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Reggio: a Palazzo Alvaro il 1° incontro del progetto “RC efficacy”
Si è svolto a Palazzo Alvaro a Reggio Calabria, sede della Città Metropolitana, il primo appuntamento del Corso di formazione, promosso da RC efficacy, progetto di ricerca-azione che punta a costruire una vera Learning City, attraverso la formazione di docenti e formatori come protagonisti attivi del cambiamento culturale.
Promosso dalle Università di Roma Tre e Mediterranea di Reggio Calabria, con il sostegno della Città Metropolitana e il riconoscimento della rete UNESCO delle Learning Cities, il progetto ‘RC efficacy’ unisce ricerca accademica, ascolto del territorio e sperimentazione didattica, con un respiro nazionale e internazionale.
Il primo modulo di formazione ha approfondito il tema: Devianza e marginalità nelle periferie urbane, argomento sul quale sono intervenuti, Rossella Marzullo, docente di Pedagogia generale e sociale dell’Università Mediterranea; Roberto Di Palma, procuratore della Repubblica del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria e Luciano Gerardis, già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria e presidente di Civitas. Ad introdurre i lavori dell’incontro è stata Liliosa Azara, referente scientifica del progetto e docente di Storia delle donne e di genere del dipartimento di Scienze della formazione dell’Università Roma Tre.
“Questo tipo di formazione è essenziale perché guarda a quelli che sono obiettivi di ampio respiro e obiettivi trasversali che per un verso assumono una dimensione globale e internazionale che devono adattarsi nel contesto locale”. Così Liliosa Azara, che aggiunge: “L’idea è quella di una città che apprende, che si fa promotrice di percorsi di apprendimento formale e informale e direi anche di processi di sensibilizzazione e interiorizzazione di alcuni valori sostanziali, a partire dalla cittadinanza attiva. Questa è la ragione per cui il pubblico a cui è destinata la formazione, è un pubblico diversificato ed estremamente variegato sia nella sua formazione di origine e nelle professioni che esercita. In questo caso – conclude – abbiamo una platea di docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, docenti della formazione professionale e rappresentanti della Pubblica amministrazione”.
Reggio: concluso il Corso di Alta Formazione per la Dirigenza Sanitaria “Economia, Diritto e Management della Sanità”
Si è conclusa con la consegna degli attestati la sesta edizione del Corso di Alta Formazione per la Dirigenza Sanitaria “Economia, Diritto e Management della Sanità”, anno accademico 2024/2025, promosso dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Reggio Calabria in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Un traguardo che testimonia il successo e la continuità di un’iniziativa formativa ormai consolidata, ideata e promossa dal dottor Domenico Pistone, consigliere dell’Ordine e coordinatore della Commissione Rapporti con le Università e dal presidente dell’OmceoRC, dottor Pasquale Veneziano, che da anni si fanno promotori di un dialogo costante con la Regione Calabria per la crescita professionale del personale sanitario.
“Essendo la sesta edizione, vuol dire che questo corso ha avuto un successo imprevedibile all’inizio e che ancora oggi mantiene tutta la sua importanza – ha dichiarato il presidente Pasquale Veneziano durante la cerimonia -. È un corso obbligatorio per chi aspira a diventare direttore di reparto: un tempo il primario doveva solo curare i pazienti, oggi deve essere anche un manager. La formazione universitaria copre l’aspetto medico, ma su quello gestionale serve un approfondimento specifico e questi corsi colmano tale lacuna”.
Veneziano ha poi ringraziato l’Università Mediterranea, in particolare il professor Francesco Manganaro, docente di Diritto amministrativo e responsabile scientifico del corso, il professor Ferrara che ne ha seguito le prime edizioni, il professor Finocchiaro Castro e il rettore Giuseppe Zimbalatti, per il costante supporto istituzionale.
“Grazie a questo percorso – ha aggiunto Veneziano – tanti colleghi hanno potuto formarsi restando a Reggio Calabria, senza doversi spostare altrove con costi elevati e sacrificando mesi di lavoro ospedaliero. È un risultato di grande valore per tutto il nostro territorio”.
Soddisfazione anche da parte del dottor Domenico Pistone che ha sottolineato la qualità del percorso formativo e la partecipazione attiva dei corsisti.
“La consegna dell’attestato sancisce la conclusione di un percorso di cui siamo orgogliosi. È il sesto corso che realizziamo insieme alla Mediterranea e ogni edizione si distingue per l’impegno dei colleghi e l’eccellenza dei docenti – ha sottolineato Pistone -. Ringrazio il rettore Zimbalatti, il professor Manganaro e il professor Massimo Finocchiaro Castro, direttore del Dipartimento DIGES, per la collaborazione. Quest’anno abbiamo avuto anche docenti provenienti da altre università italiane – la Cattolica di Roma, Messina, Catania e Pisa – segno della crescita e del prestigio raggiunto da questo corso”.
Un percorso di formazione che risponde non solo a un’esigenza normativa, ma anche a una visione moderna della sanità, dove la competenza manageriale si affianca a quella clinica per garantire servizi più efficienti e sostenibili.
“È una bellissima collaborazione con l’Ordine dei Medici – ha concluso il rettore Giuseppe Zimbalatti – che consente all’Università di adempiere al meglio alla sua terza missione di alta formazione, offrendo ai medici del territorio opportunità di crescita senza dover affrontare lunghi spostamenti. La Mediterranea vuole essere un’università all’avanguardia, al servizio di un territorio che merita di esserlo altrettanto”.
Con la consegna degli attestati si chiude dunque un’altra edizione di successo, ma lo sguardo è già rivolto al futuro: la sfida sarà ora quella di garantire percorsi di aggiornamento periodico per i dirigenti sanitari che hanno già conseguito il titolo, a conferma di un impegno formativo continuo e di qualità al servizio della sanità calabrese.
Elenco corsisti
Alati Caterina, Albanese Sabrina, Basile Rosa, Carnuccio Serena Maria, Ceruso Caterina, De Caridi Antonino, Fazio Maria Rosaria, Foti Francesca, Lia Maria Carmela, Loiacono Lidia, Lucà Fabiana, Macrì Giuseppe, Mandaglio Rosalba, Massara Mafalda, Mazzotta Fulvio, Mileto Antonio, Morace Carmela, Parlongo Giuseppe, Pellicano Patrizia, Polistena Giuseppina, Postorino Stefano, Rao Carmelo, Riggio Stefania, Salerno Aurora, Simone Francesco, Stilo Carmen, Suraci Domenico, Verduci Leo Antonino
Università Mediterranea: presentato a Dakar il Master “Designland. Beyond Differences”
La firma del decreto ministeriale che dà ufficialmente il via al progetto del Campus universitario del Mediterraneo segna un passaggio importante per lo sviluppo dell’Ateneo reggino. Con questo atto, firmato dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Governo assegna 4 milioni di euro all’Università Mediterranea per la realizzazione del primo campus universitario della città, un progetto destinato a trasformare il tessuto urbano, economico e sociale dell’area metropolitana.
Un intervento che nasce grazie all’emendamento alla Legge di Bilancio presentato dall’On. Francesco Cannizzaro, e che — secondo il presidente del movimento La Calabria che vogliamo, Giuseppe Nucera, già presidente di Confindustria Reggio Calabria — rappresenta “una svolta concreta per la crescita del territorio. La presenza di centinaia di studenti italiani e stranieri potrà infatti generare un nuovo indotto per le attività commerciali, abitative e culturali, rafforzando enormemente l’identità di Reggio Calabria come città universitaria e porta del Mediterraneo”.
“La firma del decreto per il campus universitario – afferma Nucera – è un fatto di grande rilevanza non solo dal punto di vista culturale ma che deve ambire a rilanciare Reggio Calabria, riposizionandola al centro del Mediterraneo, accogliendo studenti da tutta Italia e dal resto del mondo. Va dato merito all’on. Francesco Cannizzaro di riuscire a portare risultati concreti per lo sviluppo di Reggio Calabria, come in occasione di altri emendamenti di natura simile a quello ottenuto in questa circostanza per il campus”.
Il nuovo campus, che sorgerà nell’ex convento dei Padri Monfortani, sarà un luogo aperto e multifunzionale, in grado di accogliere studenti, docenti e ricercatori italiani e stranieri, con strutture dedicate allo studio, alla ricerca, allo sport e alla socialità.
Per Nucera, l’intervento “ha il potenziale per innescare un processo di rigenerazione urbana e culturale di grande portata. Il campus – aggiunge – potrà diventare un punto di riferimento per Reggio e la Calabria, favorendo lo sviluppo di una comunità accademica viva, dinamica e internazionale. È una sfida che richiede collaborazione istituzionale e visione strategica, perché solo attraverso il gioco di squadra tra università, istituzioni e mondo imprenditoriale si potrà cogliere appieno questa opportunità.”
Il presidente del movimento ‘La Calabria che vogliamo’ invita inoltre a guardare oltre la sede centrale individuata per il campus, proponendo una visione più ampia che coinvolga altre aree della città, in particolare quelle oggi sottoutilizzate.
“Mi permetto di segnalare – spiega Nucera – l’area militare di Ciccarello, o altre zone dell’area sud, ad esempio nei pressi dell’ospedale Morelli, che potrebbero ospitare strutture connesse all’Ateneo reggino oggi destinatario dell’importante intervento per la realizzazione del campus universitario. Auspico che il Rettore Zimbalatti e le istituzioni possano guardare a queste aree, che potrebbero essere rilanciate con la creazione di strutture sportive e spazi multifunzionali, garantendo nuove prospettive di crescita a quei luoghi oggi trascurati, e contribuendo allo sviluppo della stessa Università Mediterranea”, conclude Nucera.
Alla Mediterranea la 1° cerimonia di Laurea Magistrale in Progettazione Pedagogica e Gestione dei servizi educativi per minori
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Notte Europea dei Ricercatori: il plauso della Senatrice Minasi alla Mediterranea e all’Unical
«La Notte Europea dei Ricercatori che si è svolta a Reggio Calabria è molto più di un evento accademico: è una dichiarazione di fiducia nel valore della conoscenza e nella sua capacità di generare sviluppo, identità e consapevolezza collettiva». La Senatrice Tilde Minasi si esprime così in una nota, manifestando pieno apprezzamento per l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università della Calabria, protagoniste, assieme all’Università della Basilicata e al CNR, dell’iniziativa di matrice europea, per aver saputo coniugare rigore scientifico, apertura culturale e coinvolgimento del territorio.
Nel corso della manifestazione ricercatori e ricercatrici hanno illustrato i risultati del progetto Tech4You, affrontando temi cruciali come la transizione digitale ed ecologica con un linguaggio chiaro e accessibile, capace di rendere l’innovazione vicina e comprensibile a tutti.
«In un tempo in cui la ricerca viene spesso sottovalutata o confinata in ambiti troppo specialistici – prosegue Minasi – iniziative come questa restituiscono centralità alla scienza, che quando si apre al pubblico diventa motore di progresso, crescita condivisa e responsabilità sociale».
Minasi richiama poi il significato più ampio della manifestazione voluta dall’Unione Europea 20 anni fa, legandolo al concetto di terza missione delle Università, accanto a didattica e ricerca: «La Notte dei Ricercatori è un esempio virtuoso di come gli atenei possano dialogare con il territorio, valorizzare il proprio patrimonio di competenze e contribuire allo sviluppo culturale, economico e sociale. È una forma concreta di democrazia della conoscenza».
Un passaggio fondamentale, secondo la Senatrice, è rappresentato anche dal supporto offerto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «Il PNRR è un’occasione storica per ridurre i divari, soprattutto nel Meridione, e per sostenere le eccellenze locali. Una società che investe in ricerca e cultura non si limita a gestire il presente, ma costruisce il proprio futuro con coraggio e responsabilità».
Minasi rivolge poi un ringraziamento sentito alla professoressa Maria Teresa Russo, prorettrice delegata ai grandi progetti e alla ricerca, nonché coordinatrice dell’evento, definendola «una figura di grande equilibrio istituzionale e visione, capace di trasformare un’agenda accademica in un’esperienza aperta e coinvolgente per il territorio».
Parole di riconoscimento anche per il Rettore Giuseppe Zimbalatti, «la cui guida solida e lungimirante rafforza il ruolo centrale dell’Università Mediterranea nei processi di rilancio e innovazione del Sud».
«Esperienze come questa – chiosa MInasi – dimostrano che la Calabria è ricca di energie: nei suoi ricercatori, nei giovani, nei docenti. La nostra terra ha tutto per essere protagonista, se sceglie di puntare sulla conoscenza come leva di riscatto e sviluppo».