“Ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani” questo il cuore del discorso di papa Francesco il 20 giugno 2017, quando visitò il cimitero di Barbiana per i 50 anni della morte del priore. Quest’anno per festeggiare i 100 anni dalla nascita anche a Cosenza è stato organizzato un incontro per dire “grazie” a don Milani e al suo intenso insegnamento. Domenica 28 maggio 2023 alle ore 19.30 nel salone della Chiesa Madonna di Loreto, verrà presentato il volume scritto da don Franco Maio “Don Lorenzo Milani educatore” pubblicvato dalla casa editrice Progetto 2000 di Cosenza; dopo l’introduzione dell’editore Demetrio Guzzardi e il saluto del parroco don Michele Fortino, ci saranno gli interventi di Francesco Capocasale – del Centro studi calabrese “Cattolici Socialità e politica” che ha organizzato l’incontro – , del magistrato Biagio Politano, e dell’autore don Franco Maio. Le conclusioni sono state affidate all’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Giovanni Checchinato. “A tutti gli intervenuti, ha scritto in una nota l’editore Guzzardi, verrà regalato un segnalibro con il “Santo Scolaro” il mosaico realizzato dai ragazzi di Barbiana, a cui don Milani era molto legato”.
Filippo Francesco Idone
“Le recenti pubblicazioni dei dati dell’Agenas (Agenzia di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari) fanno luce sulla qualità del nostro sistema sanitario definito da bollino rosso. La qualità della performance e i servizi sanitari vengono qualificati “molto bassi “ a dimostrazione di ciò che abbiamo sempre sostenuto”. Graziano Di Natale, ex consigliere regionale, pone l’attenzione, ancora una volta, sulla precaria situazione sanitaria della regione Calabria. Nello specifico, Di Natale, nella sua denuncia fa riferimento ai dati della Corte dei Conti dal rapporto sul coordinamento della finanza pubblica sul triennio 2019-2022. “La Calabria – prosegue- è ultima in Spesa, Soccorsi, Screening e nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza). Le trovate del Presidente Occhiuto, circa il portale SaniBook e i laureati rilevatori, sembrano più uscite pubblicitarie che altro. Assistiamo quotidianamente a dati sempre negativi che descrivono la nostra sanità sempre più in declino. Servono servizi efficienti – conclude- ospedali aperti, strumentazione all’avanguardia in sostituzione di quelle obsolete, serve insomma la certezza di trovare assistenza adeguata. Infine, la mia non vuole essere una continua “bacchettata” al Presidente ma bisogna aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà. Continuerò a vigilare e a denunciare questo stato di cose. Il Presidente si dia da fare, è lui il Commissario della Sanità in Calabria”.
Giovedì 1 e venerdì 2 giugno il Museo diocesano e la parrocchia Maria SS.ma del Carmelo ad Archi promuovono due incontri con padre Andrea Dall’Asta, gesuita, architetto e direttore del Museo e della Galleria San Fedele a Milano. L’1 giugno h 18,30 (Salone TEIC, nel cortile dell’Arcivescovado su cui si affaccia il Museo) padre Dall’Asta affronterà il tema L’immagine nella tradizione cristiana. Un viaggio nell’arte sacra, tra presente e passato, indagine sull’arte sacra nella tradizione orientale e occidentale e riflessioni sull’icona orientale in relazione all’immagine sacra dopo Giotto, fondata sull’imitazione della natura. In che modo l’opera d’arte si inserisce nello spazio sacro e, in particolare, come interpretare l’arte sacra contemporanea presente nelle nostre chiese?
Il 2 giugno h 16,30 (chiesa parrocchiale di Maria SS.ma del Carmelo ad Archi) tema dell’incontro sarà Il Viaggio della Vita. Riflettere sugli spazi di una chiesa per vivere l’incontro tra Dio e l’uomo: padre Dall’Asta darà un’interpretazione dello spazio ecclesiale a partire dalla metafora del ‘viaggio della vita’. Attraversare gli spazi di una chiesa significa, infatti, interrogarsi sulla nostra identità di credenti e incamminarsi verso il futuro, leggendo il senso più profondo della promessa cristiana.
Andrea Dall’Asta, dopo avere terminato gli studi di Architettura a Firenze nel 1985, entra nella Compagnia di Gesù nel 1988. Dal 2002 dirige la Galleria San Fedele di Milano e dal 2008 al 2020 ha diretto la Raccolta Lercaro di Bologna. Ha fondato a Milano nel 2014 il Museo San Fedele. La sua attenzione è rivolta al rapporto tra arte, liturgia e architettura. Ha partecipato ad alcuni importanti progetti come l’adeguamento liturgico della Cattedrale di Reggio Emilia (2011), la realizzazione dell’Evangeliario Ambrosiano (2011), del Padiglione Vaticano per la Biennale di Venezia (2013) e della sezione Disegnare il sacro alla Biennale di Architettura di Venezia (2014). Insegna alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli. Scrive su alcuni quotidiani e riviste come Avvenire e La Civiltà Cattolica.
I due incontri dell’1 e del 2 giugno sono promossi dal Museo e dall’Ufficio per i beni culturali dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova e dalla parrocchia di Maria SS.ma del Carmelo ad Archi, con il patrocinio dell’Accademia Belle Arti di Reggio Calabria e dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Reggio Calabria.
Si è svolta giovedì 25 maggio, presso la Scuola Media di Catona, la Giornata della Legalità, promossa dall’Istituto Comprensivo “Radice Alighieri” di Catona (RC) e dalla Fondazione Girolamo Tripodi. Questa data assume ormai un valore simbolico per la scuola, per Catona e per la città di Reggio Calabria, poiché il 25 maggio 2017 è stato barbaramente assassinato dalla ‘ndrangheta Bruno Ielo, cittadino esemplare, tabaccaio e Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi della scuola Media di Catona e della Direzione Didattica di Catona, per ben sei anni. L’incontro è stato molto partecipato, animato da forte tensione ideale e ricco di contenuti ed ha visto una numerosa presenza degli alunni, delle famiglie e dei docenti delle classi coinvolte.
L’evento è stato aperto dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Radice Alighieri” di Catona, Simona Sapone, che ha ringraziato tutti gli invitati ed ha sottolineato l’importanza che assume la giornata della legalità per la realtà scolastica catonese nella memoria di una persona come Bruno Ielo, che non ha piegato la testa ed ha difeso con coraggio e determinazione i propri diritti e la propria dignità. Subito dopo è intervenuto Michelangelo Tripodi, Presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, che insieme all’Istituto Comprensivo ha promosso l’organizzazione della giornata e le iniziative ad essa collegate. Tripodi ha ricordato tutta la storia di Bruno Ielo, a cui era legato da sentimenti di profonda amicizia e di grande affinità ed il suo essere uomo tutto d’un pezzo, che non si è mai piegato ai soprusi, alle sopraffazioni e alle estorsioni. Bruno Ielo era un lavoratore onesto, un padre esemplare e un cittadino impegnato per la propria comunità. Ha pagato con la vita perché si è opposto alla volontà criminale delle cosche mafiose che, non essendo riuscite attraverso minacce, imboscate, atti intimidatori ed altro a scardinare l’onestà di un cittadino integerrimo come Ielo, decisero di ucciderlo, assoldando un killer che gli sparò due colpi di pistola alle spalle, una sera di primavera inoltrata, mentre faceva ritorno a casa. Tripodi ha poi voluto rivolgere alcuni ringraziamenti: all’Associazione Libera che quest’anno in occasione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo ha inserito per la prima volta Bruno Ielo nell’elenco delle vittime innocenti delle mafie, a seguito della segnalazione che è stata fatta dal proprio fratello Ivan; alla Commissione Toponomastica del Comune, per aver accolto la proposta presentata dalla Fondazione Girolamo Tripodi e per aver assunto la decisione di intitolare a Catona una via a Bruno Ielo; alla Magistratura e alle forze dell’ordine, rappresentate nell’occasione dal Dott. Paolo Ramondino, che con grande impegno e dedizione hanno portato avanti le indagini con quell’operazione che non a caso è stata definita “Giù la Testa”, con la quale è stato messo in luce il progetto criminale di ampio respiro di cui è stato vittima Bruno Ielo e che ha consentito di individuare e assicurare alla giustizia mandanti e responsabili di quella è stata una vera e propria esecuzione di stampo tipicamente mafioso: il processo in questione si è recentemente concluso in primo grado con la condanna dei responsabili.
Il ringraziamento più grande e più affettuoso Michelangelo Tripodi lo ha rivolto a Daniela, la figlia di Bruno, che ha visto morire il padre nelle proprie braccia quella tragica sera di sei anni fa e a tutti i suoi familiari presenti all’evento. Daniela non si è fermata, ha resistito con lo stesso coraggio di Bruno. Oggi la rivendita di tabacchi è aperta grazie a lei che non ha voluto mollare e non ha voluto darla vinta agli assassini di suo padre, anche se continua a subire continue vessazioni, come dimostra la rapina subita nei giorni scorsi. Successivamente è intervenuto il giudice Paolo Ramondino del Tribunale per i minorenni, che ha ribadito l’importanza di iniziative come queste nell’impegno per la difesa della legalità ed ha voluto esprimere la propria ammirazione per una figura come Bruno Ielo che ha avuto il coraggio che talvolta molti non hanno ed ha difeso i propri principi, pur sapendo che questo poteva mettere a rischio anche la propria vita. Il dott. Ramondino ha sottolineato la necessità di intervenire anche nell’azione di recupero sociale, per impedire che i giovani possano diventare facile manovalanza della criminalità organizzata.
E’ poi intervenuto Domenico Cappellano, Presidente della Commissione Toponomastica del Comune di Reggio Calabria, che ha apprezzato molto l’iniziativa di commemorazione di Bruno Ielo ed ha informato sulla decisione assunta dalla commissione per l’intitolazione di una via di Catona a Bruno Ielo e sul successivo iter che dovrà essere seguito per giungere all’ufficializzazione. Ha poi preso la parola Domenico Nasone, in rappresentanza dell’Associazione Libera, che ha ricordato come quest’anno Bruno Ielo sia stato incluso nell’elenco di oltre mille persone che nel nostro paese sono state vittime innocenti delle mafie. Nasone ha sollecitato la scuola ad essere sempre più il centro della promozione di iniziative per la memoria e per insegnare ai giovani i percorsi della legalità, che significa anche dare risposte concrete ai problemi sociali del territorio. Inoltre, ha invitato a stare vicino a Daniela e a sostenerla in tutti i modi.
Ha concluso i lavori Daniela, la figlia di Bruno Ielo, che ha ringraziato la scuola e la Fondazione Girolamo Tripodi per aver voluto ancora una volta ricordare la figura del padre a cui era profondamente legata e con cui collaborava nella stessa gestione della tabaccheria e che continua con forza a tenere aperta, nonostante tutto quello che è accaduto. Nel suo intervento Daniela era visibilmente commossa, ma ci ha tenuto a ribadire che intende continuare nel solco dell’insegnamento del papà. Subito dopo si è proceduto alla consegna dei Premi “In memoria di BRUNO IELO” , giunti quest’anno alla seconda edizione, destinati agli alunni e alle alunne della Scuola Secondaria di I° Grado di Catona. Il concorso per non dimenticare il bellissimo esempio di Bruno Ielo e per ricordare il suo comportamento di eroe civile, è organizzato congiuntamente dalla Fondazione Girolamo Tripodi e dall’Istituto Comprensivo “Radice Alighieri” di Catona.
Sono risultati premiati i sottoelencati studenti:
ELABORATI GRAFICI (CLASSI PRIME)
1. BONFORTE ALESSANDRO CLASSE 1D
2. MANDICA RITA “ 1E
3. GATTO SOFIA “ 1A
ELABORATI SCRITTI (CLASSI SECONDE)
1. DESALVO DANIELE CLASSE 2C
2. BILLARI MIRIAM “ 2A
3. CONTE LUCAS “ 2E
ELABORATI MULTIMEDIALI (CLASSI TERZE)
1.EX AEQUO ABATE NATALE CLASSE 3B
1.EX AEQUO MALASPINA RICCARDO “ 3E
2. GIUFFRE’ MELANIA “ 3B
3 MAVILLA MIRIAM “ 3E
I lavori di tutti gli alunni, premiati e non, hanno rappresentano la conclusione di un qualificato percorso di studi che punta attraverso la sensibilizzazione e la formazione, allo sviluppo della cultura della legalità, della solidarietà e dell’inclusione, valori alla base della convivenza civile. Pertanto, data la validità e l’importanza dell’iniziativa, la Fondazione Girolamo Tripodi e l’Istituto Comprensivo sono orientati a dare seguito e continuità per onorare al meglio la memoria di Bruno Ielo.
Reggina, l’amarezza di Inzaghi: “Meritavamo di andare in semifinale”
La Reggina è stata battuta dal SudTirol a causa del gol nel finale di Casiraghi (anche se il tiro è stato deviato da Loiacono). A causa di questo risultato, la squadra amaranto è stata eliminata dai playoff validi per la promozione in Serie A. Una sconfitta che ha fatto male visto la mole offensiva creata nell’arco dei 90 minuti dagli amaranto con Canotto, con Hernani e con Di Chiara. Con questo KO si è conclusa la stagione della Reggina iniziata con un girone d’andata spaziale e un ritorno al di sotto delle aspettative. Molte sono state le idee messe in atto da mister Inzaghi che ha aiutato a crescere talenti come Pierozzi e Fabbian che saranno il futuro della Nazionale Azzurra. Le basi per il futuro ci sono, ma adesso servirà ottenere l’omologa per l’iscrizione alla Serie B e capire se Inzaghi sarà ancora l’allenatore degli amaranto.
In conferenza stampa, Filippo Inzaghi ha analizzato la prestazione della Reggina contro il SudTirol: “Quando fai una partita con 18 tiri a 1… questo è il calcio. Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi che hanno realizzato una partita importante. Meritavamo di andare in semifinale per possesso e occasioni. Negli ultimi 10 minuti abbiamo pensato di vincere perché dovevamo vincere, ma al primo tiro in porta abbiamo subito il gol. Speravo di uscire con la consapevolezza di uscire dal campo a testa alta e ci siamo riusciti. Complimenti al SudTirol per la sragione che hanno realizzato. Avevamo Gagliolo ammonito e se fossimo rimasti in 10 la partita sarebbe finita. Nel secondo tempo abbiamo avuto la partita in mano per le condizioni. Abbiamo preso il palo e il loro portiere è stato super. Dovevamo fare gol, peccato c’è rammarico, ma se non abbiamo fatto gol ci prendiamo le nostre responsabilità”.
Il mister ha parlato delle idee sul suo futuro: “Riposo che ne ho bisogno, ma sono felice per il percorso della squadra. E’ cresciuta nelle difficoltà e ringrazio i tifosi che ci sostenuto con applausi e cori. Mi incontrerò con la dirigenza e al di là del contratto dovremo capire per proseguire. Dopo aver raggiunto i playoff, voglio capire se siamo tutti della stessa idea. La mia famiglia sta bene a Reggio, e sono felice. I tifosi con me sono contenti e avrei voluto relegare una semifinale che meritavamo”.
Si spengono i sogni al Druso per la Reggina: il SudTirol batte gli amaranto 1-0
Al Druso di Bolzano si sono spente le speranze della Reggina per accedere alla semifinale valida per i playoff contro il Bari. La squadra bolzanina, al primo anno in Serie B, con l’unico tiro in porta, ha superato gli amaranto che hanno dato tutto nell’arco dei 90 minuti. Una vera e propria beffa per gli uomini di Filippo Inzaghi che sono usciti a testa alta da questa sfida.
Rispetto al primo tempo, Pierpaolo Bisoli ha cambiato Cissè per Casiraghi e il modulo è passato al 4-3-3 o 4-2-3-1 con Odogwu unica punta. Nessuna sostituzione per Filippo Inzaghi che ha mantenuto gli 11 dei primi 45 minuti. Prima azione del secondo tempo è di marca della Reggina con Hernani, ma Poluzzi ha risposto positivamente. Al minuto 54 doppia occasione per Canotto, l’eroe della sfida contro l’Ascoli: ottimo è stato lo scambio con Strelec, ma il portiere del SudTirol ha prima respinto il tiro del numero 31 e poi lo stesso ha centrato il palo esterno. Al 56 infortunio al gomito per Masiello: al posto dell’esperto giocatore dei padroni di casa è entrato Vinetot.
Poco dopo l’ora di gioco, primo cambio per la Reggina: fuori Strelec, poco operoso in questa sfida, per Gori. L’arbitro Rapuano ha estratto il quarto cartellino della partita: questa volta ad entrare nella lista dei cattivi è Hernani. Al 69′ minuto il brasiliano ha calciato verso la porta di Poluzzi che di istinto ha respinto la sfera. Fase molto intensa per gli amaranto: Gori da posizione interessante ha cercato di sorprendere il portiere dei bolzanini senza avere fortuna. Bisoli ha spostato Rover dalla fascia opposta per provare a modificare l’assetto offensivo senza però aver fortuna. Per questo motivo il mister ha deciso di toglierlo dal campo per inserire Larrivey, classe 1984.
Altra occasionissima per la Reggina: al minuto 74 Canotto ha provato il gol di giustezza, ma la palla è uscita alta sopra la traversa. La prima azione concreta del SudTirol è del minuto 76 con Belardinelli, ma Gagliolo ha deviato in calcio d’angolo. A 10 minuti dal novantesimo, altra punizione per Hernani che non è giunta a buon fine. Inoltre è stato ammonito Curto per fallo sul brasiliano della Reggina. Cambio modulo per Inzaghi: fuori Gagliolo per Ricci passando così al 4-3-3. Buona l’iniziativa di Larrivey che ha servito De Col, ma ottimale è stata la chiusura di Pierozzi in calcio d’angolo.
Due minuti più tardi Majer, come nel primo tempo, ha provato a sorprendere Poluzzi, ma il portiere non si è fatto ingannare dalla traiettoria dello sloveno deviando il tiro in angolo. A spaccare la partita è stato Casiraghi al minuto 90: l’attaccante si è inserito nelle linee difensive della squadra amaranto e da 20 metri ha calciato verso la porta trovando la deviazione di Loiacono. Immediatamente Inzaghi ha tolto lo sfortunato difensore per Galabinov e Di Chiara per Liotti, ma la partita si è fermata dal gol della squadra di casa.
Il primo tempo del turno dei playoff tra la Reggina e il SudTirol si è concluso col punteggio di 0-0. Gara molto fluida per gli amaranto grazie al 4-4-2 di Filippo Inzaghi che ha optato per uncon Canotto e Strelec avanti mentre Bisoli ha scelto Cisse, Odogwu come terminali offensivi. La prima azione offensiva è stata dei calabresi con Majer che al minuto 5 da 20 metri ha provato la botta dalla distanza senza avere fortuna. 4 minuti più tardi ottimo è stato l’intervento di Loiacono che ha bloccato il doppio tentativo di Odogwu. I primi 15 minuti della sfida sono stati contratti con l’unica occasione del match è della Reggina con Majer, poi molti errori sono stati effettuati sia in fase di possesso che in pressing. Bisoli si è molto arrabbiato con Rover e Belardinelli che non stanno dando il loro meglio, soprattutto in fase di costruzione.
Inzaghi invece ha chiesto più volte a Fabbian di accelerare le azioni e di servire Canotto in fase di appoggio. Prima ammonizione del match è nei confronti di Gagliolo reo di aver fermato irregolarmente Fiordilino. L’arbitro Rapuano ha anche ammonito Cissè per fallo su Majer. Sussulto al minuto 37 quando Di Chiara si è sistemato abilmente il pallone, ma il suo tiro è stato completamente fuori bersaglio. 120 secondi più tardi Hernani ha cercato dalla distanza di piazzare la palla in rete, ottima è stata la risposta di Poluzzi.
Con questa azione si è conclusa la prima parte della sfida. Molto meglio la Reggina che ha avuto due occasioni per passare in vantaggio, mentre il SudTirol è stato molto guardingo e poco offensivo. Bisoli e Inzaghi sicuramente cercheranno di cambiare le carte in tavola in vista per il secondo tempo. In caso di parità dopo i tempi regolamentari, si giocheranno i tempi supplementari e se la situazione rimane invariata, ad accede alle semifinali sarò la squadra con una migliore posizione nella classifica e in questo caso è il SudTirol.
Il countdown sta per scadere. E’ quasi tutto pronto per il turno preliminare play-off Sudtirol-Reggina. Ecco lo schieramento delle due formazioni:
Sudtirol (4-4-2): Poluzzi; Curto, Zaro, Masiello, De Col; Rover, Tait, Belardinelli, Fiordilino; Cisse, Odogwu. In panchina: Minelli, Marano, Vinetot, Siega, Lunetta, Mazzocchi, Carretta, Casiraghi, Eklu, Pompetti, Larrivey, Giorgini. Allenatore: Pierpaolo Bisoli.
Reggina (3-5-2): Contini; Loiacono, Cionek, Gagliolo; Pierozzi, Fabbian, Majer, Hernani, Di Chiara; Canotto, Strelec. In panchina: Aglietti, Colombi, Bouah, Liotti, Terranova, Crisetig, Lombardi, Galabinov, Gori, Ricci. Allenatore: Filippo Inzaghi.
Arbitro: Antonio Rapuano di Rimini. Assistenti: Pasquale Capaldo di Napoli e Domenico Palermo di Bari. IV ufficiale: Alessandro Prontera di Bologna. VAR: Antonio Di Martino di Teramo. AVAR: Rosario Abisso di Palermo.
Reggio Calabria: Versace presente all’Assemblea Nazionale della Federazione Italiana delle Associazioni
Si è svolto a Palazzo Alvaro uno dei convegni previsti per l’Assemblea Nazionale della Federazione Italiana delle Associazioni e dei Club per l’UNESCO, evento che per la terza volta, dopo il 1995 ed il 2003, viene ospitato nella città di Reggio Calabria. Completamente autogestita e ricca di iniziative, l’assemblea durerà cinque giorni: da giovedì 25 a lunedì 29 maggio 2023. Nell’ambito dell’interessante appuntamento tematico sulla “Diffusione dei valori e dell’azione UNESCO – Contenuti e Testimonianze dai Territori: Patrimonio Culturale, Riserve MaB, Geoparchi, Memorie del Mondo, Learning City, Cattedre UNESCO” è intervenuto il Sindaco facente funzioni Carmelo Versace per i saluti istituzionali ma anche per la testimonianza di quel lavoro promosso dalla Città Metropolitana che incrocia gli indirizzi e le tematiche del seminario organizzato.
“Questa amministrazione – ha affermato Versace – ha intrapreso un percors che punta a rispolverare i Bronzi di Riace da un torpore durato troppo tempo e restituirgli visibilità e valore a livello mondiale. Ci è sembrato doveroso porre in essere quei tentativi, organizzando un tavolo istituzionale, per provare a portare avanti l’idea di Bronzi patrimonio Unesco. Sembra giusto che continuiamo in questa direzione, malgrado la consapevolezza di scelte che non spetteranno a noi, e non staremo certo con le mani in mano. Abbiamo deciso, entrando nel circuito delle learning cities, di attivare un progetto di ricerca che coinvolge direttamente la cittadinanza oltre che l’università ed altri attori sociali; la nostra, d’altronde, è la prima città metropolitana ad essere entrata in questo global network; con un modo nuovo di raccontare il nostro territorio”.
“D’altronde – ha affermato Versace – non dobbiamo inventarci neppure tanto perché le nostre bellezze naturali ed il nostro patrimonio artistico-culturale metropolitano rappresentano delle specificità che non hanno nulla da invidiare ad altri luoghi di valore nazionale ed internazionale”. “Abbiamo ancora due anni di lavoro per riuscire a confermarci all’interno di questo network ma stiamo facendo grandi sforzi in questo senso e ne è testimonianza lampante la Biennale dello Stretto; un’amministrazione deve sapere investire in modo intelligente perché solo l’anno scorso abbiamo impegnato oltre un milione di euro in cultura. Se è vero, come lo è, che il nostro territorio richiede interventi infrastrutturali importanti non possiamo non considerare la cultura quale infrastruttura immateriale per quello che porta, a più livelli, narrando qualcosa di diverso valorizzando eccellenze in giro per il mondo oltre che nel nostro Bel Paese. La cultura – ha concluso Versace – è investimento sostanziale e non marginale”
Si è svolto oggi presso il teatro dell’IC di Oppido-Varapodio-Molochio l’incontro conclusivo del progetto di educazione civica “E’ un diritto o un dovere, mai un favore”, proposto e coordinato dall’avv.ssa Margherita Mazzeo, destinato alle classi prime e seconde della Scuola secondaria di primo grado, avente per oggetto la promozione della cultura dei diritti e lo sviluppo di una coscienza civica nei ragazzi. L’interessante progetto, articolato in 30 ore frontali sui temi più importanti della Costituzione, ovvero il rispetto delle regole e la fruizione dei diritti, ha visto protagonisti gli alunni delle classi di Oppido, Varapodio, Molochio, che si sono messi in gioco con varie attività didattiche interattive durante l’anno scolastico e oggi hanno potuto rivolgere direttamente alle istituzioni le loro domande e anche le loro critiche costruttive. A rispondere ai quesiti dei ragazzi diverse istituzioni del territorio: la Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Francesca Morabito, il sindaco di Oppido Mamertina, dott. Bruno Barillaro, il sindaco di Varapodio, dott. Orlando Fazzolari, il sindaco di Molochio, dott. Marco Caruso, che hanno risposto puntualmente agli stimoli e ai quesiti più ricorrenti dei ragazzi sui servizi scolastici e territoriali.
Al centro delle domande l’innovazione scolastica, la sanità, lo sport, la cultura e la viabilità carente. Non sono mancate le domande per le forze dell’ordine, rappresentate dai carabinieri del territorio, guidati dal Vice Comandante di Oppido, Mar. Ord. Vincenzo Arpaia, dal Vice Comandante di Molochio Mar. Ord. Francesco Gattuso e dal Vice Comandante di Varapodio Mar. Ord. Luca Cozzo. I carabinieri hanno ascoltato e risposto con attenzione alle domande degli alunni su come si svolga la vita di un carabiniere, se essi provino paura nell’esecuzione dei loro compiti e su quanto sia importante il ruolo delle forze dell’ordine. Alla autorità citate si sono affiancati i parroci don Giuseppe Papalia (Oppido) e don Giovanni Rigoli (Varapodio-Molochio), che hanno risposto a quesiti anche molto delicati, come il tema del bene e del male, il ruolo di Dio e della Chiesa nella società moderna. La scuola e gli educatori coinvolti hanno così realizzato, con soddisfazione degli alunni, della Dirigente e delle istituzioni, un importante momento di costruzione etica e sociale della cittadinanza attiva nel territorio di Oppido Mamertina.