nonostante tutto.
Quell’universo spiazzante, un livello di realtà più introspettiva di cui resta memoria nelle parole di Curzio Malaparte quando scrive “ casa come me”, descrive cosi l’evento Angela Pellicanò.
Il programma si è concluso con il Concerto al Forte di Sara Berni Blues Band.
Falcomatà alla Festa regionale del Pd: “I borghi montani hanno fatto tanti progressi sul piano dello sviluppo”
“In questi anni sono stati fatti passi in avanti davvero importanti sul piano della fruibilità, dei collegamenti e della qualità della vita nei borghi interni della nostra regione. Grazie al lavoro prezioso di tanti sindaci ed amministratori locali, i paesi dell’entroterra diventano poli attrattivi, sempre più conosciuti ed apprezzati. Ma bisogna fare di più, ragionare sul tema dei servizi, a cominciare dal tema sanitario, ma anche per la promozione turistica di questi territori, con l’obiettivo di creare un indotto economico ed occupazionale ed evitare che i giovani siano costretti a lasciarli. Condivido la scelta della segretaria nazionale Elly Schlein di indirizzare le segreterie regionali verso l’organizzazione delle feste dell’Unità in questi borghi, è un segno di attenzione che il Partito vuole dare, nella direzione di una presenza politica che possa affiancare le tante brillanti esperienze amministrative che sono presenti sul territorio, a volte poco conosciute e valorizzate, ma che rappresentano un motore davvero importante per lo sviluppo sociale delle comunità”. Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo nel corso del dibattito dedicato ai borghi di Calabria nell’ambito della Festa regionale dell’Unità 2024 in corso di svolgimento a Taverna (CZ).
“In queste ore ho avuto modo di visitare il Museo Civico di questo piccolo borgo – ha aggiunto il sindaco – e devo dire che si è fatto un lavoro egregio che va ancora di più valorizzato e diffuso. E’ un esempio concreto di come i sindaci e le amministrazioni locali siano pronte alla sfida dello sviluppo e operino costantemente in prima linea, spesso lavorando in prima persona, animati dalla passione per i loro territori, con l’obiettivo di valorizzarli e svilupparli sfruttando le loro peculiarità. E’ un tema che riguarda l’intera Calabria. In questi anni sono stati fatti tanti passi in avanti, producendo sforzi enormi nella direzione della crescita e della promozione delle proprie eccellenze, del proprio patrimonio naturalistico, ma anche delle proprie tradizioni e peculiarità attrattive. Reggio Calabria ad esempio è l’unica tra le Città Metropolitane ad avere al proprio interno un parco nazionale, ed è un aspetto che va valorizzato, implementato, sostenuto, e noi lo stiamo facendo”.
“A fianco a questo però c’è un tema che riguarda i servizi – ha poi concluso il sindaco – e mi riferisco principalmente al tema della sanità. Nelle ultime settimane siamo stati messi ufficialmente a conoscenza di un taglio orizzontale che sta per essere compiuto sul nostro territorio, che riguarda in sostanza la metà delle guardie mediche ad oggi presenti. Uno scempio che rischia di smantellare la rete della sanità territoriale, che in particolare nei territori montani e dell’entroterra risulta vitale per tante comunità. Non ci vedranno complici di questo assurdo attacco al diritto alla salute. Abbiamo già detto, insieme ai colleghi sindaci, che intendiamo opporci con fermezza a questa scelta. Perché spogliare le comunità dei borghi montani dei diritti essenziali come quello alla salute significa condannare quei territori ad un progressivo ed inesorabile declino. Ed è un tema del quale la politica deve occuparsi, perché riguarda la vita quotidiana di migliaia di cittadini, a partire dalle categorie più fragili”.
Reggio: domani al Consiglio Regionale il Seminario “Adolescenti oggi: generazione Ansia”
Adolescenti oggi: la Generazione Ansia.
Approcci teorici e metodologici per gli interventi psico-socio-educativi di prossimità
Domani, nella Sala Monteleone del Consiglio Regionale, un evento formativo sul benessere psicologico
degli adolescenti e sulla collaborazione tra terzo settore e istituzioni per creare una rete integrata di servizi di
prossimità per gli adolescenti e le famiglie
Nemmeno un anno di attività e già il Consultorio Spazio Zeta si è imposto come luogo fondamentale di
accoglienza e di ascolto degli adolescenti e delle loro famiglie e come interfaccia efficiente per i Poli territoriali,
l’Asp, la Scuola e gli Assistenti sociali. Ospitato a Reggio Calabria nei locali del Centro Comunitario Agape, a
pochi passi dal Castello Aragonese in quella che fu la casa di don Italo Calabrò, il Consultorio Spazio Zeta
costituisce una delle azioni più importanti del progetto Orientamento al futuro, finanziato dall’Unione europea
con i fondi del PNRR e sostenuto dall’Agenzia per la Coesione territoriale per combattere la povertà educativa
nelle periferie del Mezzogiorno. Ventisette famiglie seguite, tantissimi screening effettuati, il plauso di un
giudice minorile per il decisivo contributo al ritorno a scuola di una ragazzina dopo mesi di ritiro scolastico, la
garanzia di un intervento immediato in casi urgenti come quello di ragazzi con tendenza al suicidio o
all’autolesionismo.
Per questo, Agape, Cooperativa Sociale Res Omnia e Istituto Minotauro di Milano – i tre soggetti che hanno
ideato e fanno funzionare il Consultorio – hanno organizzato per il prossimo 24 settembre, alle ore 15,30, nella
Sala Monteleone del Consiglio Regionale della Calabria, il Seminario di formazione e la Tavola rotonda in cui
renderanno pubblici i risultati ottenuti e l’innovativa metodologia con cui operano.
L’evento, accreditato dall’Ordine degli assistenti sociali della Calabria per l’acquisizione di 4 crediti formativi,
si intitola “Adolescenti oggi: la generazione ansia. Approcci teorici e metodologici per gli interventi psico-socioeducativi di prossimità” ed è pensato per tutte le figure che lavorano con gli adolescenti: educatori, insegnanti,
pedagogisti, psicologi, ma anche genitori che desiderano approfondire questi temi.
La prima parte del seminario sarà formativa e vedrà gli interventi di punta di Sabina Licursi, professoressa
associata di Sociologia generale all’Università della Calabria che ci parlerà di Chi sono gli adolescenti, come
rappresentano se stessi e gli altri. Esigono, di essere riconosciuti dagli adulti e di come loro stessi possono
determinare il loro benessere e il benessere della società. Anna Arcari, psicologa e psicoterapeuta
vicepresidente della Cooperativa Minotauro, spiega come il malessere del soggetto in età evolutiva non sia
sempre sintomo di una malattia mentale, ma rappresenti un blocco nel percorso di crescita; Anna Maria Chiaia,
Roberta Racinaro e Enrica Valle, psicologhe e psicoterapeute del Consultorio Spazio Zeta racconteranno
l’importante esperienza del Consultorio a Reggio Calabria.
La successiva Tavola rotonda verterà, quindi, sulla fondamentale questione “Potenziare il Consultorio SpazioZ
a Reggio Calabria: una sfida di corresponsabilità fattiva pubblico-privato” a cui sono stati invitati ad intervenire
le istituzioni e gli enti del terzo settore. Le conclusioni sono affidate a Marco Rossi-Doria, presidente dell’Impresa
sociale Con i Bambini, soggetto attuatore del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha
finanziato circa 700 progetti in tutta Italia, a beneficio di oltre mezzo milione di bambini e ragazzi, con un
contributo complessivo di oltre 425 milioni di euro.
Reggio: la V B del tecnico commerciale Ferraris 1983/84 si ritrova dopo 40 anni
Ritrovarsi dopo quarant’anni.
Una reunion emozionante. Si sono ritrovati qualche sera fa, in una pizzeria della città, dopo ben 40 anni dal diploma, i “ragazzi” e le “ragazze” della “mitica Vàà B del tecnico commerciale Ferraris 1983/84, per celebrare questo importante anniversario.
Questa volta contrariamente a quanto successo nella cena del 34° non hanno neanche faticato troppo a riconoscersi! “Sono bastati pochi minuti per ritrovare l’intesa e l’amicizia dei tempi scolastici.
Abbracci, baci, racconti, e risate hanno reso la serata piacevole e divertente, tanti ricordi di anni spensierati ed anche un po’ incoscienti ovviamente. Celebrando durante la cena un po’ di guai combinati.
Non sono mancati momenti toccanti ricordando due compagne, Orsola e Katia andate via prematuramente.
Una serata emozionante, passata a raccontarsi delle carriere professionali, delle tante storie di vita…I lustri passati hanno lasciato segni ben visibili nei volti e nei corpi di ognuno, quarant’anni trascorsi però con la consapevolezza che una delle poche cose che il tempo non cambierà mai è la grande amicizia che rimane immutata nel tempo. Grazie a questa reunion è sembrato essere tornati i ragazzini che per cinque bellissimi anni si sono divertiti studiando… E’ proprio vero che serate come questa fanno bene allo spirito e alla mente, il tempo della scuola è stato uno dei migliori, perché si stava bene insieme.
A fine cena dopo le foto di rito ci si è lasciati con l’impegno di ritrovarsi presto, anche per dare la possibilità a chi per impegni non è riuscito ad essere presente e con l’intenzione di far partecipare qualcuno del corpo docente dell’epoca.
Questi i protagonisti della serata: Demetrio Aricò, Umberto Azzarà, Sergio Bellucci, Pasquale Caratozzolo, Flavia Collini, Santo Frascati, Angela Iero, Pasquale Laurendi, Fortunato Martino, Maria Melai, Teresa Minniti, Giusy Morana, Antonio Moscato, Paola Scolaro, Pietro Talè, Maria Trunfio.
Melito, servizio “Alto impatto” contro lavoro irregolare e sicurezza stradale: una denuncia
In questi giorni i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno intensificato l’attività di controllo sul territorio melitese mediante l’impiego di numerose pattuglie, al fine di reprimere gli illeciti con una particolare attenzione alla sicurezza stradale, tenuto conto dei numerosi sinistri che avvengono sempre più frequentemente sulla SS 106 talvolta mortali, al contrasto del lavoro irregolare e alla verifica dell’osservanza delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
I militari dell’Arma, infatti, nell’ambito dello specifico servizio svolto nel comune di Melito Porto Salvo, hanno effettuato diversi posti di controllo sulle principali vie di comunicazione e nel corso dei quali sono state identificate circa 140 persone e controllate oltre 60 autovetture nonché 10 esercizi commerciali.
Diverse le contravvenzioni elevate per un ammontare complessivo di diverse centinaia di euro: dall’uso di apparati telefonici durante alla guida, all’omesso uso delle cinture di sicurezza, dal trasporto di persone oltre al numero consentito alla mancata esibizione dei documenti di circolazione. Nel corso di un controllo ad un’attività di somministrazione di alimenti e bevande i militari dell’Arma hanno constatato l’assenza del listino prezzi per cui al titolare è stata elevata una sanzione amministrativa di 1032,00 euro. Inoltre, i carabinieri della Stazione di Melito Porto Salvo, coadiuvati da personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria, hanno deferito in stato di libertà un 38enne di nazionalità egiziana, rappresentante legale di una società attualmente impegnata nello svolgimento di lavori di ristrutturazione di uno stabile, poiché veniva constatata la presenza di un impianto elettrico di cantiere non a norma, con contestuale esposizione a rischio per i lavoratori, e la presenza di un operaio intento a svolgere la propria attività lavorativa “in quota” senza dispositivi di protezione individuale.
L’attività descritta fa parte del più ampio progetto di controllo del territorio portato avanti con determinazione dall’Arma dei Carabinieri, con lo scopo di assicurare ai cittadini un crescente clima di sicurezza e legalità, con azioni proiettate anche nelle zone più remote del territorio. Con riferimento al predetto deferimento, trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive valutazioni in sede processuale.
E’ il ragionamento che ha portato la Procura della Repubblica di Castrovillari a chiedere 23 anni di carcere e non l’ergastolo per la donna – assente oggi dall’aula – imputata per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi in concorso con ignoti.
Ad esplicitare in aula, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cosenza, i motivi che hanno spinto i pm a giungere alla richiesta è stato il procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio che ha affiancato il sostituto Luca Primicerio in tutta la requisitoria, iniziata ieri. “Internò – ha affermato il magistrato – ha agito con volontà con persone in corso di identificazione. Isabella Internò ha tradito l’affetto che il ragazzo aveva per lei, ha esasperato lei il rapporto e pur di salvare l’onore non ha esitato ad agire come sappiamo. Per il tempo trascorso, però, merita le attenuanti generiche e per questo che non chiediamo l’ergastolo, ma 23 anni di reclusione”.
La donna decise quindi di andare ad abortire a Londra. Il mancato matrimonio e la successiva fine della loro storia, secondo il pm, portò Internò a stolkerizzare, “e ha continuato a farlo fino alla fine” Denis Bergamini, “nonostante la loro relazione fosse chiusa da tempo”. A supporto della loro convinzione, i pm hanno ribadito di ritenere fondate e rilevanti le dichiarazioni di Tiziana Rota, moglie del calciatore Maurizio Lucchetti e amica intima in quegli anni di Internò. A lei, l’imputata avrebbe confidato che se Bergamini non fosse tornato sui suoi passi sarebbe stato “un uomo morto, perché mi ha disonorata, deve tornare da me perché io lo faccio ammazzare”. La richiesta dei pm è stata accolta con soddisfazione mista ad amarezza dalla sorella del calciatore, Donata Bergamini, che dal primo giorno non ha mai creduto alla tesi del suicidio raccontato dalla stessa Internò – “Denis si è buttato a pesce davanti al camion che l’ha travolto” – ma ha sempre parlato di un omicidio. “Sono stata contenta – ha detto all’uscita dal palazzo di giustizia cosentino – perché sono emerse le verità che sia io che mio padre gridavamo sin dall’inizio.
Queste verità dovevano emergere nel 1989, ma qualcuno non ha voluto farlo. Dopo così tanti anni la Internò poteva parlare e comportarsi in modo diverso”. Un concetto ripreso anche dal suo legale, l’avvocato Fabio Anselmo, che col suo lavoro ha portato la Procura di Castrovillari a riaprire per la seconda volta – la prima era stata poi archiviata – un’inchiesta per omicidio. “E’ vero che essere condannati dopo 35 anni può sembrare un atto ingiusto – ha detto – ma è altrettanto vero che attendere giustizia per 35 anni lo è sicuramente di più”. Adesso la parola passa alle parti civili e poi alla difesa. Per il primo marzo è attesa la sentenza. (ANSA)