Sebastiano Plutino
Reggio presentato a Palazzo San Giorgio il libro “L’amore e le sue forme”, di Demetrio Mannino
“È un momento difficile per il mondo intero e noi abbiamo bisogno di un linguaggio che, invece di dividere, unisca e ci faccia sentire comunità”, ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà presentando il libro “L’amore e le sue forme” di Demetrio Mannino.
Anche in questa circostanza, il Salone dei lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio ha ospitato un simposio che tra musica, arte e poesia è servito ad illustrare l’opera in versi del poeta reggino. Insieme al sindaco, hanno preso parte all’evento Irene Calabrò, già assessore comunale alla Cultura che nell’occasione ha assunto le vesti di relatrice, Caterina Trecroci, presidente del consiglio comunale di Villa San Giovanni, Franco Romano, direttore del conservatorio “Francesco Cilea”, e Giuseppe Bova, presidente del Rhegium Julii. A recitare i versi di Mannino è stata Benedetta Marcianò, accompagnata musicalmente dal trio formato da Gino Mattiani, Fabio Maragas e Mimì De Leo.
«Palazzo San Giorgio – ha detto Falcomatà – diventa sempre più casa della cultura perché, quotidianamente, la nostra città è animata e attraversata da eventi letterari e artistici che trovano una dimora naturale nei palazzi istituzionali. Ciò è frutto di un percorso che, da anni, costruiamo anche rispetto alle politiche culturali e la presenza, a questa iniziativa, di tanti rappresentanti del mondo della cultura e dell’arte è la prova che, quando si riflette di questi temi, bisogna ancora di più ragionare insieme e contaminarsi positivamente».
«È bello – ha aggiunto il sindaco – vedere questa partecipazione, nella consapevolezza di quanto la cultura e le politiche culturali debbano essere condivise da tutti in percorsi che, alla fine, portano alla costruzione di iniziative come quella che ci vede al fianco dell’opera di Demetrio Mannino».
A proposito del libro di Mannino, il sindaco Falcomatà ne ha sottolineato la valenza: «Chi legge queste poesie si ritrova. È un linguaggio che arriva a tutti con la poesia che non è più soltanto del poeta, ma diventa messaggio straordinario e universale».
«Quando l’arte viene diffusamente interiorizzata – ha affermato Falcomatà – credo abbia raggiunto il suo obiettivo principale. Dunque, ciò che offre Mannino è un viaggio introspettivo che porta a confrontarci con la profondità dei nostri sentimenti; ci pone faccia a faccia con l’amore, ma anche con le forme del dolore. Solo attraverso questo viaggio si possono fare crollare muri di rigidità, di severità con noi stessi e freddezza nei rapporti umani che solo chi decide di aprirsi al mondo della poesia riesce a scandagliare».
«Fra i tanti meriti di queste pagine – ha concluso il sindaco Giuseppe Falcomatà – il più importante ritengo sia la sensazione di dire è “esattamente quello che avrei voluto scrivere io”».
Sgombero Arghillà, il Comitato Civico protesta: “Il diritto alla casa non è slogan elettorale2
“Un fulmine dal cielo la notizia dello sfratto di 110 famiglie nel quartiere di Arghillà. Quella che viene presentata come una mera “esigenza di sicurezza” – tema che nessuno intende sottovalutare – si configura, alla luce dei fatti e della normativa vigente, come una misura sproporzionata, frettolosa e profondamente lesiva dei diritti fondamentali dei cittadini coinvolti.” – Così, il Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita” intende prendere una posizione ferma e chiarificatrice rispetto all’Ordinanza Sindacale n. 26 del 26 marzo 2025, con la quale si dispone lo sgombero forzato dell’immobile ATERP sito nel Comparto 6, Cantiere 890, composto da 110 alloggi abitati da famiglie in condizioni di estrema fragilità sociale ed economica.
“La nostra Costituzione, all’articolo 47, sancisce il diritto alla casa come diritto primario. Altresì, la Legge Regionale 8/1995, recentemente modificata nel 2024, fornisce strumenti chiari per affrontare situazioni di occupazione senza titolo, prevedendo la possibilità di regolarizzazione provvisoria per chi ha presentato istanza, in attesa di un esito definitivo. Eppure, l’ordinanza appena firmata dal Sindaco Giuseppe Falcomatà ignora tutto questo, come se la normativa regionale non esistesse, come se la povertà e il disagio fossero una colpa da punire e non una condizione da affrontare con responsabilità e umanità.” – spiega così Patrizia D’Aguì, Presidente del Gruppo Civico.
“Nonostante l’ordinanza giustifichi lo sgombero per motivi di sicurezza, la Legge Regionale 8/1995 permette la regolarizzazione temporanea degli alloggi non conformi alle normative igienico-sanitarie, soprattutto in situazioni di disagio sociale. Prima di ricorrere allo sgombero, dunque, sarebbe stato necessario intervenire per migliorare le condizioni abitative.” – prosegue D’Aguì – “È grave – anzi, gravissimo – che si ricorra a questa misura senza alcuna soluzione abitativa alternativa, senza un piano sociale di ricollocamento, senza alcuna verifica puntuale delle istanze di regolarizzazione pendenti. Ancor più grave è che, a fronte della lentezza degli enti gestori nell’evasione delle pratiche, siano le famiglie a pagare il prezzo più alto. Famiglie che hanno dimostrato volontà di mettersi in regola, che si sono autodenunciate, che hanno chiesto di poter vivere nella legalità, e che oggi si ritrovano con un’ordinanza sulla testa come un colpo alla dignità.”
“Riteniamo inaccettabile che la responsabilità venga scaricata su una fascia di popolazione estremamente fragile, mentre il Comune di Reggio Calabria, che dovrebbe farsi carico della tutela dei più deboli, sceglie la via più semplice: quella dell’espulsione. E lo fa, guarda caso, in un momento politicamente “strategico”, alimentando più di un sospetto.” – ha puntualizzato la Presidente.
“In base a quanto esposto, il Gruppo Civico ‘Noi siamo Arghillà – La Rinascita’ chiede che l’Ordinanza Sindacale di sgombero venga nel più breve tempo possibile revocata o sospesa fino a quando non sarà fatta una completa verifica della situazione giuridica e amministrativa degli occupanti, nel rispetto delle normative regionali e dei diritti umani.” – ha continuato D’Aguì – “Invitiamo le autorità competenti a considerare con maggiore attenzione le legittime aspettative degli occupanti e a privilegiare soluzioni che salvaguardino la dignità e i diritti delle persone.”
“Ribadiamo con fermezza la nostra disponibilità a un confronto costruttivo con le istituzioni, auspicando soluzioni giuste e rispettose dei diritti di tutti. È fondamentale che le autorità coinvolgano tutte le associazioni nei tavoli di discussione, promuovendo un processo democratico e inclusivo. Solo così si potrà affrontare in modo adeguato questo tema, che riguarda e tocca profondamente il cuore e la sensibilità dell’intera comunità cittadina.” – ha concluso Patrizia D’Aguì – “Le famiglie non possono essere trattate come numeri o “problemi” da rimuovere: sono cittadini, sono esseri umani, hanno volti, storie, diritti. Solo con un approccio umano, giuridicamente corretto e socialmente equo potrà rispondere in maniera degna a questa emergenza”
Comune di Reggio: Giunta approva le agevolazioni per la sosta dei veicoli ecologici
La Giunta comunale, con delibera n. 63 del 31 marzo 2025, ha approvato la proroga delle agevolazioni tariffarie per la sosta su suolo pubblico dei veicoli ecologici.
L’iniziativa, già precedentemente adottata negli ultimi anni, è stata estesa fino al 31 marzo 2026 con l’obiettivo di incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento urbano.
Misure confermate
Esenzione totale dalla tariffa di sosta per i veicoli full hybrid, elettrici e a idrogeno, inclusi quelli di cittadini non residenti a Reggio Calabria;
Tariffa agevolata di 200 euro all’anno per i veicoli hybrid, mild hybrid, a metano e GPL destinata ai residenti nella Città Metropolitana di Reggio Calabria.
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle politiche di mobilità sostenibile promosse dall’Amministrazione comunale, in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU e la Direttiva Europea 2009/33/CE, che incentivano l’uso di veicoli a basso impatto ambientale.
Il provvedimento si propone di:
Ridurre i costi ambientali, sociali e infrastrutturali del traffico veicolare e della sosta gratuita su suolo pubblico;
Ottimizzare la domanda di sosta minimizzando l’impatto sull’ambiente urbano;
Migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso un uso razionale del territorio;
Disciplinare la sosta per favorire la mobilità pedonale;
Razionalizzare gli spazi di sosta, migliorando la fluidità della circolazione e favorendo l’utilizzo di aree pedonali e ciclabili.
Gestione e modalità di accesso
L’A.T.A.M. S.p.A. sarà responsabile della gestione delle procedure per il rilascio dei contrassegni di sosta e dell’attuazione delle misure previste. Il provvedimento non comporta oneri di bilancio per il Comune e non incide sulle entrate derivanti dalla sosta a pagamento.
L’Amministrazione invita cittadini e visitatori a usufruire di queste agevolazioni, contribuendo così alla realizzazione di una città più pulita e sostenibile.
Modalità di richiesta del permesso
I cittadini interessati potranno presentare domanda esclusivamente online sul sito www.atam.rc.it/html/sosta_titoli.html dove ci sono dettagli a modalità di adesione al provvedimento.
Le agevolazioni sono valide per auto di proprietà, in leasing o in comodato, previa indicazione nella domanda.
Sono state fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali le prime indicazioni operative sui principali interventi attuati con il Collegato Lavoro (L. n. 203/24), in vigore dal 12 gennaio scorso. Lo rende noto lo stesso Ministero con la circolare n. 6 del 27 marzo scorso.
In particolare, il documento si sofferma sulle novità in materia di somministrazione di lavoro, lavoro stagionale, periodo di prova, comunicazioni in materia di lavoro agile e dimissioni per fatti concludenti. In tema di somministrazione, viene soppressa la disciplina transitoria che permetteva alle agenzie di somministrazione di superare il limite dei 24 mesi, anche non continuativi, per le missioni a termine di uno stesso lavoratore, anche nel caso in cui fosse stato assunto a tempo indeterminato dall’agenzia. Superato tale limite, l’utilizzatore dovrà assumere direttamente il lavoratore, salvo le missioni in corso al 12 gennaio 2025, che potranno proseguire fino al 30 giugno senza conseguenze sul piano della trasformazione del rapporto. Vengono inoltre ampliate le esclusioni dai limiti quantitativi di utilizzo della somministrazione, estendendole anche alle categorie di lavoratori già escluse dai limiti del lavoro a termine (es. attività stagionali, start-up, lavoratori over 50) e ai lavoratori somministrati assunti a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il lavoro stagionale, una norma di interpretazione autentica chiarisce che, oltre alle attività previste dal D.P.R. 1525/63, rientrano tra le stagionalità anche quelle individuate dai contratti collettivi stipulati da organizzazioni comparativamente più rappresentative, purché collegate a intensificazioni produttive o a specifici cicli di mercato.
Nuove regole anche per il periodo di prova nei contratti a termine: per i rapporti fino a 6 mesi la durata dovrà essere compresa tra 2 e 15 giorni; per quelli tra i 6 e i 12 mesi potrà arrivare a 30 giorni. La durata viene calcolata in base a un criterio proporzionale, un giorno di prova ogni 15 di calendario. In materia di lavoro agile, viene fissato un nuovo termine di cinque giorni per la comunicazione obbligatoria dell’avvio, della cessazione o della modifica dell’accordo, a pena di sanzione amministrativa. La circolare, infine, chiarisce molti punti relativi alla possibilità per il datore di lavoro di considerare come dimissioni implicite l’assenza ingiustificata del lavoratore protratta per oltre 15 giorni, previa comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro. Info dai Consulenti del Lavoro.
Marina di Gioiosa Ionica, Rocco Femia (Cuore e Futuro): “Indispensabile tornare Bandiera Blu già dal 2026”
“Siamo determinati a presentare una seria candidatura per la Bandiera Blu, che rappresenta un obiettivo primario ed importante per il settore turistico locale e che rientra nelle iniziative indispensabili per la valorizzazione del territorio. Marina di Gioiosa Ionica ha perso troppo tempo, occorre un’azione immediata e una programmazione attenta, una visione del futuro fatta con il cuore e le competenze”. Queste le parole di Rocco Femia, candidato a sindaco alle prossime elezioni comunali di Marina di Gioiosa Ionica e primo promotore del progetto “Cuore e Futuro”.
Il programma per la Bandiera Blu nasce nel 1987 con adesioni da ben 49 paesi in tutto il mondo. Lo scopo è quello di promuovere nei comuni costieri e lacustri una gestione sostenibile del territorio, dando uno sguardo particolare alla cura dell’ambiente. Tutti gli anni la Foundation for Environmental Education (FEE), organizzazione internazionale no profit e non governativa che ha la sua sede in Danimarca, assegna questo ambito riconoscimento a quelle spiagge che hanno dei parametri ben precisi. Il controllo è fatto dalla stessa FEE sulla base di una documentazione che va presentata entro termini precisi. La valutazione verifica le acque di balneazione, la gestione delle acque reflue e una serie di qualificati servizi offerti.
“Negli ultimi anni – prosegue il candidato a Sindaco – i comuni limitrofi hanno ottenuto questo riconoscimento. L’assegnazione a Caulonia, Roccella e Siderno deve far riflettere perché significa chiaramente che qualcosa da noi è mancato, qualcuno ha fallito la sua funzione amministrativa e politica. Mancanza di lungimiranza? Forse. Ma è tempo di rimboccarsi le maniche, non serve puntare il dito, occorre realizzare progetti ed essere operativi per ottenere un riconoscimento che garantisce un ritorno economico e di immagine importante. Non sappiamo come sia stata affrontata la candidatura 2025, ma siamo sicuri che per il 2026 creeremo un tavolo tecnico per ottenere la Bandiera Blu”.
Questo vessillo in Europa è sinonimo di buoni servizi, acque pulite, strutture accoglienti e buona gestione ambientale. Tutti elementi che piacciono ai turisti italiani ed internazionali. Negli ultimi anni il valore aggiunto della Bandiera Blu concesso alle diverse località turistiche, solo in Italia, ha mosso 30 milioni di turisti stranieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in una delle tante spiagge che vantava questo titolo. Recarsi in una località insignita della bandiera dalla FEE costa realisticamente di più, ma il viaggiatore oggi preferisce investire nella qualità del soggiorno e nelle garanzie sui servizi e la sostenibilità.
“Il turismo – conclude Femia – è una priorità per una località come Marina di Gioiosa, legata geograficamente e culturalmente al mare. Serve però un’azione per allungare la stagione turistica e riuscire, con interventi mirati, a far aumentare le presenze in tutti i mesi. Ben venga l’impegno e la qualità degli eventi organizzati dalle associazioni, ma il programma di manifestazioni culturali ed enogastronomiche, pianificato e programmato per tempo, deve abbracciare tutto l’anno attraverso continui eventi, organizzati insieme agli operatori economici, commerciali, turistici e artigianali presenti sul territorio. Daremo un forte supporto per migliorare ed incrementare la loro attività, per far diventare definitivamente Marina di Gioiosa la meravigliosa Città del Sorriso che ho sempre sognato! Dobbiamo lavorare per portarla ad essere una delle realtà turistiche più importanti del sud Italia. La capacità di essere attrattivi può cambiare le sorti del nostro paese e renderlo una vera perla del Mediterraneo. Marina di Gioiosa dovrà finalmente essere attraente, pulita, organizzata e meta desiderata del turismo nazionale ed internazionale”.
Limbadi: inaugurata la nuova Caserma dei Carabinieri in un bene confiscato”
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha partecipato, a Limbadi, all’inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri in un bene confiscato alla ‘ndrangheta.
“Ogni bene confiscato che torna a vivere è un simbolo di riscatto, un esempio concreto di come la legalità abbia avuto l’ultima parola sul crimine organizzato”, ha dichiarato il ministro.
“C’è un impegno corale di questo Governo – ha aggiunto – sul tema del contrasto alla criminalità organizzata. Basti pensare che da due anni e mezzo a questa parte sono stati arrestati 95 latitanti di cui 29 appartenenti proprio alla ‘ndrangheta. Numerose sono state le operazioni di polizia. Sono stati sequestrati alle mafie beni per circa 3 miliardi di euro, di cui oltre 700 milioni alla ‘ndrangheta, Sono inoltre stati confiscati beni per un valore di oltre 2 miliardi e 200 milioni di euro di cui 680 milioni della ‘ndrangheta”.
“Riappropriarsi di ciò che le consorterie hanno sottratto con la violenza e l’intimidazione, anche ambigua e silenziosa – ha aggiunto il ministro – rappresenta una straordinaria opportunità per la rinascita dei territori e delle comunità dove sono collocati. Oggi lo Stato, con questa cerimonia, festeggia il risultato in un’importante battaglia dimostrando ancora una volta che la lotta alla criminalità organizzata rappresenta un’assoluta priorità per tutti noi, e ciò anche con una strategia che intende valorizzare proprio i beni confiscati, impiegandoli in nuovi progetti a favore dei beni comuni. La nuova sede della stazione dei Carabinieri attesta e conferma l’attenzione di tutte le istituzioni coinvolte in un progetto comune nei confronti delle politiche di sicurezza che sicuramente passano anche attraverso strutture idonee e risorse a disposizione degli stessi operatori. Il governo è consapevole che un territorio in mano alla mafia non è libero, i suoi cittadini non sono liberi perché le loro scelte sono sempre influenzate da forme di condizionamento sia esso palese o subdolo”.
“Le mafie – ha detto Piantedosi – impoveriscono i territori e i paesi in cui operano e a trarne beneficio economico sono solo quei pochi coinvolti nel circuito criminale che prosperano e si arricchiscono a discapito della collettività. La risposta passa anche attraverso presidi di sicurezza che contribuiscano ad accrescere nei cittadini la forza di contrastare ogni forma di condizionamento”.
Occhiuto: ” ‘Ndrangheta investe altrove, ma in Calabria lo stigma”
“La ‘ndrangheta ha fatto un danno straordinario a questa regione.Ora investe soprattutto fuori dalla Calabria, in Lombardia, in Veneto, in Germania. Però a noi poi resta lo stigma della regione dove la ‘ndrangheta ha le proprie radici. La Calabria non è solo questo”. A dirlo il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, presente alla cerimonia di inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri di Limbadi, ala quale, oltre Piantedosi, hanno partecipato il comandante generale dell’Arma Salvatore Luongo, della sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, della presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo e il sindaco Pantaleone Mercuri.
“La Calabria – ha aggiunto Occhiuto – è fatta di imprenditori come Callipo, come quelli che producono l’Amaro del Capo, è fatta di eccellenze come le università che si segnalano come le prime in Italia. Però, purtroppo, è fatta anche di una ‘ndrangheta ancora molto pervasiva. Ha creato un danno culturale perché ha abituato a pensare che la ‘ndrangheta fosse più forte dello Stato. Oggi lo Stato qui dimostra di essere più presente e più forte della ‘ndrangheta. Grazie anche al supporto del ministro Piantedosi abbiamo deciso di investire 44 milioni di euro per l’utilizzo a fini sociali e per l’utilizzo ai fini di presidi della legalità dei beni confiscati. Abbiamo stipulato un protocollo, anche grazie all’intelligente azione di supporto della sottosegretaria Ferro, e questo protocollo ha consentito di dimostrare ai calabresi ma soprattutto alla ‘ndrangheta che quello che la ‘ndrangheta costruisce lo Stato prende e lo mette a disposizione dei calabresi per fini sociali o per garantire legalità”.
“Vorrei rivolgere un ringraziamento – ha detto il governatore – alle persone più importanti che oggi sono qui in questo bellissimo anfiteatro: ai ragazzi, agli studenti che hanno colorato con i colori dell’Italia questi spalti e che sono qui a festeggiare questa bella giornata. Oggi è una festa della comunità di Limbadi e sono felice che questi giovani siano qui, a dimostrare che la Calabria può vincere rispetto alla ‘ndrangheta se trova la forza di educare i più giovani ad avere un rapporto diverso verso i poteri criminali. A cominciare dal pensare che la ‘ndrangheta non è fatta di persone d’onore. La ‘ndrangheta è fatta di persone senza onore, di persone che hanno disonorato molta parte della Calabria, hanno attaccato questo stigma alla nostra regione. Quindi siate orgogliosi di come siete, della vostra gioia oggi ad essere qui. Siate orgogliosi perché voi potete costruire davvero il futuro di una regione bellissima, straordinaria, che purtroppo non si è sviluppata come poteva per i poteri criminali, perché c’è stata una miopia anche degli uomini della Istituzioni e da parte dei governi nazionali che hanno pensato che siccome in Calabria c’era la ‘ndrangheta nulla si poteva fare”.
“La ‘ndrangheta – ha concluso Occhiuto – non deve diventare un’alibi. La Calabria è una regione che ha tantissime risorse, a cominciare dai suoi giovani più straordinari”.
Generale Luongo: “Nuova caserma rinnova rapporto fiducia con cittadini”
“L’ inaugurazione di una nuova caserma costituisce un evento di alto valore etico, perché rinnova il rapporto di vicinanza e di fiducia che lega i carabinieri alle sue genti. Un rapporto che è fatto di tante cose, ma principalmente di quella attitudine ad essere vicini, a sentirsi parte di una comunità. Comunità che oggi è emblematicamente rappresentate da tantissimi cittadini ma ancor di più da questi ragazzi che rappresentano il futuro, ciò che l’Italia dovrà essere. Grazie oggi per essere qui. Noi impegneremo a fare di tutto perché avrete sempre un’opportunità di crescita nella vostra comunità”. Lo ha detto il comandante generale dei Carabinieri Salvatore Luongo.
“Le stazioni carabinieri – ha aggiunto – sono l’espressione più genuina della vocazione di vicinanza ai cittadini dalla quale deriva una funzione insostituibile di protezione, di rassicurazione e di solidarietà Io li considererò luoghi di accoglienza, di ascolto, di inclusione, dove spesso una parola di conforto di fronte ai problemi della vita quotidiana o anche solo una mano tesa fanno la differenza. Si tratta di una missione che acquista maggior valore nei territori come questo, che conoscono la piaga più agguerrita della criminalità organizzata e dove lo Stato non può limitarsi a esercitare un potere esclusivamente repressivo, ma è chiamato a trasmettere fiducia ai cittadini onesti, e ce ne sono tanti, pronti a stravolgere una relazione che li offende”.
“Noi – ha detto Luongo – destiniamo alla collettività un immobile sottratto alla criminalità organizzata. Un atto importante in cui lo Stato si rifà e prende quello che gli è stato tolto. Le consorterie criminali di tipo mafioso condizionano lo sviluppo dei sistemi, incidono sul funzionamento degli apparati pubblici e ostacolano la libera crescita sociale ed economica. Da tempo la logica ‘ndranghetista ha superato la violenza. La criminalità è meno sanguinaria ma più pervicace e determinata ad affermarsi come soggetto economico, capace di interagire con imprenditori e professionisti. Questo è quello che noi dobbiamo guardare, è l’impegno maggiore a cui tendere per evitare che questi legami possono andare avanti. L’individuazione e l’acquisizione di beni appartenenti ai patrimoni illecitamente accumulati è parte integrante della strategia di contrasto dell’Arma dei carabinieri, ha un impatto sulla vita di tutti i giorni, io direi irrompente. C’è una volontà concreta e risoluta di riconvertire in presidi di legalità luoghi evocativi di un potere criminale”, ha concluso il Generale Luongo.
(Crediti Ministero dell’Interno)
Reggio: l’Università Mediterranea inaugura la mostra “I Colori oltre le Mafie”
L’ala piccola della squadra reggina commenta la prestazione contro Brindisi e si prepara alla sfida da giocarsi in casa dell’Adria Bari.
Dopo la netta vittoria contro Brindisi, Lorenzo Dell’Anna non nasconde la sua soddisfazione. “È stata una partita controllata fin da subito, completamente diversa rispetto alla gara di andata – racconta l’ala piccola della Redel Reggio Calabria –. Abbiamo trovato più fluidità in attacco, con passaggi migliori e una maggiore presenza sotto canestro, cosa che in altre partite ci era mancata. Siamo riusciti a dominare l’avversario, e il risultato è stato chiaro.”
Stamatis?. “Lo stiamo vedendo molto bene – conferma Dell’Anna –. Sta diventando una parte fondamentale della squadra. Serviva tempo per ambientarsi, perché arrivava da un campionato diverso come quello greco, ma ora sta dando il meglio e siamo pronti per il finale del campionato”.
Ora la Redel Reggio Calabria vola verso Bari che è una squadra imprevedibile soprattutto in casa. “Sarà una partita complicata – ammette Dell’Anna –. Hanno giocatori come Callara e Santi Rodriguez, tiratori pericolosi. Dovremo stare attenti, perché ogni gara ora è fondamentale: due punti in classifica valgono tutti doppio.”
Il pubblico reggino, dopo qualche battuta d’arresto, sembra aver ritrovato la fiducia. “Ci serviva questa ripresa – conclude l’ala piccola –. C’è stato un momento in cui ci siamo un po’ smarriti, ma ora abbiamo ritrovato la giusta strada e vogliamo continuare cosí”.
La Redel Reggio Calabria punta a mantenere la concentrazione massima per chiudere il campionato nel migliore dei modi e lottare per gli obiettivi più alti
Esclusi, aggrediti e discriminati. Patrizia D’Aguì del Gruppo Civico ‘Noi Siamo Arghillà’: “Ad Arghillà il teatro della vergogna”
Arghillà, 17 aprile 2025 – “Esclusi, aggrediti e discriminati” – esordisce così Patrizia D’Aguì, Presidente del gruppo civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita” a margine della riunione convocata dal presidente del Consorzio Ecolandia, Giuseppe Minniti, alla presenza di tutte (o quasi) associazioni del territorio per discutere dell’ordinanza di sgombero che colpirà 110 famiglie del Comparto 6. “ Presenti parte dei residenti del Comparto 6 e le associazioni del Quartiere tranne la nostra Associazione, che è stata deliberatamente esclusa con la presunta accusa di essere una realtà ‘politica’ e dunque non gradita. Niente di più falso!”
“Ebbene, ci chiediamo come mai proprio Minniti, che fino a ieri discuteva con le altre associazioni, presenti oggi alla cosiddetta riunione della vergogna, di progetti ipotetici da avviare dopo l’abbattimento del Comparto 6, che non ha mai alzato un dito per i residenti di quel Comparto, ora si presenti come coordinatore dei tavoli. Promosso a ‘paladino’ da chi? Dal Sindaco Giuseppe Falcomatà e dai suoi alleati politici? Se c’è qualcuno che ha una connotazione politica, non è certo il nostro gruppo civico, ma chi oggi viene inviato come emissario istituzionale da un’amministrazione che per anni ha ignorato le famiglie ora minacciate di sfratto.” – ha dichiarato Patrizia D’Aguì. “Ricordiamo che il Consorzio Ecolandia ha firmato un accordo di partenariato con il Comune di Reggio Calabria per il Progetto FATA. La verità è evidente: si è tentato di silenziare chi, negli ultimi anni, con impegno e responsabilità, ha mantenuto un contatto diretto con il territorio, con queste famiglie, ascoltando i loro problemi, documentando le loro condizioni e portando le loro istanze alle istituzioni. La nostra presenza costante e reale sul territorio, così come il nostro concreto impegno nel processo di regolarizzazione degli abitanti abusivi, è stata volutamente oscurata da chi oggi desidera solo mettere in scena una farsa per salvare la faccia di una politica che ha fallito.”
“Alla riunione della vergogna, dove alcuni giornalisti sono stati letteralmente mandati via, non solo siamo stati esclusi, ma quando ho preso la parola per avere chiarimenti e rivendicare il nostro diritto a partecipare, la situazione è degenerata.” – ha raccontato D’Aguì – “Alcuni individui, sono arrivati a minacciarmi fisicamente. Un comportamento indegno, vigliacco, che mostra il livello di intimidazione e discriminazione a cui siamo arrivati in questo quartiere.
“Insomma, una claque di associazioni, riunite non per risolvere, ma per escludere. Un copione scritto altrove, con un mandante politico preciso, che usa le solite etichette per tentare di screditare chi ha osato dire la verità.” – ha puntualizzato la Presidente D’Aguì – “Ma noi non ci fermeremo. Non sarà certo l’arroganza di chi vuole comandare Arghillà dai salotti del potere a zittirci. Non sarà una mano alzata, né una porta chiusa in faccia, a fermare chi è al fianco degli ultimi, senza fondi, senza convenzioni, ma con coscienza, cuore e coerenza.
“Noi siamo interessati soltanto a una cosa: tutelare i diritti delle famiglie di Arghillà, lottare per il loro benessere e combattere contro le ingiustizie che ogni giorno siamo costretti a vivere. Quello che è davvero “politico” in questa storia è l’atteggiamento di chi cerca di nascondere la realtà, di chi sfrutta la miseria di Arghillà per i propri scopi.” – ha concluso Patrizia D’Aguì – “Noi continueremo a batterci per le famiglie del Comparto 6 e per tutti i cittadini di Arghillà. Non cerchiamo passerelle, cerchiamo giustizia.”