“Ho ascoltato attentamente la relazione della Sezione di controllo della Corte dei Conti da cui è scaturito il giudizio di parificazione del Rendiconto 2021 della Regione, e non dubito che, laddove sono state rilevate incongruenze e disfunzioni, si agirà per porvi rimedio. Il Consiglio regionale – ha sostenuto il presidente Filippo Mancuso a margine dell’udienza della magistratura contabile alla quale ha partecipato questa mattina a Catanzaro – non mancherà di riservare, nell’amministrazione delle risorse pubbliche, un supplemento di responsabilità. L’intenzione è continuare ad avere con la Corte dei Conti un dialogo di costante e leale collaborazione in ossequio ai principi di trasparenza, controllo e risparmio”.
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Giovani Imprenditori di Confindustria: Mezzogiorno sparito dall’agenda dello Stato
Per Umberto Barreca, Presidente del Comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria nella manovra del Governo si sono dimenticate 3 parole: Sud, Mezzogiorno e Meridione
Roma, 1 dicembre 2022 – Era uno strumento utile a stabilizzare il sistema produttivo nel Mezzogiorno. Una mano tesa da parte dello Stato verso le imprese che invogliava gli imprenditori ad investire al Sud.
La Legge di Bilancio 2021 aveva prorogato il bonus investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno al 31 dicembre 2022. Ma oggi, tutto è a rischio.
L’allarme arriva da Umberto Barreca, Presidente del Comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, insieme ai Presidenti GI di Campania Vittorio Ciotola, Sardegna Roberto Cesaraccio, Puglia Alessio Nisi, Sicilia Gianluca Costanzo ed il neoeletto Presidente GI della Basilicata Domenico Lorusso.
Il regime di aiuti che premia le imprese che acquistano macchinari, impianti e attrezzature destinate a strutture produttive nuove o esistenti, garantendo un credito di imposta liquidità immediata mediante compensazione in F24, rappresentava un vero aiuto verso le aree del sud ‘svantaggiate’.
Purtroppo, però questo sistema di agevolazioni non è stato inserito in legge di bilancio 2023.
E difficilmente nel testo della nuova manovra si leggono le parole ‘Sud’, ‘Mezzogiorno’ e ‘Meridione’ che, incredibilmente, spariscono dal vocabolario della politica.
Il credito d’imposta per gli investimenti e il bonus assunzioni Sud, che hanno avuto il miglior incentivo e il miglior impulso al lavoro degli ultimi anni, è stato cancellato con un colpo di spugna.
Il Sud non può permettersi ulteriori gap e, dunque, risultano necessarie azioni di rilancio per sostenere le politiche per il Mezzogiorno come il credito d’imposta, gli investimenti Sud, la decontribuzione Mezzogiorno e le agevolazioni ‘Zes‘, senza trascurare il tema dell’autonomia differenziata.
Il Presidente GISUD e Presidente GI Calabria Umberto Barreca:
“Se davvero si intende aiutare il Sud si devono eliminare una volta per tutte le disparità storiche ed economiche tra il nord ed il Mezzogiorno. L’Italia intera e l’Europa hanno bisogno di un Sud Italia ricco di innovazione ambientale, digitale, umana ed economica.
È necessario dunque far rientrare nuovamente, e al più presto, all’interno della versione finale della manovra, quei provvedimenti utili alle imprese, come il credito d’imposta per gli investimenti al Sud.”
La speranza è che un nuovo decreto possa nuovamente prevedere azioni vitali per le imprese del Sud.
Eppure, il nuovo Governo ha un Ministero ‘ad hoc’, ovvero il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR.
Non trovare nemmeno una volta la parola ‘Sud’ risulta davvero un paradosso.
Maltempo in Calabria, Occhiuto preoccupato per l’allerta meteo della Protezione Civile
“Sono molto preoccupato per l’allerta meteo emanata dalla Protezione Civile nella mia Regione. Ci sono Comuni che vedono le strade trasformate in torrenti, ci sono smottamenti, c’è stato un tornado a Crotone. Purtroppo si tratta di fenomeni a cui assistiamo ormai ordinariamente dopo allerta gialla o fenomeni temporaleschi. Questo tema dei cambiamenti climatici, che per tanti anni abbiamo considerato un fenomeno secondario, quasi un vezzo degli ambientalisti, oggi è invece sotto gli occhi di tutti”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Tg2 Post”, su Rai 2. “Credo – ha aggiunto – che la nostra epoca stia pagando anche le conseguenze di un consumo del suolo fatto dalle generazioni precedenti, e che oggi espone molta parte della popolazione a gravi rischi. In Calabria ci sono dei fiumi che sono tombati. Il problema è che la natura non sa che quel fiume non c’è più e che al suo posto c’è una strada, e quando piove si trasforma di nuovo in un torrente, in un fiume, trascinando tutto ciò che si trova davanti. Nella mia Regione da un anno a questa parte, da quando io mi sono insediato, c’è tolleranza zero sui reati ambientali, non sono solo quelli relativi all’abusivismo ma anche quelli relativi alla mala depurazione, agli incendi boschivi. Siamo stati per la prima volta la Regione che quest’anno ha avuto meno incendi. La tolleranza zero può arrivare anche fino all’abbattimento delle case abusive. Questo tema della difesa del suolo e della lotta all’abusivismo dovrebbe essere in cima all’agenda politica di tutti i decisori, sia di quelli che partecipano alle scelte del governo nazionale, sia di quelli regionali e comunali. È davvero importante che ci sia una coscienza collettiva che deve riguardare anche i cittadini, spesso autori degli abusi. Si dice che occorrono risorse per fronteggiare il dissesto idrogeologico. Ed è vero. Nella mia Regione io, appena insediato, ho trovato 500 milioni di euro da spendere nelle attività per fronteggiare il dissesto idrogeologico, con una progressione della spesa di circa 9-10 milioni all’anno. L’ho raddoppiata, portandola a 20 milioni nel 2022, ma è comunque pochissimo perché se non c’è una struttura capace di metterle a terra queste risorse non producono gli effetti che invece potrebbero produrre. Presto incontrerò i sindaci per mettere a punto un piano per la difesa del territorio e chiederò loro molta attenzione al presidio”. “I fenomeni che si sono verificati ad Ischia – ha concluso Occhiuto – hanno interessato zone abitate, ma molti dimenticano che nelle Regioni del Sud, dove ci sono paesi montani nei quali non c’è più l’uomo e dove dunque non c’è la manutenzione del territorio, questi fenomeni si verificano più assiduamente”. (ANSA).
Occhiuto a Rai 2: “Si garantiscano uniformemente i diritti civili e sociali”
“La Costituzione, nella parte riguardante i compiti delle Regioni e i diritti dei cittadini, mi riferisco al Titolo V, va attuata tutta. Prima facciamo quello che dice la Costituzione: i diritti civili e sociali vanno garantiti con uniformità su tutto il territorio nazionale, sia che un cittadino viva a Crotone sia che viva a Treviso”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Tg2 Post”, su Rai 2. “Superiamo – ha proseguito – il criterio della spesa storica che ha determinato delle storture nella capacità dello Stato di assicurare con uniformità i diritti, e passiamo ai fabbisogni. Faccio un esempio: con la spesa storica succede che se Crotone non ha avuto grosse risorse da investire sugli asili nido e ha speso, per ipotesi, 100 mila euro, mentre Treviso ha speso 1 milione perché era più ricca, quando c’è un incremento del fondo con la spesa storica l’aumento del 10% farà avere a Crotone 10 mila euro in più, a Treviso 100 mila euro. I diritti vanno assicurati attraverso la definizione dei fabbisogni, poi bisogna far operare la perequazione che non è stata mai svolta nel nostro Paese, per dare la possibilità alle Regioni che hanno minore capacità fiscale di assicurare, come dice la Costituzione, gli stessi diritti, e allora, un’istante dopo, si può anche parlare di autonomia differenziata”. “Io, a differenza di tanti miei colleghi presidenti del Sud – ha sostenuto Occhiuto – non ho un approccio ideologicamente contrario. La Calabria è una Regione che produce più energia di quella che consuma, nelle rinnovabili produce il 42%. In Lombardia e Veneto si produce dal 13 al 16%. Se poi consideriamo anche l’idroelettrico e le altre fonti non fossili, noi produciamo più energia di quella che utilizziamo. Però i cittadini della Calabria pagano le bollette allo stesso modo di quelli della Lombardia e del Veneto. Allora, se vogliamo parlare di autonomia differenzia mettiamo dentro l’energia: date a me la possibilità di trattenere la fiscalità prodotta dalle aziende che producono energia in Calabria. Ciò sarebbe anche da stimolo per gli investimenti nelle rinnovabili: bisogna dare esternalità positiva ai cittadini che ospitano questi investimenti”. (ANSA).
Il timore che quanto accaduto a Ischia si verifichi anche in Calabria è conclamato dal dossier “Città Clima 2022” che attraverso le parole di Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, ha denunciato quanto la logica dei condoni nel tentativo di porre rimedio a un abusivismo edilizio esasperato, minacci la sicurezza di un territorio a già comprovato rischio idrogeologico.
E con una crisi climatica che manifesta tutta la sua irruenza con precipitazioni torrenziali, gli ottantadue eventi estremi che dal 2010 hanno colpito la nostra regione, dovrebbero indurre a una seria discussione sulla messa in sicurezza delle persone, di scuole e ospedali, da sempre infrastrutture maggiormente sensibili e trascurate.
Nonostante i dispendiosi interventi, lo scenario resta allarmante e poco limpido: su quattrocentoquattro, solo quindici amministrazioni comunali hanno fornito un’adeguata risposta al questionario redatto da Legambiente. Nel nostro Paese sembra si tenda a impiegare maggiori risorse per riparare i danni piuttosto che destinare i fondi a un’opportuna prevenzione.
“Abbatti l’abuso”, dossier sulle demolizioni edilizie, ha consegnato inoltre un quadro sconfortante sulla difficoltà dei Comuni di tutta Italia nell’abbattimento di scheletri di cemento. A riprova di questo dato, in Calabria è stato eseguito solo l’11,2 per cento su 1.192 ordinanze di demolizione emesse.
Le anse dei fiumi così come i piedi dei pendii non sono luoghi naturalmente destinati alla fabbricazione, costretti invece a obbedire a un profitto scellerato di imprenditori che invece di proteggere le aree fragili ci costruisce una casa.
Si confida nell’avvedutezza dei nostri amministratori ma ancor prima nella coscienza sociale di quanti sono coinvolti a vario titolo nel settore edilizio.
Una tragedia che offre uno spaccato della psicanalisi moderna. ‘Hamlet’, che andrà in scena il 2 dicembre al Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, alle ore 21, è il dramma per eccellenza, l’opera shakespeariana che più di tutte è entrata nel linguaggio popolare con la celebre battuta «essere o non essere: questo è il problema». Protagonisti della pièce, liberamente tratta dall’omonimo dramma scritto da William Shakespeare, saranno Mariangela D’Abbraccio e Giorgio Pasotti. Lo spettacolo è stato organizzato da AMA Calabria e sostenuto dal Ministero della Cultura – Direzione Generale dello Spettacolo e dalla Regione Calabria nell’ambito del progetto Calabria Straordinaria.
«Il teatro di qualità – ha commentato il direttore artistico Francescantonio Pollice – continua ad essere protagonista indiscusso di questa stagione teatrale. Questo è un segnale di grande fermento culturale che da tempo sviluppa AMA Calabria. La forza interpretativa di due grandi artisti come Mariangela D’Abbraccio e Giorgio Pasotti darà la giusta dimensione di un personaggio che ancora oggi è attualissimo».
Da sempre considerato come un eroe moderno, Amleto è un personaggio dalla psiche profonda e complessa, in eterno conflitto con sé stesso. La sua storia, pur essendo ambientata in un altro tempo e in un altro spazio, è sempre attuale e riesce a scavare a fondo nella psiche di Amleto, protagonista tormentato della storia, affidato all’interpretazione di Giorgio Pasotti. Una tragedia che va ad analizzare ogni aspetto più complesso dell’esistenza umana, come la pretesa per le donne di rimanere eternamente giovani, problema che viene affrontato dalla madre di Amleto, Gertrude, di cui veste i panni Mariangela D’Abbraccio.
La visione del regista Francesco Tavassi, il cui testo è stato adattato da Alessandro Angelini e Antonio Prisco, è estremamente contemporanea. Un classico del teatro che, nonostante le sue numerose rivisitazioni, non smette di affascinare per il suo contenuto. ‘Hamlet’ pone il grande quesito esistenziale dinanzi cui si è sempre ritrovata ogni persona, in ogni epoca, questo è il segreto della sua attualità.
Sul palcoscenico a dar voce ad Amleto sarà Giorgio Pasotti, un attore che tra cinema, televisione e teatro, ha collezionato successi con personaggi che hanno lasciato il segno nel grande pubblico (‘L’ultimo bacio’, ‘La Grande bellezza’, ‘Mina Settembre’, ‘Sogno di una notte di mezza estate’). Al suo fianco Mariangela D’Abbraccio, attrice tra le più apprezzate del teatro italiano, che in passato, tra gli altri, è stata diretta da personaggi illustri come Eduardo De Filippo e Giorgio Albertazzi. Indimenticabile la sua interpretazione di Blanche nella trasposizione teatrale di ‘Un tram che si chiama Desiderio’, che l’anno scorso è stata inserita nel cartellone di AMA Calabria.
Con loro saranno in scena anche Massimo Odierna, Claudia Tosoni, Diego Migeni, Pio Stellaccio, Andrea Papale e Salvatore Rancatore.
I biglietti di ‘Hamlet’ potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24580 e 334.2293957 o contattandoci alla mail info@amacalabria.org
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Il 26 novembre si celebra la Giornata Mondiale dell’Olivo indetta dall’UNESCO quale ricorrenza che ha l’obiettivo di puntare i riflettori sul delizioso frutto che la natura regala, nonché preziosissimo nel contesto dell’economia, della cultura e dello sviluppo dei territori.
In tale occasione, il Presidente del Consorzio Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP, Massimo Magliocchi è stato ospite della città di Villacidro in provincia di Cagliari, dove tra gli ulivi millenari del Parco di San Sisinnio e insieme al Presidente dell’Associazione Olivicola della città sarda, ha consegnato al primo cittadino Federico Sollai un ulivo cultivar Nera di Villacidro che successivamente verrà piantato nel parco comunale.
Ed è proprio l’importanza strategica dell’olivo per l’uomo il motore che spinge a celebrare una Giornata addirittura a livello internazionale, fondamentale anche per l’ambiente e per questo nata nel 2019, da una proposta del Libano e della Tunisia, i quali hanno sottoposto al Comitato Esecutivo dell’UNESCO l’idea di valorizzare questo albero di antichissime origini e i valori che incarna. L’olivo, infatti, è un simbolo universalmente riconosciuto di pace, armonia, sostenibilità e legami profondi con il territorio.
Sono innumerevoli le tipologie della pianta dell’olivo, che dipendono da dove esse crescono, dal terreno, dal clima, dalla posizione geografica, che rendono in ogni luogo della terra il prodotto unico al mondo. Così come unico al mondo è l’olio di Calabria IGP grazie anche all’intenso lavoro Consorzio ha messo in atto da tempo, a disposizione delle aziende che ne fanno parte. Soprattutto nell’ultimo periodo il Consorzio di Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP ha messo in campo efficaci strategie di promozione dell’olio calabrese che sta raggiungendo livelli di qualità eccellenti e sta attirando indiscutibilmente l’attenzione dei mercati nazionali ed internazionali.
Il Garante della salute incontra la Prof.ssa Anna Maria Stanganelli e il Prof. Franco Corbelli
Emotivamente coinvolgente l’incontro tra il Garante della Salute della Regione
Calabria, Prof.ssa Anna Maria Stanganelli e il fondatore e storico leader del
Movimento Diritti Civili , Prof. Franco Corbelli, impegnato da oltre 30 anni, in battaglie
civili, di giustizia, iniziative umanitarie e di solidarietà.
Sono state le morti assurde per casi di malasanità, come quella del piccolo Flavio
Scutellà, a spingere il Professore Corbelli nel lontano 2008 a ideare per la prima volta
in Italia, proporre e fare approvare, in prima istanza dal Consiglio Provinciale di
Cosenza, la legge, poi trasmessa per competenza e definitivamente licenziata dal
Consiglio Regionale della Calabria, per l’istituzione del Garante della Salute della
Regione Calabria.
“ Dopo un attesa lunga 14 anni – ha dichiarato il leader di Diritti Civili – grazie alla
sensibilità del Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, On. Filippo Mancuso,
del Consiglio Regionale e del Governo Regionale a guida Occhiuto , si è proceduto a
questa importante nomina, che rappresenta una conquista civile per la nostra regione
e un riferimento istituzionale, assieme al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Cav.
Antonio Marziale, una speranza per migliaia di cittadini e bambini, che si vedranno in
questo modo difesi e tutelati e non invece, come in tanti casi, violati, con conseguenze,
spesso purtroppo, anche drammatiche.”
A margine dell’incontro il Garante della Salute ha dichiarato: “Aver incontrato il
Professor Corbelli, definito dalla stampa nazionale Apostolo di carità, ha suscitato in
me una profonda emozione. Il suo impegno ultratrentennale a difesa dei diritti umani
sarà per me da stimolo per espletare il complicato ma entusiasmante compito che mi
attende”.
Or.s.a. mari e porti Calabria chiede ruolo di garante dello sviluppo dell’area portuale
Gli obiettivi dichiarati dai vertici aziendali, le aspettative delle istituzioni, in particolare sulla politica di assunzioni e corsi di formazione adoperata in questi mesi, sono palesemente in contraddizione con la realtà attuale. Di fatto, all’interno del terminal si lavora su un enorme numero di contenitori vuoti, tanto da dover occupare anche i vasti spazi dell’interporto. Un’altra contraddizione riguarda quella dei lavoratori che arrivano davanti ai tornelli aziendali e di tutto punto rispediti a casa, attraverso una comunicazione di flesso operativo che non rispetta i termini contrattuali, considerato l’abbondante ritardo nella comunicazione.
Nessun chiarimento, nessuna rassicurazione, neanche un breve comunicato da parte di chi rappresenta la proprietà aziendale, la quale sfrutta una posizione sempre più dominante vista la confluenza del Terminal nelle medesime mani dell’armatore. Il tutto mentre i rappresentanti dei lavoratori, quelli selezionati e riconosciuti dall’azienda come interlocutori, stentano a farsi ascoltare nelle assemblee, queste sconosciute, nonostante si leggono comunicati di trattative in corso per il rinnovo del contratto integrativo. L’immagine che viene in mente è quella dell’orchestra che continua imperterrita a suonare sul Titanic mentre affonda. Ci aspettiamo che almeno l’autorità di sistema portuale, almeno questa volta, vada oltre i formali comunicati stampa per assumere quel ruolo di garante dello sviluppo dell’area portuale che le compete, prendendo anche atto che i lavoratori portuali non chiedono altro che poter lavorare onestamente e serenamente con la certezza del futuro. Perché non vorremmo che qualcuno si giri dall’altra parte per farci rivivere un nuovo 2017.
La denuncia di Agape e di Comunità Competente sulla mancanza di strutture socio sanitarie per minori con patologie in Calabria
Aspettiamo la tragedia? È stato questo l’ennesimo grido di allarme che il Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei Minorenni Roberto Di Palma ed il Presidente Marcello D’Amico hanno lanciato nei giorni scorsi alle istituzioni competenti sulla mancanza di strutture socio sanitarie sul territorio regionale per minori con patologie neuro psichiatriche. Solo nel distretto di competenza del Tribunale per i minorenni di Reggio sono in questo momento sette i minori che avrebbero urgenza di questi servizi specializzati, minori definiti dal Procuratore vere e proprie “mine vaganti” suscettibili di gravi rischi per la incolumità per sé stessi e per i familiari. Anche Teresa Chiodo, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro denuncia che sono anni che sollecita invano le istituzioni ad intervenire. Il Centro Comunitario Agape e la rete comunità Competente tramite i referenti Mario Nasone e Rubens Curia aggiungono la loro voce per segnalare questa grave negazione di diritto alla salute di questi minori per i quali a causa dell’assenza in regione di un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile e di strutture specializzate rilevando che non si può continuare a sopperire collocando questi minori in centri di altre regioni, scelte che comportano rilevanti oneri economici e soprattutto lo sradicamento dalla famiglia e dal territorio di residenza che si deve attrezzare per la loro presa in carico. Per dare risposte sono necessari unità operativa ospedaliera di NPIA per il ricovero in fase acuta e per la definizione diagnostica, le strutture territoriali residenziali e semiresidenziali per i disturbi neuropsichici gravi per il ricovero dopo la dimissione ospedaliera. Per il Centro Comunitario Agape e Comunità Competente, serve ricostruire l’intero sistema sui minori, dalle comunità alle famiglie, dai servizi per minori alle strutture in una regione dove abbiamo comunità educative che funzionano con 5 educatori (uno a 10) h24 senza professionalità specifiche, con rette insufficienti e che si fanno carico di minori con disturbi anche gravi con il risultato che il settore sta implodendo su sé stesso.
L’Agape e Comunità Competente si rivolgono pertanto al Presidente Occhiuto perché, essendo stato pubblicato il Programma Operativo 2022/25, si attivino le Unità Operative Complesse Ospedaliere di Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale, che sia potenziata la Rete Territoriale con l’assunzione di neuropsichiatri infantili, siano bandite le ore di specialistica ambulatoriale interna e attivati i Centri Residenziali e Semiresidenziali. Nasone e Curia chiedono di fare presto perché adesso ci sono tutte le condizioni per attuare una Rete Integrata Ospedale/ Territorio della NPIA che dia risposte in Calabria ai bisogni di salute in questo settore, si impegnano a collaborare per la ricerca di soluzioni ma anche a intensificare l’azione di denuncia di sensibilizzazione di queste gravi inadempienze del nostro sistema sanitario regionale.