La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso maggio dal gip Angela Mennella nei confronti dell’ex sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré, accusato dalla Dda di Reggio Calabria di scambio elettorale politico-mafioso. A dare la notizia, con un comunicato stampa, sono gli avvocati Fortunato Schiava e Carlo Morace che esprimono la loro “soddisfazione per la decisione della sesta sezione della Suprema Corte”. L’ex sindaco Gioffré era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Propaggine” condotta contro la cosca Alvaro-Penna che ha portato, a novembre, allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. A Cosoleto, infatti, secondo i magistrati “le elezioni amministrative del giugno 2018 sono state pesantemente condizionate dalla cosca Alvaro in accordo con il sindaco uscente Antonino Gioffrè, poi nuovamente candidato ed eletto”. L’impianto accusatorio è stato contestato dagli avvocati Schiava e Morace secondo cui “la decisione della Cassazione rimette in discussione la gravità indiziaria e la configurabilità del reato ascritto a Gioffrè, temi sui quali il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria dovrà nuovamente pronunciarsi alla luce delle censure della Suprema Corte e dei rilievi difensivi”. In attesa della nuova decisione della Riesame, l’ex sindaco resterà agli arresti domiciliari. (ANSA).
Antonino Gioffrè
L’ex ministro dell’Interno Luciana Lamorgese lo aveva anticipato durante la sua visita a Reggio Calabria a fine maggio quando, in una conferenza stampa in prefettura, aveva annunciato che era stato disposto l’accesso al Comune di Cosoleto che ieri è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei Ministri. Tutto nasce dall’inchiesta “Propaggine” contro la cosca Alvaro-Penna di Sinopoli. Il 10 maggio 2022 l’indagine della Dia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha portato all’arresto di 34 persone tra cui il sindaco Antonino Gioffré accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo i pm, guidati dal procuratore Giovanni Bombardieri, gli interessi della cosca Alvaro-Penna si sarebbero estesi all’amministrazione locale. Dall’attività investigativa, infatti, era emerso un forte interesse dei sodali per la competizione elettorale del Comune di Cosoleto del 2018. Nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Angella Mennella, c’è scritto che “le elezioni amministrative del Comune di Cosoleto del giugno 2018 sono state pesantemente condizionate dalla cosca Alvaro in accordo con il sindaco uscente Antonino Gioffrè, poi nuovamente candidato ed eletto”. Nelle carte dell’inchiesta “Propaggine“, però, non c’era solo il controllo mafioso del voto, ma anche le parentele scomode di diversi amministratori locali. In particolare, il vicesindaco Giuseppe Modafferi è un “nipote di Antonio Alvaro detto ‘u massaru'”, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Antonio Calvo ha “rapporti di frequentazione” con gli indagati Domenico Carzo, Antonino Rechichi e Ferdinando Ascrizzi. Assieme a quest’ultimo, invece, un altro assessore è “indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato per assenteismo sul luogo di lavoro”.
L’indagine ha fotografato anche la campagna elettorale vinta da Gioffrè. Contro di lui, alle elezioni del 2018, si era candidato Giuseppe Casella che è “nipote di Antonio Carzo“, ritenuto esponente di spicco della cosca di Cosoleto. Lo zio boss, però, non sosteneva il parente il quale era stato “sollecitato” dalla famiglia mafiosa “a non candidarsi” in quanto ci sarebbe stato un “accordo elettorale politico mafioso stretto con Antonino Gioffrè, dietro la promessa del reperimento di posti di lavoro in favore di soggetti molto vicini a Carzo”. Sempre nell’ordinanza di arresto dello scorso maggio, infatti, il gip scriveva che “la contropartita per il sostegno elettorale si sarebbe dovuta sostanziare nel reperimento di un lavoro per Vincenzo Carzo, figlio di Antonio, e anche per Annunziata Maria Catena Modafferi, compagna del primo”. Per i pm, pochi mesi dopo le elezioni, Vincenzo Carzo è risultato idoneo nel bando regionale di servizio civile per l’attuazione della misura “garanzia giovani” denominato “Green Vision”. (ANSA).
Grande successo del Parco dell’Aspromonte e del Sentiero Calabria a PrimExpo Lugano, salone internazionale svizzero delle vacanze, evento fieristico con oltre 25 anni di esperienza ed occasione prestigiosa per promuovere al mercato del centro Europa, il percorso escursionistico che attraversando longitudinalmente la nostra regione collega paesaggi, borghi ed aree protette calabresi.
A Lugano l’Ente Parco, presente con il Vice Presidente Antonino Gioffrè e la Responsabile del servizio Pianificazione e Programmazione Sabrina Scalera, ha valorizzato il Sentiero Calabria incontrando la stampa di settore ed il “mercato” turistico svizzero, riscuotendo grande interesse e stimolando un pubblico attento ed interessato a scoprire nuovi itinerari, motivato a conoscere destinazioni inesplorate ma attraenti. “La nostra presenza all’evento di Lugano – ha spiegato il Vice Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Antonino Gioffrè – ci ha consentito di intercettare un mercato predisposto alle nuove forme di turismo sostenibile. Abbiamo riscontrato grande interesse nel progetto del Sentiero Calabria che, dall’Aspromonte al Pollino, passando per la Sila e le Serre, attraversando per circa 650 chilometri il territorio calabrese, consente di immergersi in un’esperienza unica e totalizzante, accompagnati dalle bellezze naturalistiche, paesaggistiche e culturali, guardando alla storia e all’identità. Il Sentiero Calabria – ha aggiunto Gioffrè – è un vero e proprio mix di esperienze, un lungo itinerario che offre all’escursionista e al camminatore un’autentica immersione nella storia e nella bellezza della Calabria. C’è sempre più richiesta dal mercato di esperienze di “turismo lento”, ed a queste forme di turismo sostenibile ci rivolgiamo per promuovere i nostri luoghi, consentendo di scoprire caratteristiche naturali intatte, tradizioni che si tramandano e sono ancora oggi attuali: 35 tappe che interessano l’intera Regione, dal mare alla montagna, valorizzando i siti Unesco ed i borghi fantasma o le zone più integre delle nostre aree protette. Le fiere internazionali rappresentano un potente strumenti di promozione e marketing per il territorio – ha concluso Antonino Gioffrè – che ci consentono di presentarci direttamente a settori specifici, attraendo mercati nuovi ed anche emergenti”.