Nell’ambito del ciclo di incontri sul tema “l’arte italiana tra il xv e il xvi secolo: la civiltà delle botteghe” promosso congiuntamente dall’Associazione Culturale Anassilaos, dall’AIParC e dalla Biblioteca Pietro De Nava con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, si terrà giovedì 22 giugno presso la Sala Giuffrè della Nava con inizio alle ore 17,00 il 3^ incontro del ciclo dedicato a Raffaello Sanzio (1483-1520) nel 540° anniversario della nascita. A trattare dell’artista, dopo l’introduzione di Stefano Iorfida, Presidente di Anassilaos, sarà Salvatore Timpano, Esperto d’Arte e Direttore del Dipartimento Arte e Patrimonio Culturale Materiale ed Immateriale AIParC. Per la circostanza sarà inaugurata una piccola mostra Libraria e Filatelica dedicata all’Urbinate a cura della Biblioteca De Nava e del Circolo Filatelico di Anassilaos. Raffaello Sanzio, pittore dotato di un talento prodigioso e di una capacità tecnica quasi senza eguali, è sempre stato celebrato come l’emblema del classicismo. I suoi primi dipinti sono indubbiamente perugineschi: vi si riscontrano infatti gli stessi gesti e le medesime espressioni languide, persino i particolari anatomici dipinti dal più anziano maestro. L’incontro con Leonardo costituì un momento di svolta per la sua arte. Dal Vinci il giovane artista assorbì immediatamente temi e motivi essenziali: tecnica pittorica, la forma piramidale dei gruppi di figure per le sacre famiglie, l’inquadratura a mezzo busto dei ritratti, la varietà degli atteggiamenti, la vivezza delle espressioni. La ritrattistica rappresentò, qualitativamente, un momento minore dell’opera sconfinata di Raffaello ;eppure i suoi ritratti sono considerati fra i più belli del Rinascimento. I personaggi sono in genere rappresentati a mezzo busto, di tre quarti, con le mani appoggiate al bordo inferiore del quadro, concepito come fosse il davanzale di un’ideale finestra. I ritratti di Agnolo e Maddalena Doni, ad esempio, eseguiti in occasione delle loro nozze, sarebbero diventati i prototipi della nuova ritrattistica cinquecentesca. Le Madonne di Raffaello, soprattutto quelle realizzate durante il soggiorno a Firenze, si caratterizzano per la straordinaria eleganza formale, per l’equilibrio della composizione, per la profonda e intangibile serenità emanata. La loro bellezza è idealizzata, luminosa e distesa e, di queste, la Madonna del Cardellino forse la più celebre. La produzione artistica del Sanzo non fu sospinta da ideali scientifici, come per Leonardo, né da ideali filosofici, come per Michelangelo, ma si lasciò guidare, sostanzialmente, da un giudizio estetico. L’artista non partì dall’idea del bello ma dall’esperienza del mondo, che reputava bello. Tra Leonardo e Michelangelo Raffaello incarnò, quindi, una “terza via” dell’arte rinascimentale. Nel Cinquecento la pittura aveva assunto un’importante funzione politica, in modo esplicito e dichiarato. Con il ciclo delle Stanze Vaticane, considerate una summa del pensiero rinascimentale, a Raffaello fu affidato il compito di celebrare la grandezza della chiesa di Roma, una delle istituzioni più importanti e potenti del mondo occidentale, e di legittimare storicamente il cattolicesimo, soprattutto in un momento in cui questo veniva contestato. Ancora una volta, Raffaello seppe affrontare il difficile compito con assoluta sicurezza, rendendo i concetti teologico-religiosi e filosofici di quel messaggio chiari e comprensibili. Se la Disputa del Sacramento è una sorta di monumentale macchina pittorica che ha il compito di tradurre in forme un concetto teologico, la Scuola di Atene intende illustrare il sapere umano e si configura come l’omaggio più alto che il rinascimento abbia offerto all’uomo filosofico, ovvero all’uomo che ha coscienza di sé ed è pienamente consapevole della sua collocazione nel mondo come individuo libero e creativo. Raffaello, nominato nel 1515 conservatore delle antichità romane, divenne in breve tempo uno dei principali artefici del rinnovamento architettonico cinquecentesco. Egli si interessò all’immagine globale dell’architettura antica, alle sue “belle forme” come agli ornamenti, ossia ai marmi, alle decorazioni pittoriche e musive, agli stucchi, ai rivestimenti lignei. Ne sono un’efficace testimonianza sia la Cappella Chigi, in Santa Maria del Popolo, sia le Logge delle ville e dei palazzi, che egli affrescò “all’antica” . Anche Villa Madama, lasciata incompiuta alla morte del maestro, era la più ambiziosa riproposizione moderna di una villa imperiale romana.
Biblioteca De Nava
Proseguono presso la Biblioteca “Pietro de Nava” di Reggio Calabria gli incontri dedicati ad Alessandro Manzoni (1785- 1873) nel 150° anniversario della morte dello scrittore organizzati dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla stessa Biblioteca nell’ambito del “Maggio dei Libri 2023” promosso dal Ministero della Cultura congiuntamente con il Comune di Reggio Calabria. Dopo l’incontro introduttivo alla opera complessiva dello scrittore lombardo tenuto dalla Prof.ssa Francesca Neri, giovedì 18 maggio presso la Villetta de Nava, in collaborazione con il Conservatorio di Musica Francesco Cilea di Reggio Calabria e l’Istituto Comprensivo Vitrioli-Principe di Piemonte, si terranno due distinte manifestazioni commemorative del grande scrittore. Alle ore 10.00, la cerimonia di inaugurazione di una Mostra Libraria e Filatelica sul tema “Manzoni e i narratori tra Ottocento e Novecento” a cura della Biblioteca “Pietro De Nava” e dell’Associazione Culturale Anassilaos (Circolo Filatelico). Saranno esposti i testi del Manzoni, con particolare riguardo al romanzo e ai valori bollati celebrativi dello stesso e dei narratori più significativi dell’Ottocento e del Novecento. Alla inaugurazione interverranno Irene Calabrò, Assessore Cultura Comune Reggio Calabria; Maria Morabito, Dirigente I.C. Vitrioli Principe di Piemonte; Stefano Iorfida, Presidente Ass. Anassilaos; Daniela Neri, Responsabile Biblioteca De Nava e gli allievi dell’I.C. Vitrioli Principe di Piemonte di Reggio Calabria che leggeranno brani tratti dai Promessi Sposi. Nel pomeriggio, alle ore 17,00, presso la Sala Giuffrè della Biblioteca si terrà invece, in onore del Manzoni, un concerto degli Allievi del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, inserito in una serie di eventi musicali organizzati dalla Consulta degli studenti del Conservatorio presieduta da Giuseppe Zuccalà e formata da Gabriele Aleo, Giada Caridi, Gabriele Delfino e Ida Spanò, con la partecipazione degli artisti: Ruggero Capalbo, Saxofono; Marco Zema, Chitarra; Chiara Navarra, Chitarra; Giada Pasqualone e Domenico Sorbara, Duo Flauto e Fagotto. Le iniziative si propongono di avvicinare i giovani all’opera di un grande della letteratura italiana e, in genere, agli scrittori che più hanno contribuito con la loro arte al progresso dell’umanità. Su Manzoni l’Associazione Anassilaos insisterà nei prossimi mesi con diversi incontri di approfondimento e con un recital drammatizzato dei Promessi Sposi che si propone di ripresentare ai lettori figure del romanzo divenute immortali.
A quarantacinque anni esatti dall’agguato di Via Fani (16 marzo 1978), nel corso del quale venne rapito il Presidente della DC Aldo Moro e assassinati gli uomini della sua scorta, l’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca “De Nava” e con il Patrocinio del Comune, rende omaggio alla figura dello Statista con un incontro che si terrà giovedì 16 marzo 2023 con inizio alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca Civica. L’incontro inaugura, all’interno dell’Associazione Culturale Anassilaos il “Centro Studi Politici Aldo Moro”, intitolato allo Statista democristiano che al pari di Cavour, il fondatore dello stato unitario, di Giolitti, il traghettatore dell’Italia verso la modernità e di De Gasperi, il ricostruttore del Paese dalle macerie materiali e morali della 2^ Guerra Mondiale, è considerato tessitore tenace e accorto di una nuova fase della vita politica e storica del Paese interrotta dalla strage di Via Fani e dal suo barbaro assassinio (9 maggio 1978), ancora una volta, come in passato, ad opera di un rivoluzionarismo fuori dalla storia e criminale, al fine di approfondire, senza pregiudizi politici ed ideologici, aspetti e temi del pensiero e dell’azione politica di Aldo Moro quale contributo ad una migliore comprensione del presente. “La vita politica di oggi” – scrive in una nota il Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida – “è soltanto prassi senza un sotteso pensiero politico che ne determini le linee essenziali. Aldo Moro, come gli statisti sopra citati (Cavour, Giolitti, De Gasperi) ha invece saputo coniugare pensiero e azione con un’opera tenace, attenta, prudente facendosi carico delle difficoltà di governare e guidare un paese reale, fatto di uomini e donne concreti, assumendosi di volta in volta le proprie responsabilità mentre altri, ieri come oggi, discettavano e discettano di politica in conventicole autoreferenziali all’insegna di irrealizzabili utopie”. Il Centro Studi approfondirà il pensiero politico di Moro e analizzerà la sua azione politica con la partecipazione di studiosi, facendosi carico di promuovere una serie di seminari con esponenti politici di primo piano al fine di poter meglio comprendere l’intricato e spesso indecifrabile presente. All’incontro interverranno da Udine l’Avv. Tito Tropea, Responsabile del Centro Studi Politici di Anassilaos intitolato allo Statista; il Prof. Antonino Romeo, storico e Deputato Deputazione Storia Patria per la Calabria e il Dott. Vincenzo Musolino, ricercatore universitario in metodologie della filosofia nonché responsabile del Centro Studi Filosofici dell’Anassilaos “Aldo Capitini”. Introdurrà e condurrà il Dott. Fabio Arichetta, Responsabile Centro Studi Anassilaos per la Storia Moderna e Contemporanea “Rosario Romeo”. Nel prossimo mese di maggio l’Anassilaos incontrerà a Reggio la Prof.ssa Agnese Moro, figlia dello statista e amica di lunga data del Sodalizio reggino.
Giovedì 23 febbraio 2023 alle ore 17,00 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca Pietro de Nava si inaugura un ciclo di incontri sul tema: “l‘Arte italiana tra il XV e il XVI secolo: la civiltà delle botteghe” promosso congiuntamente, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, dall’Associazione Culturale Anassilaos, dall’ AIParC (Associazione Italiana Parchi Culturali, dalla Biblioteca “Pietro de Nava”. Tema del primo incontro “Perugino <il meglio maestro d’Italia>”(1445-1450-1523) a Cinquecento anni dalla scomparsa dell’artista avvenuta nel febbraio del 1523. Interverranno Irene Calabrò, Assessore Cultura Comune di Reggio Calabria; Irene Tripodi, Presidente Nazionale AIPARC ; Stefano Iorfida, Presidente Associazione Anassilaos; Daniela Neri, Responsabile Biblioteca De Nava. La relazione sarà tenuta da Salvatore Timpano, esperto d’arte e Direttore del Dipartimento Arte e Patrimonio Culturale Materiale ed Immateriale AIPARC. Maestro di Raffaello Sanzio, Piero Vannucci (1445/50-1523), detto il Perugino, nato, formatosi e morto in Umbria, fu tra i maggiori artisti che operarono tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento. Ebbe forse la sfortuna di una vita troppo lunga per la media dell’epoca (settanta anni) e di assistere a quella vera e propria rivoluzione artistica prodotta dai tre grandi del Rinascimento (Leonardo, Raffaello, Michelangelo) per cui la sua arte e le sue indubbie qualità pittoriche, che pure lo avevano portato a lavorare con notevole apprezzamento nei centri artistici più rinomati della Penisola (Firenze e Roma), ad un certo punto apparvero obsolete e superate al punto da costringerlo a ritornare in provincia, nei piccoli centri, dove ancora la sua pittura, poco innovativa e quasi ripetitiva, poteva ancora apprezzata. Era stato debitore di due grandi scuole: quella indiretta di Piero della Francesca, che aveva lasciato un’impronta profonda nell’ambiente umbro- marchigiano, e quella fiorentina del Verrocchio, di cui Perugino fu allievo negli anni 1470-72. La sua opera rappresenta, dunque, un riuscito tentativo di sintesi dei risultati raggiunti dai maestri della prima generazione del Rinascimento. L’’opera del Vannucci, insuperato maestro della pittura ad olio, fu a lungo ammirata per la capacità di fondere i colori e i paesaggi con i teneri sentimenti espressi. Le sue figure sono di norma inquadrate da semplici architetture prospettiche o si stagliano sul tenero paesaggio umbro e ognuna vive un proprio mondo sovrannaturale, come estraniata dalla realtà contingente.
Le sue Madonne sono sempre dolci e angeliche, assorte e contemplative e i loro gesti ed espressioni mostrano una pietà affettuosa e rassegnata. La sua formula compositiva fu molto apprezzata dal pubblico e l’artista organizzò una vera impresa commerciale, coordinando numerosi aiutanti ed allievi mentre i suoi dipinti, ricercatissimi e ben pagati, fecero prosperare le sue
botteghe di Firenze e Perugia. L’epilogo del suo itinerario artistico e spirituale fu comunque segnato da molte amarezze poiché il gusto dei committenti (i Pontefici soprattutto) si volgeva ad altro ed egli ebbe a subire, ancora da vivo, l’onta dei suoi affreschi che venivano cancellati per dare spazio ad opere più moderne. Così avvenne nel 1534 – egli era già morto – allorquando per fare posto al Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina fu abbattuto il suo grande affresco che rappresentava l’Assunta con papa Sisto IV inginocchiato.
Nell’ ambito degli incontri “Natale in Biblioteca 2022” promossi dal Comune di Reggio Calabria e dalla Biblioteca “Pietro De Nava” martedì 20 dicembre alle ore 17,00 sarà inaugurata presso la Villetta De Nava la Mostra Libraria e filatelica sul tema “Il Natale nell’arte figurativa” a cura della stessa Biblioteca e dell’Associazione Culturale Anassilaos (Circolo Filatelico Anassilaos). Tra i testi, in esposizione, contenenti delle preziose incisioni, si segnalano una descrizione della Galilea di Georgius Horn e ancora di Francois Ligny una “Histoire de la vie de Jésus-Christ” con una incisione basata sul dipinto Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista, Francesco, Gerolamo e il donatore Sigismondo de’ Conti, noto come Madonna di Foligno, dipinto dell’artista rinascimentale italiano Raffaello Sanzio, risalente al 1512, incisore August Delvaux. Ancora uno splendido volume di D. Bernhard Rogge, “Das Evangelium in Wort und Bild” (Il Vangelo nella parola e nell’immagine). Una raccolta di sermoni di oratori protestanti contemporanei. Poi di Luigi Archinti il volume “L’arte attraverso ai secoli” con una incisione basata sul dipinto La Sacra Famiglia noto come Madonna del bassorilievo di Leonardo da Vinci, incisore il francese Francois Forster. Il volume di Max Rooses “Storia della pittura dal 1400 al 1800” con delle incisioni “Madonna nella foresta” di Filippo Lippi (Museo Kaiser Friedrich Berlino) e Maria in adorazione del Bambino Gesù sorretto dagli angeli sempre di Filippo Lippi (Galleria degli Uffizi Firenze). L’esposizione filatelica tiene conto delle emissioni celebrative del Santo Natale promosse dai singoli stati che hanno nel corso degli anni (l’Italia dal 1970; la Santa Sede dal 1958; San Marino dal 1968; lo SMOM dal 1968 per limitarci all’Area Italiana) fatto ricorso alle opere d’arte, presenti nel loro territorio, per rappresentare fatti ed eventi riconducibili alla nascita di Gesù, dall’Incarnazione (numerosissime e presenti in tutta l’arte le Annunciazioni alla Vergine) alla Natività del Redentore, all’Adorazione dei pastori e dei Magi fino alle più conosciute Madonna con Bambino. Una esposizione rappresentativa delle opere più significative dell’arte figurativa d’Occidente e arricchita da una piccola raccolta di bigliettini augurali d’antan.
Sistema bibliotecario reggino: dal Ministero della Cultura un finanziamento per l’acquisto di libri
Un finanziamento accessorio di quasi 10mila euro dal Ministero della Cultura per la Biblioteca Pietro De Nava del Comune di Reggio Calabria. La Città dello Stretto risulta tra i beneficiari della tabella ministeriale che assegna le risorse alle strutture bibliotecarie da utilizzare per “la promozione ed il sostegno della filiera dell’editoria libraria destinate all’acquisto di libri”. A darne notizia in una nota l’Assessora alla Cultura del Comune di Reggio Calabria Irene Calabrò.
Seppur di piccola entità, per l’Assessora “il finanziamento costituisce un’ulteriore buona notizia per lo sviluppo del sistema bibliotecario della nostra città. Le somme a disposizione saranno utilizzate per l’acquisto di libri e volumi che andranno ad arricchire le varie sezioni della nostra biblioteca comunale. Un fatto certamente positivo che si unisce alle tante iniziative di carattere culturale messe in campo dalle Amministrazioni comunale e metropolitana, in particolare in questo anno dedicato alle celebrazioni del cinquantesimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace e che rappresentano un’occasione di sviluppo per il nostro territorio, anche in termini di attrattività turistica”.
Mostra “Reggio Calabria tra Ottocento e Novecento”, il secondo incontro parlerà del Lungomare
“Il Lungomare di Reggio Calabria” è il tema del secondo incontro di approfondimento che si terrà giovedì 23 giugno alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca De Nava nell’ambito della mostra “Reggio Calabria tra Ottocento e Novecento” promossa dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca Pietro De Nava e con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria. Nell’incontro precedente il Prof. Antonino Romeo ha ripercorso l’attività del Sindaco Valentino, da assessore ai Lavori Pubblici nel 1911 fino al Sindacato nel quinquennio 1918-1923, evidenziandone il particolare impegno sia nell’edificazione del Palazzo di Città che, soprattutto, nella realizzazione del Lungomare a causa del quale fu costretto a sostenere una lunga battaglia politica e giudiziaria con i proprietari della cosiddetta “Palazzata” (l’insieme degli edifici che sorgevano lungo la via mare) i quali rifiutavano di arretrare di quei pochi metri necessari per aprire la nuova via mare. Fu lo stesso Valentino inoltre che ebbe l’idea di colmare con un lungo spazio verde il dislivello tra la cosiddetta via marina alta (poi Corso Vittorio Emanuele III e oggi Corso Matteotti) e la via marina bassa (oggi Lungomare Italo Falcomatà). Una colonna marmorea alla fine di quello che può essere considerato “il più bel chilometro d’Italia” (non importa che a definirlo tale non sia stato l’immaginifico D’Annunzio) ne ricorda l’opera ed è forse troppo poco. Toccò molti anni dopo ad un altro Sindaco, Italo Falcomatà – e su questo incentrerà la sua relazione l’Ing. Marcantonino Malara – mettere mano a quella parte di lungomare rimasto in stato di quasi abbandono dopo l’interramento di una parte della strada ferrata (la cosiddetta intubata) che era stata causa indiretta sia della scoperta, durante i lavori, che della distruzione di quei resti così significativi della Reggio bizantina che furono spazzati via dopo una frettolosa ricognizione. E’ indubbio comunque che il risultato finale sia stato e sia eccellente cosicché il Lungomare si offre oggi nella sua singolare bellezza come uno degli spazi più suggestivi d’Europa.
Alla Biblioteca De Nava un’importante donazione del Rotaract Club Reggio Calabria Sud “Parallelo 38”
Una delle ricchezze più importanti di una città è senza dubbio la biblioteca. Custode di tempi antichi, testimonianza diretta della storia, culla di trasmissione della cultura per i suoi lettori di ogni età.
La città di Reggio Calabria, infatti, può vantare la bellissima e suggestiva biblioteca Pietro De Nava, ornata all’esterno con capitelli corinzi, che accoglie i visitatori con un bellissimo plastico della città collocato nell’atrio dell’edificio. Numerosi i volumi antichi che affollano le scaffalature, orgogliosi orpelli di cultura cartacea in un mondo sempre più digitale.
Ebbene, è in questa cornice che, nella giornata del 3 giugno, si è svolta l’iniziativa accolta dal Comune di Reggio Calabria, nella persona dell’Assessore Irene Calabrò e dei Consiglieri Comunali Deborah Novarro e Filippo Quartuccio, e promossa dal Rotaract Club Reggio Calabria Sud “Parallelo 38”, rappresentato dalla Presidente Sara De Rose e dalla socia ideatrice del progettoSimona Mazzacuva, insieme agli Avvocati Davide Vigna e Rosario Milicia del foro di Palmi.
In particolare, sono state donate alla Biblioteca Comunale due scaffalature e due poltroncine-divano: la scaffalatura più grande fornirà spazio prezioso per ospitare i volumi conservati nell’edificio, e quella più piccola e le poltroncine saranno allocate nella sala destinata ai bambini che partecipano al progetto “Nati per leggere”, iniziativa che stimola la lettura di libri per i giovanissimi.
Soddisfatti il Presidente del Rotaract promotore Sara De Rose e la socia Simona Mazzacuva, che hanno tenuto a ringraziare l’Assessore Calabrò e i Consiglieri Novarro e Quartuccio per la collaborazione prestata, nonché gli avvocati Vigna e Milicia resisi fin da subito disponibili per la riuscita del progetto, fornendo un importante supporto logistico.
A dimostrazione di come la sinergia tra idee e volontàconcentriche verso un unico scopo può portare a risultati concretia favore della comunità, al fine di promuovere e preservare il suopatrimonio storico e artistico.
Scrittori di Calabria: Anassilaos omaggia il poeta Emilio Argiroffi a cento anni dalla sua nascita
Con un omaggio ad Emilio Argiroffi, nato in provincia di Messina, a Mandanici, nel 1922 e morto all’età di 75, a Taurianova nel 1998, nel centenario della nascita, si conclude giovedì 26 maggio alle ore 16,45 presso la Sala Gioffrè della Biblioteca De Nava il ciclo di incontri sulla letteratura calabrese promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca De Nava, e patrocinati dal Comune di Reggio Calabria, nell’ambito della mostra “Scrittori di Calabria”. A parlare dello scienziato, del medico, dello scrittore e poeta nonché dell’uomo impegnato nel riscatto sociale della Calabria sia come parlamentare dell’allora Partito Comunista Italiano nella V, VI e VII Legislatura (al Senato fu relatore di numerosi provvedimenti legislativi tra i quali la legge sull’inquinamento da rumore e sulla istituzione degli asili nido) che come sindaco di Taurianova sarà la Dott.ssa Maria Festa, scrittrice e studiosa di letteratura che tratterà soprattutto del poeta, insigne artista della parola e animatore culturale. Dalle ascendenze familiari siciliane e mitteleuropee e dal contesto calabrese, in cui ha profuso il proprio impegno, Argiroffi ha derivato un ricco retroterra culturale e antropologico testimoniato da un’opera letteraria impegnativa e impegnata non soltanto in quanto poesia di impegno civile, ma soprattutto perché vicina alle ragioni profonde dell’esistenza. La sua poesia, lontana da ogni gusto estetizzante, ha sempre perseguito – così come anche scrisse Antonio Piromalli – “la rappresentazione del vero”. Vero antropologico e sociale, ma anche vero interiore, nel continuo e cospicuo dispiegarsi di sentimenti e stati d’animo. D’altra parte – e questo ben spiega il tono particolare dlla sua opera letteraria – Argiroffi è stato anche medico e scienziato, un uomo che si è prestato alla politica – pur da poeta di prim’ordine – con le sue liturgie e ipocrisie allo scopo di giovare alla sua terra d’adozione, alla Calabria generosa e pur avara, onesta ed insieme terra di antica e, ahimè, consolidata criminalità, riuscendo a trasferire nei suoi versi gli sdegni, la forza, l’onestà di un uomo del Mezzogiorno e la sue reazioni risentite e disgustate di fronte alla violenza e all’oppressione. Introdurrà l’incontro la Dott.ssa Daniela Scuncia.
Associazione Culturale Anassilaos: terzo appuntamento con “Scrittori di Calabria”
“La poesia contemporanea tra impegno e disimpegno. Cosa è oggi il poeta in Calabria?” è il tema del terzo degli incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla Biblioteca De Nava, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, nell’ambito della mostra “Scrittori di Calabria” tuttora in svolgimento presso la medesima Biblioteca, a cura di Maria Festa, Francesca Neri, Pina De Felice, Daniela Scuncia, che si terrà giovedì 19 maggio alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della De Nava. Al centro della riflessione della Dott.ssa Daniela Scuncia il ruolo e la funzione della poesia e dei poeti nella società contemporanea che le attuali emergenze, inaspettate e inattese, prima la pandemia e dopo la guerra in Ucraina, hanno reso particolarmente significativi.
Ecco allora che i tre quesiti che all’inizio del 2022 la Sezione Poesia dell’Associazione Culturale Anassilaos ha rivolto ai poeti, invitandoli ad offrire una loro riflessione, assumono, alla luce degli eventi bellici tuttora in corso, un significato ed una attualità che interpellano innanzi tutto la coscienza dell’umanità ma anche quella di quel “particolare essere” che è il poeta (1:in questo mondo così mutato dall’ irruzione nelle nostre vite della velocità dell’informazione, dalla parola scritta contingentata per effetto di una iper produzione nel mare magno del web al quale tutti noi siamo connessi e in cui la parola poetica sembra dissolta nelle mani di molti, moltissimi, cosa significa oggi “essere poeti“? 2: Esiste un legame che unisce l’anima del poeta con il suo quotidiano lavorativo, familiare? … 3 Può il testo poetico bastare a sé stesso o il lettore ha il diritto di conoscere la biografia dell’autore per meglio comprenderne il significato? Ma soprattutto, è necessario che chi legge dei versi conosca anche i dolori, le manie, le difficoltà dell’uomo-poeta; perché e in quale misura?) . L’irrompere delle tragedie della storia nella vita quotidiana di ciascuno – scrive in una nota il Presidente del Sodalizio reggino Stefano Iorfida -ancor più chiama in causa il poeta che nel corso dei secoli, dinanzi ai più disparati eventi, è stato chiamato a interpretare, spiegare, tramandare, a farsi insomma, con le sole armi della parola, “testimone”.
“Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia” scriveva Giovanni Pascoli nel discorso in memoria di Diego Vitrioli tenuto a Messina nel 1898 nel quale evidenziava, pur dinanzi alle ruine causate dagli eventi naturali (terremoti) la funzione liberatrice e vitale della poesia. Taluno, invece, ha immaginato anche “la morte della poesia” dinanzi all’ immanità di taluni eventi. Lo pensò, dinanzi all’enormità della Shoah, il filosofo Theodor Adorno. Scrivere una poesia dopo Auschwitz – egli scrisse – è barbaro (“Nach Auschwitz ein Gedicht zu schreiben ist barbarisch”). In realtà noi riteniamo – ed è anche il senso autentico di tali incontri – che la poesia possa levare alto il suo sguardo sulle tragedie della storia. “Ma questo lei può descriverlo?” chiese una “donna dalle labbra livide” ad Anna Achmatova, entrambe in fila davanti alle carceri di Leningrado per chiedere informazioni sulla sorte dei propri congiunti ai tempi di Stalin e alla risposta affermativa della poetessa “Una sorta di sorriso scivolò lungo quello che un tempo era stato il suo volto”. Nei momenti tragici della storia dunque soltanto la poesia è capace di guardare la realtà, di offrire una speranza e una consolazione.