Home
Con il concerto degli archi dell’Ensemble da camera dell’Orchestra del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, maestri Paolo de Benedetto, Paola Russo, Immacolata Praticò e Salvatore Schipilliti, si sono conclusi gli eventi organizzati dall’Amministrazione comunale di Motta San Giovanni in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che quest’anno hanno visto protagonista l’Area Archeologica Leucopetra di Lazzaro.
Sabato mattina, il sindaco Giovanni Verduci, l’onorevole Francesco Cannizzaro e l’assessore regionale Maria Stefania Caracciolo, presente tutta l’Amministrazione comunale con rappresentanti della Soprintendenza, delle Forze dell’Ordine, della scuola e delle associazioni del territorio, in una cornice colorata da centinaia di studenti e tanti curiosi, hanno tagliato il nastro permettendo così a tutti, dopo la benedizione impartita dai parroci Domenico Rodà e Giovanni Gullì, di visitare il sito archeologico riqualificato a seguito di lavori di abbattimento di barriere fisiche, cognitive e sensoriali.
Con il finanziamento ottenuto è stato possibile dotare l’Area di passerelle amovibili per persone con disabilità, di uno spazio accoglienza con biglietteria, di un info-point, di servizi igienici, di illuminazione, videosorveglianza, arredi e pannelli informativi dotati di scrittura braille, di segnaletica stradale turistica. Inoltre, è stato possibile curare la pubblicazione del volume “Leucopetra Promontorium Agri Regini” e formare alcuni operatori del territorio per assistere i turisti, gli appassionati e i curiosi intenti a visitare l’area archeologica.
“Una giornata importante – ha dichiarato Giovanni Verduci – che restituisce alla nostra comunità un sito, riqualificato e reso accessibile a tutti con i fondi PNRR del Ministero della Cultura, che testimonia la nostra storia e ci esorta a promuoverla per continuare il processo di crescita culturale, turistica ed economica. Un risultato raggiunto grazie alla giusta sinergia tra enti, tecnici incaricati, ditte esecutrici, studiosi, formatori, volontari e associazioni del territorio”.
“L’Amministrazione comunale – ha invece aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Calabria Stefania Caracciolo – dimostra, ancora una volta, vitalità portando avanti progetti significativi nel segno dello sviluppo e del progresso non solo locale ma regionale”.
“L’Area Archeologica Leucopetra – ha detto il deputato Francesco Cannizzaro – è simbolo del patrimonio calabrese che si candida ad essere una valida risposta alla domanda turistica in continua ascesa in questo periodo. Tutto questo è frutto di un ottimo lavoro che vede schierati dalla stessa parte una politica attenta, una burocrazia efficiente e dei tecnici sensibili allo sviluppo del territorio”.
Reggio: Agape rilancia “Informaffido”, lo sportello per prendersi cura di un minore in difficoltà
Prendersi cura di un minore in difficoltà. Informaffido uno sportello di Agape per saperne di più
Informare ed accompagnare le famiglie che sono disponibile ad accogliere quei bambini che Tribunale per i minorenni e i servizi sociali, per diverse motivazioni, sono costretti ad allontanare dalla propria famiglia e che dovrebbero in base alla normativa essere collocati in via prioritaria in una famiglia.
È questa la finalità della nuova campagna di sensibilizzazione che il Centro Comunitario Agape, da decenni attivo su questo versante, ha deciso di rilanciare attraverso l’apertura di uno sportello informativo rivolto a tutte le famiglie ma anche ai singoli che si vogliono avvicinare a questa esperienza speciale di aiuto rivolta ad un minore in difficoltà.
A Reggio e provincia sono tante le famiglie che stanno vivendo questa importante forma di solidarietà, che fin dagli anni 80 don Italo Calabrò si è molto impegnato a promuovere lottando per la chiusura degli istituti per l’infanzia spersonalizzanti per garantire ad ogni minore il diritto a crescere in una famiglia. Di fronte alle nuove forme di abbandono che vivono oggi tanti minori nel nostro territorio ma spesso anche le loro mamme in difficoltà, servono nuove disponibilità. Alla luce di molte esperienze reali e concrete, l’affido è la pagina meravigliosa di un libro di storie profondamente umane ed essenziali, pagine di una crescita autentica nella reciprocità. L’accoglienza diventa un orizzonte smisurato e potente di emozioni come testimoniano Nuccio ed Elisa, famiglia affidatarie storica di Agape, che hanno sperimentato diverse accoglienze per i quali “l’affido è un’opportunità di crescita preziosa per il bambino: inserito in un ambiente familiare stabile può trovare nuovi punti di riferimento affettivi ed educativi che lo aiutino a costruire o ricostruire un equilibrio. Ancora di più questo vale per i cosiddetti bambini con bisogni speciali che hanno delle patologie che richiedono attenzioni particolari. È anche un’occasione importante per la famiglia affidataria per sperimentare assieme ai figli biologici la bellezza dell’apertura agli altri e della donazione.”
A Reggio e provincia sono tante le famiglie che stanno vivendo questa importante forma di solidarietà che fin dagli anni 80 don Italo Calabrò si è molto impegnato a promuovere, ma di fronte alle nuove forme di abbandono che vivono oggi tanti minori nel nostro territorio servono nuove disponibilità.
Per Mario Nasone Presidente di Agape, “è importante che le famiglie disponibili siano preparate ad affrontare questa esperienza che ha il carattere della transitorietà (la temporaneità distingue nettamente l’affidamento dall’adozione e che mette al centro l’interesse dei minori. La valutazione dell’idoneità è comunque prerogativa degli operatori dei centri affidi che dovrebbero essere attivati, come prevedono le nuove linee guida nazionali sull’affido, presso i comuni che dovrebbero prevedere specifici corsi di formazione. Altrettanto importante è garantire il sostegno alle famiglie affidatarie che iniziano l’esperienza e che non possono essere lasciate sole né dai servizi, né dalla comunità che è chiamata a condividere ed a stare vicino a chi accetta di accogliere un bambino. Inoltre, nel corso dell’affido devono essere messi in atto gli interventi di supporto volti a superare le criticità che hanno reso inevitabile l’allontanamento del minore dal suo nucleo e, laddove possibile, favorire la continuità del rapporto con la famiglia d’origine e il suo eventuale rientro.”
Agape da decenni collabora positivamente con l’assessorato alle politiche sociali del comune di Reggio nella promozione dell’affido e nei prossimi mesi ha deciso di coinvolgere altri territori su questi temi avviando incontri con i Comuni di Villa san Giovanni e di Melito Porto Salvo, capofila dei due ambiti territoriali. Importante sarà anche la collaborazione con il Tribunale per i Minorenni con il quale è stato sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede anche questo servizio informativo per le famiglie.
Lo sportello offre una prima accoglienza e orientamento alle famiglie e ai singoli interessati, fornisce loro informazioni corrette relative all’affido e alle diverse forme d’accoglienza, promuove uno sviluppo della cultura dell’accoglienza, organizza incontri di avvicinamento all’affidamento familiare c/o parrocchie, associazioni, scuole, collabora con i Servizi Sociali e con il Tribunale per i Minorenni sui singoli progetti d’affiancamento o affidamento familiare.Il Servizio è gratuito. Per informazioni e appuntamento telefonare al Centro Comunitario Agape 0965/894706 via P. Pellicano 21/h e-mail affido@gmail.com o collegandosi al Sito www.centrocomunitarioagape.it
Il nuovo volume dello storico Giuseppe Caridi dal titolo Il cardinale Ruffo e la straordinaria avventura del 1799, edizione Rubbettino, sarà presentato dal Rhegium Julii , in collaborazione con la Fondazione Italo Falcomatà e la Deputazione Storia Patria per la Calabria, domani 4 ottobre alle ore 17, 30 nella sede della Città metropolitana, Palazzo Alvaro sala Perri (Piazza Italia).
Ne parleranno il Prof. Antonino De Francesco ordinario di Storia moderna all’Università Statale di Milano e il prof. Salvatore Bottari professore associato di Storia moderna all’Università di Messina. I saluti introduttivi saranno del Dott. Pino Bova del Rhegium Julii e del Sindaco Avv. Giuseppe Falcomatà.
Nel testo, molto importante dal punto di visto storico, sono ricostruite, con il supporto di una vasta documentazione, le vicende del Cardinale Fabrizio Ruffo dalla nascita – avvenuta il 16 settembre 1744 a San Lucido – sino alla conclusione della spedizione da lui condotta e che nell’arco di quattro mesi, dal febbraio al giugno 1799, avrebbe contribuito il modo determinante alla riconquista del Regno di Napoli per conto di Ferdinando IV di Borbone.
Esponente di una illustre casata della nobiltà calabrese, Fabrizio Ruffo, dopo avere ricoperto importanti incarichi presso la Santa Sede, nel 1794 è nominato cardinale e si trasferisce a Napoli.
Con l’avvento della Repubblica napoletana e la fuga in Sicilia di Ferdinando IV, il Ruffo intraprende la spedizione che in quattro mesi dal febbraio al giugno 1799 porta alla riconquista del Regno di Napoli. Sarebbe stata l’insegna della Croce posta in evidenza negli stendardi con l’intento di mostrare che si combatteva in difesa della Chiesa e del Sommo pontefice, imprigionato dagli invasori francesi, a caratterizzare questa spedizione, definita perciò sanfedista. Il suo impegno di salvare la vita ai giacobini napoletani viene però disatteso dai sovrani borbonici con l’avallo dell’ammiraglio.
Sulla figura e la spedizione del cardinale Ruffo è stata espressa una dura condanna gli storici repubblicani coevi, Pietro Colletta, Carlo Botta e Vincenzo Cuoco. Un giudizio più equilibrato è invece quello di Benedetto Croce, che riconosce al vicario regio il merito di essere stato promotore, della stipula di una capitolazione con i repubblicani assediati nei castelli che «loro assicurava l’incolumità, la vita civile e la protezione delle leggi».
Partito fra lo scetticismo generale con pochi uomini e scarsi mezzi economici, il cardinale Fabrizio Ruffo, sebbene oggetto di controverse interpretazioni, rimane un personaggio di rilievo indiscutibile per avere compiuto una straordinaria impresa militare e politica.
“La dottrina sociale della Chiesa, l’impegno per la famiglia e l’attenzione per le fasce più deboli della popolazione devono essere al centro dell’azione dell’Udc che vuole essere centrale nel rilancio dell’impegno dei cattolici in politica”.
Lo afferma il Commissario metropolitano Riccardo Occhipinti all’indomani della convention dell’Udc ad Assisi, organizzata dai giovani del partito, alla quale hanno preso parte i vertici nazionali e regionali del partito, alla presenza del segretario nazionale Lorenzo Cesa.
“La rotta tracciata da Assisi – spiega ancora Occhipinti – è chiara e sta improntando l’intero percorso di radicamento del partito in Calabria che, con un’azione di confronto dal basso, sta riuscendo a diffondersi capillarmente nei vari Comuni e a offrirsi come fermo punto di riferimento per i cattolici e per tutti i cittadini che non si ritrovano negli estremismi e nei populismi. Le parole del segretario Cesa sono fondamentali anche e soprattutto in Calabria e a Reggio dove, considerando la fragilità del tessuto sociale, diventa ancora più importante l’attenzione per gli ultimi e per le famiglie, specialmente quelle con più figli, che sono duramente messe alla prova dai morsi della crisi economica e dalla difficoltà di arrivare alla fine del mese”.
“Stiamo lavorando – prosegue il Commissario metropolitano – per fare in modo che l’Udc possa ritornare quello che è sempre stato in Calabria e a Reggio durante gli anni scorsi e per fare in modo di arricchire un’offerta politica sempre più povera e contrassegnata da uno scontro continuo, e spesso strumentale, tra i poli opposti dello schieramento politico. Uno scontro fine a se stesso che non produce risultati concreti nella vita quotidiana dei cittadini. Vogliamo che le persone tornino in cima all’agenda della politica e che il centro possa essere ricostruito per dare spazio alla voglia di moderazione che ha caratterizzato da sempre gli italiani. Da Assisi – conclude Occhipinti – arriva un messaggio importante di speranza per il futuro del nostro partito, oggi tornato ad essere gruppo in Parlamento, che si candida ad essere traino per la ricostruzione del centro moderato. Un partito che si appresta ad affrontare con rinnovato entusiasmo le sfide che ci attendono da qui ai prossimi mesi, cominciando dalla necessità di lavorare a un programma di lungo respiro per il futuro della Città Metropolitana di Reggio Calabria”:
Ha indossato le casacche di Tunuyán de Mendoza, Vélez Sarsfield e Monteros Vóley Club, ultimo passaggio prima del volo transoceanico con sbarco in Calabria, Palmi in A3 prima esperienza tricolore prima di giocare per l’Aurispa Delcar Alessano.
“Sta andando bene.
Sono contento ed orgoglioso di essere in Calabria.
Non è la prima volta che gioco in regione ma mi trovo veramente bene a Reggio.
Sono contento di rivedere amici con i quali ho condiviso esperienze”.
Il nuovo gruppo?
“Ho trovato un gruppo giovane, con tanta voglia.
Le prime settimane di lavoro stanno andando molto bene.
Stiamo lavorando parecchio.
Siamo carichi per i prossimi appuntamenti.
Vogliamo continuare così in tutto questo periodo di pre-campionato per arrivare pronti alle gare ufficiali”.
L’obiettivo?
“Arrivare sempre il più in alto possibile. Prima la salvezza, poi il PlayOff per poi lottare contro chiunque”.
L’Argentina e Reggio?
“So tutto.
Sono consapevole che, in ambito polisportivo, gli argentini, sia nel calcio con la Reggina che nel basket, con la Viola e specialmente con Ginobili siano andati alla grande.
Sono qui per provare a confermare questo trend positivo, trovando a Reggio terreno fertile per fare bene”.
Il Mister Polimeni?
“So come lavora.
Già ci conosciamo.
So come mi devo comportare e non vedo l’ora di far bene”.
Che campionato sarà?
“Siamo un gruppo che lotta e che ha voglia di dimostrare e vuole crescere ogni giorno.
Giocheremo un campionato molto duro.
Giocano tanti atleti scesi dall’A2.
Sarà sfidante competere e provare a vincere domenica dopo domenica”.
Reggio: l’associazione Nike promuove la presentazione del libro “La scalata dell’Everest in ciabatte”
L’associazione Nike promuove un importante appuntamento che testimonia impegno ed emozioni della lotta durata 100 giorni e 100 notti tra i monti dell’Appennino bolognese da parte dei lavoratori della Saga Coffee di Gaggio Montano, nel cuore dell’Appennino emiliano.
A Reggio Calabria la presentazione del libro di Primo Sacchetti “La scalata dell’Everest in ciabatte“ ripercorrerà quelle giornate invernali passate al gelo e sotto la neve grazie a un libro nato da un intenso ordito di testimonianze e fotografie delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno presidiato davanti ai cancelli della fabbrica SaGa Coffee, decisa a chiudere e delocalizzare lo stabilimento.
L’appuntamento è per venerdì 4 ottobre alle ore 17:00 nella Sala dei Sindaci di Palazzo San Giorgio e vedrà dialogare Irene Calabrò, presidente di Nike, con l’autore Sacchetti; con loro Giuseppe Carrozza. In programma anche gli interventi di Gregorio Pititto, presidente CGIL dell’area Metropolitana di Reggio Calabria e Umberto Calabrone, segretario generale FIOM-CGIL Calabria.
«Un’occasione imperdibile non soltanto per ripercorrere le giornate del duro presidio – sottolinea Irene Calabrò – ma anche per riflettere sull’importanza del sindacato, storicamente portatore di interessi collettivi e interlocutore privilegiato nella predisposizione delle tutele, soprattutto in un momento storico in cui la resistenza e la lotta sembrano essere dimenticate».
Cerimonia di premiazione “GONFIA LA RETE, VINCI SUL WEB”: riflessioni sull’uso consapevole del web da parte dei giovani
La Presidente della Commissione regionale per l’eguaglianza dei diritti e delle pari opportunità tra uomo e donna, Anna De Gaio, ha partecipato alla cerimonia di premiazione della terza edizione del Concorso “Gonfia la Rete, Vinci sul web”, svoltasi il 27 settembre presso l’Aula consiliare “F. Fortugno” del Consiglio regionale. L’evento, ideato e realizzato dal Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com. Calabria), ha riscosso grande successo per l’ampia partecipazione riscontrata, grazie all’impegno del presidente Fulvio Scarpino, del vicepresidente Mario Mazza, del segretario Pasquale Petrolo e del dirigente Maurizio Priolo.
In tale occasione, la Presidente De Gaio ha posto l’accento su uno dei temi più rilevanti del nostro tempo: il rapporto tra i giovani e il mondo digitale.
Per le nuove generazioni, il web rappresenta una piattaforma ricca di opportunità. Oltre a essere un potente strumento di informazione, esso offre ai giovani spazi di socializzazione, apprendimento e creatività. Tuttavia, la Presidente ritiene che l’accesso immediato a risorse online, se da un lato rappresenta un’opportunità senza precedenti, dall’altro nasconde rischi significativi.
La Presidente sottolinea come i giovani siano chiamati a “sfruttare” il web in modo consapevole, facendo attenzione agli effetti collaterali di un uso eccessivo dei social media e delle piattaforme digitali. Questi possono, infatti, portare a fenomeni di dipendenza, ansia e pressione sociale, con ripercussioni sulla salute mentale e sulle relazioni interpersonali. Inoltre, è emersa l’importanza di promuovere un approccio critico alle informazioni che circolano online, in particolare rispetto al crescente problema delle fake news, che rischiano di distorcere la percezione della realtà.
Il tema del cyberbullismo è stato affrontato con grande preoccupazione, evidenziando i gravi danni che può causare sulla salute psicologica delle vittime. Anche le dipendenze legate all’uso eccessivo della rete sono una problematica emergente, con impatti negativi sul rendimento scolastico, sul benessere psicologico e sulle relazioni familiari.
Vi è timore per l’influenza crescente degli influencer sui giovani: il fenomeno rischia di promuovere una visione distorta dei valori, dove la realizzazione personale si misura sempre più attraverso il possesso materiale piuttosto che attraverso le qualità intrinseche della persona. In parallelo, la questione della privacy rimane una priorità: molti giovani condividono dati personali senza essere pienamente consapevoli dei rischi che ciò comporta.
La presidente De Gaio ritiene che sia cruciale creare spazi di confronto e dibattito pubblico, come quello offerto dal concorso “Gonfia la rete, Vinci sul Web”, per sensibilizzare i giovani a un uso più responsabile del web. Solo attraverso un’educazione digitale mirata e continua, sarà possibile costruire una generazione più consapevole dei rischi e delle opportunità del mondo online.
Eventi di questo tipo rappresentano, secondo la Presidente, una preziosa occasione per favorire una riflessione condivisa su questi temi, coinvolgendo sia esperti del settore che le nuove generazioni, con l’obiettivo di diffondere una cultura del web più sicura e consapevole.
Il Presidente Mancuso ricorda Antonio Guarasci nel 50° anniversario dalla morte
“A cinquanta anni dall’incidente stradale del 2 ottobre 1974 avvenuto a Polla che ha visto la morte del primo Presidente della Regione Calabria durante un viaggio a Roma per difendere il posto di lavoro di migliaia di tute blu del tessile di Cetraro, il Consiglio regionale – nel ricordare il tragico evento e osservare un minuto di raccoglimento – esprime sentimenti di sincera gratitudine per l’impegno, politico e umano, dispiegato a favore delle comunità calabresi dal prof. Antonio Guarasci.”
È quanto ha affermato il presidente Filippo Mancuso, aprendo i lavori del Consiglio regionale in occasione del cinquantesimo anno dalla scomparsa del primo Presidente della Regione Calabria nato il 7 maggio 1918 a Rogliano.
“Antonio Guarasci è stato un lungimirante uomo delle Istituzioni – ha aggiunto Mancuso – che ha saputo agire per il bene comune, adoperandosi a traghettare la Calabria verso nuovi orizzonti, riuscendo a interrompere, a pochi anni dall’istituzione delle Regioni, il centralismo statale e a dare voce e spazio all’autonomia decisionale dei territori, affrontando anche la piaga della disoccupazione e delle ‘storiche arretratezze’ della Calabria”.
Per Filippo Mancuso: “Antonio Guarasci, con il suo profilo umano e la sua storia politica, rimane tutt’oggi un esempio di integrità etica a cui ispirarci nel quotidiano svolgimento delle nostre prerogative e, allo stesso tempo, rappresenta un monito, per tutti noi, a fare di più e meglio, ampliando la partecipazione dei cittadini alle scelte della Regione, e per dare, con la necessaria spinta all’innovazione che il nostro tempo esige, risposte ai problemi attuali della nostra Calabria”.
Ha infine sottolineato il presidente Mancuso: “In questa circostanza, ricordiamo anche le figure di altri tre consiglieri regionali della prima legislatura venuti a mancare agli inizi degli anni ’70, anche loro convinti regionalisti: Giorgio Liguori, Consolato Paolo Latella e Giuseppe Fragomeni. I primi due morti nell’adempimento del loro mandato istituzionale: Liguori, membro della Commissione Statuto, il 21 dicembre 1970, in un incidente stradale mentre si recava alla seduta del Consiglio regionale; Latella, assessore alla sanità, il 3 gennaio 1974, a seguito di un’emorragia cerebrale che l’aveva colpito sei giorni prima nell’aula del Consiglio regionale; Fragomeni, il 21 aprile 1975, a poche settimane dalla fine della legislatura”.