“Rivolgo i complimenti a tutti gli studenti che in questi giorni hanno completato il loro percorso scolastico e faccio un altrettanto grande in bocca al lupo ai maturandi che si apprestano a sostenere gli esami di Stato“. Lo dichiara Lucia Anita Nucera assessore all’Istruzione del Comune di Reggio Calabria. “L’anno scolastico che si è appena concluso ha dettato un ritorno alla piena normalità consentendo agli studenti di riprendere appieno le attività educative e didattiche. Voglio rivolgere un plauso anche ai dirigenti scolastici, ai docenti e a tutto il personale che ogni giorno si prodiga per la crescita di ogni studente lavorando con zelo e passione”. “Agli studenti – aggiunge Nucera – dico di continuare a impegnarsi perché solo attraverso la cultura potranno raggiungere i traguardi che desiderano e realizzarsi come persone e come cittadini all’interno della comunità. A coloro che invece devono sostenere la maturità intendo rivolgere i migliori auguri affinché possano superare brillantemente anche questo traguardo che rappresenta una prima prova importante delle tante che affronteranno nella vita, ma che servirà loro per maturare e continuare a seguire i propri obiettivi”.
scuola
Una Proposta di legge mirata a semplificare le certificazioni sanitarie in ambito scolastico che prevede, in particolare, l’abolizione dell’obbligo di presentazione del certificato medico per la riammissione in classe oltre i cinque giorni di assenza e la sua sostituzione con una giustificazione sul libretto personale dell’alunno (firmata dal genitore o da chi ne fa le veci) o da un’autocertificazione.
L’ha presentata il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, attraverso il testo che propone “Integrazioni e modifiche alla legge regionale n. 19 del 4 settembre del 2021”.
«Lo scopo – dichiara Antonio Lo Schiavo – è quello di favorire la semplificazione amministrativa in materia igienico-sanitaria in ambito scolastico, eliminando un passaggio amministrativo superfluo che grava sulla medicina territoriale e sui pediatri di libera scelta. Quello del certificato medico per il rientro a scuola dopo cinque giorni di assenza è, di fatto, un mero adempimento amministrativo a carico della medicina territoriale, considerato che gli esperti lo ritengono sostanzialmente inutile avendo chiarito a più riprese che le malattie sono contagiose nel periodo dell’incubazione ma non nella fase della convalescenza. Molte Regioni, di conseguenza, su sollecitazione delle organizzazioni di categoria e dei sindacati scolastici, hanno già legiferato in questo senso, tenendo inoltre conto del fatto che il certificato in questione non assolve a compiti di prevenzione collettiva e sanità pubblica e, dunque, non rientra nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Paradossalmente tutte le Regioni che hanno provveduto ad eliminare l’obbligo di presentazione del certificato oltre i cinque giorni di assenza si trovano al Centro-Nord. La Calabria, recependo la presente Proposta di legge, sarebbe la prima Regione del Sud Italia a modificare la materia. La proposta è inoltre supportata da una serie di ulteriori riflessioni: il certificato è ormai anacronistico essendo basato su una normativa di oltre 50 anni fa; al pediatra resta l’obbligo di segnalare comunque la malattia infettiva al Servizio di igiene pubblica delle Asp nei casi previsti dalla legge; l’esperienza nelle regioni che hanno adottato l’autocertificazione ormai da diversi anni, dimostra che non si sono registrati focolai infettivi al rientro in classe; tale norma si applica alle scuole di ogni ordine e grado. Alla luce di questi elementi, si rende quanto mai opportuna una semplificazione delle certificazioni per garantire un più celere rientro a scuola nonché per sollevare le famiglie, i medici di base e i pediatri di libera scelta, da aggravi burocratici superflui che finiscono per distogliere l’attenzione dalla persona e dalle sue effettive necessità».
Isola Capo Rizzuto: lavori di manutenzione per alcuni edifici scolastici
Sono stati consegnati oggi i lavori di manutenzione straordinaria ad alcuni edifici scolastici del territorio che rientrano in un’unica concessione per un finanziamento totale di € 73.903,56. Gli interventi saranno effettuati dalla ditta Falcomedil S.A.S. con sede legale a Benestare (RC), che si è aggiudicata l’appalto, ed interesseranno le scuole dell’infanzia “Suggesaro” e “Le Castella” e la scuola primaria “San Rocco”, tutte dell’Istituto comprensivo statale “Gioacchino da Fiore”. In particolare sono diverse le criticità rilevate nei tre edifici, come l’infiltrazione di acqua dal tetto nelle scuole di Suggesaro e San Rocco, l’assenza di sicurezza esterna a Suggesaro e ancora le infiltrazioni di acqua al plesso di Le Castella. Pertanto, i lavori prevedono l’impermeabilizzazione di tetti e pareti; ripristino delle pareti ammalorate; realizzazione recinzione e messa in sicurezza area esterna Suggesaro; sostituzione di alcune porte e infissi; nuovi cancelli d’ingresso a Le Castella ed altri lavori di ripristino.
Soddisfatto il consigliere Carlo Cassano, delegato alla Pubblica Istruzione: “Si tratta di lavori che sarebbero dovuti iniziare a dicembre ma che a causa di intoppi burocratici partiranno nei prossimi giorni. Sono ulteriori interventi che, aggiunti a quelli già fatti, stanno cambiando e cambieranno volto alle nostre scuole. Purtroppo la situazione degli edifici è drammatica, vivono uno stato di abbandono strutturale da decenni, perché gli edifici non basta imbiancarli per ripristinarli, noi stiamo cercando di cambiare marcia anche se sappiamo che l’iter sarà più lungo, ma l’obiettivo è quello di mettere al sicuro i nostri bambini e l’impegno è costante grazie anche alla volontà e alla forza del Sindaco Maria Grazia Vittimberga che ha la delega ai lavori pubblici”. “Inoltre – continua Cassano – altri lavori partiranno durante l’estate ed altri ancora entro la fine dell’anno, per il nuovo anno scolastico tornerà operativa la scuola di Sant’Anna a distanza di sette anni dalla chiusura. Poi, in questi giorni è partito l’affidamento per lo studio geologico delle mense di Le Castella e Isola, la realizzazione di un nuovo edificio a Sant’Anna che prevede il completo abbattimento del vecchio; oltre che l’installazione di nuovi giochi in vari edifici. Se a volte sembriamo inoperosi o lenti è perché vogliamo fare le cose fatte bene e, purtroppo, richiedono tempo, Isola non bisogna di rattoppi ma di progetti concreti per rialzarsi, noi ne stiamo facendo in ogni settore”.
Reggio Calabria: chiusura delle scuole cittadine di ogni ordine e grado
Dalle 00,00 alle 24 di domani sabato 20 maggio 2023 sulla Città di Reggio Calabria è prevista un’allerta meteo di colore arancione. Lo scenario prevede rischio da fenomeni temporaleschi che potrebbero evolvere in nubifragi anche persistenti con conseguenze rilevanti. Sono possibili in particolare fenomeni di esondazione in corrispondenza dei fiumi con bacino idrografico di rilevanti dimensioni. Per tale motivo, in seguito ad un peggioramento delle previsioni meteorologiche, con ordinanza sindacale in corso di pubblicazione è stata disposta la chiusura delle scuole cittadine di ogni ordine e grado sul territorio comunale di Reggio Calabria. La Protezione Civile comunale, che monitorerà l’evolversi della situazione, raccomanda di evitare si stazionare nei pressi di corsi d’acqua, o in prossimità di arenili, evitare di percorrere sottopassi anche se parzialmente allagati, non sostare o stazionare sotto alberi o edifici che presentano evidente stato di ammaloramento delle facciate. Per ogni necessità sono attivi i numeri di emergenza nazionali 112, 113, ed il numero della sala operativa della Polizia Locale 0965 53004. La Protezione Civile Comunale e la Polizia locale monitoreranno l’evolversi della situazione.
A seguito del messaggio di allertamento livello arancione diffuso dalla Protezione Civile Regionale, l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria ha disposto a partire dalle ore 20.30 di oggi venerdì 19 maggio 2023 e fino a cessata emergenza, la chiusura dei parchi cittadini Villa Comunale Umberto I, Parco Federica Cacozza di Viale Calabria e Parco delle Vittorie.
Il Garante per l’infanzia difende i bambini della scuola di Locri: “Dialogo negato”
“In data 15 marzo 2023, quattro genitori di un asilo pubblico dell’infanzia di Locri si sono recati ad accompagnare i loro bambini e, giunti davanti al cancello d’entrata del plesso con circa 7 – 12 minuti di ritardo rispetto all’orario d’ingresso, fissato per le ore 9, hanno suonato il campanello e nessuno ha risposto, ne tantomeno aperto per consentire l’ingresso dei piccolini, che nel frattempo sono stati investiti da una pioggia battente. Vista la mancata apertura, i genitori si sono recati presso la sede della direzione scolastica per interloquire con la dirigente, che non era in ufficio, e dunque si sono spostati presso i carabinieri della caserma locale, che però non hanno raccolto l’intento dei quattro di sporgere denuncia non ravvisando alcun reato”: è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, che ha raccolto le segnalazioni di due dei genitori protagonisti della vicenda.
“Mi sono premurato di telefonare alla dirigente scolastica – continua Marziale – che mi ha informato di possedere testimonianze su intemperanze verbali da parte di uno dei genitori segnalanti. Ho spiegato alla dirigente stessa nel corso del colloquio che il compito del Garante è di ricucire gli strappi tra famiglia e scuola nell’esclusivo interesse dei minori, tuttavia la stessa il giorno dopo ha emanato due comunicazioni con una summa di divieti che di fatto negano la possibilità di un sereno dialogo tra scuola e famiglia, se non formalmente”.
“Nonostante ciò – prosegue il Garante – ho convocato per oggi una audizione, al fine di trovare una soluzione allo scontro in atto, alla quale hanno aderito i genitori, ma non la dirigente, che ha motivato l’assenza per impegni professionali, però disponibile in videoconferenza per solo mezz’ora o addirittura in altra data dopo il 17 sempre e solo in videoconferenza, aggiungendo che ha provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria un genitore”.
“Al cospetto di tale situazione – conclude il Garante – non è facile ricomporre una frattura in assenza di regole condivise e non perentoriamente dettate da una delle parti, la scuola. Mi riservo di inviare all’Ufficio Scolastico Regionale, per quanto di sua competenza, alcune deduzioni, partendo dal fatto che non è concepibile lasciare bimbi così piccoli fuori dalla scuola per qualche minuto di ritardo indipendente dalla loro volontà, compresa la mancanza di riguardo nei confronti dell’istituzione che rappresento, impegnata a sanare diatribe che dovrebbero essere ricomposte secondo i principi di “alleanza educativa” che la scuola si è data come obiettivo prioritario e che non possono filtrare da videoconferenze.
Con Delibera di Giunta numero 262 del 29 dicembre è stato approvata la Proposta alla Regione Calabria di rafforzamento e istituzione autonomia scolastica dell’istituto per i servizi alberghieri di ristorazione e del turismo di Le Castella. In sintesi è stato chiesto alla Regione Calabria, per il tramite dell’Amministrazione Provinciale di Crotone l’autonomia dal Polo di Cutro dell’istituto presente a Le Castella, nel comune di Isola Capo Rizzuto, inoltre è stata anche avanzata la proposta di rafforzare l’istituto con l’insediamento sul territorio dell’istituto agrario (già attivo in passato nella frazione di Sant’Anna). Ciò al fine di valorizzare i due settori di punta del territorio, turismo ed agricoltura, far diventare più appetibile l’iscrizione agli stessi e formare i tecnici, i professionisti e gli imprenditori del futuro. Attualmente, infatti, l’istituto di Le Castella è gestito dal Polo di Cutro e pertanto il Comune di Isola Capo Rizzuto, pur avendolo sul territorio, non ha potere decisionale.
Nella stessa delibera viene sottolineato come il Comune di Isola Capo Rizzuto, territorio ad alta vocazione turistica ed agricola con la presenza di numerosi complessi turistici e della ristorazione sparsi lungo il litorale che comprende le frazioni di Le Castella, Capo Rizzuto – Le Cannella – Capo Piccolo e Sant’Anna – Marinella le numerose aziende agricoli, meriti un autonomia scolastica in tal senso. Con questo atto, l’Amministrazione del Sindaco Maria Grazia Vittimberga vuol garantire un incremento degli alunni ed una partecipazione fattiva al percorso formativo offerto dall’Istituto rafforzandolo con i servizi turistici ed agrari. Da mesi, infatti, l’Amministrazione sta lavorando con la Provincia per rafforzare l’offerta scolastica del territorio e questa proposta mira proprio in questa direzione: rafforzare e chiedere l’autonomia della già presente scuola Alberghiera e riportare sul territorio l’Istituto Agrario.
(ANSA) – ROMA, 02 DIC – L’accessibilità degli spazi – spiega l’Istat nel Rapporto sull’inclusione scolastica – deve comprendere anche gli ausili senso-percettivivi destinati all’orientamento degli alunni con disabilità sensoriali all’interno del plesso scolastico: solo il 16% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell’1,5% delle scuole. La situazione riguarda tutto il territorio nazionale, con poche differenze tra il Nord e il Sud. Nonostante si rilevi ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo il 19% delle scuole ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche mentre il 17% dichiara di non averlo fatto anche se l’edificio ne avrebbe avuto bisogno. In Italia, il 76% delle scuole primarie e secondarie dispone di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità. La dotazione maggiore si registra nella Provincia autonoma di Trento (88%), seguono Umbria (84%) ed Emilia-Romagna (83); la Sardegna presenta invece la percentuale più bassa (66%). Il bisogno di questi strumenti non risulta sempre soddisfatto. Più di una scuola su cinque definisce insufficiente la dotazione di postazioni informatiche adattate. Questa carenza aumenta nel Mezzogiorno dove una scuola su tre segnala tale problematica. Tra gli ordini scolastici, risulta più sprovvista la scuola primaria (con il 28% delle scuole con postazioni insufficienti). Nella scuola dell’infanzia quelle che utilizzano una tecnologia specifica a supporto dell’alunno con sostegno sono il 23%.per Infine, nell’anno scolastico 2021-22 nelle scuole che hanno attivato la DAD (64%), più di 86mila studenti con disabilità hanno preso parte alle lezioni in presenza mentre il resto della classe era collegata da remoto; quasi 76mila hanno invece partecipato a distanza al pari dei compagni, la quota di esclusi si è attestata all’1,7% contro il 2,3% dell’anno precedente e il 23% dell’anno scolastico 2019-2020 (per il resto degli iscritti la quota di esclusi è pari allo 0,4%). Nonostante si sia registrato un aumento dei livelli di partecipazione alla didattica, gli aspetti di socializzazione restano penalizzati: degli oltre 86mila alunni con disabilità che hanno partecipato in presenza nei periodi in cui la classe era in DAD, solo uno su tre ha potuto interagire con i coetanei collegati da remoto, gli altri hanno partecipato con il solo insegnante per il sostegno, in totale isolamento dal gruppo classe. (ANSA).
Regione Calabria, Giusi Princi loda gli sforzi per la scuola: “Abbiamo previsto l’istituzione delle borse di studio”
“Uno sforzo corale, al di là delle competenze territoriali, per dare al mondo della scuola calabrese il giusto supporto e la più razionale programmazione sulla base delle reali esigenze dei territori”. È questo il messaggio che la Regione ha lanciato ieri alle Amministrazioni provinciali calabresi ed alla Città Metropolitana di Reggio Calabria – è detto in un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale – nel corso di un incontro tecnico dedicato al dimensionamento scolastico, fortemente voluto dal vicepresidente con delega all’Istruzione, Giusi Princi.”
“Princi, nell’aprire i lavori – è detto nel comunicato – ha fatto presente l’importanza del tema dimensionamento per la Giunta regionale e che è intento del presidente Occhiuto, oltre che suo, aumentare i fondi per il diritto allo studio, proprio perché la scuola rappresenta uno strumento unico per la società per stare vicino alle famiglie calabresi, ancor più in un momento di congiuntura economica così drammatica come quella che stiamo vivendo”. “Ecco perché – ha spiegato Giusi Princi – abbiamo previsto l’istituzione delle borse di studio, per le scuole di primo e secondo grado, basate sul reddito delle famiglie ma anche sul merito dello studente”. Entrando nel dettaglio del dimensionamento scolastico, il Vicepresidente ha fatto presente che “dal Ministero non sono stati ancora comunicati alle Regioni i numeri delle autonomie scolastiche distribuiti per territorio, motivo per il quale non sarà possibile definire entro breve le nuove linee guida che riguardano il dimensionamento. In futuro saranno infatti le Regioni, sulla base del numero delle autonomie attribuite, ad assegnarle ai territori non più secondo parametri numerici bensì su precisi indicatori volti soprattutto a salvaguardare le aree marginali e ad alto rischio di dispersione scolastica”.
“Stando così le cose, i rappresentanti delle istituzioni presenti – è detto nel comunicato – hanno convenuto di confermare per l’Anno Scolastico 2023-24 gli attuali parametri numerici, già in deroga all’impianto normativo generale, come da Legge di Bilancio n.178 del 30/12/20200, ancora vigente nel merito. Specificatamente, manterranno le autonomie quelle istituzioni scolastiche che passano da minimo 600 alunni a 500, e da minimo 400 alunni a 300 per i Comuni montani e/o con specificità linguistiche ovvero isole. Le istituzioni scolastiche di secondo grado potranno, invece, ampliare l’offerta formativa con nuovi indirizzi, secondo i parametri comunicati all’AncI e, per il tramite dell’U.s.r., alle istituzioni scolastiche con apposita nota a firma del vicepresidente. Acquisite le richieste di ampliamento dell’offerta formativa da parte delle istituzioni scolastiche interessate, saranno gli enti locali a dover deliberare apposito piano trasmettendolo all’Assessorato regionale all’Istruzione entro il 10 dicembre 2022. All’incontro hanno preso parte anche il direttore dell’Usr, Antonella Iunti e il Dirigente del settore Diritto allo Studio, Anna Perani, in rappresentanza del direttore generale del Dipartimento Istruzione, Maria Francesca Gatto“. (ANSA).
Guido Leone lancia l’allarme sulle scuole: “La nostra regione si colloca al decimo posto”
Il tema della disabilità continua ad essere uno dei più difficili da affrontare nel nostro sistema scolastico, nonostante l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisca da tempo un punto di forza del nostro sistema educativo. L’attuale assetto di strumenti e pratiche che garantiscono l’inclusione di tutti gli alunni nelle scuole italiane è il frutto di una stratificazione normativa lunga decenni. Un percorso complesso, fatto di piccoli passi e di grandi balzi in avanti. Tuttavia anche se esiste una normativa che esige la piena inclusione scolastica, sono evidenti e persistenti da tempo varie criticità di non poco conto, dalla insufficiente assistenza in classe alla presenza di barriere architettoniche, alla carente formazione degli insegnanti di sostegno, agli inadeguati e talvolta assenti servizi di supporto, che le varie indagini nazionali evidenziano impietosamente.
Incremento degli alunni disabili in Calabria.
Nel frattempo nelle scuole italiane aumenta di anno in anno il numero degli alunni disabili. Quest’anno gli alunni disabili negli istituti italiani di ogni ordine e grado statali sono 290.089, sul una popolazione scolastica di 7.286.151 allievi. L’incremento è di 12.249 unità rispetto all’anno scorso. La presenza dei minori è concentrata per lo più nella scuola primaria: 110.060. Seguono la secondaria di II grado con 84.003, la secondaria di I grado con 76.475, la scuola dell’infanzia con 19.551 . Nell’anno scolastico 2015-2016 gli allievi disabili erano in tutto 216.452 a conferma del trend di continua crescita. Anche in Calabria si registra un incremento continuo . La nostra regione si colloca al decimo posto con 9.310 unità, su un totale di 257.726 allievi, 502 scolari in più rispetto all’anno precedente. Nella nostra regione gli allievi in questione sono così distribuiti: scuola dell’infanzia 680, primaria 3992, media di primo grado 2.161, scuole superiori 3.177. Gli allievi portatori di handicap nelle scuole della provincia di Reggio Calabria sono in tutto 3.062, 204 in più rispetto all’anno scolastico precedente, così distribuiti: 168 nelle scuole dell’infanzia, 980 nella primaria, 787 nella media di primo grado, 1.127 nelle superiori.
Area del sostegno :i docenti
Aumenta, al contempo, il contingente dei docenti di sostegno: questa figura è molto importante non solo per il processo formativo dell’alunno disabile, ma anche per promuovere il processo di inclusione scolastica. Sempre secondo dati ministeriali al 6 settembre u.s. nell’anno in corso i posti di sostegno risultano in totale 186.205. In Calabria i posti di sostegno risultano 7.725. Si prendono cura ogni giorno di bambini e ragazzi con i disturbi più disparati. Certo non tutto è positivo, nel senso anche che troppi docenti, almeno il 40% del totale, sono ancora precari. L’ultimo report del Miur pone l’accento su una criticità ben nota: la stragrande maggioranza degli insegnanti di sostegno oggi non è in possesso della specializzazione. Per essere più chiari, dieci anni fa per il sostegno venivano impiegati nel 40% dei casi supplenti non specializzati e nel restante 60% dei casi insegnanti di ruolo con specializzazione sul sostegno. Oggi le percentuali sono invertite: in 6 casi su 10 ad affiancare un alunno con disabilità è un insegnante senza preparazione specifica. Gli insegnanti specializzati sul sostegno,poi, hanno un vincolo di permanenza sulla cattedra dedicata alla disabilità di durata quinquennale. Trascorsa questa data molti docenti lasciano per transitare su disciplina curricolare. Ogni anno sono oltre 5mila i docenti di sostegno ce chiedono il passaggio. Con la conseguenza che non poche sono le ripercussioni sul benessere dell’alunno con disabilità che ,invece, ha diritto a un insegnante competente e stabile nel tempo. Quello della continuità didattica,perciò, resta un obiettivo che il Governo dovrà assolutamente affrontare.
Il dettaglio delle tipologie della disabilità
Entrando nel dettaglio delle tipologie di disabilità, occorre distinguere fra disabilità visiva, uditiva e psicofisica. La disabilità psicofisica si specifica in disabilità intellettiva, motoria e nella tipologia “altra disabilità”, all’interno della quale vengono considerati gli alunni con problemi psichiatrici precoci, con disturbi specifici di apprendimento – qualora certificati in conformità con altri disturbi – e con sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Per tutti gli ordini e gradi di scuola, la disabilità intellettiva rappresenta la tipologia più diffusa, contando il 69,5 % del totale degli alunni con disabilità, e il 27% si caratterizza per problemi psichiatrici,deficit attenzione,iperattività. Minori sono le percentuali degli alunni che hanno una forma di disabilità motoria, visiva o uditiva: gli alunni con disabilità motoria sono circa il 2,8% del totale, gli alunni con disabilità uditiva sono circa l’1,9% del totale e gli alunni con disabilità visiva si approssimano all’1,3 % del totale degli alunni con disabilità. Analoga situazione è riscontrabile per l’anno in corso nella provincia di Reggio Calabria dove prevale la minorazione psicofisica. Nell’infanzia i disabili psicofisici sono 162, più due della vista e quattro dell’udito. Nella primaria i disabili psicofisici risultano 964, della vista 7 e 9 dell’udito. Nella secondaria di I grado gli allievi con minorazione psicofisica sono 757, dell’udito 18 e della vista 12. Anche nelle scuole superiori la prevalenza riguarda i disturbi psicofisici con 1.079 presenza,seguono i minorati dell’udito 27 e della vista 21.
Aumentano gli alunni con DSA e Bisogni Educativi Speciali (BES)
Per tutti gli ordini di scuola la percentuale di alunni con DSA sul totale alunni frequentanti le regioni meridionali sono molto basse,rispettivamente pari all’1,9% per la scuola primaria,al 3,3% per la scuola secondaria di I grado e al 9,7% nella secondaria di II grado. Nel dettaglio delle singole regioni, i valori più elevati si rintracciano in Liguria e Valle d’Aosta con l’8% di alunni DSA sul totale dei frequentanti nell’a.s. 2019/2020 e rispettivamente l’8,4% e l’8,3% nell’a.s. 2020/2021. Sempre dal rapporto del Miur si registra che, come già registrati negli anni precedenti, le percentuali più contenute sono presenti in Calabria, con l’1,6%. Entrando nel dettaglio delle tipologie di disturbo ,nell’a.s. 2020/21,il focus ministeriale rileva 198.128 alunni con dislessia, 99.769 con disgrafia, 117.849 con disortografia e 108.577 con discalculia. In termini di composizione percentuale, i disturbi più diagnosticati sono quelli di dislessia, pari al 37,8% del totale, seguiti dai disturbi di disortografia con il 22,5%, dai disturbi di discalculia e di disgrafia, rispettivamente con il 20,7% e il 19% del totale.
Il tema dell’inclusività a scuola riguarda anche gli alunni che necessitano della predisposizione di un percorso didattico personalizzato avendo disturbi specifici dell’apprendimento, patologie importanti, ma non sufficienti per avere una certificazione riconosciuta (disturbi evolutivi specifici), oppure quanti provengono da contesti socio-culturali svantaggiati o alunni stranieri che non conoscono la lingua e la cultura italiana. In Italia, gli alunni che presentano un Bisogno educativo speciale che non rientri in quelli normati dalla L. 104 rappresentano quasi il 9% degli alunni iscritti. Più della metà sono alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (53%); l’altra quota più importante è rappresentata dallo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale (35%). L’attenzione rivolta ai Bisogni educativi speciali è aumentata progressivamente con la crescita di questo fenomeno dovuta alla più attenta osservazione dei ragazzi da parte di docenti e genitori, alla maggiore riconoscibilità, rispetto al passato, di molti disturbi che interferiscono con l’apprendimento e all’aumento di studenti provenienti da altri Paesi.
Conclusione
Non c’è dubbio, la legislazione italiana in tema di diritti delle persone con disabilità e,in particolare,l’ inclusione scolastica, rimane tra le più avanzate al mondo, tuttavia i livelli di attuazione delle norme e di erogazione dei servizi nelle diverse realtà del nostro Paese sono ancora troppo eterogenei. Con l’evolversi delle politiche d’inclusione, il campo d’intervento si è esteso nel 2010 anche a chi ha difficoltà di apprendimento(DSA, ad esempio i dislessici) e nel 2012 ai cosiddetti bisogni educativi speciali(BES), studenti che incontrano forme di disagio psicologico, sociale o linguistico, anche temporanee, fra i quali i giovani stranieri. Per i disabili certificati il modello italiano è fondato sull’insegnante di sostegno, che collabora con i docenti curricolari di materia, per i quali la normativa prevedrebbe la corresponsabilizzazione nel percorso inclusivo. DSA e BES non hanno ,invece, insegnante di sostegno. L’ultimo rapporto ISTAT sull’inclusione scolastica mette in evidenza una serie di criticità, non ultime l’inadeguata edilizia scolastica con le sue persistenti barriere, la modesta integrazione fra didattica e tecnologie, l’emarginazione dalle attività scolastiche sia in aula che fuori, sia nelle gite. Per non parlare, come già detto,della continuità didattica gravemente insufficiente, e poi, della inesistente formazione specifica per la gran parte dei docenti di sostegno.
L’obiettivo della piena inclusione degli allievi con disabilità, DSA e BES non sembra essere adeguatamente realizzato.
Intanto,positiva è la recente notizia che i Ministeri dell’Interno e per le Disabilità con decreto apposito hanno stabilito i criteri di riparto del Fondo pari a 100 mln di euro per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità e il piano di riparto a favore dei comuni per l’anno 2022. Sono 337 le amministrazioni calabresi interessate per un ammontare di 2.834.154 euro. Per quanto riguarda le risorse appannaggio di province e città metropolitane, che saranno veicolate dalle regioni, una ipotesi di riparto nel decreto di Ministero per le Disabilità e per gli Affari regionali prevede per la Calabria la somma di 4.379.593 euro. A questo si aggiunge il fondo del Piano regionale per il diritto allo studio per l’a.s. in corso che sarà assegnato ai Comuni per predisporre negli istituti scolastici il servizio di assistenza specialistica in tema di disabilità. Piano reso operativo in questi giorni dall’Assessorato regionale all’Istruzione.
Assistenza specialistica nella scuola: il cons. Ernesto Alecci sulla mancata erogazione dei fondi
A tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico intendo evidenziare con preoccupazione il tema legato all’assistenza dei bambini e dei ragazzi con disabilità all’interno degli istituti. Dopo i gravi ritardi nell’erogazione dei fondi per l’assistenza specialistica fatti registrare l’anno scorso, reputo opportuno non dover aspettare oltre per porre l’attenzione su questi aiuti che risultano fondamentali per gli alunni e le loro famiglie.
Come dettato dalla Legge Regionale 27/85, infatti, ogni anno la Regione Calabria deve erogare ai Comuni i fondi utili a predisporre all’interno degli istituti scolastici il servizio di Assistenza Specialistica, svolto da personale debitamente formato. Si tratta di figure professionali specializzate che nelle scuole hanno il compito di supportare gli studenti nel superamento degli ostacoli che potrebbero influire negativamente sull’apprendimento, aiutandoli ad imparare sempre di più e con maggiore facilità. Tali assistenti, operando a fianco degli educatori e del personale di sostegno, lavorano per favorire lo sviluppo delle competenze e dell’integrazione degli alunni a livello relazionale all’interno del contesto scolastico e formativo. Un ruolo importante, che può risultare decisivo nella crescita della motivazione di chi purtroppo ogni giorno si trova a dover “lottare” per ottenere quei risultati che per altri sono semplici azioni quotidiane.
Ebbene, ad oggi questi fondi non sono arrivati ai comuni e non si sa quando potrebbero essere erogati. Per questo motivo mi rivolgo oggi agli uffici regionali preposti affinchè si possa dare priorità a questa istanza urgentissima per tante famiglie calabresi, procedendo nel minor tempo possibile all’individuazione e all’erogazione di questi fondi. Credo sia giusto che tutti, e sottolineo TUTTI I NOSTRI RAGAZZI siano messi nelle condizioni di dare il meglio di se stessi sin dal primo giorno di scuola, imparando il più possibile e riducendo al minimo ogni tipo di ostacolo o difficoltà. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno!