"dati sensibili"
Reggio Bene Comune: “Il gioco “sporco” di una cittadinanza irresponsabile”
Riceviamo e pubblichiamo Movimento politico cittadino Reggio Bene Comune: “Da anni ci ritroviamo a leggere, quasi quotidianamente, di lamentele o denunce-segnalazioni per rifiuti abbandonati per strada ed in ogni dove; in troppi casi, addirittura, si tratta di vere e proprie micro o macrodiscariche (anche nel Centro Storico).
Il “lancio della mundizza”, a Reggio, sembra esser divenuta una disciplina olimpica; che conta, d’altronde, numerosissimi iscritti se non inter quotati “clubs”.
Un fenomeno che coinvolge ogni angolo della città ed ogni fascia sociale; non solo i quartieri periferici poveri e “degradati” ma anche le zone residenziali “insospettabili”. Numerosissimi sono i condomini di pregio architettonico e prestigio sociale (abitati da ceti medio-alti) che puntualmente non fanno uso minimo di mastelli, non rispettano orari di conferimento, non differenziano ed abbandonano in strada rifiuti di ogni tipo (inclusi gli ingombranti) senza alcun ritegno.
Dalla Grecia, oltre a cose meravigliose, questa città avrà ereditato sicuramente anche il senso della “tragedia”; opportunamente utilizzato come piagnisteo a discolpa delle proprie responsabilità e dei propri doveri da cittadino.
Eppure la Costituzione ricorda bene a tutti noi che la democrazia funziona se i cittadini la praticano nel rispetto-esercizio del binomio inscindibile “doveri-diritti”.
Invece una larghissima fetta di cittadini (non sottovalutiamo il fenomeno) sembra aver trasformato questo principio in una versione rriggitana: “Io ho il diritto di sporcare e Tu devi pulire!”.
In questo caso il “Tu” è riferito agli amministratori (di qualsiasi appartenenza politica); chiamati in causa a rispondere anche di attività di illegittimi ed illeciti abbandoni di imbarazzanti quantità di rifiuti che trasformano, in certi periodi dell’anno, la nostra città ed alcune zone specifiche in una vera “terra dei fuochi”.
Le conseguenze per la salute, oltre che per il decoro, sono devastanti; per non parlare dei costi aggiuntivi per interventi straordinari che vanno a ricadere sugli onesti cittadini che pagano regolarmente le tasse o per coloro che, seppur in difficoltà con i tributi, adottano comportamenti rispettosi mantenendo pulita la città.
Esiste una “cittadinanza attiva” esemplare e commovente: adotta aiuole, cura spazi abbandonati, fa campagne per la raccolta di rifiuti in spiagge o parchi.
Poi esiste questa inqualificabile parte di cittadini che fa il “gioco sporco” di nascondersi dietro un dito dando la colpa sempre agli altri.
Ci viene, quasi, il forte dubbio che i primi a protestare contro la mala-amministrazione siano proprio costoro; persone che definire “lordazzi” sarebbe un complimento.
Sembra essere divenuta una vera e propria patologia sociale; dannosa per sé e per gli altri.
Come se, a casa propria, ci si prendesse spasso a sporcare tutto “tanto poi passa la colf e pulisce”; la coscienza, tuttavia, non può essere ripulita da nessuno al nostro posto.
La questione meriterebbe approfondimenti di studio sociale, antropologico e psicologico ad alti livelli ma la strafottente irresponsabilità di troppe persone degrada di fatto quotidianamente la nostra città: la nostra casa.
Tutto ciò al netto di disservizi che vanno categoricamente segnalati o denunciati: perché la responsabilità è un concetto che va praticato doverosamente ad ogni livello.
Devono essere responsabili i politici (ognuno nel proprio ruolo); gli amministratori (Dirigenti, Funzionari, Impiegati..); devono esserlo le Ditte che si occupano della gestione dei servizi loro affidatigli; i loro dipendenti ( aspetto di assoluto rilievo); i cittadini ed ogni soggetto della società civile o della comunità educante.
Le città pulite non sono tali perché vi sono super-amministratori o super-ditte per la raccolta dei rifiuti; lo sono anche, certamente, per merito loro ma il motivo principale di questa condizione è collegato strettamente al livello di civiltà e responsabilità dei cittadini che le abitano.
Ci faremo sempre promotori di pratiche sociali a supporto del rispetto della cosa pubblica e dei beni comuni ma anche di quelle culturali per provare, in qualche modo, a smontare comportamenti distruttivi che offendono l’intelligenza (oltre che la morale) di Chi, seppur scoraggiato, crede ancora all’idea di una città civile.
Chiediamo agli Organi competenti di intensificare controlli e repressione ma di attivare anche politiche di sensibilizzazione e consapevolezza civica.
Nel frattempo, anche rispetto a questo comunicato, siamo sicuri che in moltissimi si “assolveranno” da ogni responsabilità e, come da consolidata prassi, continueranno ad affermare che “è colpa degli altri”.
La città di “scindi e falla Tu” (per citare Nicola Giunta) è diventata “scindi e pulizza Tu”.
Sanità Reggio Calabria: incontro col Prefetto, Terzo Settore, Centro Comunitario Agape e Comunità Competente
S’impenna la curva delle patologie psichiatriche tra gli adolescenti calabresi, così come avviene nel resto d’Italia, ma che in Calabria non trovano risposte adeguate da parte del Servizio Sanitario. È stato questo l’ennesimo grido di allarme che Forum regionale del Terzo Settore, Centro Comunitario Agape e Comunità Competente rappresentati dai referenti Luciano Squillaci, Mario Nasone e Rubens Curia, hanno condiviso con il Prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro. Una vera e propria emergenza che dura da troppo tempo e che ora si è ulteriormente aggravata- Secondo i dati acquisiti da Comunità Competente sulla problematica della Neuropsichiatria Infantile e dell’adolescenza inerente la mobilità passiva, i cosiddetti viaggi della speranza fuori Regione, nel 2022 sono stati 788 bambini ed adolescenti con un numero di ricoveri pari a 929. In particolare il Tribunale dei Minorenni di Reggio e di Catanzaro, che spesso sono chiamati ad intervenire per la tutela di bambini e degli adolescenti che vivono questi gravi disagi, sono in grande difficoltà e da anni chiedono alla Regione, alle Aziende Sanitarie di intervenire per attivare strutture socio- sanitarie sul territorio regionale per questi minori con patologie neuro psichiatriche, minori definiti vere e proprie “mine vaganti” suscettibili di gravi rischi per la propria salute e per i familiari che vivono nell’angoscia e nella solitudine questi drammi.
Le tre organizzazioni hanno segnalato la problematica al Prefetto, in quanto rappresentante del Governo nel territorio, rilevando che non si può continuare a sopperire ricoverando questi minori in Presidi Ospedaliere ed in centri di altre regioni; queste scelte comportano rilevanti oneri economici per la Regione e soprattutto lo sradicamento della famiglia dal territorio di residenza che invece si deve attrezzare per la loro presa in carico. Per dare risposte sono necessarie Unità Operative Complesse Ospedaliere (UOC) di NPIA per il ricovero in fase acuta e per la definizione diagnostica, Strutture territoriali residenziali e semiresidenziali per i disturbi neuropsichici gravi per la presa in carico dopo la dimissione ospedaliera ed il rafforzamento della NPIA territoriale. Grazie alla mobilitazione ed alla interlocuzione con il Commissario Occhiuto e con il Dipartimento della Salute della Regione Calabria delle reti associative si è riuscito a fare inserire nel Programma Operativo 2022/25, approvato con DCA 162 del 18 v novembre 2022, l’istituzione di tre U.O.C. Ospedaliere presso l’AOU Dulbecco di Catanzaro con funzione di HUB, il GOM di Reggio Calabria e A.O.Annunziata di Cosenza e tre strutture sanitarie residenziali di dieci posti ciascuna per il trattamento e la riabilitazione e per le quali non sono ancora stati ancora definiti i requisiti per l’accreditamento
La richiesta di istituire le UOC Ospedaliere e le comunità era stata fatta da Comunità Competente e Dal Forum del Terzo Settore al Commissario Occhiuto in un Documento consegnato nel febbraio 2022.Purtroppo in questi mesi non sono state attivate le azione conseguenziali. Il Forum regionale del terzo settore, l’Agape e Comunità Competente hanno chiesto al Prefetto di valutare la possibilità di un’azione istituzionale mirata ad attivare un tavolo tecnico con regione, ASP e GOM, per concordare per il nostro territorio provinciale quanto già programmato. Squillaci, Nasone e Curia chiedono di fare presto perché adesso ci sono tutte le condizioni per attuare una Rete Integrata Ospedale/ Territorio della NPIA che dia risposte in Calabria ai bisogni di salute in questo settore, si impegnano a collaborare per la ricerca di soluzioni, ma anche ad intensificare l’azione di denuncia e di sensibilizzazione di queste gravi inadempienze del nostro servizio sanitario regionale.
Il Prefetto ha dimostrato grande attenzione riguardo la gravità del problema esposto, ricordando che anche diversi minori stranieri non accompagnati vivono questa condizione a causa delle violenze e dei traumi subiti prima dell’arrivo nel nostro Paese. Ha evidenziato che la Sua competenza istituzionale e territoriale non gli permettono di potere dare risposte dirette alle questioni sollevate, ma si è impegnata a ricercare delle strade e degli spazi per favorire la interlocuzione tra gli attori istituzionale e sociali interessati mirata alla risoluzione di queste problematiche che meritano un impegno collettivo.
Per il forum regionale del terzo settore Luciano Squillaci
Per comunità competente Ruben Curia
Per il centro Comunitario Agape Mario Nasone
Giornata della Memoria: anche la scuola reggina ricorda “perché questo non accada più”
Riceviamo e pubblichiamo: “Ricordare perché questo non accada più. Questo è la finalità insita nella legge dello Stato n.211 del 20 luglio 2000 che riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ”Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah(sterminio del popolo ebraico),le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetti i perseguitati.
La legge si rivolge in prima battuta alle scuole perché in tale circostanza favoriscano momenti di riflessione su quelle tragiche vicende in modo da conservare nel futuro dei ragazzi e dei giovani, quindi nel futuro dell’Italia la memoria di un oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.
Ravvisiamo, perciò, la necessità, ancor più oggi, che anche la scuola reggina sappia costruire percorsi di educazione alla conoscenza e al rispetto dei diritti di ogni uomo, al dialogo, alla solidarietà, alla collaborazione, alla giustizia, alla pace, ossia a quei valori che sono le fondamenta su cui si regge uno stato democratico.
Il “Giorno della Memoria” troverà ,come è tradizione anche nella scuola reggina, quella attenzione e sensibilità sempre dimostrate nel suo consolidato attaccamento ai valori fondamentali della convivenza fra i popoli, valori verso i quali la scuola stessa deve confermare il suo ruolo di protagonista.
Conservare la memoria mediante il diretto coinvolgimento dei giovani consente di favorire la crescita di generazioni con una più solida coscienza civile,in grado di porre in primo piano la tolleranza, il rispetto per le diverse opinioni, tradizioni culturali e religiose, la convinzione della centralità della persona e dei suoi diritti fondamentali.
Oggi il presente è caratterizzato da una conflittualità militare sempre più estesa, da troppi scenari di guerra dall’Est all’Ovest. Come più volte ha detto il Papa “ siamo in presenza di una terza guerra mondiale a pezzi”. E’ evidente, perciò, che non è possibile riflettere oggi sul ‘giorno della memoria’ senza ragionare sui conflitti in atto e sui conflitti che all’ombra dell’Occidente si sono consumati nel frattempo.
Siamo ancorati all’idea della impossibilità della guerra e all’inevitabilità della ace, consapevoli che a via delle trattative e della pace non ha alternative, visto che le armi atomiche disponibili, se utilizzate, avrebbero effetti devastanti sula vita del pianeta.
Odio, intolleranza, razzismo ,antisemitismo, violenze sono ,infatti, presenti nella nostra società e in tante parti del mondo ma è un grave errore minimizzarne la pericolosità.
La globalizzazione che ha comportato cambiamenti rapidi e stravolgenti – le grandi migrazioni, i timori per lo smarrimento della propria identità, la paura del futuro dai contorni incerti – può far riemergere dalle ombre del passato fantasmi, sentimenti, parole d’ordine, tentazioni semplificatrici, scorciatoie pericolose e nocive amplificate dai media.
Contro queste minacce ,contro il terrorismo, contro il razzismo e la violenza dell’intolleranza serve cooperazione internazionale, servono coraggio e determinazione. E’ necessario, soprattutto, consolidare quegli ideali di democrazia, libertà, tolleranza, pace, eguaglianza, serena convivenza sui quali è stata riedificato l’Europa dalle macerie della seconda guerra mondiale.
Sono principalmente i giovani che devono vigilare perché nell’oggi e in futuro la violenza e l’arroganza non spengano la speranza di tutti noi in un mondo più libero e giusto, in cui tutti possano vivere con pari dignità e rispetto reciproco.
Le celebrazioni della memoria devono stimolare i nostri giovani studenti a partecipare democraticamente alla vita delle istituzioni che esistono ed esisteranno solo perché ci saranno loro a farle vivere con il loro impegno. Votare alle elezioni, interessarsi all’attualità del mondo che li circonda devono essere visti come un dovere civico.
Il nostro Paese oggi più che mai ha bisogno di un’etica pubblica condivisa di indignazione rispetto alla violenza, al razzismo, alla intolleranza.
L’Unione Europea, nonostante tutto, deve continuare ad essere un progetto di pace e di convivenza, capace di guardare oltre i nazionalismi. Capace di guardare avanti perché consapevole degli errori del passato e dell’orrore della Shoah. Senza questa consapevolezza l’Europa non esiste.
Ora in questi giorni la scuola ha un compito in classe: non lasciare che la memoria si riduca ad una sola giornata. Chi più e meglio della scuola deve farsi carico di ricordare e coltivare il passato? Quando i pochi sopravvissuti, testimoni di questo olocausto, non ci saranno più, chi dovrà raccontare dei milioni di morti, del filo spinato, dei vagoni blindati, delle camere a gas, dei forni crematori? Quando l’ultima voce sopravvissuta ad Auschwitz, Birkenau, Dachau si spegnerà, sarà la scuola a fare da registratore e amplificatore. Tanti ragazzi non sanno. Troppi sanno in maniera approssimativa. Ben venga dunque il giorno della memoria e il minuto di silenzio anche per le vittime delle odierne guerre. Ma dopo quel silenzio la scuola e le famiglie non smettano mai di parlarne.”
Nel cuore della splendida Calabria, tra terre fertili e un clima privilegiato, fiorisce un tesoro agricolo di ineguagliabile eccellenza: la Clementine Comune di Calabria IGP. Questo agrume, insignito dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP), è molto più di una semplice varietà di clementina; è un simbolo di qualità, tipicità e impegno agricolo. La Clementine Comune non è solo un frutto, ma un’esperienza sensoriale unica. Il suo gusto ineguagliabile è il risultato di un connubio tra il territorio calabrese e l’arte della coltivazione tramandata di generazione in generazione. Nessuna varietà può competere con la sua raffinatezza gustativa, una caratteristica che le ha garantito il prestigioso riconoscimento IGP. Attualmente, la campagna di produzione della Clementine Comune sta giungendo a una conclusione trionfale. Le terre vocate della Calabria, dedicate a questa varietà, hanno visto esprimersi al massimo la tipicità di questo frutto, confutando qualsiasi ipotesi di obsolescenza. La Clementine Comune si conferma, anno dopo anno, una protagonista indiscussa della produzione agricola calabrese.
Le variazioni climatiche degli ultimi anni hanno imposto al settore agricolo sfide significative. Tuttavia, il Consorzio di Tutela della Clementine di Calabria IGP si è dimostrato all’altezza, adattandosi con successo a uno slittamento della campagna di produzione di circa 20 giorni. Ciò ha permesso di garantire la disponibilità di questo frutto prelibato fino a gennaio, dimostrando la resilienza del settore e l’attenzione alla qualità. Gli sforzi fatti negli anni sono andati nella direzione di allungare sempre di più la stagione del prodotto per arrivare alla fine di febbraio ed oltre, incentivando la coltivazione della cultivar hernandina. Quest’ultima varietà “tardiva” è di eccellente qualità e presenta una notevole ricercatezza, al punto che la stessa registra una notevole richiesta da parte dei consumatori. La stessa ha consentito di ampliare il paniere dei prodotti destinati alla GDO.
Un’ombra si erge sul panorama delle clementine con la millantata comparsa di varietà medio tardive che, affermano alcuni, sarebbero alternative valide alla Clementine Comune. Questo equivoco crea confusione tra i consumatori e mina il lavoro instancabile svolto nel corso degli anni dal Consorzio. È imperativo sensibilizzare il pubblico sulla distinzione ineguagliabile del gusto della Clementine Comune, invitando alla cautela di fronte a proposte che non riescono a eguagliare la sua raffinatezza. I dati in possesso del Consorzio confermano un trend di crescita costante ogni anno. Questo non solo rafforza la posizione predominante della Clementine Comune sul mercato, ma testimonia anche l’apprezzamento sempre crescente da parte dei consumatori per questo frutto straordinario.
La Clementine Comune di Calabria IGP è una regina indiscussa nel mondo agrumicolo. La sua specificità, il gusto senza pari e la capacità di adattamento alle sfide ambientali ne fanno un simbolo di eccellenza agricola. Il Consorzio di Tutela svolge un ruolo importante nel preservare e promuovere questo patrimonio, assicurando che la Clementine Comune continui a deliziare i palati di tutto il mondo, mantenendo il suo regno incontestato nel vasto universo degli agrumi.
Il circolo Reggiosud presenta il monologo “Blu Sporco”.
è uno spettacolo monologato di base drammatico che però ha un finale positivo, di speranza. Tratta la tematica ambientale in un futuro distopico non troppo distante dall’attuale tempo presente. Il protagonista, un uomo annichilito e assoggettato alle logiche umane, le cui emozioni vengono controllate da una pennetta USB cerebro-spinale, dovrà confrontarsi col suo alterego bambino che si ricorda benissimo del cataclisma che è successo fuori dal bunker nel quale è relegato e lo porterà ad acquisire una nuova consapevolezza.
Il testo di base nasce da una riflessione profonda legata al tema della natura e dei cambiamenti climatici, una tematica alla quale l’artista si è legato anche grazie all’influenza del suo maestro di recitazione Carlo Merlo e cerca, a sua volta, di sensibilizzare il pubblico coinvolgendolo in un’esperienza che lo porta a riflettere.
Il testo di base nasce da un’idea, un monologo dove l’artista si immedesima nella figura di Madre Natura, rappresentata da una voce monotona e una maschera bianca, simbolo della spersonalizzazione della natura stessa e del decadimento al quale essa è sottoposta. Ma questo monologo non bastava, l’artista voleva comunicare a tutti qualcosa di più, che lasciasse un segno più profondo. Cominciò a prendere forma una vera e propria sceneggiatura e l’occasione per portarla il scena la prima volta si presentò durante la Green Week del 2021 promossa dalla Next Gen EU alla quale l’artista partecipò portando in scena un vero e proprio testo teatrale che incantò il pubblico. Ad oggi questo è un vero e proprio cavallo di battaglia di Giuseppe che, con la sua semplicità nella scenografia e con la velocità di esecuzione, riesce a replicare diverse volte in diversi contesti cittadini di Reggio.
Giuseppe Polimeno è un attore e artista reggino classe ’93. Sin da subito ha avuto una spiccata propensione al teatro che lo ha portato a sondare e partecipare a diverse realtà artistiche attive sul territorio reggino (Officina dell’arte, Attendiamoci Onlus, Sparkling Diamonds, Associazione Dedalo). Successivamente decide di fare dell’arte un mestiere, nel 2017 si iscrive all’Accademia internazionale Clesis Arte Roma diretta dal Maestro Prof.Carlo Merlo (per 30 anni insegnante alla Silvio D’Amico) e si diploma a fine 2019. Nel 2020 il covid dà una bella stangata al mondo dello spettacolo ma non si dà per vinto, scrive numerosi testi che porta in scena in diverse realtà reggine. Tra queste sceneggiature spicca Blu Sporco, spettacolo monologato che ha affinato col tempo sino a renderlo perfetto nella sua espressione. Ad oggi Giuseppe continua anche ad avere un rapporto privilegiato con Roma dove fa parte della Fondazione di beneficenza che porta il nome del suo maestro la Carlo Merlo Foundation E.T.S. per/con la quale organizza eventi di beneficenza principalmente teatrali.
“Suo figlio ha causato un incidente ed è stato arrestato. Serve una cauzione di 10.000 euro per scarcerarlo”. A sentirselo dire, da un presunto maresciallo dei carabinieri e da un altrettanto presunto avvocato, è stata un’anziana che però, insospettitasi per l’insolita richiesta, ha avvertito i carabinieri veri.
E’ così che due soggetti, di 23 e 40, un uomo e una donna, entrambi di origini campane, sono stati arrestati per truffa dai carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Principale e della Compagnia.
I due – che avrebbero agito insieme a due complici – avevano detto all’anziana che il figlio, a bordo della propria auto, aveva investito una persona e che sarebbe stato condotto in carcere se i familiari non avessero versato una somma di circa diecimila euro a titolo di cauzione a un collaboratore che si sarebbe presentato poco dopo nella sua abitazione per il ritiro di quanto dovuto. La vittima ha quindi chiamato i carabinieri che hanno attuato un dispositivo di osservazione a ridosso dell’abitazione della donna. I militari hanno subito notato un uomo e una donna che si stavano dirigendo verso la casa e non appena si sono avvicinati alla vittima per prendere il denaro, li hanno arrestati. Gli arresti sono stati convalidati dal Gip di Lamezia Terme che ha disposto gli arresti domiciliari.
Per sensibilizzare gli anziani, l’Arma da tempo ha in corso delle campagne di sensibilizzazione per richiamare l’attenzione sui potenziali rischi e sulle modalità di esecuzione di abili ingannatori
Phishing e truffe agli anziani. È stato questo l’argomento dell’incontro tra il presidente di Confcommercio Calabria Centrale Pietro Falbo, il Questore di Catanzaro, il dirigente della sezione Polizia Postale e la presidente provinciale dell’associazione 50&Più, Pina Berardinelli.
L’incontro si è reso necessario a causa del dilagare delle frodi che nel solo 2022, secondo dati del Viminale, sono state 25.825 a danno di over 65, con la fascia d’età compresa tra i 65 e i 70 anni che si conferma quella maggiormente colpita.
In particolare, durante l’incontro si è discusso del fenomeno del phishing con riferimento a quello bancario che vede l’invio di e mail e sms spacciati artatamente come inviati dal proprio istituto di credito e che, una volta fattisi consegnare le proprie credenziali, frodano il malcapitato con ingenti danni economici. Il confronto ha visto anche affrontare i casi e le modalità di truffe tramite telefono, whatsapp o presentandosi direttamente a casa di anziani, privilegiando quelli che vivono soli.
Confcommercio Calabria Centrale esprime massima attenzione verso l’argomento e con il fine di fare la propria parte per sensibilizzare informando e raggiungendo quante più persone possibili, ha ottenuto insieme all’associazione la disponibilità della Polizia di Stato all’organizzazione di incontri tematici formativi, anche di carattere convegnistico, che possano diffondere gli strumenti da adoperare per riconoscere le frodi e difendersi.
Calabria: il report dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Imprese
In Calabria sono 8mila le imprese artigiane attive operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 35,9% delle imprese artigiane italiane. Queste imprese forniscono lavoro a 18.000 addetti, corrispondenti al 36% degli addetti dell’artigianato in regione, posizionandola tra le prime 10 regioni a livello nazionale (7° posto). A livello territoriale si rileva un peso superiore alla media nazionale (33,9%) e regionale (36,0%) per le province di: Reggio Calabria (39,4%) e Cosenza (36,7%), entrambe tra le prime 30 province italiane per peso più rilevante dell’artigianato interessato dalla domanda per le festività. E’ proprio per Natale aumenta l’attrazione per i prodotti e servizi offerti dalle imprese artigiane che fanno del lavoro, dell’ascolto del cliente e della personalizzazione del prodotto, a cui si associa l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti realizzati, un valore aggiunto. Un valore che per la Calabria si traduce in una spesa natalizia di 720 milioni di euro, intercettabili dalle imprese artigiane. Anche per questo torna la campagna di Confartigianato “Acquistiamo Locale” per sensibilizzare i consumatori ad acquistare prodotti artigianali del proprio territorio.
Questi dati emergono dal report dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Imprese Calabria che si concentra su “Bellezza, tradizione e innovazione: il valore artigiano del regalo di Natale” che fotografa la situazione nel mese di novembre in cui la fiducia dei consumatori è tornata a salire mentre scende l’inflazione. Mentre i prezzi del “carrello della spesa” sono in aumento del 6,1%, crescono meno (+4,8% a ottobre) quelli della “slitta di Babbo Natale”, un paniere elaborato da Confartigianato composto da beni alimentari e bevande, oggetti di consumo nei momenti convivali delle festività natalizie, da un ampio ventaglio di prodotti che possono essere regalati durate le festività e dai i servizi di ristorazione e alloggio, regalati o fruiti durante le vacanze natalizie. In Calabria Babbo Natale è meno fortunato con prezzi della slitta che crescono di più (+5,1%) della media nazionale (+4,8%). A livello provinciale si osservano prezzi più alti, sia della media nazionale che di quella europea (+5,2%) per Cosenza (+6%), 5^ provincia della classifica nazionale per dinamica più accentuata dei prezzi del basket di prodotti natalizi.
Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: a dicembre il valore delle vendite al dettaglio supera del 28,3% la media annuale. A dicembre ammonta a 720 milioni di euro la spesa delle famiglie calabresi per prodotti e servizi maggiormente scelti come regalo – prodotti alimentari e bevande, moda e gioielleria, mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per casa e giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria e materiale da disegno e servizi di cura della persona – che per più di due terzi (70,8%) è costituita dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 510 milioni di euro. In chiave provinciale, la spesa delle famiglie a dicembre, nel perimetro merceologico in esame, ammonta a 270 milioni di euro a Cosenza, a 197 milioni di euro a Reggio Calabria, a 133 milioni di euro a Catanzaro, a 62 milioni di euro a Crotone e di 57 milioni di euro a Vibo Valentia.
“Da diversi anni nel periodo natalizio lanciamo la campagna “Acquistiamo Locale” per sensibilizzare i consumatori ad acquistare prodotti artigianali del proprio territorio – si legge nella nota di Confartigianato Imprese Calabria -. Con la campagna “Acquistiamo locale” vogliamo valorizzare il lavoro delle imprese rappresentando la scelta consapevole, responsabile e sostenibile per rinsaldare il rapporto di fiducia tra imprenditori e cittadini nelle comunità. Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’imprenditore e i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità, garantendo sia la remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali che il gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare”, conclude la nota.
Catanzaro: grandi risate per la sesta edizione di Artisti in corsia
La musica li ha presi per mano e li ha condotti in un percorso parallelo a quello delle lunghe giornate di accertamenti e cure, nelle corsie di un reparto che li ha accolti, colorando di speranza le pareti grigie. Tra accordi e spartiti hanno ritrovato piccole dosi di positività per trasformare in energia la stanchezza dello sfinimento emotivo che prevale nei momenti più cupi, e la musica è diventata una delle armi più potenti con cui combattere gli effetti collaterali della malattia. Lo raccontano con gli occhi che brillano mentre si susseguono sul palco del Teatro Comunale, nel centro del centro storico di Catanzaro, le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze che sono stati, e alcuni lo sono ancora, pazienti dei reparti di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica del presidio ospedaliero “Pugliese–Ciaccio” di Catanzaro protagonisti assieme a medici e sanitari della VI edizione di “Artisti in Corsia” che venerdì sera ha saputo coinvolgere tanta parte della città votata alla solidarietà per uno spettacolo che va oltre la beneficenza.
Sul palco del “Comunale”, per la manifestazione presentata da Domenico Gareri, che è anche il direttore artistico di “Artisti in Corsia”, e Sarah Merola, anche uno spettacolare Gennaro Calabrese, apprezzatissimo cabarettista conosciuto anche per le proprie apparizioni nello spettacolo “Made in Sud”. L’evento è stato organizzato dall’associazione Acsa&Ste Ets, presieduta da Giuseppe Raiola, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria e Direttore sostituto del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco“, e dalla dottoressa Maria Concetta Galati, direttore di Oncoematologia Pediatrica dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e direttore del dipartimento Onco-ematologico, in collaborazione con il Lions Club Catanzaro Host, presieduto da Danilo Iannello, oltre che del Lions Club International Distretto 108 YA. Nel corso della serata un pensiero commosso è andato al compianto Costantino Mustari, presidente del Comitato provinciale Unicef di Catanzaro, scomparso appena qualche settimana fa, che sicuramente sarebbe stato in prima fila.
E anche quest’anno, come nella precedente edizione, la manifestazione ha potuto conta sul prezioso sostegno dell’Us Catanzaro del presidente Floriano Noto e di tanti altri importanti sponsor che il dottore Raiola ha voluto ringraziare, si tratta di: Orchestra Tchaikovsky (diretta dal maestro Filippo Arlia); BL Costruzioni; Dema Impianti; Ruga; Cisom; Michele Affidato; Acqua Calabria; Motoclub Ufficiale Polizia di Stato Catanzaro; Lions Club Catanzaro Host, oltre che l’Agenzia Present&Future di Alfonsa Trapasso e Giacomo Borrino, sempre al fianco delle iniziative del dottore Raiola. Un ringraziamento, anche al padrone di casa, il direttore artistico del Teatro Comunale, Francesco Passafaro. L’incasso sarà interamente impiegato nel progetto “We will make your dream come true”, grazie a cui vengono ricevute le segnalazioni dai reparti di pediatria e oncoematologia pediatrica del “Pugliese-Ciaccio” per la realizzazione dei sogni dei piccoli degenti.
“La presenza di tante persone, anche per quest’anno, in una tradizione che continua con rinnovato slancio ci indica che la strada che percorriamo è quella giusta: regalare un sorriso ai bambini e alle bambine in degenza nel nostro reparti significa sostenerli con affetto nel percorso di cura, oltre la cura”, ha detto il dottore Raiola affiancato dalla dottoressa Maria Concetta Galati, direttore di Oncoematologia Pediatrica e direttore del Dipartimento Oncoematologico dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, pilastro dell’ideazione e dell’organizzazione assieme a Raiola e ai componenti dell’associazione Acsa&Ste Ets. Sul palco anche l’immediato Past Governatore Lions Club 108YA Franco Scarpino, il 1° Vice Governatore Tommaso Di Napoli e il presidente del Lions Club Catanzaro Host, Danilo Iannello che hanno sottolineato il valore del service svolto dal dottore Raiola. “I Lions tra le tante attività hanno sempre il piacere e il privilegio di poter essere sempre al fianco di Acsa&Ste Ets e di una manifestazione straordinaria come Artisti in Corsia, perché regala dei momenti che mettono in primo piano i bambini che si esibiscono, ma soprattutto per le finalità: riuscire a coagulare risorse che possano regalare momenti di gioia e spensieratezza ai bambini che vivono drammatiche situazioni di malattia”, hanno sottolineato.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto ancora una volta all’US Catanzaro che ha aiutato l’Associazione in molte occasioni, fornendo “uno strumento” in più per stare vicini soprattutto agli adolescenti che a differenza dei bambini, dimenticano con più difficoltà i momenti critici. Il dottore Raiola ha sottolineato, salutando il presidente Noto e la squadra impegnata della trasferta di Ascoli, quanto “hanno sempre dimostrato grande sensibilità e vicinanza al progetto, contribuendo alla realizzazione dei sogni dei piccoli degenti, e soprattutto degli adolescenti, assicurando costante vicinanza”.
“Ancora una volta sono stati pazienti o ex pazienti che hanno delle particolari abilità artistiche insieme a medici e infermieri ad essere protagonisti – ha detto ancora Raiola -. E in questi anni quello che ci ha dato grande soddisfazione riguarda anche l’impiego dei fondi raccolti che sono utilizzati per finanziare un progetto il cui obiettivo è quello di realizzare i sogni espressi dai bambini affetti da patologie particolari. Nel corso degli anni abbiamo decine e decine di sogni, alcuni dei quali faticosi da trasformare in realtà. Ci sono bambini che hanno volato sugli elicotteri, guidato pescherecci, sono andati a Euro Disney o sono diventati addestratori di delfini. E tanti altri sogni realizzeremo grazie alla generosità dei catanzaresi”.
Nel corso della serata sono stati consegnati dei premi – realizzati dal maestro Michele Affidato – a persone che si sono distinte per la propria “propensione agli altri”, una generosità che non è passata inosservata: tre i riconoscimenti consegnati – due dei quali dedicati ad amici speciali, alla memoria dell’avvocato Pino Iannello, presidente dell’Ordine degli Avvocati e già Governatore del Distretto Lions International, e del dottor Agostino Caroleo – alla presidente dell’associazione dell’associazione di volontariato, Madre Teresa “Una matita nelle mani di Dio”, Rosetta Badolati; a Francesco Dattola, conosciuto anche come “Ciccio Chef” volontario CISOM del Gruppo di Catanzaro; e a Mario Nunziante “eroico genitore e appassionato artista”.
Ad esibirsi quest’anno, accompagnati dalla band del Conservatorio Tchaikovsky (Leonardo Muccari – Chitarra Elettrica Antonio Sala – Batteria Francesco Severini – Basso Filippo Garruba – Pianoforte e tastiere Ilaria Muccari – Chitarra acustica), Alessandro Pugliese, Lucia Perricello, Beatrice e Doan Chimirri, Giuseppe Iannello, Melissa Lumare, Adelaide Barbuto, Salvatore Tolomeo, i “Senza voce”, Paolo Caccavaro, Filippo Brasacchio, Adriana Marullo, Sara Turra, Cristiana Rullo. Le esibizioni sono state impreziosite dalle performance della Scuola di Danza di Iole Zampina “Maison della dance”. Il pubblico si è potuto divertire con Gennaro Calabrese, calabrese di nome e di fatto poiché è originario di Reggio Calabria che non solo ha strappato applausi e sorrisi con sketch che si rifanno a piene mani alla propria famiglia e il percorso di studente appassionato di calcio, capace di trasformare date e tappe salienti della storia in una divertente telecronaca, ma anche con le incursioni nelle vesti di Morgan e Flavio Insinna che ruba la scena a Domenico Gareri. Sorrisi e solidarietà, insomma, per una formula sempre vincente.