“La mia proposta di legge regionale per la città unica Cosenza-Rende non va dispersa ed è un’occasione per costruire una grande realtà urbana”. Lo afferma Simona Loizzo, deputato della Lega e capogruppo in Consiglio regionale, in una lettera aperta ai consiglieri regionali dì Cosenza. “Ci sono state polemiche – aggiunge Loizzo – ma ciò conta poco rispetto all’importanza di una proposta legislativa che va a cogliere un bisogno antico dì conurbazione reso ancora più attuale dalla spoliazione demografica delle due città. Cosenza e Rende perdono continuamente abitanti e centralità nella regione nonostante la presenza di una prestigiosa università. La mia proposta di legge regionale, ovviamente, può essere migliorata ed estesa ad altri comuni dell’hinterland, ma è stata elaborata seguendo un percorso che, devo aggiungere, non ha visto un impegno notevole da parte della coalizione. Costruire la città unica significa rilanciare il territorio, portare finanziamenti e opportunità nuove e pensare in grande, abbattendo i campanilismi. È chiaro che anche da parlamentare non abbandonerò il progetto, che ora ha bisogno del contributo di tutti, opposizione compresa, perché altrimenti dovremo prepararci ad una involuzione continua delle due città”. “Approviamo la legge – dice ancora Simona Loizzo – emendiamola, se si vuole, ma consentiamo ai cittadini dì votare il referendum per scegliere democraticamente. È un obbligo morale per ognuno di noi”. (ANSA).
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Dalla fase di ripresa che ha caratterizzato il primo semestre dell’anno in corso grazie alla spinta post pandemica e che ha portato ad un incremento del 4,5%, al rallentamento del periodo a seguire per gli effetti negativi del conflitto russo-ucraino e del clima di incertezza che ne è derivato. E’ a doppia faccia la lettura che emerge dalla nota congiunturale di aggiornamento dell’economia in Calabria di Bankitalia relativa ai primi 9 mesi del 2022. I dati del report sono stati illustrati dal neo direttore della filiale di Catanzaro Marcello Malamisura, dal dirigente Riziero Bruno, e dai componenti del Nucleo di ricerca Giuseppe Albanese (coordinatore), Antonio Covelli, Graziella Mendicino e Iconio Garri’.
E’ cresciuto, secondo quanto ha rilevato Bankitalia Calabria, il fatturato delle imprese nei primi nove mesi “in parte riconducibile all’aumento dei prezzi dovuto al rialzo dei costi di materie prime, energia e gas” anche se “molte aziende hanno subito una riduzione dei margini di profitto. In pochi casi c’è stata una sospensione parziale dell’attività e gli investimenti sono rimasti a livelli modesti“. E’ aumentata la produzione industriale grazie alla ripresa della domanda. Le costruzioni, in particolare, sono state trainate dalle misure di agevolazione nel comparto residenziale “seppure frenate in parte dall’incertezza normativa e dalle difficoltà di cessione del credito d’imposta”.
Sulla buona performance del terziario hanno influito l’andamento favorevole del turismo e la ripresa dei trasporti. Il mercato del lavoro ha mantenuto una tendenza positiva anche se è calata l’occupazione autonoma. Aumentati i consumi anche se in maniera minore rispetto all’anno precedente per effetto dell’aumento dei prezzi soprattutto di alimenti e energia, che incidono maggiormente in Calabria dove c’è un più alto numero di famiglie meno abbienti. Nel primo semestre dell’anno si è registrato l’aumento di prestiti bancari a privati e a famiglie, così come del credito al consumo e ai mutui abitativi. Bene l’andamento dei mercato immobiliare. E’ rimasta contenuta la rischiosità del credito mentre hanno iniziato a risalire i tassi di interesse a medio e lungo termine. (ANSA).
Calabria, Occhiuto ribadisce il concetto: “Ho ereditato una sanità in serie D, l’obiettivo è di portarla in serie A”
“Ho ereditato una sanità in serie D, l’obiettivo è di portarla in serie A, ma sono consapevole che ci vorrà qualche stagione. Un anno, dopo decenni di disastri, non può essere sufficiente: non ho la bacchetta magica”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto in un’intervista alla “Gazzetta del Sud” oggi in edicola. “In questi primi 12 mesi – ha aggiunto Occhiuto – abbiamo gettato le basi per il cambiamento. Cariati, Trebisacce e Praia a Mare sono nuovamente nella rete ospedaliera. Abbiamo impresso un’accelerazione decisiva alla costruzione degli ospedali di Vibo Valentia e della Sibaritide, e stiamo risolvendo i problemi per l’ospedale di Palmi. Con il Cis Salute del Pnrr avremo 350 milioni per ospedali di comunità e case della comunità. Abbiamo scritto la ‘manovra d’autunno’ che ci permetterà di assumere 3.600 operatori sanitari. Ci sono 826,2 milioni di fondi Inail e 320 milioni di fondi statali per i presidi e gli ospedali, tra i quali Locri, Melito Porto Salvo, Castrovillari, Cetraro e Paola. Abbiamo avviato la riorganizzazione del 118: avremo anche noi una centrale unica dell’emergenza/urgenza. E con il 2023 partirà Azienda Zero, l’organo di governo regionale della sanità”.
“Sarò il primo commissario – sostiene ancora il presidente della Regione Calabria – ad aver fatto la ricognizione del debito. Le persone che ho incaricato mi hanno assicurato che entro fine dicembre avremo una quantificazione di massima. Il Programma operativo è stato inviato mesi fa ai Ministeri vigilanti. Ci mandano osservazioni e continue osservazioni alle nostre risposte alle loro osservazioni: un circolo vizioso. Il Tavolo Adduce così non funziona, la sanità della Calabria ha bisogno di strutture ministeriali che ci aiutino, non di atteggiamenti pignoleschi e ragionieristici da parte di funzionari dello Stato. Per questo motivo, se il Programma operativo non ci verrà restituito approvato entro fine anno, comunicherò al ministro della Salute e al ministro dell’Economia che non mi siederò più al Tavolo Adduce“.
“Siamo vicini al presidente Occhiuto e lo è fortemente il governo Meloni sulla questione della sanità calabrese”. Lo afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fdi alla Camera. “Chiediamo anche noi – prosegue – che il tavolo Adduce abbandoni modalità burocratiche che rallentano il processo di ripresa della sanità calabrese, dopo gli sforzi di Occhiuto riconosciuti immediatamente dal presidente Meloni. Ricordiamo che anche settori dell’opposizione hanno dato atto ad Occhiuto dì avere quantificato il debito dopo decenni di fallimento delle gestioni commissariali. Il governo Meloni punta sulla rigenerazione sanitaria calabrese ma bisogna procedere con assunzioni e investimenti che non possono essere frenati da logiche burocratiche”. (ANSA).
Sicilia, Musumeci ribadisce: “Da sempre il centrodestra punta sul Ponte sullo stretto”
“Da sempre il centrodestra punta sul Ponte sullo stretto. L’importante è che le merci e le persone possano attraversare velocemente quei tre chilometri. Il ponte è una sfida anche storica, se ne parla da oltre 130-140 anni ma oggi e’ diventata una esigenza della quale non si può più obiettare. Pesino l’Ue e’ convinta e consapevole di questa necessità”. Lo afferma il ministro del Sud e del mare, Nello Musumeci, intervenendo alla trasmissione ‘Il punto’ in onda domani sera sull’emittente televisiva regionale Telecolor. Per essere protagonista – ha aggiunto – un lembo di territorio nel Mediterraneo ha bisogno di essere competitivo per diventarlo ha bisogno di infrastrutture efficienti e strategiche. Oggi la Sicilia questo tipo di infrastrutture non le ha quasi del tutto. Negli ultimi 40-50 anni nessuno ha pensato alla ferrovia veloce, a completare l’anello autostradale o realizzare un porto hub”. (ANSA)
Carceri calabresi, 75 suicidi in 10 mesi: Muglia firma l’appello per intervento immediato
75 suicidi in 10 mesi: è questo il terribile bilancio registrato da inizio anno, che ha spinto il Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Luca Muglia, a condividere, firmare e rilanciare l’appello, lanciato da Il Dubbio e rivolto alle istituzioni, alla politica e agli intellettuali. Nell’appello si suggeriscono cinque vie d’uscita:
1. L’aumento delle telefonate per i detenuti, esclusi quelli che non possono comunicare con l’esterno.
2. L’innalzamento a 75 giorni a semestre per la liberazione anticipata rispetto ai 45 attuali.
3. Creazione di spazi da dedicare ai familiari per valorizzare l’affettività.
4. Aumento del personale per la salute psicofisica
5. attuazione immediata di quella parte della riforma Cartabia che contempla la valorizzazione della giustizia riparativa e, nel contempo, rivitalizza le sanzioni sostitutive delle pene detentive.
Il Garante regionale, Luca Muglia, nel lanciare l’allarme e ribadire la necessità di un intervento immediato, ha evidenziato che nell’ultima settimana all’interno delle carceri calabresi si sono verificati diversi episodi di autolesionismo, uno dei quali con un tragico epilogo. La soluzione dunque sarà ricorrere al carcere come extrema ratio, garantire spazi e contesti umani che rispettino la dignità e i diritti, moltiplicare le pene alternative, garantire al cittadino detenuto la possibilità di iniziare un reale percorso di inclusione nella comunità.
“Solidarietà al premier Meloni per l’inqualificabile atto intimidatorio verificatosi a Bologna. Chi non condivide le scelte del Governo faccia opposizione nel merito, non demonizzando l’avversario politico. Stop con la violenza, con gli insulti e con le minacce”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. (ANSA).
Calabria, Bruni euforica: “Finalmente sono iniziate le trattative per il rinnovo dell’Air”
“Finalmente sono iniziate le trattative per il rinnovo dell’Air che risale al 2006, ed è una buona notizia. Non altrettanto il fatto che a questi tavoli non sono invitati tutti i sindacati ma solo alcune sigle dei lavoratori con scuse risibili. La vicenda dell’emergenza urgenza in sanità dalle nostre parti è drammatica e c’è bisogno dell’aiuto di tutti per risolverla, nessuno escluso”. Lo afferma in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio regionale. “I sindacati – prosegue – devono partecipare per poter dare il loro contributo ma dobbiamo fare presto, il 118 rischia la chiusura per mancanza di medici e non possiamo permettercelo, abbiamo già visto quest’estate transitare autoambulanze senza medico a bordo con tutti i rischi che ne conseguono e tantissime ne vedremo nel periodo di Natale. Intanto a Lamezia un altro medico ha lasciato il 118 e oggi sono solo 11 i colleghi che coprono il servizio, con questi numeri è facile prevedere che durante le festività natalizie saranno centinaia i turni scoperti senza medico a bordo. Basta tentennamenti e basta anche con mediazioni lunghe e estenuanti che non portano mai a nulla di concreto. Prendiamo gli accordi firmati da Regioni che stanno più avanti di noi su questo tema e applichiamoli integralmente, parlo dell’Emilia Romagna, parlo del Veneto e di altre regioni dove il 118 è un servizio efficiente per tutelare in modo corretto la salute dei cittadini. Bisogna incentivare i colleghi a non abbandonare il 118 e dobbiamo convincere altri medici a tornare in servizio investendo sulla loro professionalità con stipendi adeguati al loro valore e non con le miserie fin qui elargite e, a volte, riprese. Mi aspetto sotto questo punto di vista un atteggiamento fermo e risoluto da parte di tutti i sindacati, gli accordi al ribasso, come quello del 2006, non risolveranno mai il problema. L’esempio dell‘Emilia Romagna è sotto gli occhi di tutti. E allora seguiamolo”. (ANSA).
Calabria: netta presa di posizione di Amalia Bruni sulla differenza fra le regioni
“‘Noi ci aspettiamo un aiuto dal Governo nazionale per risolvere i nostri problemi e non un ulteriore affossamento. L’autonomia differenziata rappresenta un ostacolo serio alla tutela della salute in Calabria ed un’ulteriore minaccia al già compromesso sistema sanitario regionale. E’ un progetto che servirà solo a dargli la mazzata finale. L’autonomia differenziata, ex articolo 116 della Costituzione di fatto metterebbe in ginocchio tutto il comparto. Così rischiamo di cancellare per i calabresi l’articolo 32 della Carta costituzionale, con il quale si sancisce il diritto inequivocabile alla salute’. Sono le parole testuali che ho scritto esattamente un anno fa quando si parlava di Autonomia Differenziata e oggi, purtroppo, devo constatare che sono stata facile profeta perché la bozza di disegno di legge presentata dal Ministro Calderoli ai presidenti delle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, si fonda su un equivoco e cioè che di fronte a una minima autonomia legislativa in materia di sanità, insieme ad un’efficienza gestionale e organizzativa, si possa contrastare un sistema ingiusto e iniquo di finanziamento del Servizio regionale sanitario”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Amalia Bruni, capogruppo del Gruppo Misto. “Ci troveremmo di fronte – aggiunge – ad un sistema di divisione dei fondi fortemente penalizzato dalla quota capitaria storica rispetto a quella più equa e funzionale dei costi e fabbisogni che vengono fuori da un’analisi dinamica e oggettiva svolta sul territorio in base a domanda e bisogni. Rischiamo, in questo modo, noi calabresi di non riuscire a sviluppare un sistema sanitario efficiente e saremo costretti sempre più ad aumentare la migrazione sanitaria. Lo Stato ha il dovere nei nostri confronti di tenere in considerazione tanti altri fattori che non possono non pesare sulle decisioni da prendere. Se è vero che noi produciamo più energia di tutti, è tuttavia anche vero che da noi si muore prima, che abbiamo la mortalità infantile del 50 per cento più alta che nel resto d’Italia ed abbiamo il maggior numero di patologie e anche il Pil più basso d’Europa. Di conseguenza la cosiddetta ‘spesa storica’ non ci metterà mai nelle reali condizioni di uscire da questa situazione. Quando l’anno scorso ho scritto la nota a cui ho fatto riferimento ho sperato che questo processo, iniquo e che affossa Sud in generale e la Calabria in particolare, non sarebbe andato avanti, contando sul buon senso e sulla lungimiranza di chi ci governa e che dovrebbe tenere a cuore il benessere di tutto lo Stato e non solo della parte più ricca. E’ chiaro che sbagliavo. La Calabria non ha bisogno di differenziarsi ma piuttosto di armonizzarsi al resto delle regioni avanzate operando una profonda rivisitazione della rete ospedaliera finalmente contestualizzata ai bisogni epidemiologici e alla razionalizzazione delle risorse dei posti letto, che da tanti anni naviga sotto la soglia minima in Italia. C’è inoltre la necessità urgente di riformare la medicina territoriale, che dovrà essere il primo importantissimo baluardo dell’assistenza sanitaria per i cittadini, senza dimenticare l’emergenza-urgenza, tenuto conto della gravissima crisi in cui versa il 118 per la mancanza ormai cronica di medici. La conclusione non può che essere identica a quella espressa già un anno fa: non ci serve una norma che incarna quel sogno leghista mai abbandonato di separatismo e non di federalismo”.
“E’ del tutto evidente che il disegno così concepito, e fortemente voluto dalla Lega Nord, stride con l’idea di patria unita da sempre sbandierata dalla destra ora al governo. Dobbiamo opporci con tutte le nostre forze. Penso innanzitutto a un Coordinamento del Mezzogiorno che coinvolga sindaci, amministratori, presidenti di Regione, e ad un’alleanza con le forze sociali e culturali. Penso con terrore al disastro che porterebbe, ad esempio, la regionalizzazione dell’istruzione”. “Per tutte queste ragioni – conclude Amalia Bruni – ritengo urgente un confronto in Consiglio regionale nel quale l’opposizione deve arrivare con una posizione unitaria attraverso la presentazione di una mozione che sia di ferma condanna a questa proposta”. (ANSA).
Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha firmato un decreto con cui ha nominato Maria Cristina Borruto, residente in Argentina, nuovo membro della Consulta dei calabresi all’estero. Lo ha reso noto la stessa Borruto con un comunicato. “Sarò una delle rappresentanti della numerosa ed importante comunità dei calabresi di Argentina“, ha detto Maria Cristina Borruto. “Sono felice ed orgogliosa – ha aggiunto – di questo importante incarico. Ringrazio innanzitutto il presidente Occhiuto per la fiducia accordatami e le tante associazioni dei calabresi in Argentina che in tutti questi anni mi hanno permesso di svolgere il mio lavoro in favore della nostra amata ‘Terra di Calabria‘. Mi impegno a fare ancora di più per supportare i calabresi di Argentina al fine di un migliore e proficuo rapporto con la terra di origine. Il mio unico pensiero, d’ora in avanti, sarà quello di fare conoscere sempre di più la cultura, le tradizioni e le bellezze della nostra Calabria“. La comunità calabrese è la più grande fra quelle emigrate dall’Italia in Argentina, fra la fine del XIX e la metà del XX secolo. Sul territorio del Paese sudamericano ci sono circa 70 associazioni che fanno riferimento alla Calabria. (ANSA).
“Mi auguro che il Governo riesca a realizzare il sogno del Ponte sullo Stretto. Sono assolutamente sereno e mi sono candidato ad inaugurare il primo pilone che metteranno in opera. La mia posizione è del tutto atarassica, nel senso che se Salvini lo vuole, si farà. Io non ho niente da dire”. Lo ha detto il sottosegretario alla Cultura. Vittorio Sgarbi, rispondendo a Reggio Calabria ad una domanda sul Ponte sullo Stretto. “Non voglio entrare – ha aggiunto Sgarbi – nel campo di un altro ministro, il quale mi ha già minacciato dicendo: ‘Se tu parli del ponte, io parlerò di cultura‘. E quindi, non volendo costringere Salvini a contestarmi sui piani che sono di mia competenza, io ritengo che il Ponte sia un’ottima idea, una meravigliosa idea. Nulla da dire”. (ANSA)