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Città Metropolitana di Reggio: insediate le nuove Rappresentanti Sindacali Unitarie
Si sono insediate nel corso di un incontro nella Sala Biblioteca di Palazzo Alvaro le nuove Rappresentanze Sindacali Unitarie della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
All’incontro, convocato dal componente Rsu primo eletto Stefano Perri, della Fp Cgil, hanno preso parte i componenti Domenico Fanti, Stefano Calabrò, Giandomenico Gangemi e Roberto Leonini, eletti per la lista della Fp Cgil, Elena Festa, Mario Marino, Paolo Zumbo e Cecilia Saccà, eletti nella lista della Cisl Fp, e Rosario Cilona, eletto nella lista del Csa Ral. Assenti giustificati i componenti Giovanni Pedà, Fp Cgil, e Alberto Ierace, Cisl Fp. Presenti anche i rappresentanti sindacali Adolfo Romeo, per la Cisl Fp, e Laface per il Csa Ral.
L’incontro è stato l’occasione per un primo scambio di vedute tra i rappresentanti sindacali sui diversi procedimenti già conclusi, in corso di realizzazione o programmati a breve da parte dell’Ente di Palazzo Alvaro. Tutte le Rsu elette hanno assicurato piena disponibilità a collaborare nell’ottica di un processo dialettico proficuo ed operoso, con l’obiettivo di garantire e tutelare i diritti dei lavoratori della Città Metropolitana.
L’affluenza del 91% alle scorse elezioni sindacali d’altronde dimostra la volontà di partecipazione dell’intera comunità dei dipendenti della Città Metropolitana che hanno assegnato il loro mandato alle 12 Rsu elette.
Già durante la prima riunione, gli interventi dei diversi rappresentanti sindacali hanno evidenziato un clima di fattiva collaborazione, esprimendo la loro disponibilità a dialogare con l’Amministrazione metropolitana, nel rispetto reciproco dei ruoli, su alcuni punti cardine che riguardano l’organizzazione interna del personale.
Psicologo Scolastico: Forza Italia Giovani ringrazia Occhiuto e Princi
“Siamo profondamente orgogliosi e grati, come Coordinamento Regionale di Forza Italia Giovani Calabria, per l’importante progetto dello psicologo nelle scuole, che rappresenta una vera svolta nel sistema scolastico calabrese e un esempio per tutto il Paese: l’attivazione, a partire dal prossimo anno scolastico, della figura dello psicologo nelle scuola medie e superiori della Calabria è un segnale forte e concreto di attenzione verso i bisogni e le fragilità dei giovani”.
Lo dichiara in una nota il Coordinamento Regionale di Forza Italia Giovani Calabria, che afferma: “Un investimento di 9 milioni di euro per un progetto che mette al centro la salute mentale degli studenti, offrendo loro ascolto, supporto e orientamento, in un tempo in cui sempre più ragazzi manifestano forme di disagio, spesso silenziose ma profonde. Per questo, un sentito ringraziamento va al Presidente Occhiuto per aver fortemente voluto e portato avanti questo progetto, frutto di tre anni di lavoro, che posiziona la Calabria come Regione apripista a livello nazionale su un tema strategico e spesso trascurato”.
“Ma soprattutto – prosegue la nota– lo ringraziamo per la lungimiranza dimostrata nel coinvolgere l’On. Giusi Princi nel tavolo sanitario, riconoscendone l’impegno e la competenza già dimostrati durante il suo mandato in Regione, e oggi confermati con ancora maggiore forza nel suo ruolo di europarlamentare”.
“L’On. Princi ha dimostrato, ancora una volta, di avere a cuore il futuro della nostra generazione. Il suo continuo impegno è testimonianza concreta di una politica che ascolta, che agisce, che costruisce – proseguono– perché questo progetto, oltre a fornire un supporto fondamentale per studenti, famiglie e docenti, rappresenta una battaglia di civiltà, in quanto contribuisce a superare lo stigma sul disagio psicologico e a promuovere una cultura del benessere e della prevenzione per noi giovani, sin dai banchi di scuola”.
“Come Forza Italia Giovani Calabria, siamo orgogliosi di essere rappresentati da chi mette al centro della propria attività politica iniziative rivolte a noi i giovani: è il segno di una politica concreta, che guarda ai bisogni della persona, immersa nella realtà e quindi lontana dagli slogan – concludono i giovani azzurri calabresi– è la politica che ci piace, che continueremo a fare e a sostenere, per costruire insieme una Calabria migliore”.
Dopo il podcast, sempre disponibile su tutte le piattaforme streaming, arriva il 27 e 28 giugno la docuserie Sky Original, IL CONO D’OMBRA: LA STORIA DI DENIS BERGAMINI – LA SERIE, in esclusiva su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport, in streaming su NOW e disponibile on demand. Ideata e scritta da Pablo Trincia, Debora Campanella e Paolo Negro, che ne cura anche la regia, è prodotta da Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries in collaborazione con TapelessFilm, con il supporto della Fondazione Calabria Film Commission.
Al centro del racconto, il mistero durato più di trent’anni sulla morte di Denis Bergamini, il giovane calciatore del Cosenza trovato senza vita nel 1989 in circostanze mai del tutto chiarite. A guidare la narrazione, Pablo Trincia, che torna sui luoghi della vicenda per ricostruire, tra testimonianze esclusive e documenti inediti, un caso rimasto irrisolto per oltre trent’anni.
SINOSSI
La sera del 18 novembre 1989 un giovane calciatore del Cosenza, Denis Bergamini, muore sotto le ruote di un camion lungo la Statale Jonica. Negli oltre trent’anni che ci separano da quella sera, in molti hanno cercato di dare una spiegazione al mistero che ha avvolto le ultime ore della sua vita: Denis si è suicidato per amore? Oppure è stato un fatale incidente? O ancora, si è trattato di un omicidio? Si trattava di una questione personale, oppure era stato coinvolto in traffici illeciti, tra scommesse clandestine e ‘ndrangheta? Nei 4 episodi della docuserie, si ripercorre questa vicenda oscura e intricata ricostruendo la vita di Denis attraverso le voci dei suoi famigliari e amici più cari. E si racconta, soprattutto, un processo clamoroso, costellato di colpi di scena, grazie ad immagini di repertorio, ricostruzioni basate sulle testimonianze rese a processo e alcuni video girati dallo stesso Denis Bergamini.
A Reggio il Festival della Complessità “Essere uomo, essere cittadino”
In un mondo attraversato da fratture profonde – sociali, ambientali, politiche ed esistenziali – torna la domanda fondamentale: cosa significa essere umani oggi? A questa urgenza risponde il Festival della Complessità 2025, organizzato dalla sezione ANPI Ruggero Condò di Reggio Calabria, che dal 13 al 15 giugno animerà Reggio Calabria e Villa San Giovanni con incontri pubblici, testimonianze e riflessioni collettive.
Tema di quest’anno: “Essere uomo, essere cittadino: costruire senso nella crisi dell’umano”.
Non una celebrazione astratta dell’umanità, ma un’esplorazione concreta e politica, a partire da ciò che ci unisce come collettività: la Costituzione Italiana. Riletta non come documento da commemorare, ma come orizzonte di senso vivo, principio generativo, strumento per orientarsi nella complessità del presente.
Quattro direttrici strategiche guideranno il festival:
• Educazione alla complessità: superare le semplificazioni, favorire il dialogo tra saperi.
• Riattivazione dei diritti costituzionali: vivere la Costituzione come pratica quotidiana.
• Attivismo culturale e resistenza artistica: raccontare l’umano attraverso l’arte.
• Difesa dei corpi e dei territori: denunciare esclusione, sfruttamento, controllo.
Un programma articolato in tre giornate, a partire da tre articoli della Costituzione:
🔹 Venerdì 13 giugno – ore 18:00
📍 Casa del Popolo “Ruggero Condò” – Reggio Calabria
Articolo 1 | “Lavoro e dignità: essere uomo nella società democratica”
Con Peppe Marra (USB Calabria) – Riflessioni e pratiche di lotta sindacale nel Sud Italia.
🔹 Sabato 14 giugno – ore 18:30
📍 CSA Nuvola Rossa – Villa San Giovanni
Articolo 11 | “Palestina ora! Diritto all’autodeterminazione e alla vita”
Con Gianluca De Luigi (CRIC) e Anita Magno (Edizioni Mesogea) – Resistenza, memoria e immaginari dal Mediterraneo.
🔹 Domenica 15 giugno – ore 18:00
📍 Casa del Popolo “Ruggero Condò” – Reggio Calabria
Articolo 13 | “La libertà personale è inviolabile”
Con Paolo Tommasini (avvocato) e Valentino Santagati (attivista) – Tra carcere e territori, la libertà come pratica di autodeterminazione.
Reggio: successo di pubblico per il saggio di fine anno dell’Asd Stardust
Reggio: a Palazzo S. Giorgio l’incontro sul restauro della Chiesa della Graziella
Si è svolto a Palazzo S. Giorgio, presso il Salone dei Lampadari, l’incontro sui lavori di restauro dell’altare seicentesco della chiesetta della Grazie, nel quartiere di Sbarre, voluto dall’associazione Ulysses presieduta da Marisa Cagliostro.
A portare i saluti istituzionali dell’Amministrazione comunale, proprietaria del bene, il consigliere Antonino Malara in rappresentanza del Sindaco; presenti anche la Dirigente del Settore Patrimonio Luisa Nipote e la funzionaria EQ del Settore Cultura arch. Daniela Neri; nonché i consiglieri comunali Giuseppe Marino e Francesco Barreca. Al tavolo dei relatori il Presidente della Fondazione CARICAL, Giovanni Pensabene, che ha contribuito economicamente alla salvaguardia del prezioso altare; la ditta che ne sta curando il restauro nelle persone del Direttore Generale Saverio Nisticò e del Direttore tecnico Rosa Anzani; la Sovrintendenza SBAP RC VV, nella persona di Maria Mallemace e della funzionaria Daniela Vinci; il cappellano della chiesa don Umberto Lauro e Giuseppina Vitetta, vicepresidente dell’associazione Ulysses.
La chiesa della Graziella è sorta in mezzo ai giardini della contrada Sbarre (1691) come chiesa extraurbana, simbolo della devozione dei “giardinari” che con la sua costruzione hanno voluto ringraziare la Vergine Maria per essere scampati all’alluvione del 1641. Anche se le vicende che hanno riguardato la chiesa nelle epoche successive hanno visto l’alternarsi di periodi di decadenza e abbandono, la cappella -divenuta privata- fu acquisita dal Comune e quindi restaurata e restituita al culto nell’anno 2000.
Il suo valore culturale, quale espressione della storia e dell’architettura religiosa del tempo, è stato riconosciuto e dichiarato con D.M. 11.02.1980 che ha ufficializzato la tutela di questo importante edificio religioso e, in particolare, del suo altare tardo barocco.
L’Associazione Ulysses e la Parrocchia S. Maria di Loreto hanno colto l’opportunità offerta dal bando “Patrimonio da salvare”. Cantieri aperti per conoscere e amare l’arte” della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania riuscendo ad ottenere un importante contributo per il restauro proprio dell’altare maggiore della chiesa.
L’accordo stipulato tra la Parrocchia e l’Associazione Ulysses consentirà di promuovere l’accessibilità alle attività di cantiere e la fruizione consapevole da parte della collettività durante le varie fasi del restauro e la conclusione dei lavori.
Le attività si inseriscono nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale anche a fini turistico-culturali e di sviluppo economico del territorio.
Nei suoi saluti istituzionali il consigliere Antonino Malara, anche nella qualità di presidente della Commissione consiliare Cultura, ha espresso piena soddisfazione per l’avvio di questo importante cantiere e la riqualificazione di uno dei gioielli cittadini.
“Oggi è una bella giornata – ha dichiarato Malara- perché si dà testimonianza di un’attività che è già stata avviata da qualche mese che riguarda quartieri importanti della nostra città, rispetto ai quali l’amministrazione comunale sta attuando una programmazione di rigenerazione urbana in luoghi molto frequentati dalla popolazione (si pensi al Rione Guarna e Caridi come anche al Rione Ceci). Non solo interventi su opere ed infrastrutture ma anche riqualificazione sociale di spazi come il centro civico di Sbarre; non distante dalla chiesa della Graziella. Oggi -ha proseguito il consigliere- grazie a soggetti anche esterni all’ amministrazione comunale, come la fondazione Carical, grazie al contributo prezioso della Sovrintendenza ed alle maestranze qualificate della Ditta che si occupa dell’intervento si è riusciti -con una sinergia virtuosa- a far partire questi importanti lavori di riqualificazione che furono avviati, in un primo momento alla fine degli anni 90, dal compianto sindaco Italo Falcomatà. Oggi riprendiamo quel percorso completandolo là dove non si riuscì ad intervenire: ovvero il restauro dell’altare.
Puntiamo molto sul recupero e la valorizzazione dei beni architettonici – ha puntualizzato Malara- ma anche sull’animazione culturale degli spazi. Solo pochi giorni fa è stata approvata una delibera di giunta che conferma il comodato d’uso gratuito dei locali della Graziella alla parrocchia del Loreto, affidandoli al cappellano della chiesa don Umberto Lauro. In essi si svilupperà un progetto di socializzazione con attività laboratoriali, creazione di una biblioteca e valorizzazione delle arti e del sapere.
Questa è la direzione che vogliamo seguire lavorando soprattutto in sinergia con le altre istituzioni del territorio, perché insieme possiamo dare quel quid in più per rilanciare la nostra città e i suoi tesori architettonici”.
L’incontro, molto articolato e denso di contributi, ha registrato la divulgazione e la descrizione tecnica degli interventi di restauro già avviati che hanno consentito di acquisire il senso profondo del valore degli stessi.
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La storia dell’Arma e la sua presenza nel territorio reggino, è raccontata da una interessante mostra ospitata nella Sala Paolo Orsi del Museo Archeologico Nazionale e visitabile, con ingresso libero, fino a domenica 15 giugno.
La mostra rientra nel progetto “Una storia chiamata futuro”, che ha racchiuso simbolicamente, sotto questo titolo, gli eventi predisposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri, retto dal Generale di Brigata Cesario Totaro, per celebrare il 211° anniversario di fondazione dell’Arma.
Un viaggio a ritroso nel tempo attraverso documenti, cimeli, stampe, oggetti d’epoca, tratti dalla collezione privata di Giovanni Guerrera, per rileggere o conoscere ed apprezzare gli avvenimenti più importanti della storia dell’Arma sin dalla sua origine, il sacrificio e gli atti di eroismo dei suoi uomini in momenti di guerra e non solo.
Apre il percorso espositivo, una copia d’epoca delle Regie Patenti, il documento con cui, nel 1814, il Re Vittorio Emanuele I creava “…Un Corpo di Militari per buona condotta e saviezza distinti, con nome di Corpo de’ Carabinieri Reali”.
Da quel momento, l’esposizione accompagna il visitatore in un itinerario storico ricco di ricordi: la famosa carica dei Carabinieri a cavallo contro le truppe francesi arroccate a difesa di Grenoble, del 1815, che costituisce il battesimo di fuoco del novello Corpo; la leggendaria Carica di Pastrengo, la battaglia più famosa della prima guerra d’Indipendenza (1848), con protagonisti tre squadroni di Carabinieri Reali a cavallo; l’Unità d’Italia; il primo centenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri Reali; la nascita del Motto Araldico dell’Arma “Nei secoli fedele”; le imprese nel corso della Prima Guerra Mondiale, in cui combatte anche un Carabiniere della provincia di Reggio, Gennaro Spina di Mammola; la concessione della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera dell’Arma, il 5 giugno del 1920; gli eventi che vedono protagonisti ed eroi i Carabinieri nella seconda Guerra Mondiale: gli indomiti di Culqualber; il Carabiniere Scapaccino; i martiri di Fiesole; il Vice Brigadiere Salvo D’acquisto, Medaglia d’Oro al Valor Militare, riconosciuto “Venerabile” da Sua Santità Papa Francesco nel febbraio 2025. Un elenco di Carabinieri eroi che, per motivi espositivi, non giunge ai nostri giorni.
Un omaggio particolare è dedicato alla Virgo Fidelis, proclamata Patrona dell’Arma dei Carabinieri da Pio XII, l’11 novembre del 1949.
Per descrivere le pesanti difficoltà in cui erano costretti a vivere i militari al fronte in tempo di guerra, è stato riprodotto con oggetti d’epoca un posto di comando dei Carabinieri Reali: una tenda da campo, un cofano scrittoio “someggiabile” dotato di tutto il necessario per le attività burocratiche; una uniforme da combattimento corredata dalla classica lucerna; uno zaino; un contenitore per l’acqua, l’antica “ghirba”.
Ad arricchire l’esposizione, le divise d’epoca, concesse dall’Associazione nazionale Carabinieri di Gerace.
In questo percorso storico, uno spazio importante è occupato dai preziosi documenti dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, diretto da Angela Puleio, che illustrano la presenza dei Carabinieri nella nostra città e nella provincia reggina a partire dal 1860 fino alla prima metà del ‘900.
In quell’epoca siamo ancora in presenza della “Intendenza della Calabria Ulteriore Prima” e i documenti raccontano le esigenze della vita quotidiana dei Carabinieri Reali: la richiesta di invio di truppe; le forniture di casermaggio; i lavori alle caserme; le riparazioni urgenti alla Caserma dei Reali Carabinieri, ex convento dei “Liguorini”; gli interventi dei Carabinieri nel corso delle alluvioni; le gratificazioni ricevute; le ricompense al valore civile ai militari dell’Arma impegnati in occasione dell’inondazione del comune di Salice, o per l’intervento in occasione di un incendio nel comune di Africo; il terremoto del 1908; il progetto per la Caserma dei Carabinieri Reali; l’assistenza dei Carabinieri nel corso delle alluvioni del 1951 e del 1953.
Documenti che dimostrano come, nel tempo, i Carabinieri siano sempre stati un punto di riferimento per tutte le comunità e i territori, nei grandi centri urbani e nei piccoli borghi, e come la storia dell’Arma sia intrecciata a quella dell’Italia in un legame forte e indissolubile. Carabinieri fedeli sempre alla loro missione, la stessa dal 1814: il servizio alle comunità in cui operano.
La mostra, da non perdere per il suo valore storico-documentale, è stata curata dalla responsabile Valorizzazione del MarRC, Claudia Ventura, con la collaborazione del direttore dell’Archivio di Stato Angela Puleio e le archiviste Cristina Brandolino e Clara Foglia.
Palazzo San Giorgio ha ospitato un importante appuntamento dedicato alla mobilità sostenibile, che vede il Comune di Reggio Calabria impegnato nel consolidamento di strategie innovative e rispettose dell’ambiente. All’incontro hanno partecipato l’Assessore Paolo Malara, il dirigente del Settore Lavori Pubblici Bruno Doldo, il direttore generale Umberto Giordano e il Capo di Gabinetto Antonio Ruvolo. Ospiti della riunione sono stati Luca Vetrone, responsabile relazioni esterne per Toyota, e Francesca Giannerini dell’agenzia Telos, specializzata in analisi e strategie.
L’Amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Falcomatà conferma così la volontà di mantenersi al passo con le nuove sfide energetiche, continuando a programmare interventi mirati alla promozione di una mobilità sostenibile, in linea con le migliori politiche ambientali a livello nazionale e internazionale. Durante l’incontro si è approfondito il tema dei veicoli elettrici e, in particolare, delle diverse modalità legate alla tecnologia full hybrid.
È stata sottolineata l’importanza di misure di sostegno per l’adozione di motorizzazioni ibride, con un’attenzione particolare al full hybrid, ovvero l’ibrido autoricaricabile, che rappresenta la tipologia principale nel mercato automobilistico italiano. L’analisi ha evidenziato come, per garantire una mobilità davvero sostenibile e inclusiva, sia necessario adottare un approccio tecnologico variegato: gli studi dimostrano che nessuna singola tecnologia è in grado, da sola, di soddisfare tutte le esigenze di mobilità della popolazione. Un passo concreto verso un futuro energetico più pulito e sostenibile per Reggio Calabria, che conferma il futuro impegno dell’amministrazione nel promuovere soluzioni innovative e rispettose dell’ambiente.
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Cetty Scarcella (Noi Moderati): “Il coraggio della moderazione, la forza della proposta per un nuovo centro moderato”
“Noi Moderati è diventato un punto di riferimento per tutti coloro che credono in un’alternativa autentica tra gli estremismi e le ideologie del passato. Non siamo qui per riempire vuoti, ma per costruire uno spazio nuovo, credibile e coerente, capace di dare voce ai disillusi e trasformare il malcontento in proposta politica concreta”. Queste le parole di Cetty Scarcella, delegata del partito di Maurizio Lupi per Cosoleto e anche dirigente regionale del partito, durante il primo congresso regionale celebrato a Gizzeria nei giorni scorsi.
“Non celebriamo – prosegue la Scarcella – soltanto un congresso, ma un’idea. Una posizione politica che rappresenta una svolta, un’occasione per riflettere sul nostro percorso, confrontarci con coraggio e guardare al futuro con spirito costruttivo e riformatore. La nostra forza sarà anche rifiutare l’estremismo sterile e scegliere il coraggio dell’equilibrio e della ragione. È la conferma che la buona politica è ancora possibile e che esiste uno spazio vero per chi sceglie il dialogo, il rispetto, la concretezza e la passione”.
Il congresso celebrato nei giorni scorsi alla presenza tra gli altri dell’on Saverio Romano, coordinatore politico nazionale di Noi Moderati, e dell’On. Nino Foti, coordinatore provinciale per Reggio Calabria, ha riconfermato l’On. Pino Galati alla guida del partito in Calabria. “Un uomo politico – sottolinea la Scarcella – che saprà far crescere il partito sul territorio con la sua grande esperienza e la sua sensibilità”. La presenza del Presidente Occhiuto ha confermato come Noi Moderati è una parte integrante del centro destra e come si appresta ad avere un ruolo importante nel futuro amministrativo calabrese.
La Calabria, come è emerso durante il congresso regionale, esige una politica che vada oltre la semplice denuncia, una politica capace di proporre soluzioni concrete e di vivere non solo nei palazzi del potere, ma soprattutto nelle piazze e nei territori, tra la gente. La nostra regione, seppur ricca di storia, cultura e risorse inestimabili, porta ancora il peso di ferite profonde, disuguaglianze radicate e un persistente isolamento infrastrutturale. È nostro dovere irrinunciabile impegnarci con onestà intellettuale, senza mai vendere illusioni, ma difendendo con forza incondizionata e determinazione i diritti di ogni singolo cittadino.
Il recente risultato di Lamezia Terme, dove Noi Moderati ha raggiunto il 10,47% dei voti, affermandosi come seconda forza del centrodestra e contribuendo all’elezione di Mario Murone a Sindaco, è un chiaro segnale. Questo successo dimostra che il movimento guidato da Maurizio Lupi ha la capacità e la legittimità per rappresentare efficacemente le aspirazioni dei calabresi.
“Crediamo – prosegue la dirigente regionale – in una politica che non si fa nei salotti, ma tra la gente e per la gente. Solo così può tornare a essere credibile: quando è umana, vicina, reale. Il nostro compito è ambizioso ma chiaro: riportare la politica al suo significato autentico, fatto di servizio, dedizione e visione. Per farlo, dobbiamo essere presenti nei territori, accanto agli amministratori locali, ai giovani, alle realtà produttive. Grazie all’On. Foti che ha creduto in me e mi ha dato la possibilità di far parte di questa squadra”.
La Scarcella ha evidenziato con forza la serietà, la competenza e la determinazione che contraddistinguono il gruppo. ‘Il nostro obiettivo è costruire il futuro. In un’epoca dominata da urla e clamore, la vera forza risiede nella capacità di dialogare con equilibrio e di pronunciare parole che abbiano un peso e un valore concreto. Mi piace sempre ricordare una frase celebre: ‘Siamo nani sulle spalle dei giganti’.
“Rivolgiamo – ha concluso Cetty Scarcella – uno sguardo attento anche ai nostri giovani militanti poiché rappresentano la linfa vitale del nostro movimento. È imperativo ascoltarli, formarli adeguatamente e coinvolgerli attivamente. Sono loro a incarnare l’energia e la visione indispensabili per affrontare le sfide del domani. Il centro politico è tornato, e non è più una forza silenziosa. Oggi prende la parola con ferma convinzione, pronto a edificare un futuro basato su valori solidi, responsabilità e concretezza”.